29 settembre 11, 22:46 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-04-2009 Residenza: Roma - Ostia
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| Tutta la verità sulla MUGEN MBX6 ECO
Come succede nella vita di tutti noi, anche le più belle storie damore finiscono. E dopo due anni di buggy Losi, in tutte le sue versioni, mi sono accorto che ero arrivato al limite. Non riuscivo a spuntare più un decimo nelle piste in cui abitualmente giro. Preciso che non voglio addebitare delle colpe alla macchina perché è solo demerito mio in quanto ho una guida brusca. Insomma il mio indice non è paragonabile al Rabitti Style, ovvero ad una guida pulita, traiettorie disegnata col compasso, frenate ed accellerazioni progressive. Quindi mi sono reso conto che dovevo guardare oltre. E nel mio girovagare tra le piste, pian piano si è delineata la figura di colei che doveva avere l'onere di sostituire la tanto amata Losi. E dopo averla individuata, guardata, quasi spiata, lho scelta. La Mugen MBX6 Eco. La prima buggy 1:8 nata in versione elettrica della casa del Sol Levante. La macchina arriva a casa già montata, quindi in versione M-Spec, cosa che farà storcere il naso ai puristi che vogliono calibrare anche la stretta dellultima vite del modello, sapere con quale e quanto olio riempiranno ammo e differenziali. Ultima modifica di monster+drift : 29 settembre 11 alle ore 22:56 |
29 settembre 11, 22:49 | #2 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-04-2009 Residenza: Roma - Ostia
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In ogni caso, con questa recensione cercherò di spiegare cosa vi dovrete aspettare con la macchina in configurazione di scatola, visto che da perfetto incosciente lho buttata in pista per una garetta il giorno dopo del suo arrivo. Oltre alla macchina, nella scatola troveremo la dotazione standard di quasi tutti i mezzi di questo livello, compreso un pignone da 14 denti modulo 1, due corone in plastica, una da 44 e laltra da 46 denti, nonché il puntalino lungo di irrigidimento anteriore al fine di poter scegliere un telaio più o meno flessibile. Troveremo anche 6 piastrine in plastica con diversi angoli di taratura per regolare convergenza e antiaffondamento posteriore Ma vediamo come è fatta questa macchina ECOlogica di casa Mugen. Innanzitutto cè da dire che la filosofia della casa è: macchina vincente non si tocca.. ma si ritocca. Si, è proprio così. Mugen non cambia radicalmente il modello col passare degli anni ma lo adatta e lo migliora con degli accorgimenti che vengono usati ed apprezzati nelle competizioni dai piloti ufficiali. Quindi se compri una Mugen fai un investimento a lungo termine, potendo aggiornare periodicamente il modello con le features che vengono man mano introdotte, potendo avere così una macchina sempre al passo coi tempi ed allo stesso tempo competitiva. E questa Eco integra le ultime Spec di casa Mugen: telaio spesso 3 mm e allungato di 5mm, torri ammo in ergal e supporto carrozzeria posteriore oscillante, miglioramenti che troviamo anche nelle versioni a scoppio. Ma passiamo ora alla descrizione delle caratteristiche. Allavantreno troviamo il classico ponte Mugen con braccetti inferiori e superiori questultimo scorrevole sul suo asse in modo che, con lutilizzo di spessori calibrati possiamo variare il Caster in due secondi, in quanto tale movimento influisce sullinclinazione dei barilotti. Barilotti che peraltro ruotano su sfere, garantendo un angolo di sterzo impossibile per molti altri modelli. Inoltre questo sistema riduce al minimo le flessioni e i giochi che tanto fanno inviperire i possessori di altre macchine. Bellissimo anche il boomerang dello sterzo con tre posizioni di Ackermann per una velocissima regolazione in pista. Bello anche il trapezio in carbonio che unisce il sistema di sterzo alla cassa differenziale. |
29 settembre 11, 22:51 | #3 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-04-2009 Residenza: Roma - Ostia
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Altra caratteristica di questa macchina è che le casse differenziali, così come i differenziali anteriori e posteriori (comprese le coppie coniche) sono perfettamente uguali, con innegabile vantaggio nellimpegno economico da profondere nella dotazione di ricambi che bisogna avere al seguito. Stessa cosa dicasi per i cuscinetti che in tutta la macchina sono solo di due misure: 8x16x5 e 15x21x4. Dalle dimensioni si evince che sono abbastanza robusti, avendo sfere di diametro generoso. Completano lanteriore una coppia di ammortizzatori da ben 110 mm con molle nere, filo 1,6mm e durezza 9,75, caricati con olio 400 wt e barre di torsione da 2,3mm. Più classico il retrotreno con braccetto inferiore e tirante superiore, questultimo di dimensioni generosissime. La regolazione del tirante sulla torre ammo si può variare solo in tre posizioni in altezza, così come tre sono gli attacchi sul barilotto posteriore. Completano il ponte due lunghissimi ammortizzatori da 125 mm, con molle nere, filo 1,6 mm e durezza 10,75, anche questi caricati con olio 400wt e barre di torsione da 2,8mm. Lunica nota stonata, non ancora oggetto di aggiornamento e che denota una certa anzianità di progetto, è il sistema dei perni dei braccetti anteriori e posteriori con vite passante e dado, col dado posto allinterno. Per il posteriore, essendoci spazio per operare il problema è poco rilevante. Ma se per caso dovete smontare e poi rimontare in gara i perni anteriori per avere accesso al differenziale o altro, vi consiglio, prima di intraprendere loperazione, di fare esercizi di rilassamento corporeo, o in alternativa una meditazione mantra, avendo laccortezza di far sparire i calendari dalle vicinanze per evitare di farne un uso sconsiderato di quanto in essi indicato. Infatti a causa del ridotto spazio, posizionare il dado posteriore sarà unimpresa ardua. Bellissimo e funzionale il castello del differenziale centrale che beneficia invece di una più recente progettazione: Penso di non esagerare dicendo che è il migliore in assoluto fra tutte le altre buggy, per accessibilità e ingegnerizzazione. Basta infatti togliere le 4 viti del coperchio superiore e il differenziale può essere sfilato dallalto. |
29 settembre 11, 22:53 | #4 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-04-2009 Residenza: Roma - Ostia
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Il sistema di aggancio del motore è a slitta, con doppia vite M3 di fissaggio, anche se avrei preferito delle M4. Per ultimo, la posizione del differenziale non è molto dissassata e non si avranno i consumi anomali delle spine del giunto anteriore come avviene in altri modelli. La scatola radio è molto capiente e di volumetria regolare, idonea a permettere di sistemare anche un eventuale bec esterno oltre la ricevente. Una chicca il gommino passacavi con funzioni di parapolvere anche se ho dovuto tagliarlo per far passare comodamente tutta la cavetteria. Una volta rimesso in posizione si richiude per bene e non permette alla polvere (o acqua) di entrare nella scatola. Alcuni servi di altezza superiore alla media dovranno essere spessorati per evitare che tocchino il telaio. Note positive e negative vengono dal portalipo. Quella positiva è che ha il supporto dellESC che è staccabile per mezzo di due viti. Soluzione utile per fare manutenzione nel caso abbiamo utilizzato del biadesivo forte e/o fascette per il fissaggio dellESC. La nota negativa è che il portalipo è progettato per accogliere esclusivamente due lipo da 2 celle in hardcase in serie , per di più in posizione dissassata. |
29 settembre 11, 22:53 | #5 (permalink) Top |
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Nel mio caso, e penso anche per tanti altri elettricari, ho esclusivamente lipo a 4 celle. Pertanto mi sono dovuto armare di dremel per rimuovere alcuni settori al fine di poter comodamente alloggiare le nostre preziose lipette, nonché creare unuscita idonea per i cavi. Veniamo ora alla carrozza.. Bellissima nella forma, filante ma realizzata con lexan di spessore ridotto quindi scarsamente resistente specie nelle zone dove sono presenti le feritorie di aereazione. Sarebbe auspicabile un lexan da almeno 1mm di spessore. In onore dei nostri sfortunati amici giapponesi, ho realizzato una verniciatura Japan Flag che ben si addice con la provenienza della macchina., |
29 settembre 11, 22:55 | #7 (permalink) Top |
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Per finire questa presentazione statica segnalo che i differenziali della macchina sono caricati con oli che nellutilizzo reale si riveleranno assolutamente inadeguati, in quanto la Mugen per andare bene ha bisogno di oli ad alta gradazione. Di scatola troviamo allanteriore un 5k, al centrale un 10K ed al posteriore un 2K. Come avete potuto vedere sono rimasto entusiasta della Mugen Eco.. una gran macchina che nonostante derivi da un progetto con già qualche anno alle spalle, esprime ancora tanto fascino a livello estetico e tanto ha ancora da dare a livello dinamico, visto che integra gli ultimi aggiornamento di casa Mugen. Guardandola nei particolari, emana una forte sensazione di robustezza pur se alcuni particolari tradiscono una certa anzianità di progetto che si traduce in una scarsa accessibilità meccanica in alcune operazioni di manutenzione e/o setup, rispetto a quanto ci hanno fatto vedere alcuni modelli proposti sul mercato in epoca più recente. Ma come ben sappiamo, visto che parliamo di modelli da competizione e non da mostrare agli amici al bar, la vera essenza della macchina viene fuori quando andiamo a leggere i tempi sul giro, che non lasciano dubbi sullefficienza del progetto ECO. Prossimamente seguirà lanalisi del comportamento dinamico della macchina e le reazioni alle regolazioni. Buona Mugen MBX6 Eco a tutti!! P.S. Ecco altre foto della piccolina nellambiente a lei più congeniale |
29 settembre 11, 23:04 | #8 (permalink) Top |
User Data registr.: 15-05-2009 Residenza: cagliari
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Complimenti per il set fotografico a dir poco stupendo. A mio modesto parere è la mugen peggiore in qualità di prezzo. Per quel che la fanno pagare sembra un mix tra la 5R e la 6. ovviamente fanno di tutto per far coincidere poco i pezzi con i vecchi modelli. Inguardabili i puntalini telaio però invidiabile la scocca XD Complimenti ancora...P.S. non per essere ignorante ma gli strapt delle lipo avvolgono la lipo completamente o sono solo legati sopra in modo da non farla uscire dalla sua sede? non capisco se quelli che ho comprato siano corti o giusti XD |
29 settembre 11, 23:16 | #9 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-04-2009 Residenza: Roma - Ostia
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rispetto le tue opinioni.. ma non mi sembra che le altre macchine elettriche che sono in commercio offrano di più o costino molto di meno.. La macchina è a tutti gli effetti una mbx6 II versione con alcuni aggiornamenti della 2011 su un telaio nato per l'elettrico (+5mm).. i codici dei ricambi parlano chiaro. Il Velcro avvolge completamente la batteria.. Grazie dei complimenti!! |
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