29 gennaio 08, 23:44 | #21 (permalink) Top | |||||||||||||
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Esempio: piani di coda in balsa da 2mm vs depron da 6mm, indovinate quale delle due scelte dà maggior rigidezza e, in linea di massima, leggerezza? Altro esempio: ala ricoperta in solarfilm contro ala ricoperta in depron da 3mm? Non c'è storia. La riparabilità, a quanto pare è soggettiva, ma mettere insieme i correntini spezzati di una fusoliera (impensabile fare una fusoliera a cassetta), e poi ricoprire il tutto è molto più lungo che "unire le due parti" con colla poliuretanica. L'estetica è tutto merito della copertura, basta coprire il depron con l'oracover e il gioco è fatto! Citazione:
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Cmq non l'ho avvitato nel depron, ma su un pezzettino di compensato incollato a balsa collegata ad un'ordinata. Ma le ruote erano troppo piccole! Citazione:
Stabile, cattivo ma anche docile. Citazione:
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Michele
__________________ Save the balsa forests... Build with Depron! | |||||||||||||
30 gennaio 08, 00:06 | #23 (permalink) Top | |
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Ti propongo due serie soluzioni alternative (ma ce ne sarebbero altre), al volo: - Piano orizzontale in traliccio semigeodetico di balsa da 4 mm con rivestimento in carta, o se hai paura dei buchi, in Salzer Tissue che è come la carta, ma è poliestere ed è tosto. Difficile procurarselo? Meno che comprare motori e regolatori in Cina. - Ancora più semplice, alla portata di chiunque e con un uso finalmente intelligente della schiumazza: Depron da 3 con la vena nel senso del lato minore, rivestito sopra e sotto (a "panino") in balsa quarter grain da 1 mm con la vena longitudinale. Leggerissimo e assolutamente indeformabile. Se hai fatto volo libero saprai che c'è balsa e balsa. Leggero come una piuma o pesante più dell'abete. Le scatole dei sigari cubani sono di balsa. Dopo i tre anni, il tronco perde le sue caratteristiche e diventa un legnaccio qualunque. Per converso, basta selezionarlo e si fanno miracoli. Certo, il Depron è più facile, è più "usa e getta"... C'è a chi piace da morire. "De gustibus non est sputazzellam", diceva Totò. | |
30 gennaio 08, 00:20 | #24 (permalink) Top |
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E chi se ne frega se il depron è più leggero, costa meno e si lavora meglio? Vuoi mettere il piacere del lavorare il legno, una sostanza naturale, viva, con quel profumo inebriante, quelle vene da accarezzare... Nooo, un modello in polistirolo no grazie, fate quedl che vi pare ma lasciatemi in beata contemplazione della mia polvere di balsa. e dell'oracover non me ne può fregare di meno, adesso che ho trovato uno spacciatore di carta Modelspan metto pure in vendita sul mercatino il ferro per la squaffida plasticaccia termica. @ Cesare: mo basta, il prossimo che mi critica un capolavoro come la corazzata potemkin in virtù delle scemenze di Fantozzi lo meno.
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30 gennaio 08, 00:34 | #25 (permalink) Top |
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| Oh, eccallà, finalmete Era un pò che punzecchiavo, ravanavo, complottavo per vedere una bella guerra tra mastri geppetto (anche un pò storni dai vapori della benza) e riciclatori di materiali espansi proletari, magari scioccati da qualche scossa elettrica di troppo. Vi racconto la mia storia (molti la sanno già): 35 anni fa ho provato a fare vincolato a scoppio. Quella volta gli espansi, anche se esistevano, non erano ancora così diffusi nel modellismo. Io abavavo dietro alle scatole di montaggio in balsa, piene di legnetti e di striscioline di modelspan appena appena sufficienti a ricoprire le ali. Il mio negoziante di fiducia un giorno mi fece vedere delle ali prefabbricate in polistirolo, tagliate a filo, rivestite in balsa e in oracover rosso. Erano meravigliose. Per un ragazzino che a 12-13 anni cercava di fare le centine tutte uguali, con lo scasso del longherone al posto giusto (e non rompetemi i maroni, non avevo la morsa per tenerle ferme nel lavorarle, trovare i bulloncini per fare il pacchetto era un casino, anche solo la lima della misura giusta costava troppo), che non riusciva a stendere la modelspan senza fare grinze nei terminali d'ala, senza parlare del costo del turapori e della uhu hart, vedere quelle ali perfette, lucide, senza un grinza, un difetto, era una vera tentazione. Risposi, schifato, che non mi interessavano. Ed ero veramente schifato, come si fa, pensavo tra me e me, a proporre ad uno che si fa un mazzo tanto a fare una centina uguale all'altra un'ala prefabbricata, così, come fossero mattoncini di Lego da assemblare. Poi feci un paio di crash col primo (cane sciolto ero e cane sciolto son rimasto - ma la scelta era obbligata, l'unico campo volo nella mia città era gestito dal negoziante di cui sopra), un'altro paio di crash col secondo, e poi fu gnocca, e da lì persi il filo fino a un paio di anni fa. Nel frattempo, notate, non è che me ne sia stato con le mani in mano. Ho continuato, appena ho potuto, a costruire in legno, non modelli, ma cose più semplici, tavolini per salotto, arredamenti per la casa semplici, ho perfino camperizzato un furgone. Adoro il legno, soprattutto l'abete, il profumo della resina mi inebria come un bosco d'autunno (ehm, scusate sono un sentimentalone) Ma la passione per le cose che volano covava sotto la cenere. E un bel giorno, un paio di anni fa, trovai un pezzo di polistirolo in ufficio, lo portai a casa, ne ricavai due ali (profilate, 7 mm di spessore, le cose o le faccio bene o faccio senza) da 40 cm per 6. Comprai una tavoletta di balsa da 6 mm, ne ricavai uno stecco per la fusoliera. Recuperai un paio di vaschette della mortadella dalla moglie e ne feci i piani di coda. E infine andai nel negozio di caccia e pesca vicino a casa mia, e presi mezzo kg di piombini da caccia (tassativamente i più sottili, gli ordinai) per il bilanciamento (non li ho usati tutti, non credete). Come se 35 anni non fossero mai passati. E non vi dico la soddisfazione a vedere mio figlio, di 4 anni, lanciare il mio polibalsetta, inventato di sana pianta in mezza giornata, perfettamente, e vederlo volare. La cosa che mi ha impressionato di più era il carico alare, ridicolo, che ero riuscito ad ottenere: 10 g/dmq, pur avendo rivestito le ali col nastro da pacchi, e con ali relativamente poco flessibili. Tutto questo per chiarire che non ho preconcetti sui materiali da costruzione, ma che le mie scelte sono dettate solo dalla funzionalità del materiale. Riassumo: la balsa l'ho lavorata, e la lavorerò ancora - ha però alcuni difetti rispetto agli espansi, i primi che mi vengono in mente: 1) il peso specifico, più che doppio già nel tipo tenero 2) fragilità, contrapposta alla capacità degli espansi di assorbire gli urti Da quanto sopra discende che con la balsa sei obbligato, per star leggero, a realizzare una struttura vuota, che quando si rompe son dolori. Un modello in espanso, se è bello pieno, basta raccattare i pezzi, incollarli e lo riporti in volo Il resto ve lo racconto un'altro giorno
__________________ ________________________________________ Pensare e' gratis. Non farlo puo' costare carissimo |
30 gennaio 08, 00:38 | #26 (permalink) Top | |
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Ovvai, che fra di noi ci s'intende... anche sulla Potemkin! La Modelspan va benissimo, ma c'è di meglio. A questo indirizzo: http://www.freeflightsupplies.co.uk/ nella sezione "LW Covering", trovi la carta "Mikalenta" (russa, come la Corazzata Potemkin!) che secondo me è superiore. Occhio perché tira "a bestia". E poi lo dice anche il nome: "mika-lenta"... Trovi anche il Salzer (Polyester tissue). E' solo bianco, ma si può tingere ed è eccezionale. Ha lo stesso aspetto della Modelspan, ma è leggerissimo, molto più tosto ed impervio a tutto. Si mette come la carta, ma invece di farlo tirare con l'acqua si usa il phon, come sul termoretraibile! Una volta ben teso, due o tre mani leggere di collante lo stabilizzano e chiudono per bene i pori. Inoltre, come la carta e la seta (e diversamente dalla plasticaccia termoretraibile), è un materiale strutturale. | |
30 gennaio 08, 00:50 | #27 (permalink) Top | |
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la mikalenta la proverò, anche se me della Modelspan piace proprio il fatto che non tira troppo... sennò mi trovo un sacco di grandi eliche invece che piccole ali
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30 gennaio 08, 01:02 | #29 (permalink) Top | |
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Prendo atto delle tue scelte (anche del fatto che "ormai" t'inebria di più il profumo dell'abete di quello della gnocca) e non metto bocca, ci mancherebbe... però non concordo sulla supposta "fragilità" del balsa. E' un'affermazione un pò troppo generica. E' fragile se lo si seleziona e lo si usa male, altrimenti no. Prendi un blocchetto di balsa, mettilo in piedi (con la vena verticale) e prova a comprimerlo. Ci puoi caricare su (letteralmente) qualche tonnellata. Prova a fare lo stesso col polistirolo, ma caricaci su solo qualche chilo... Splaff! Prendi il mio tuttala plank: come ho già detto avrei potuto fare la fuso in fibra. Molto più lavoro e un peso comparabile. Avrei potuto fare l'ala in polistirolo rivestito. Selezionando bene il polistirolo e rivestendolo in balsa anziché in obece forse sarei anche riuscito ad ottenere un peso simile. Col risultato però che mi sarei ritrovato con un'asse da stiro senza la minima eleganza strutturale. Già non è un bel modello, con quell'alona rettangolare, se poi lo rendi ancor più brutto... E all'atto pratico? Pochi discorsi: se vengono giù come si deve, i modelli si sfasciano tutti! Quanto alla facilità di riparazione, è questione di abitudini. Per me riparare un'ala centinata non è mai stato un gran problema, soprattutto se l'ho costruita io e so quindi per filo e per segno com'è fatta. | |
30 gennaio 08, 01:03 | #30 (permalink) Top |
Giorgio vola anche per noi. Data registr.: 26-10-2006 Residenza: SARZANA
Messaggi: 2.725
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Qui voglio, anzi ESIGO, le testimonianze di chi ha visto il mini extra in volo. Stabile, cattivo ma anche docile Quì mi corre l'obbligo di testimoniare che effettivamente Michele (il ns, prox Ing, aerospaziale) ha fatto un ottimo lavoro. Da mesi (quale affetto da silicosi da polvere di balsa dovuta a più di mezzo secolo di convivenza) ho cercato senza troppo successo di portare "il giovinotto " sulla retta via, ma per il momento ho dovuto arrendermi e ammettere che ha contagiato altri Soci del gruppo con l'infernale Depron (io stesso, lo confesso a malincuore) sono caduto nella trappola del biplanetto LIPOCINESE. Detto questo, la battaglia non è ancora persa e "tampino" l'"Entropico" sperando in un suo crollo finale, anche se devo dire che trattasi di elemento preparato e pervicace. Vedremo.! GIORGIO Ultima modifica di giobass : 15 dicembre 08 alle ore 16:28 |
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