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Vecchio 17 marzo 15, 21:28   #51 (permalink)  Top
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Nel sito lem, il principio mostrato vale sia per la continua che per l'alternata. Il sensore di Hall che sta nel gap del toroide misura che i due flussi (quello generato dal conduttore sotto misura e quello generato dalla bobina secondaria) si annullino. Se non si annullano, lo sbilanciamento viene amplificato e va a modificare la corrente nella bobina secondaria fino a farla diventare la "exact representation of the primary current", in sostanza una corrente proporzionale a quella primaria. Percio' sulla RL si trova una tensione proporzionale alla corrente da misurare. Il pregio di questo metodo immagino che sia l'annullamento degli errori di linearita' del sensore di Hall.

Non ho capito che c'entra la bobina di rogowsky.
l'effetto hall è una differenza di potenziale che nasce tra un campo B e una corrente deviata secondo il prodotto vettore ixB. Non c'è il flusso.
La rugosky (o come si scrive) dovrebbe misurare la fem indotta dalla variazione del flusso, quindi solo in alternata.
Sono peró ricordi vaghi scolastici, quando usicuno strumento guardi il campo di lavoro, non il principio, quindi potrei dire castronerie.

Però come mai esistono pinze solo in alternata, pinze che fanno tutto e pinze solo in continua (per correnti forti)? Se una sonda hall facesse tutto perchè castrarla?
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Vecchio 17 marzo 15, 23:01   #52 (permalink)  Top
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...ma i x(vettor)B non da una forza ? ( i scalare il versore corrispondente, quindi il 'vettore' corrispondente alla corrente )
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Vecchio 18 marzo 15, 00:16   #53 (permalink)  Top
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Però come mai esistono pinze solo in alternata, pinze che fanno tutto e pinze solo in continua (per correnti forti)? Se una sonda hall facesse tutto perchè castrarla?
Perchè quelle per corrente alternata probabilmente non usano il sensore di hall ma una bobina con cui intercettano il campo magnetico oscillante. Evidentemente si tratta di una tecnologia che costa molto di meno.
Il sensore di hall è abbastanza "duro" da essere eccitato. Io ne ho uno e ci ho giocato un pochino, non è proprio banale fare una lettura stabile su un cavo che gli passa a due-tre centimetri di distanza, figuriamoci fare una lettura affidabile su un cavo la cui distanza e la posizione dal sensore non è nota a priori.....

Carlo
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Vecchio 18 marzo 15, 00:24   #54 (permalink)  Top
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l'effetto hall è una differenza di potenziale che nasce tra un campo B e una corrente deviata secondo il prodotto vettore ixB. Non c'è il flusso.
L'effetto di hall è quell'effetto per cui un transistor vede modificare la sua curva caratteristica quando la sua giunzione è investita da un campo magnetico in una certa direzione. In tratica, il suo fattore Beta non è costante ma dipende dal campo magnetico. Non c'è alcuna generazione di corrente, si misura solo come quel transistor risponde alla corrente di controllo.
Amplificando al massimo il segnale prelevato dal transistor si riesce a percepire anche il nord magnetico, ma il rumore introdotto dall'amplificazione è notevole ed i dati letti sul magnetismo rilevato sono affetti da un discreto errore. E' per questo che dico che è "duro": per ottenere un valore stabile ed affidabile occorre abbassare l'amplificazione del segnale e, di conseguenza, la sensibilità finale dello strumento di misura.

Carlo
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Vecchio 18 marzo 15, 09:28   #55 (permalink)  Top
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si da una forza che agisce sugli elettroni in movimento (la corrente) e li spinge tutti da una parte. questo accumulo da una ddp che è proporzionale all'intensità del campo B. Misurando quella si trova la corrente che ha generato B, la corrente da misurare.


Non conoscevo l'effetto Hall in elettronica, ma in fisica è quello che ho descritto.



ciao.
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Vecchio 18 marzo 15, 11:24   #56 (permalink)  Top
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l'effetto hall è una differenza di potenziale che nasce tra un campo B e una corrente deviata secondo il prodotto vettore ixB. Non c'è il flusso.
La rugosky (o come si scrive) dovrebbe misurare la fem indotta dalla variazione del flusso, quindi solo in alternata.
Sono peró ricordi vaghi scolastici, quando usicuno strumento guardi il campo di lavoro, non il principio, quindi potrei dire castronerie.

Però come mai esistono pinze solo in alternata, pinze che fanno tutto e pinze solo in continua (per correnti forti)? Se una sonda hall facesse tutto perchè castrarla?
Non hai detto castronerie, e' cosi'. Flusso o campo, dato che il sensore hall nel circuito magnetico del misuratore che stavamo vedendo e' fisso (e ortogonale al campo magnetico), e' la stessa cosa.

Le pinze che misurano solo l'alternata, in genere hanno la sonda fatta solo con una bobina. In pratica, la clamp di misura e' un trasformatore che ha come nucleo l'anello ferromagnetico apribile, come primario il conduttore su cui scorre la corrente da misurare e come secondario un avvolgimento che va all'amplificatore di lettura.
Una pinza fatta cosi' ha il pregio di essere economica, e va bene se non occorre fare misure in continua.

Le sonde amperometriche basate sulla bobina di rogowsky sono in grado di misurare solo correnti alternate. Il loro pregio e' quello di poter essere avvolte intorno a conduttori di grosso diametro (in pratica sono dei salsicciotti con i cavi di collegamento solo da un lato). La loro caratteristica e' che, dato che normalmente non sono avvolte su un nucleo ferromagnetico, lavorano male a frequenze basse. Nel nostro discorso non sono di alcun interesse.
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Vecchio 18 marzo 15, 16:02   #57 (permalink)  Top
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...cosa si intende per frequenze 'basse'..?
( 50 Hz sono 3000 giri al min.Modellisticamente, 80 Hz corrispondono a circa 5000 giri al min, che dire il minimo per un motore elettrico con elica..)
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Vecchio 18 marzo 15, 21:18   #58 (permalink)  Top
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Non hai detto castronerie, e' cosi'. Flusso o campo, dato che il sensore hall nel circuito magnetico del misuratore che stavamo vedendo e' fisso (e ortogonale al campo magnetico), e' la stessa cosa.


Io intendevo che non c'entra l'effetto trasformatorico (che è legato alla variazione di flusso del campo , ma è un interazione tra elettroni in movimento e il campo B, a prescindere dal suo flusso.
Poi è ovvio, a ogni campo incidente consegue un flusso, ma nell'effetto hall se vari la sezione del blocco percorso da corrente e investito dal campo (vari il flusso a parità di campo) non cambia nulla, mentre nel classico effetto trasformatorico vedi una variazione di fem indotta.

A riprova della diversità delle pinze, oggi avevo sullo stesso cavo un loop (passivo) e una hall (alimentata), una segnava i suoi A in continua (la hall) e l'altra le piccole armoniche e lo strumento è costoso, non hanno badato al risparmio.


Purtroppo non riesco a fare le prove a vuoto sull'esc che mi ero ripromesso perchè fino a domani mattina lo strumento è attaccato al pc....17 ore per scaricare circa 1GB!!!!!!!!
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Vecchio 18 marzo 15, 21:42   #59 (permalink)  Top
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Purtroppo non riesco a fare le prove a vuoto sull'esc che mi ero ripromesso perchè fino a domani mattina lo strumento è attaccato al pc....17 ore per scaricare circa 1GB!!!!!!!!

Cosa intendi per prove a vuoto sull'ESC? Togliere il motore o sostituirlo con un carico puramente resistivo? Ho paura che così facendo l'ESC non parta proprio, visto che il sincronismo per generare l'impulso su una fase gli arriva proprio dalla fase "morta" del motore, impulso che non gli può arrivare se non da un motore vero e proprio (a meno di simularlo, ma l'impresa non è banale)

Carlo
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CarloRoma63 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 18 marzo 15, 21:51   #60 (permalink)  Top
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si da una forza che agisce sugli elettroni in movimento (la corrente) e li spinge tutti da una parte. questo accumulo da una ddp che è proporzionale all'intensità del campo B. Misurando quella si trova la corrente che ha generato B, la corrente da misurare.


Non conoscevo l'effetto Hall in elettronica, ma in fisica è quello che ho descritto.



ciao.
Ho capito quello che intendi.
Ora non riesco a trovare della documentazione, ma nei transistor ad effetto di hall (che credo appartengano alla categoria dei mosfet) è lo spostamento del flusso degli elettroni ,dovuto al campo magnetico, a provocare la variazione delle curve caratteristiche di cui parlavo.

Carlo
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