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Vecchio 18 aprile 11, 09:00   #11 (permalink)  Top
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Ero curioso quando ero giovane... invecchiando sono peggiorato di brutto
Come gia' detto e' possibile quello che dici (non c'ero, quindi non posso saperlo ).
Mi sono limitato ad esprimere la mia opinione che nasce da alcune osservazioni e da alcune letture sul comportamento dell' aria a basse quote ( inferiori a 500 mt ).


Sergio
A suffragio di quanto dici posso raccontarti che io ho molta esperienza di volo in onda in pianura a circa 300m dal mare e senza ostacoli, c'è una zona in cui in determinate condizioni l'onda si forma regolarmente ma non mi è mai capitato di fare molta quota, piuttosto di restare fermo contro vento senz perdere quota per svariati minuti, se invece il terreno è inclinato anche di poco le cose cambiano, per esempio a Novi nel 2009 in onda si saliva decisamente, non era però possibile spostarsi arretrando.
Ciao
Simone
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Vecchio 18 aprile 11, 09:27   #12 (permalink)  Top
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A suffragio di quanto dici posso raccontarti che io ho molta esperienza di volo in onda in pianura a circa 300m dal mare e senza ostacoli, c'è una zona in cui in determinate condizioni l'onda si forma regolarmente ma non mi è mai capitato di fare molta quota, piuttosto di restare fermo contro vento senz perdere quota per svariati minuti, se invece il terreno è inclinato anche di poco le cose cambiano, per esempio a Novi nel 2009 in onda si saliva decisamente, non era però possibile spostarsi arretrando.
Ciao
Simone
In effetti le variabili sono tante.
L' orografia del terreno e' una delle prime, ma anche in che posizione si trova il modello rispetto all'onda ( e alla sua possibilita' di "entrare" )... una cosa che ai volatili viventi riesce benissimo vedere....
Per noi, appiedati volatori, rimane il volare a S senza mettersi con il muso al vento e.... l'esperienza ( detta anche "naso" o "culo" secondo i punti di vista )

Sergio
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Vecchio 18 aprile 11, 10:53   #13 (permalink)  Top
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In effetti le variabili sono tante.
L' orografia del terreno e' una delle prime, ma anche in che posizione si trova il modello rispetto all'onda ( e alla sua possibilita' di "entrare" )... una cosa che ai volatili viventi riesce benissimo vedere....
Per noi, appiedati volatori, rimane il volare a S senza mettersi con il muso al vento e.... l'esperienza ( detta anche "naso" o "culo" secondo i punti di vista )

Sergio
Se ne è discusso a lungo qualche anno fa a proposito del volo dell'Albatros e del fatto se il vento forte possa essere o meno un vantaggio.
Riassumendo un po':
La velocità dell'aria aumenta progressivamente a salire di quota = "gradiente", per effetto della resistenza che incontra a contatto con il suolo.
Se non vi sono ostacoli o meglio dislivelli il flusso d'aria è orizzontale e non si crea nessuna onda per quanto forte possa essere il vento. In questo caso l'unica cosa che possa deviare l'aria verticalmente è una differenza di temperatura ovvero "Termica".
L'Albatros riesce a sfruttare il solo gradiente con un volo ad S verticale acquistando velocità nella picchiata e quando risale somma l'energia accumulata alla differenza di velocità dell'aria che incontra risalendo, per cui si ritrova alla stessa quota di partenza o magari riguadagna qualcosina per percorrere tanta strada senza pedalare. A noi poveri bipedi terrestri quella è pia illusione.
L'onda invece si forma e la sfruttiamo spesso "Surfando" dietro un capannone o una collinetta. In questo caso vi è una deviazione del flusso d'aria che ci sostiene tanto più quanto maggiore è la velocità.
Spero di essere stato abbastanza chiaro nello spiegare quello che ho capito, spero senza presunzione.
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Ciao, mauro.
Meno cose ci sono meno se ne rompono!



Ultima modifica di favonio : 18 aprile 11 alle ore 10:57
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Vecchio 18 aprile 11, 13:53   #14 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da favonio Visualizza messaggio
.................
La velocità dell'aria aumenta progressivamente a salire di quota = "gradiente", per effetto della resistenza che incontra a contatto con il suolo.
Se non vi sono ostacoli o meglio dislivelli il flusso d'aria è orizzontale e non si crea nessuna onda per quanto forte possa essere il vento. In questo caso l'unica cosa che possa deviare l'aria verticalmente è una differenza di temperatura ovvero "Termica".
.......
Evviva.. qualcosa su cui dissentire con te ('na noia essere sempre d'accordo) anche se e' solo un punto... quello che ho sottolineato.
Il flusso laminare a cui fai riferimento esiste (forse) solo mooolto piu' in alto.
Digita " Boundary Layer Meteorology " su google e divertiti (verificando le altezze che tengono in considerazione..)
A meno che.. quando parli di termica tu ti riferisca a flussi di corrente (lamine) che inducono turbolenze ( e non al banale concetto di termica che abbiamo noi poveri modellisti )....una cosa simile a cio' che avviene all'incrocio fra la Corrente del Golfo e la Corrente Lorelai ... si corre il rischio di essere di nuovo d'accordo..
Ma noi voliamo bassi...molto bassi... e ritengo la similitudine delle onde vicino costa piu' appropriata.

Tanto alla fine l'aria fara' sempre cio' che gli pare alla faccia delle nostre idee.

Sergio

PS: Ovvio che parliamo sempre di pianura...
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Vecchio 18 aprile 11, 21:31   #15 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Sergio_Pers Visualizza messaggio
Evviva.. qualcosa su cui dissentire con te ('na noia essere sempre d'accordo) anche se e' solo un punto... quello che ho sottolineato.
Il flusso laminare a cui fai riferimento esiste (forse) solo mooolto piu' in alto.
Digita " Boundary Layer Meteorology " su google e divertiti (verificando le altezze che tengono in considerazione..)
A meno che.. quando parli di termica tu ti riferisca a flussi di corrente (lamine) che inducono turbolenze ( e non al banale concetto di termica che abbiamo noi poveri modellisti )....una cosa simile a cio' che avviene all'incrocio fra la Corrente del Golfo e la Corrente Lorelai ... si corre il rischio di essere di nuovo d'accordo..
Ma noi voliamo bassi...molto bassi... e ritengo la similitudine delle onde vicino costa piu' appropriata.

Tanto alla fine l'aria fara' sempre cio' che gli pare alla faccia delle nostre idee.

Sergio

PS: Ovvio che parliamo sempre di pianura...
Il solito attaccabrighe
Alla fine rimaniamo io e te e gli altri fuggono per la noia.
Comunque io parlavo di gradiente e non di flusso laminare.
Fammi capire cosa può provocare un movimento verticale dell'aria che non sia un ostacolo o una differenza di temperatura!
__________________
Ciao, mauro.
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Vecchio 18 aprile 11, 22:13   #16 (permalink)  Top
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Il solito attaccabrighe
Alla fine rimaniamo io e te e gli altri fuggono per la noia.
Comunque io parlavo di gradiente e non di flusso laminare.
Fammi capire cosa può provocare un movimento verticale dell'aria che non sia un ostacolo o una differenza di temperatura!

non so gli altri, ma io seguo e spero continuate, lo trovo molto istruttivo............

io noto che in alcune giornate, a parita di vento, dopo il lancio è meglio rimanere contro vento, e se si prova a girare si sprofonda........mentre altre volte se non
si girano e si va sottovento non si fa quota...........

ma come si stabilisce questa condotta?................


Flavio
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Vecchio 18 aprile 11, 23:00   #17 (permalink)  Top
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Sabato il vento era troppo forte per fare qualsiasi cosa diversa dal mettersi controvento e picchiare. Il virare a S era impossibile. Anche il solo lancio era un rischio, si doveva attendere che calmasse un attimo e prendere un po' di rincorsa sperando che le raffiche non scaraventassero l'ala a terra. Comunque, a volte, il modello finiva in forti ascendenze che lo spingevano su, se si arretrava un pochettino si faceva anche molta quota la quale comunque si perdeva durante i secondi successivi con la stessa velocità. Non era possibile avanzare in nessun modo e il volo, a volte, durava meno di 60 (sic) secondi.
Domenica c'era meno vento, si volava sempre col massimo di ballast ma, per lo meno, picchiando si avanzava un pochino giusto per poter almeno scegliere qualche zona buona (non troppo distante) in cui poter star su più tempo (anche 3 minuti). Per via della turbolenza che modificava continuamente la velocità relativa del modello rispetto all'aria, era difficile trovare un assetto di volo ottimale.
Parlando con i decani del volo in ultraleggero, questi mi dicevano che, vista la vicinanza con la catena montuosa dalla quale proveniva la tramontana, la zona laminare si ha solo sopra i 1000-1500 metri, sotto è turbolento. Inoltre, a parte una sottile fascia di qualche metro sul terreno in cui il vento è poco meno intenso (per soddisfare la condizione di aderenza) anche l'intensità del vento non cresce con la quota, anzi sulla catena montuosa è inferiore (da verificare!) e cresce solo per la particolare orografia.
Il picco massimo di vento misurato, dalla mia stazione meteorologica, è stato di 92 km/h questo inverno.
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Vecchio 19 aprile 11, 00:43   #18 (permalink)  Top
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Il solito attaccabrighe
Alla fine rimaniamo io e te e gli altri fuggono per la noia.
Comunque io parlavo di gradiente e non di flusso laminare.
Fammi capire cosa può provocare un movimento verticale dell'aria che non sia un ostacolo o una differenza di temperatura!
In fondo hai ragione, visto che parliamo di vento che scorre su un terreno (che non e' certo una lastra di vetro), a parlare di ostacoli, ma il pensiero mi corre anche a come si forma la bolla sul dorso dell'ala ed alle sue conseguenze sul profilo reale.

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non so gli altri, ma io seguo e spero continuate, lo trovo molto istruttivo............
io noto che in alcune giornate, a parita di vento, dopo il lancio è meglio rimanere contro vento, e se si prova a girare si sprofonda........mentre altre volte se non
si girano e si va sottovento non si fa quota...........
ma come si stabilisce questa condotta?................
Flavio
Bella domanda... a volte guardare l'orografia del terreno ti aiuta.... a volte..
Poi il "naso" o "c....fortuna"
Io penso che iniziare con una S per cercare di capire .... pronto a "girare" .... ma e' solo un mio pensiero ( che e' quello che ho sempre fatto ).

Sergio
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Sergio_Pers non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 aprile 11, 00:50   #19 (permalink)  Top
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Parlando con i decani del volo in ultraleggero, questi mi dicevano che, vista la vicinanza con la catena montuosa dalla quale proveniva la tramontana, la zona laminare si ha solo sopra i 1000-1500 metri, sotto è turbolento. Inoltre, a parte una sottile fascia di qualche metro sul terreno in cui il vento è poco meno intenso (per soddisfare la condizione di aderenza) anche l'intensità del vento non cresce con la quota, anzi sulla catena montuosa è inferiore (da verificare!) e cresce solo per la particolare orografia.
Il picco massimo di vento misurato, dalla mia stazione meteorologica, è stato di 92 km/h questo inverno.
Meno male che intervieni.... iniziavo a sentirmi in colpa per aver "inquinato" il tuo thread.
Concordo con quanto dicono i "decani" , anche se sarebbe meglio descrivere un po' piu' precisamente quello che intendono per turbolenza perche' credo a 50-100 metri le cose siano un po' diverse da 500..

Sergio
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Vecchio 19 aprile 11, 01:15   #20 (permalink)  Top
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Meno male che intervieni.... iniziavo a sentirmi in colpa per aver "inquinato" il tuo thread.
Concordo con quanto dicono i "decani" , anche se sarebbe meglio descrivere un po' piu' precisamente quello che intendono per turbolenza perche' credo a 50-100 metri le cose siano un po' diverse da 500..

Sergio
Visuale dal campo lato nord, con un po' di teleobiettivo. La cima innevata è 1900m sopra il campo. Il vento di tramontana ridiscende il versante, che non è propriamente privo di ostacoli, creando delle turbolenze notevoli già in alta quota.
Fra l'altro, al centro in alto, si vede uno dei miei pendii preferiti (volabile col vento da S-O), 1200m slm.
Icone allegate
vento , lanci e considerazioni varie (tentativo di pulire la discussione sullo ZoneV2-img_3828_p.jpg  
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