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Vecchio 20 gennaio 16, 02:11   #1 (permalink)  Top
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come realizzare gli ammortizzatori contrattvi a risposta differenziata

sALVe.

sui veicoli scaler -crawler spesso si adottano particolari set-up nel corpo ammortizzatore, al fine di modificare l'assetto e/o la risposta del veicolo in base all'utilizzo

una delle configurazioni più in voga è quella di montare anche una molla interna, che contrasta con quella esterna

il termine inglese non lo conosco (forse "half droop"?), ma in italiano si chiama effetto contrattivo ed è stao utilizzato anche su veicoli veri ovviamente.


oltre a questa semplice modifica che ci consente di mantenere più basso l'assetto (e il baricentro) sfruttando comunque l'estensione in twist, è possibile regolare anche la risposta dell'ammortizzatore idraulico.

cambiando densità dell'olio, o variando la misura dei fori sul piattello infatti varia la frenatura dell'ammortizztore, rendendolo adatto a sollecitazioni rispondenti a frequenze diverse.


ma è possibile anche adottare una risposta differente in compressione rispetto a quella in estensione.

in commercio esistono particolari ammortizzatori (o dei kit specifici) che consentono di tramutare il piattello in una sorta di valvola unidirezionale, in modo che l'olio fluisca con una determinata velocità durente la compressione, e con una velocità differente durante l'estensione, variando la ripsosta dell'ammortizzatore stesso.

normalmente si tende ad avere una compressione più veloce, per assorbire subito l'ostacolo, e una distensione dell'ammortizzatore più lenta, in modo da ridurre a zero il "rimbalzo"

su un ammortizzatore classico infatti è necessario giungere a un compromesso.

più alta sara la frenatura, minore sarà la capacità di assorbire immediatamente l'ostacolo in fase di compressione, ma ridurremo l'effetto rimbalzo in estensione

viceversa, con una frenatura minore, il nostro ammortizzatore assorbirà agevolmente il colpo, ma subito dopo, in estensione, tenderebbe a produrre un rimbalzo eccessivo.


con una differenziazione tra l'azione frenante in estensione e quella in compresisone possiamo invece salvare capra e cavoli


vediamo ora come realizzare in modo semplicissimo tale valvola che ci consente di realizzare un ammortizzatore con effetto differenziato adatto ai nostri veicoli scaler, e quello che più importa è che possiamo farlo a costo zero, evitando di dover comprare il costoso kit o peggio ancora gli ammortizzatori completi















una piccola molla, tipo penna a sfera o simili


una fettina di qualsiasi tubetto di gomma



un pezzetto di vecchia camera d'aria o di gomma qualsiasi








































qui il video del funzionamento






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Ultima modifica di (marzo) : 20 gennaio 16 alle ore 02:16
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Vecchio 20 gennaio 16, 03:51   #2 (permalink)  Top
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Avevo pensato pure io a questo sistema a basso costo
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Vecchio 20 gennaio 16, 08:37   #3 (permalink)  Top
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Per modificare la risposta si possono anche forare i piattelli a cono
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Vecchio 20 gennaio 16, 11:08   #4 (permalink)  Top
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Grande! Bell'idea la molla interna da dove l'hai presa?


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Vecchio 20 gennaio 16, 12:08   #5 (permalink)  Top
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Ai miei tempi utilizzavamo un dischetto di "cellophane" bloccato assieme al piattello , questo perchè gli steli erano filettati con un dadino per bloccare il piattello .

A seconda del materiale utilizzato avevamo più o meno frenatura ed in caso di necessità bastava tagliare un pezzettino per aprire "al volo" il foro di passaggio dell'olio ed ottenere l'effetto desiderato .

In commercio ci sono gli ammortizzatori Virus , prodotto nostrano , che sfruttano il passaggio dell'olio e con 2 vitine permettono il settaggio differenziato in compressione ed estensione , altri prodotti sono specifici per le grosse 1/5 dove c'è molto spazio a disposizione .

Sono soluzioni allo studio da molti anni , la prima meccanica in commercio fu la gloriosa MICRORACING COUGAR prodotta in Svizzera , molto fragile e delicata ma dalle soluzioni molto raffinate tipo il telaio a "V" per evitare contatti laterali col terreno.

L'ultima soluzione che ho visto consiste in una controcamicia interna al cilindro dell'ammortizzatore con dei "travasi" che si assottigliano verso l'alto , chiaramente in compressione si ottiene un effetto progressivo .

Va anche detto che per i buggies queste "raffinatezze" non hanno riscosso il successo sperato perchè richiedono molto studio e non sono sempre affidabili specialmente per chi fa le lunghe finali da 45 minuti .

Per gli Scaler potrebbero essere molto interessanti essendo le sollecitazioni molto meno violente e le temperature costanti .

Marzo : complimenti come sempre !!! la "contromolla" sembra sia stata uno dei segreti dei successi delle Ferrari dell'epoca Schumacher e veniva adottata anche nella frizione delle stradali "T" con motore longitudinale ma cambio Trasversale .
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Vecchio 20 gennaio 16, 12:31   #6 (permalink)  Top
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Un dubbio mi è sorto, la contromolla posta all'interno dell'ammortizzatore non riduce la corsa in estensione dello stesso?


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Vecchio 20 gennaio 16, 14:06   #7 (permalink)  Top
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tutto giusto.

la contromolla riduce la corsa in estensione, quindi servono ammortizzatori piuttosto lunghi.

va considerato però anche che la corsa reale della sospensione non viene limitata solo dalla corsa dell'ammortizzatore, ma anche dal punto un cui esso è collegato ai leveraggi.

su un ammortizzatore giustamente inclinato e giustamente posizionato sull'assale (o sul braccio) avremo comunque una corsa sfruttabile.



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i fori conici sul piattello sono piuttosto difficili da realizzare su queste dimensioni, ma non hanno la stessa funzionalità di una valvola.
Funzionano principalmente alle alte frequanze, ma con movimenti lenti l'olio passa praticamente alla stessa velocità in entrambi i sensi, dato che la sezione del foro nel punto più stretto non varia.

con movimenti velocissimi invece qualcosa cambia, perchè l'olio viene "indirizzato", come in una sorta di imbuto

ma con movimenti lenti praticamente non cambia nulla,perchè l'olio si sposta attraverso il foro praticamente solo grazie alla pressione, che aumenta lentamente.


--il dischetto in plastica fine (tipo vaschette del prosciutto) lo utilizzo anche io.
lo applico tra il seeger e il piattello stesso, e anche questo sistema funge da valvola unidirezionale.

in questo caso ho usato il disco di gomma solo perchè avevo il vantaggio della molla, che mantiene il disco in posizione.

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le molle erano già negli ammortizzatori, ma vanno bene anche molle tipo penna a sfera o simili.

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questo è solo uno dei tantissimi sistemi utilizzati

un mio amico addirittura tornisce un nuovo piattello dalla forma tronco-conica, in gomma dura svuotato all'interno..
(ma io non sono capace , quindi ho usato un sistema meno raffinato)
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Vecchio 20 gennaio 16, 14:29   #8 (permalink)  Top
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Pensavo appunto alle molle da penna a sfera...
Ne ho giusto 4 di ugual misura...
Ma senza cilindro in gomma e solo il cerchio di camera d'aria e molla ,così da non ridurre troppo la corsa , funzionerebbe lo stesso ?


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Vecchio 20 gennaio 16, 14:45   #9 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da rikyquad@gmail.com Visualizza messaggio
Pensavo appunto alle molle da penna a sfera...
Ne ho giusto 4 di ugual misura...
Ma senza cilindro in gomma e solo il cerchio di camera d'aria e molla ,così da non ridurre troppo la corsa , funzionerebbe lo stesso ?


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il cilindro in gomma serve per tenere bello aderente il disco in gomma, che se noti ha il foro centrale piuttosto grosso, in modo da "aggirare" il seeger che blocca il piattello, e di coprire solamente la zona dei fori.


il mio è lungo, ma potrebbe essere anche molto più corto.

la sola molla probabilmente non schiaccerebbe il disco in gomma nei punti giusti
(rischierebbe di premere sul seeger anzichè nella zona circostante, ossia quella dove sono presenti i fori)

la molla della penna potrebbe andare bene, ma non su tutti i veicoli.

sul mio ad esempio risulterebbe troppo corta e anche troppo dura.
Poi dipende da quanto effetto contrastante vogliamo ottenere..



nel tuo caso, se non vuoi ridurre tropo la corsa in estensione, anzichè un disco di gomma potresti usare un dischetto di plastica finissima e flessibile, come descritto anche da Pappa.

lo inserisci tra il piattello e il seeger.

se non hai sufficiente gioco tra piattello e seeger per inserire il dischetto, basta che allarghi leggermente la sede del seeger (il canale sullo stelo), in modo da spostarla verso il basso quel tanto che serve.

per allargare tale sede basta infilare lo stelo su un trapano o un avvitatore, o nel dremel e farlo girare.
accostando una lama del seghetto da traforo, o un coltello seghettato, facendo attenzione e lavorando per gradi riuscirai ad allargare la sede mantnenedo però inalterato il diametro interno della gola, permettendo l'inserimento corretto del seeger, ma in una posizione leggermente più bassa sullo stelo, in modo da farci stare sia il piattello che il dischetto agguntivo
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Vecchio 20 gennaio 16, 15:36   #10 (permalink)  Top
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Anche questa ottima idea! Cosi il disco di plastica sta a contatto grazie al sieger ed essendo rigino non necessita del cilindro
Le molle che ho io sonotutto meno che rigide


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