Ricaricare le batterie alkaline?

[qbert]

Ho trovato in giro dei cb per pile alkaline. Riporto qui un link a riguardo.

http://www.ictblog.it/index.php?/arc...-alcaline.html

Mi lascia un po' dubbioso.

[thegeco]

Originalmente inviato da qbert

Ho trovato in giro dei cb per pile alkaline.

Interessante, non lo conoscevo...
Il CB citato da te invece sembra poter caricare le normali alcaline, ci vorrebbe qualcuno che lo provi

Io in compenso conosco le ALCAVA
http://www.alcava.it/Italia/schtecn1.htm
ho il caricabatterie e un po' di AA e AAA.
Questo CB però non carica le normali alcaline ma solo le alcaline ricaricabili ALCAVA.
Posso dirti che le ALCAVA non sono un gran che, al momento dell'aquisto il negoziante (a cui faccio i miei complimenti) mi ha detto "sei sicuro che le vuoi comprare? dicono che non sia un buon prodotto", io però ho voluto provare ugualmente ed ho scoperto... che aveva ragione!
Come vita danno 100 ricariche (contro le 1000 delle NiCd) ma dalla pratica posso dirti che durano MOLTO meno.
Sono delicate, forniscono bassissima corrente di scarica e quando si rovinano rilasciano l'acido corrosivo... un disastro.
L'unico vantaggio rispetto le NiMh è che sono a 1,5V
Vanno bene per telecomadi, mouse e tastiere cordless etc, non vanno bene per alti e medi assorbimenti di corrente.

[dex1]

mha!!!!

[SAETTAmcQUEEN]

thegeco,
prendi le KAN, celle ricaricabili 1,2V nimh da 1400 o 1800.
caricale con un carichino serio e poi mi dici se "l'unico vantaggio delle alcava è che sono 1,5V mentre le altre 1,2V"

[qbert]

Io avevo letto qualcosa delle alkaline RAM

Ma il punto è poter caricare proprio le pile di uso comune! Sarà vero?

[anfarol]

Le comuni batterie alcaline possono essere ricaricate, ma non bisogna sperare di fare i cicli come nelle NiCd-NiMh. Di dolito, già la prima ricarica riesce a ridare non più dell'80%... e dopo 3-4 cicli, la cosa divente inutile.
Un'altra differenza è che alcune sopportano abbastanza bene una "pseudo ricarica", altre a meno di ricarica con corrente molto limitata e altre precauzioni, possono far fuoriuscire l'acido.
Inoltre, la "ricarica", almeno per le mie esperienze, aumenta l' autoscarica delle celle... perciò, oltre ad avere una capacità iniaziale inferiore, anche se stanno a riposo nel cassetto, dopo qualche mese, sono a zero.

Ciao!

[thegeco]

Originalmente inviato da qbert

Io avevo letto qualcosa delle alkaline RAM

Le ALKAVA infatti sono RAM (anche se non so cosa significhi... )

Originalmente inviato da qbert

Ma il punto è poter caricare proprio le pile di uso comune! Sarà vero?

Sarebbe bello, soprattutto per l'ambiente: provate a pensare a quante pile si usino in una normale casa tra telecomandi, orologi, bilance da cucina, lettori Mp3, mouse e tastiere wirless....

P.S. cosa sono le pile "KAN"? E' una marca?

[anfarol]

Originalmente inviato da thegeco

Le ALKAVA infatti sono RAM (anche se non so cosa significhi... )

Le batterie con tecnologia RAM, sono poco diffuse, anche perchè di fatto, poco utili. L'elevato costo iniziale, raramente è ripagato. Sono, ricaricabili (con apposito caricabatteria), ma sono utilizzabili solo con apparecchiature che hanno assorbimenti modesti (bene calcolatrici, orologio, etc). Ma già per alimentare una TX, possono essere inadatte. Inutile sperare di alimentare un modello elettrico, per quanto poco esigente.
Dall'altra parte, anche utilizzate in una calcolatrice, orologio da muro, o una piccola torcia, non vanno bene per un altri motivo. Vengono seriamente danneggiate se la loro tensione scende sotto 1,2V. Mentre aggeggi così, spesso funzionano anche fino a 0,9 -1V per cella. Perciò, se te le trovi a questa tensione ( con quel tipo di apparecchi è facile: non hai preavviso), le puoi buttare. Inoltre, anche usando assiduamente un voltmetro per controllarle, il numero di cicli di rcicarica è dipendente anche dal'escursione. Faccio un esmpio numerico, ora campato per aria, ma non più di tanto... Se da 1,6V iniziali, le scarichi fino a 1,4V, mettiamo che fai 200 cicli. Di fatto, sfrutti si e no il 20% della carica. Se le fai arrivare a 1,3, magari fai 50 cicli. Se arrivi a 1,2 fai 2-3 cicli. Perciò, per usarle "molto" (n. di cicli), devi usarle poco (scariche di pochi mA, cioè non usarle). A questo punto è poco utile avere batterie da 1500 ricaricabili se poi, per garantirne un numero di cicli, le defi sfruttare per 300-500mA al massimo....
Spero di essermi spiegato

Originalmente inviato da thegeco

Sarebbe bello, soprattutto per l'ambiente: provate a pensare a quante pile si usino in una normale casa tra telecomandi, orologi, bilance da cucina, lettori Mp3, mouse e tastiere wirless....

Ecco... appunto... per qusi tutte queste apparecchiature, quando ti accorgi che le pile sono da ricaricare (cioè l'apparecchio non funziona più), è tardi e si possono praticamente buttare. Conviene comprare delle buone alcaline usa e getta per apparecchi a bassissimo consumo.

Originalmente inviato da thegeco

P.S. cosa sono le pile "KAN"? E' una marca?

KAN è una marca "orientale". Un produttore che fa pile NiMh, di buon rapporto prezzo prestazioni. Rivoluzionò abbastanza il mondo dei piccoli modelli elettrici, in particolare per modelli fino alla classe 400 quando ancora brushless e lipo non c'erano o avevano prezzi inavvicinabili.
A confronto con le NiCd a bassa resistenza interna delle stesse dimensioni, le KAN offrivano almeno il 30-40% in più (nel caso delle KAN 1050, contro le Sanyo N500AR, il 100% in più!) con correnti massime simili o superiori.
Sono tutt'ora reperibili, ma con le lipo attuali, sono generalmente molto meno appetibili.

Ciao!

[thegeco]

Originalmente inviato da anfarol

Dall'altra parte, anche utilizzate in una calcolatrice, orologio da muro, o una piccola torcia, non vanno bene per un altri motivo. Vengono seriamente danneggiate se la loro tensione scende sotto 1,2V. Mentre aggeggi così, spesso funzionano anche fino a 0,9 -1V per cella. Perciò, se te le trovi a questa tensione ( con quel tipo di apparecchi è facile: non hai preavviso), le puoi buttare. Inoltre, anche usando assiduamente un voltmetro per controllarle, il numero di cicli di rcicarica è dipendente anche dal'escursione.

confermo tutto! (esperienza personale)
Quando la tensione scendeva (al punto che il mouse smetteva di funzionare) o mi trovavo l'acido dentro il mouse oppure le pile non si caricavano più, cioè le mettevo nel CB che dopo qualche secondo mi "diceva" (tramite LED) che la cella era già carica... in pratica sputtanata!

Originalmente inviato da anfarol

Faccio un esmpio numerico,
[etc etc etc]

cavolo... ma quante ne sai!? (scusa che lavoro fai?)
Comunque adesso ho capito perchè mi duravano così poco e anche perchè le istruzioni consigliano di "ricaricarle spesso anche se non si usano", è l'unico modo per non sputtanarle!

[anfarol]

Originalmente inviato da thegeco

cavolo... ma quante ne sai!? (scusa che lavoro fai?)

Progettazione elettronica (anche se nell'azienda dove sono ora, è una progettazione molto discutibile come impegno).
In passato però sono stato libero professionista. Per un'altra azienda ho lavorato molto con le batterie... Ho stressato e monitorato "singolarmente" oltre 1000 celle NiMh... un po' di ram, un po 'di NiCd, un po di LiIon, un po' di LiPoly, un po' di Pb, etc...etc...tutto nell'arco di 3 anni. Insomma, sulle batterie credo di avere una buona esperienza....
Quando progettai il LiPoly monitor per i miei modelli (progetto che poi pubblicai già diversi anni fa e tutt'oggi viene scaricato in quantità), fui uno dei primi ad usare le LiPo sugli aerei (all'epoca se trovavi una buona cella in giro per il mondo, si parlava di 4C e quindi il modello doveva essere un eccellente volatore).
Ovviamente all'epoca, in Italia, nessuno sapeva cosa fossero le LiPo e i pochi temerari elettricari che volevano sperimentare e distaccarsi dalle NiCd e NiMh, provavano le LeIon "Tadiran". Ottime celle per allora, poi scomparse.... Ora si smanetta con le LiPoFe4, ma devo ancora fare dei test sull'effettiva utilità (attualmente, il rapporto peso/energia, è sfavorevole se comparato con le comuni LiPo)
Vabbè, non mi dilungo... la storia è molto lunga è intricata
Ciao!