16 maggio 11, 20:26 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-04-2003
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| freno o batterie scarse danneggiano esc??
non so se conoscete questo articolo http://mgm-compro.com/pdf/en-motor-braking-050409-g.pdf ed è chiaro che è autorevole. però vorrei capire una cosa sempre che io non abbia frainteso. nell'articolo è descritto che il motore br in fase di frenata diventa un generatore di corrente e questa torna indietro fino alle batterie provocando dei picchi che danneggiano l esc qualora la batteria fosse di qualità scarsa e con una resistenza interna alta. io so che l'esc per attuare la frenata, manda in corto le fasi sempre con un PWM controllato e proporzionale, ma non c'è, nè uno spreco di energia di una certa entità, nè uno sfruttamento che potrebbe anche ricaricare le batterie in forma ipotetica. anche perchè l'esc dovrebbe sapere quante celle sta ricaricando durante la sua frenata, ma lasciamo stare... detto questo ho fatto dei test. ho provato ad usare un watt's up messo al contrario in modo tale da leggere eventuali correnti o tensioni in frenata. niente, display segnava zero corrente/tensione e milliamper. provato con pinza amperometrica in CC con memoria di picchi max e min. niente anche quando la corrente si fermerebbe ai mosfet dell'esc e cmq non arriverebbe alle batterie. poi mi viene da pensare una cosa molto banale. poniamo il caso che io abbia una batteria di MARCA con resistenza bassissima e una batteria scarsa. il problema evidenziato nell'articolo è, che essendo la batteria scarsa con un alta resistenza, alla richiesta da parte nostra di corrente si siede provocando degli sbalzi di tensione molto alti. ok la batteria di MARCA invece rimane più costante nel voltaggio. ok ma la batteria di MARCA una volta scarica ha le stesse caratteristiche di una batteria scadente carica. insomma nel momento in cui la batteria di marca sta per scaricarsi, la sua tensione cala improvvisamente e anche la sua resistenza interna si alza, così come una batteria carica ma di marca scadente cala la sua tensione sotto carico e quindi dovremmo bruciare un esc tutte le volte!!! inoltre anche una batteria di ottima qualità è destinata a morire e alza progressivamente la sua resistenza interna. e allora cosa facciamo? contiamo i cicli di vita e per sicurezza arrivati a 100 la buttiamo perchè è ormai a rischio bruciatura esc? insomma a me mi sembra un modo per vendere batterie un occhio della testa!!! vorrei che qualcuno competente si legga l'articolo e mi coregga qualora avrei frainteso Ultima modifica di galaxy : 16 maggio 11 alle ore 20:30 |
16 maggio 11, 21:17 | #2 (permalink) Top |
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Ho dato una scorsa all'articolo e l'ho trovato un po eccessivamente allarmistico. In frenata, un motore elettrico produce energia elettrica, questo nessuno può impedirlo. La potenza che viene generata in frenata, ad esempio da una macchina da touring, deve per forza finire in batteria, altrimenti fonderebbe sia il motore che il regolatore. La verità è che è proprio il regolatore che deve tenere sotto controllo la tensione massima di batteria, anche perchè altrimenti prima di rompersi lui di sicuro si rompe la batteria. In realtà non conosco direttamente i regolatori da macchine (io volo ) però posso dire che qualunque regolatore deve avere il controllo della tensione di batteria per evitare di scaricala e caricarla troppo. Infatti in genere è proprio la batteria la parte più debole della driveline. Ciao. |
23 maggio 11, 13:04 | #3 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-04-2003
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ma scusa perchè deve per forza finire in batteria? parliamo di brushless. mica di un motore normale a spazzole. è questo che non ho capito e che ancora nessuno mi ha spiegato. e anche se fosse un normale motore, per utilizzarlo come freno basta mettere in corto i suoi capi con una resistenza di basso valore tipo 0.1 Ohm. |
23 maggio 11, 19:53 | #5 (permalink) Top | |
User Data registr.: 16-12-2004 Residenza: Genova
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| Citazione:
Mettere solamente in corto le fasi del motore fornisce solamente una frazione della coppia frenante effettivamente esprimibile dal motore, il regolatore è in grado di fare molto meglio polarizzando adeguatamente il motore. In ogni caso i conto è molto semplice, tanta energia meccanica si toglie al modello, tanta energia elettrica si produce (parliamo di rendimenti oltre il 90%) e questa energia da qualche parte va buttata, perché se si tenta di dissiparla dentro il motore o dentro l'ESC si rischia di sciogliere l'uno e l'altro. Ciao. | |
24 maggio 11, 09:47 | #6 (permalink) Top | |
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Io ho smontato e spesso riparato vari ESC ma di resistenze di frenatura non ne ho mai viste, mi baso anche sul circuito dell'ESC per motori a spazzole vedi Link Regolatore di giri per motori elettrici - 2 - Modellismo - Articoli, dove è evidente il mosfet in parallelo al motore che quando attivato cortocircuita tutta la corrente generata dagli avvolgimenti sul motore stesso. In ogni modo se ci sono tecniche di frenatura alternative sempre parlando di motori medio piccoli come i nostri, sono ben contento di poterle conoscere. Ciao | |
24 maggio 11, 18:02 | #7 (permalink) Top | |
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25 maggio 11, 00:40 | #8 (permalink) Top | |
User Data registr.: 16-12-2004 Residenza: Genova
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| Citazione:
Diciamo anzitutto che la resistenza di frenatura non è una soluzione utile per i modelli, perché sarebbe un oggetto grosso e pesante da doversi portare dietro insieme all'ESC, questa soluzione è però obbligatoria su treni e filobus. Per quanto riguarda lo schema postato da GBRIO, non credo che possa funzionare per motori al di sopra di una certa potenza anche perché manca almeno un diodo in parallelo al fet basso, la mancanza di questo diodo produce un aumento dei disturbi prodotti dal regolatore e rischia di accorciare di parecchio la vita di quel fet. Inoltre in quello schema, per frenare il circuito si limita a mettere in corto i capi del motore è questo non può portare una grande potenza di frenatura. Esiste infatti un teorema dell'elettrotecnica (non ne ricordo il nome) che dice che per avere il massimo trasferimento di potenza è necessario che l'impedenza dei 2 sistemi sia uguale, però l'impedenza del motore, anche se è piccola da fermo, tende ad aumentare con il numero di giri (tanto è vero che si può stimare la velocità di un motore in continua semplicemente misurando la tensione ai suoi capi), mentre l'impedenza di un cortocircuito è sempre e comunque molto bassa. In realtà uno schema di controllo e alimentazione di un motore in continua è come il segunte (a parte i led che indicano il senso di rotazione): Con questo schema è possibile comandare il motore in entrambe le direzioni ed anche farlo frenare con la potenza massima. Infatti polarizzando il motore contro la batteria (in realtà soprattutto contro i condensatori) l'ESC riesce in pratica a generare un'impedenza virtuale uguale a quella del motore consentendo il trasferimento del massimo della potenza. Spero di essermi spiegato . Ciao. | |
17 agosto 11, 18:58 | #10 (permalink) Top |
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