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18 aprile 11, 09:00 | #11 (permalink) Top | |
User Data registr.: 08-07-2005 Residenza: Roma
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Ciao Simone | |
18 aprile 11, 09:27 | #12 (permalink) Top | |
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
Messaggi: 3.293
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L' orografia del terreno e' una delle prime, ma anche in che posizione si trova il modello rispetto all'onda ( e alla sua possibilita' di "entrare" )... una cosa che ai volatili viventi riesce benissimo vedere.... Per noi, appiedati volatori, rimane il volare a S senza mettersi con il muso al vento e.... l'esperienza ( detta anche "naso" o "culo" secondo i punti di vista ) Sergio
__________________ Air reading is "everything" .... especially when the conditions are very challenging.(J.Wurts) | |
18 aprile 11, 10:53 | #13 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
Riassumendo un po': La velocità dell'aria aumenta progressivamente a salire di quota = "gradiente", per effetto della resistenza che incontra a contatto con il suolo. Se non vi sono ostacoli o meglio dislivelli il flusso d'aria è orizzontale e non si crea nessuna onda per quanto forte possa essere il vento. In questo caso l'unica cosa che possa deviare l'aria verticalmente è una differenza di temperatura ovvero "Termica". L'Albatros riesce a sfruttare il solo gradiente con un volo ad S verticale acquistando velocità nella picchiata e quando risale somma l'energia accumulata alla differenza di velocità dell'aria che incontra risalendo, per cui si ritrova alla stessa quota di partenza o magari riguadagna qualcosina per percorrere tanta strada senza pedalare. A noi poveri bipedi terrestri quella è pia illusione. L'onda invece si forma e la sfruttiamo spesso "Surfando" dietro un capannone o una collinetta. In questo caso vi è una deviazione del flusso d'aria che ci sostiene tanto più quanto maggiore è la velocità. Spero di essere stato abbastanza chiaro nello spiegare quello che ho capito, spero senza presunzione.
__________________ Ciao, mauro. Meno cose ci sono meno se ne rompono! Ultima modifica di favonio : 18 aprile 11 alle ore 10:57 | |
18 aprile 11, 13:53 | #14 (permalink) Top | |
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
Messaggi: 3.293
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Il flusso laminare a cui fai riferimento esiste (forse) solo mooolto piu' in alto. Digita " Boundary Layer Meteorology " su google e divertiti (verificando le altezze che tengono in considerazione..) A meno che.. quando parli di termica tu ti riferisca a flussi di corrente (lamine) che inducono turbolenze ( e non al banale concetto di termica che abbiamo noi poveri modellisti )....una cosa simile a cio' che avviene all'incrocio fra la Corrente del Golfo e la Corrente Lorelai ... si corre il rischio di essere di nuovo d'accordo.. Ma noi voliamo bassi...molto bassi... e ritengo la similitudine delle onde vicino costa piu' appropriata. Tanto alla fine l'aria fara' sempre cio' che gli pare alla faccia delle nostre idee. Sergio PS: Ovvio che parliamo sempre di pianura...
__________________ Air reading is "everything" .... especially when the conditions are very challenging.(J.Wurts) | |
18 aprile 11, 21:31 | #15 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
Alla fine rimaniamo io e te e gli altri fuggono per la noia. Comunque io parlavo di gradiente e non di flusso laminare. Fammi capire cosa può provocare un movimento verticale dell'aria che non sia un ostacolo o una differenza di temperatura!
__________________ Ciao, mauro. Meno cose ci sono meno se ne rompono! | |
18 aprile 11, 22:13 | #16 (permalink) Top | |
User Data registr.: 18-07-2007 Residenza: milano
Messaggi: 1.495
| Citazione:
non so gli altri, ma io seguo e spero continuate, lo trovo molto istruttivo............ io noto che in alcune giornate, a parita di vento, dopo il lancio è meglio rimanere contro vento, e se si prova a girare si sprofonda........mentre altre volte se non si girano e si va sottovento non si fa quota........... ma come si stabilisce questa condotta?................ Flavio | |
18 aprile 11, 23:00 | #17 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-05-2004 Residenza: Nel Parco Regionale del Matese (CE)
Messaggi: 4.295
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Sabato il vento era troppo forte per fare qualsiasi cosa diversa dal mettersi controvento e picchiare. Il virare a S era impossibile. Anche il solo lancio era un rischio, si doveva attendere che calmasse un attimo e prendere un po' di rincorsa sperando che le raffiche non scaraventassero l'ala a terra. Comunque, a volte, il modello finiva in forti ascendenze che lo spingevano su, se si arretrava un pochettino si faceva anche molta quota la quale comunque si perdeva durante i secondi successivi con la stessa velocità. Non era possibile avanzare in nessun modo e il volo, a volte, durava meno di 60 (sic) secondi. Domenica c'era meno vento, si volava sempre col massimo di ballast ma, per lo meno, picchiando si avanzava un pochino giusto per poter almeno scegliere qualche zona buona (non troppo distante) in cui poter star su più tempo (anche 3 minuti). Per via della turbolenza che modificava continuamente la velocità relativa del modello rispetto all'aria, era difficile trovare un assetto di volo ottimale. Parlando con i decani del volo in ultraleggero, questi mi dicevano che, vista la vicinanza con la catena montuosa dalla quale proveniva la tramontana, la zona laminare si ha solo sopra i 1000-1500 metri, sotto è turbolento. Inoltre, a parte una sottile fascia di qualche metro sul terreno in cui il vento è poco meno intenso (per soddisfare la condizione di aderenza) anche l'intensità del vento non cresce con la quota, anzi sulla catena montuosa è inferiore (da verificare!) e cresce solo per la particolare orografia. Il picco massimo di vento misurato, dalla mia stazione meteorologica, è stato di 92 km/h questo inverno.
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19 aprile 11, 00:43 | #18 (permalink) Top | ||
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
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Poi il "naso" o "c....fortuna" Io penso che iniziare con una S per cercare di capire .... pronto a "girare" .... ma e' solo un mio pensiero ( che e' quello che ho sempre fatto ). Sergio
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19 aprile 11, 00:50 | #19 (permalink) Top | |
User Data registr.: 24-02-2007 Residenza: Bergamo
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Concordo con quanto dicono i "decani" , anche se sarebbe meglio descrivere un po' piu' precisamente quello che intendono per turbolenza perche' credo a 50-100 metri le cose siano un po' diverse da 500.. Sergio
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19 aprile 11, 01:15 | #20 (permalink) Top | |
User Data registr.: 14-05-2004 Residenza: Nel Parco Regionale del Matese (CE)
Messaggi: 4.295
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Fra l'altro, al centro in alto, si vede uno dei miei pendii preferiti (volabile col vento da S-O), 1200m slm.
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