01 luglio 15, 18:59 | #191 (permalink) Top |
User Data registr.: 15-09-2012
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| prova giunzione utilizzando barilotto con doppio grano di fissaggio.
stavo modificando un ponte, e mi sono ricordato di crovax e del problema di cui si parlava. allora ho voluto fare un esperimento per vedere come funzionava ho fatto una prova di giunzione con barilotto avente 4 grani di fissaggio anzichè 2 ma non so se funziona bene realizzandolo con attrezzi artigianali. eseguire il foro bello dritto e con diametro interno perfettamente costante senza tornio è un impresa ardua, specie se il barilotto è così lungo. ma si potrebbe trovare un barilotto già forato col diametro interno del semiasse più fine, e allargare il foro da un lato per accogliere il semiasse più largo (la jeep di crovax infatti dovrebbe avere i due spezzoni di semiasse dal diametro differente se ben ricordo) il problema è però l'ingombro.. lo spazio per inserire due grani in più si quantifica in circa 7mm in più per lato, ossia quasi 1,5 cm in più sulla lunghezza totale. qui un immagine giusto per vedere come il manicotto occupi un bel pò di spazio: non so se in quella di crovax ci sta; bisognerebbe provare. però se il foro interno non è SUPER preciso, l'assialità non è garantita, e il semiasse girerebbe storto. (nella prova delle foto infatti non gira "perfettamente"dritto come dovrebbe) inoltre il MINIMO gioco diametrale finirebbe per rendere vana la tenuta dei grani sotto le ripetute sollecitazioni durante il moto date dalla imprecisa assialità. in pratica dopo un pò i grani non terrebbero più e il gioco aumenterebbe fino a far cedere la giunzione un altro problema che ho riscontrato nella prova è il seguente: per ovvi motivi, il tubetto non può essere molto largo, altrimenti non ci sta nel ponte. essendo stretto, e cavo all'interno, il materiale utile per la filettatura del grano è poco. (un paio di mm al massimo) in definitiva, è un sistema valido se attuato ove lo spazio ci consenta di utilizzare un barilotto dal diametro adeguato, e se abbiamo la possibilità di realizzare tale barilotto con la necessaria precisione un alternativa al calettamento fisso , sempre con la finalità di poter sfilare il cuscinetto,è quella che uso talvolta. (anche se io non la adotto per poter sfilare il cuscinetto, ma perchè è l'unico modo che ho di fare una giunzione robusta senza saldare.) consiste nel calzare sullo spezzone un normale bicchierino, e sull'altro spezzone praticare un foro e inserire una spinetta (io uso un chiodino da 1,5mm di acciaio tagliato) (i bicchierini sono quelli standard, usati sui modelli economici privi di cardani) in questa modifica il chiodino d'acciaio rispetto alla spinetta ha un vantaggio. é di acciaio, quindi non si storta, ma ha anche una certa elasticità, che evita la eventuale rottura del semiasse in corrispondenza del foro (perchè il foro lo dobbiamo fare noi, e la tempra è solo superficiale, quindi la zona forata non sarebbe più temprata come nei semiassi già forati) Inoltre le spine normalmente si infilano nell "osso di cane", ossia la parte sferica termiale del semiasse, che è di diametro maggiore del nostro spezzone. ma col chiodino ho visto che tiene senza problemi naturalmente l'inserimento del chiodino non sarà garantito come nel caso di inserimento in fabbrica. Quindi per sicurezza meglio disporre all'esterno del bicchierino una fetta di guaina termorsetringente, affinchè il chiodino risulti sempre vincolato nel bicchierino stesso. (nella foto la guaina non è ancora presente, per poter illustrare il semiasse all'interno del bicchierino) stesso discorso per l' "osso di cane" nel nostro caso l'osso di cane non c'è, quindi il semiasse tenderebbe a ballare nel bicchierino. basta guarnire la parte finale dello spezzone di semiasse con un tubetto di gomma, e poi infilare il chiodino, trafiggendo sia il gommino che il semiasse. questo sistema regge, ma non so se il bicchierino ci sta nel ponte di crovax... forse alla fine è meglio dargli una saldata a Tig e via. (tanto il cuscinetto nel suo caso non serve praticamente più a nulla, dato che monta i giunti cvd) se guardiamo attentamente l'ultima foto, possiamo notare che il cuscinetto NON C'E'. al suo posto troviamo un disco di neoprene che funge da paraolio (per non fare entrare sporco) ma il ponte funziona benissimo. (tra l'altro è quello che uso attualmente, e la jeep in questione è paragonabile a quella di crovax come coppia scaricata)
__________________ . Ultima modifica di (marzo) : 01 luglio 15 alle ore 19:02 |
11 luglio 15, 00:38 | #192 (permalink) Top |
User Data registr.: 10-11-2012 Residenza: Roma
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Ciao ragazzi, in merito a quanto argomentato riguardo la saldatura o giuntatura dei semiassi, argomento che corre più o meno dal post #164 al post #179, volevo farvi notare una cosa. Molto probabilmente i punti di giunzione sono molto soggetti a rottura (si, per mille ragioni ok) perchè la torsione dovuta alla trasmissione che viene impressa al semiasse tende ad approfittare dell'imperfezione nella giuntura. Questo fenomeno ovviamente si amplifica se la giuntura non è perfettamente in linea col semiasse, si amplifica comunque sotto sforzo perchè la saldatura oltre ad essere perfettamente dritta deve rimanerci diritta, e poi si amplifica in base alle lunghezze degli spezzoni di semiasse. Ora il dunque, pensate alla torsione che arriva al semiasse, e poi l'elasticità dello stesso e il ritardo nella risposta rispetto alla forza impressa su di esso. Potrebbe sembrare che la risposta sia simile al movimento che vediamo fare alla carta di una caramella quando la scartiamo, ma a pensarci bene, con tutte le imperfezioni della lavorazione e dei materiali, si ha come se la parte di semiasse che riceve per prima il moto vada a "piegare" nel punto di giunzione o di saldatura, in risposta all'inerzia della parte di semiasse "condotto" (chiamiamolo così, mi riferisco alla parte di semiasse su cui verrà poi trasmessa la forza originata dall'altro pezzo di semiasse). Allegherò uno schema per spiegare meglio quello che intendo. Ma il succo è che a partire dalla torsione si origina una componente che piega (letteralmente) la giunzione (nel suo punto più debole o meglio esposto) e a lungo andare (può volerci un pò di tempo, ma anche non troppo) porta alla rottura. Il metodo mostrato poi da wrighizilla, mi riferisco a quello montato sul lungo albero di trasmissione, mi sembra efficacie perchè (oltre che sicuramente ben fatto) è bello massiccio (e quindi resistente) ed evidentemente riesce a contenere i principi di piegatura che si innescano su giunzioni del genere sottoposte a questi sforzi. La "torsio-piegatura" che mi sembra generarsi spiegherebbe perchè le saldature non vogliono decidersi a reggere anche se fatte con pezzi preformati ad "innesto", anzi peggio ancora in questo caso perchè la piegatura sa già dove andare a stuzzicare ovvero nei punti in cui gli innesti sono più sottili, e per rendere più chiaro il concetto vi invito ad immaginare di preparare una giunzione già bella che storta, anche di 135º fra le due parti del semiasse, e di porla sotto lo sforzo della torsione, quanto più violenta possibile, per imitare gli strappi che può dare una trasmissione. Noterete secondo me che ad un tratto questo sforzo, più che "convincere" il lato di semiasse "condotto" a ruotare sul proprio asse, vista anche l'inerzia, la deformabilità ecc del pezzo "condotto", solleciterà la saldatura a piegare la giunzione dai 135º (a scendere) verso i 90º, quindi verso la rottura, per capirci. Mi permetto di dare anche un consiglio in merito alla faccenda, quindi una buona saldatura da limare bene a cilindro, pezzi ben dritti da allocare in un bel nottolino come quello che si vede sull'albero di trasmissione che ha postato wrighizilla che è bello robusto e resistente, precisione nella sede interna del nottolino e quindi il minimo possibile di tolleranza all'innesto del nottolino di giuntura sul semiasse, e poco fissaggio tramite i grani se non il dovuto, meglio che sia tutta la superficie interna del nottolino a mantenere ben dritta la giuntura e i due lembi di semiasse che vi entrano. |
11 luglio 15, 10:48 | #193 (permalink) Top |
User Data registr.: 15-09-2012
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concordo su tutta la linea. il problema è realizzare un cannotto sufficientemente preciso, e con due diametri interni differenti per allocare i due spezzoni che hanno diametro diverso, e di dimensioni tali da poter essere allocato nel ponte. dimensioni permettendo, per realizzarlo servirebbe comunque una macchina utensile "vera".
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14 luglio 15, 15:14 | #194 (permalink) Top |
User Data registr.: 12-07-2005 Residenza: catania
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Alla fine spero di aver risolto cosi.. Ho usato dei giunti forati col trapano a colonna in modo da pote avere due diametri differenti. Ho saldato le giunture a filo continuo. E' venuto abbastanza dritto il foro, spero funzioni! Purtroppo questo semiasse è davvero corto, e viene difficile lavorarci.. |
14 luglio 15, 18:44 | #195 (permalink) Top |
User Data registr.: 15-09-2012
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umh.. c'è qualcosa che non mi torna, crovax. da quel che vedo, ora le giunzioni sono DUE (come se avessi inserito un terzo spezzone di semiasse nel mezzo) ma quel che non mi torna è che ora il cuscinetto largo è chiuso tra le due giunzioni, mentre dovrebbe essere posto a ridosso del differenziale, ossia Fuori dalle giunzioni stesse. come mai? in quel modo non rimarrà fermo nella sua sede, ed è come se non ci fosse
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14 luglio 15, 20:28 | #200 (permalink) Top |
User Data registr.: 12-07-2005 Residenza: catania
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Quello l'ho messo più per un eccesso di sicurezza.. Il diametro è leggermente superiore ai giunti delle saldature, quindi evita che sfreghino sulla plastica. Ammetto che questi semiassi, iniziano ad essere un po' troppo arrangiati, ma finchè rendono bene, non li cambio.. Più avanti chissà, magari ne compro di nuovi! Anche se dovrei rinunciare ai giunti omocinetici.. |
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