14 giugno 07, 00:15 | #11 (permalink) Top |
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Il calore latente è quel calore che viene assorbito durante l' evaporazione (o la fusione) percui non si ha un sostaziale aumento di temperatura oltre a quella di ebollizione.(vedi quando si fa bollire l'acqua la temperatura rimanecostante: si può persino, misurando la temperatura di ebollizione dell'acqua bidistillata determinare con precisione la pressione atmosferica). Tale calore è definito latente (cioè nascosto) inquanto non provoca più un inalzamento di temperatura ma un passaggio di fase. Oltre al calore latante 'consumato' per la vaporizzazione occorrerebbe contare anche il calore assorbito fino alla temperatura di ebollizione. Ma se il composto viene bruciato l energia assorbita per il suo riscaldamento e vaporizzazione viene gia contata nel bilancio energetico della reazione. (infatti la reazione parte da nitrometano/metanolo in forma liquida non in forma di vapore quindi sono automaticamente detratte le energie assorbite per il riscaldamento fino alla temperatura di ebollizione e per l evaporazione stessa) Oltre al fatto che questi calori sono spesso poco significativi rispetto al energia generata dalla reazione. Ad esempio la formazione di acqua da idrogeno e ossigeno genera 286 Kj mentre per la vaporizzazione della stessa ne occorrono solo 44 Kj. (l' acqua è uno tra i liquidi con più elevato calore di evaporazione per via della rottura dei famosi legami a idrogeno durante il passaggio di fase). nel nostro caso si ha il contrario cioè prima la vaporizzazione di un liquido e poi la reazione vera e propria, ma l' inversione non comporta nulla in termini di energia) Esistono peraltro esempi in cui viene prodotta meno energia e si raggiungono temperature superiori: l acetilene CHCH sviluppa meno calore dell' etano CH3CH3, ma raggiunge come noto temperature di fiamma molto superiori; cio si spiega con il numero di molecole di gas che si formano infatti mentre l acetilene sviluppa per ogni molecola 2 di anidride e una di acqua l etano ne sviluppa 2 di anidride e 3 di acqua; cosicche il minor calore sviluppato dall' acetilene distribuito su 3 molecole di gas comporta un incremento di temperatura superiore; rispetto al maggior calore sviluppato dall' etano e distribuito su ben 5 molecole di gas. Naturalmente l etano sviluppera più volume rispetto a quello prodotto dalla combustione dell acetilene percui a parita di temperatura potra svolgere molto più lavoro. L unico modo in cui il calore latente del nitrometano possa a mio parere sottrarre calore è che una notevole quantita vaporizzi senza bruciare, sto parlando di un rapporto del tipo 7 non bruciate per 1 bruciata , inquanto come ho sopra detto per l' acqua i calori latenti sono molto più piccoli dei calori generti da questo tipo di rezioni. Ma non credo che per quanto bevano i micromotori e per quanto la carburazione sia grassa si possa pensare che soltanto il 15% venga bruciato. (non sto parlando dell' efficieza che è una cosa diversa). Sfortunatamente non sono riuscito a trovare il calore latente del nitrometano. Pero ho trovato i calori molari specifici ( non è la stessa cosa ma sicuramente se un liquido ha un alta capacita termica il suo calore di evaporazione non sara di certo piccolo e viceversa)(il discorso non vale per i legami a idrogeno la cui rottura necessita di notevole energia, ma in questo caso è il metanolo ad averne è quindi lui che potrebbe avere un calore di vaporizzazione piuttosto elevato e non proporzionato col calore specifico). Per il nitometano ho trovato 106J/mole che divisi per i suoi 61g/mole danno 1,74 J/g che divisi per la densità di 1,14g/ml danno 1,5 J/ml. Per il metanolo ho trovato 81J/mole che divisi per i sui 32 g/mole danno 2,5 J/g che divisi per la densita di 0,79g/ml danno 3,16 J/ml Ora il calore assorbito da un millilitro dei due liquidi da 25 C° fino alla temperaturra di ebollizione che e per il nitrometano 101 e 65 per il metanolo è: 1,5*(101-25)= 114 J/ml per il nitrometano e 3,16*(65-25)= 126 J/ml per il metanolo Quindi un calore assorbito fino alla temperatura di ebollizione circa ugule per entrambi; (riporto ancora di nuovo che il metanolo forma legami idrogeno percui probabilmente avra un calore latente maggiore e quindi assorbira più calore durante l'evaporazione) Ricordo ancora che a parita di alimentazione in aria si può pruciare il doppio di nitrometano rispetto a metanolo con produzione doppia di energia. E ancora che se un ml di nitrometano genera: (1,14g/ml)/(61g/mol)*(644Kj/mol)=12Kj/ml. ipotizzando un entalpia di vaporizzazione molare più elevata di qualsiasi previsione utilizzando quella dell' acqua pari a (44Kj/mole) *(1,14g/ml)/(61g/mol)=0,82Kj/ml pari a soltanto il 7%(nonostante la maggiorazione) del calore generato dalla combustione dello stesso. Anche il NNO mi risulta surriscaldi il motore nonostante qualcuno dica che l' espansione del gas compresso prima di entrare nel cilindro lo raffreddi. Se qualcuno pensa o sa quale sia il motivo oppure a trovato una spiegazione convincente é gradita la risposta. 1_ipotesi entalpia di evaporazione(calore di vaporizzazione,calore latente) più elevata per il nitrometano rispetto al metanolo (io credo non sufficiente vedi sopra) 2-la cinetica, cioè la velocità di una reazione (anche se non vedo come una reazione più veloce che si traduce in più potenza più giri/minuto possa contemporaneamente sostenere uno scambio di calore con l'ambiente sufficientea mantenere una temperatura adeguata) Ringrazio Andrea per la risposta e spero che nessuno mi risponda come è stato fatto con lui dicendo, in ambito di marmitte:è inutile il discorso che hai fatto, forse potrebbe anadar bene per i due tempi che anno la corsa piu lunga e meno giri, ma qui si parla di un micromotore che fa molti piu giri. Ma senza dare un vero motivo, senza dire il perchè, è piuttosto facile e comodo rispodere cosi! Come ho gia detto le critiche le considero solo se sono costruttive, cioè motivate. |
14 giugno 07, 09:13 | #12 (permalink) Top | |
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Comunque io ti so solo dire la mia esperienza, ovvero ho provato ad aumentare la % di nitrometano e ti assicuro che la temperatura è diminuita... ovvio, ho dovuto ricarburare INGRASSANDO, forse per questo che la temperatura scende, perche ho ingrassato.
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15 giugno 07, 01:40 | #13 (permalink) Top |
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| Comunque io ti so solo dire la mia esperienza, ovvero ho provato ad aumentare la % di nitrometano e ti assicuro che la temperatura è diminuita... ovvio, ho dovuto ricarburare INGRASSANDO, forse per questo che la temperatura scende, perche ho ingrassato. Nel legere la risposta di Manu mi è venuto in mente che un eccesso di carburante che non bruci, sottrae si calore come entalpia di vaporizzazione, e come ho gia deto a mio parere cio non basti a determinare il calo di temperatura ; ma ho dimenticato che dopo la vaporizzazione le moli gassose del carburante non bruciato si aggiungono a quelle degli altri gas cosicche il calore, si deve ora distribuire su un maggior numero di molecole. Quello che ho fatto è stato solo sottrarre il calore latente e mi sono dimenticato poi di dividere il calore rimanente anche per le molecole del solvente evaporato: Poi o pensato ma prima di arrivare al punto che parte del combustibile non bruci c è a metà strada la combustione incompleta al posto che a biossido a monossido. E mi sono domandato se non fosse che in difetto di ossigeno la formazione di 2 moli di monossido avesse come somma un deltag superiore a quella di 1 di biossido ma poi guardando le tavole: Il delta g di formazione del monossido a 100C° è 183 KJ/mole Mentre quello del biossido è 473 KJ/mole Dato che per ogni molecola di O2 Si possono formare da carbone in eccesso o 2 di CO cioè 183*2=366 55=316 (delta g O2 circa -76 a 100C° il carbone è al massimo qualcosa come 4) Oppure 1 di CO2 (e carbone residuo) per 473-55=418. Quindi è termodinamicamente favorita in difetto di ossigeno la combustione completa di 1 atomo di c a co2 pittosto che la combustione incompleta di due di c a co. L idea era quella di valutare se il nitrometano in carenza di ossigeno poteva sviluppare più moli di monossido rispetto al metanolo in modo da dividere il maggior calore su un maggior numero di atomi abbasando cosi la temperatura. Ma sfortunatamente non saprei quali siano i prodotti di combustione in carenza di O2 Ad esempio parte del nitrometano in eccesso potrebbe decomporre in CH3NO2>>0,5 N2 CO2 e poi? (ho scritto prima l azoto perche forma il legame più forte poi il CO2 perchè anche questo è molto forte) Perquesto ho confrontato il calore di CO e CO2 partendo da carbone. Ma vuol di ben poco, sono entrabe rezioni esotermiche e spontanee e anche se CO2 e piu favorito di 2CO sono possibili entrambe, poi andrebbe valutato nel contesto dei due combustibili e non dal carbone. Non so cosa dire spero che qualcuno abbia la soluzione. Opure più semplicemente mandero un email a uno dei miei professori evi faro sapere. |
15 giugno 07, 09:07 | #15 (permalink) Top |
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Ecco cosa ho trovato Le guide gratuite di RcBazar.net Informazioni da MANTUA MODEL GROUP Parliamo di miscele La miscela per micromotori a scoppio a 2 tempi è composta fondamentalmente da 3 elementi: alcool metilico detto metanolo, olio e nitrometano. La bontà, le percentuali e la tipologia di ciascun componente creano la differenza di resa sui motori e aumentano o diminuiscono la durata dei componenti interni degli stessi. Lalcool metilico è un componente fondamentale per la miscela, la cui percentuale non può essere mai inferiore al 50%. Questo elemento facente parte della categoria chimica degli alcoli ( etilico, metilico ecc) è igroscopico cioè attira le particelle di umidità dallaria, snaturandosi e annacquandosi col tempo, oltre ad evaporare ma non repentinamente. Se si lascia un bicchiere di alcool metilico allaria aperta, a distanza di un paio di giorni si troverà un residuo sul fondo del bicchiere composto nella sua maggioranza da particelle di H2O. Questa premessa per spiegare che le miscele lasciate allaperto, non ben richiuse nella loro confezione, perdono gran parte della loro combustibilità. Lolio utilizzato come veicolo lubrificante degli organi di movimento interni al motore, può essere di varie fatture: ricino, sintetico semisintetico ecc. Lolio di ricino si ricava dalla pianta officinale del ricino ed è unanimemente riconosciuto come il lubrificante naturale migliore per i motori a combustione interna, dal momento che è in grado di mantenere le proprie capacità viscose anche a temperature molto alte, risultando perfettamente miscibile allalcool e non lasciando praticamente residui incombusti in fase di scoppio. Viceversa lascia il proprio deposito combusto nella zona post combustiva, come collettori e marmitte. La maggior parte dellolio di ricino esce comunque dal motore, dopo la combustione, con una sola variazione di colorazione ( da giallo paglierino a giallo intenso o arancione scuro) ma ancora ampiamente denso e corposo. Lolio di ricino può essere di prima spremitura, seconda o addirittura di terza ( detta anche pressione); la prima preleva il materiale più puro e consistente, la seconda e la terza si limitano a scremare i frutti del ricino già grandemente prosciugati in prima pressione, rendendo la qualità via via più scadente. Il prodotto ottenuto in prima pressione viene poi raffinato eliminando dallo stesso la cera o gomma, di cui è in parte composto, rendendolo anche consumabile a livello farmaceutico. Lo scopo dellolio è quello di creare un velo di protezione tra organi metallici in movimento, tenendoli separati al fine di ridurre attrito, usura e quindi consumo dei pezzi stessi. Nel momento in cui il velo si rompe ( fuorigiri, qualità olio scadente, carburazioni magre, temperature elevate ecc) i metalli si toccano e ad alta velocità ci possono essere cedimenti strutturali, grippature, usure ecc. Oltre allolio di ricino come annunciato sopra, esistono olii di sintesi, cosiddetti sintetici, nati cioè dalla sintesi di molecole di idrocarburi alifatici, che adeguatamente trattate e sofisticate in laboratorio, danno vita ad olii con caratteristiche molteplici tra cui la lubrificazione per micromotori. La maggior parte di questi ultimi ha due svantaggi notevoli: la combustione completa con conseguente sviluppo di vapori nocivi e la perdita di viscosità a temperature elevate. In ogni miscela che serva a preservare realmente il motore è sempre consigliabile una percentuale non inferiore al 4% di olio di ricino puro degommato e non superiore al 15% con eventuale taglio di sintetico che può andare da un minimo del 2% ad un massimo dell 8%. Il sintetico ha un pregio a livello prestazionale da molti gradito per la maggior scorrevolezza degli organi di movimento che meno risentono della viscosità dellolio stesso, soprattutto a temperature medio-alte. Il nitrometano è un comburente ossidante della miscela, in sostanza quando si trova sotto pressione e in fase combustiva, rilascia ossigeno, aumentando e migliorando lesplosione in camera di scoppio, con conseguente potenziamento della resa motore. Aumentando il potere calorifico interno alla camera, occorre però scomprimere gradualmente il motore con laumentare del nitrometano, al fine di bruciare la candela per eccesso di calore. Le guide gratuite di RcBazar.net Informazioni da JETS Fuel Le miscele per modellismo sono formate da alcool metilico o metanolo, lubrificante e nitrometano in varie percentuali. Queste percentuali variano a secondo dellutilizzo che si richiede poiche possono essere piu o meno ricche di olio e piu o meno ricche di nitrometano. Una cosa e certa, la durata della miscela e data dalla quantita di alcool presente, quindi piu olio e piu nitro significano meno durata della miscela, mentre la potenza e data dalla quantita di nitrometano, il quale aggiunge ossigeno durante la carburazione. Non bisogna esagerare pero con la quantita di nitro nella miscela perche ogni motore e progettato per avere un funzionamento ottimale con un certo quantitativo di nitrometano. Questo perche piu nitro e presente nella miscela e piu si alza il rapporto di compressione. Ogni motore e progettato per funzionare con un proprio rapporto di compressione, al di fuori di quello il motore avra dei problemi. Normalmente se un motore scalda, sempre che la carburazione sia perfetta, e molto probabile che il suo rapporto di compressione sia esagerato, quindi sara sufficiente diminuire la percentuale di nitro per farlo andare meglio. Anche una eventuale guarnizione aggiunta nel sottotesta migliorera le cose. Per il lubrificante, discorso a parte. Esistono principalmente tre tipi di miscela a secondo del lurificante usato: quella contenente esclusivamente olio di ricino, quella contenente esclusivamente olio sintetico , raccomandata solo per un uso a bassi regimi come gli aereomodelli ed elicotteri , e quella contenente tutti e due i primi due oli denominata semisintetica che riunisce i pregi di entrambi e che io raccomando per tutta una serie di motivi. Quale la differenza ? Semplice. Partiamo dal presupposto che il miglior lubrificante disponibile sul mercato per il modellismo e attualmente lolio di ricino, poiche la sua densita ma soprattutto la sua capacita di adesione ai metalli gli permette di avere dei vantaggi in temini di lubrificazione. Purtroppo pero ce il rovescio della medaglia. Il ricino e uno dei peggiori oli per quel che riguarda le morchie che si creano allinterno sia del motore che della marmitta. Ostruisce le marmitte e incolla le parti meccaniche dei motori perche la sua temperatura di infiammabilita e molto bassa, quindi durante la carburazione brucia insieme allalcool e quindi tende ad annerire il motore sia dentro che fuori, mettendolo presto fuori combattimento.Oltertutto poiche la densita del ricino e in virtu della sua temperatura, avremo un enorme cambiamento di carburazione se variera la temperatura esterna, e dulcis in fundo , essendo un olio vegetale, non rispecchia degli standard e la sua qualita variera in rapporto alla stagione di produzione. Dallaltro lato lolio tutto sintetico e migliore perche avendo una temperatura di infiammabilita molto piu alta, non viene degradato durante il funzionamento e quindi lascia il motore molto piu pulito e soprattutto avendo una densita molto piu bassa tendera ad essere molto piu scorrevole e rendera il motore piu veloce, oltre che ad avere una carburazione stabile. Anche qui pero si sconta qualcosa perche il film del lubrificante sintetico non riesce a sostenere un funzionamento ottimale oltre i 15.000 giri al minuto perche il suo film oltre tale regime di funzionamento, tende a lacerarsi lasciando scoperti i metalli che tenderebbero a sfregare tra di loro aumentando gli attriti i, il consumo meccanico del motore e predisponendo un suo grippamento. Ed eccoci quindi alla terza categoria , quella dei semisintetici, che sfruttano le migliori caratteristiche del ricino aggiunto in percentuali diverse al sintetico in modo di avere una maggior velocita di funzionamento insieme alla necessaria lubrificazione, mantenendo anche il motore molto piu pulito |
15 giugno 07, 10:04 | #16 (permalink) Top | ||
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cmq non so cosa dirvi, sarà che aumentando la nitro bisogna ingrassare e ingrassando diminuisce la temperatura... come nell'altra discussione posto ciò che aveva scritto lollofenix e che io condivido: Citazione:
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15 giugno 07, 20:45 | #17 (permalink) Top |
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Allora se è questo il discorso sono daccordo anchio che se si innaffia il motore con la nitro scalda di meno. Rispetto a mantenere magro con metanolo. Pero non si puo più a parità di questo... a parità di quello.... Secondo tè è probabile che ingrassando troppo con metanolo a bassa percentuale di nitro i giri del motore si abbassino fino allo spegnimento; Mentre facendo la stessa cosa con una mischela con tanta nitro questo effetto sarebbe meno consistente? |
15 giugno 07, 21:03 | #18 (permalink) Top | |
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15 giugno 07, 21:45 | #19 (permalink) Top | |
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In pratica con l'aggiunta di nitro il motore permette di bruciare una maggiore quantità di alcool (carburazione +grassa) e aumentando la coppia motrice si ha una maggiore accelerazione, in minor tempo si arriva agli stessi giri. E fin quì tutti (+o-) d'accordo, ma il testo scritto dalla Jet's e dalla mantua mi lasciano preplesso, alcune affermazioni sono esattamente contrarie a quanto attualmente sperimentato. Mi riferisco alla temperatura di combustione del ricino, non è più bassa dei sintetici (che poi dire sintetico non si dice praticamente niente), i lubrificanti per motori a 2 tempi, dovrebbero bruciare compiutamente per evitare morchie e altri intasamenti.....nei glow si lascia volutamente che l'olio non bruci tutto perchè la parte che non brucia si comporta da fluido di raffreddamento, di fatto toglie calore dalla camera di combustione, questo è ciò che avviene, prove fatte al banco e per centinaia di litri.... Una cosa nessuno ha tirato in ballo, se devi caricare di nitro una miscela, per poi inondare di olio ad alta percentuale e con i vari rovesci delle medaglie, ma perchè non usare oli con basso punto di infiammabilità e poco nitro e provare cosa succede??? Risposta: i motori andrebbero talmente bene (per gli amatori come me ed il 90% di chi non fà gare) da non avere quasi più usura.....almeno con i materiali ed i trattamenti che ci sono oggi in circolazione per le parti motore. Meno usura meno motori rotti, meno mercato. Semplice no? Provate a girare al 5-7,5% di nitro (io lo faccio) e l'8-7,5% di olio (io lo faccio) e poi se usate prodotti DOC (100% di qualità) mi raccontate.... Non avrete un mezzo da formula 1 ma il motore lavora da tiepido a caldo senza sforzo e con una notevole propensione a chiederti di smagrire il passaggio........e ad allungare in alto senza problemi. Ovvio io posso parlare del mio motore (MTA4) ma anche con gli aeromodelli accade la stessa cosa, un caso?? secondo me no. Da precisare che ogni motore è sviluppato per rendere (qualitativamente) con un dato tipo di mix, in linea di massima i motori CAR dal 10% al 20% di nitro, e pertanto bisogna lavorare sullo squish per metterli a punto bene con miscele povere di nitro, ma il portafoglio ci guadagna, e la salute (durata) del motore pure. Ovvio che parlo per quanto ho provato (ed anche altri amici in zona) e basandomi anche su risultati legati al mio lavoro, e collaborazioni con laboratori chimici di lubrificanti (automotive). Saluti, torno a giocare col figlio, Andrea | |
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