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Vecchio 05 gennaio 08, 22:00   #51 (permalink)  Top
Giorgio vola anche per noi.
 
L'avatar di giobass
 
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Originalmente inviato da Ehstìkatzi
Pofera,cara Cermania !
come in basso ziamo caduti .
Non è che hai ....nostalgia di LEMWERDER ? GIORGIO
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Vecchio 05 gennaio 08, 22:43   #52 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Originalmente inviato da Ste41
Io non capisco una cosa, è vero che più uno stampo è costoso, più è vietato sbagliare progetto, ma anche tutti gli altri modelli sono stati progettati, perchè dovrebbe incidere di più per un gommolo?
Perché l'ingegnerizzazione di un modello tradizionale è altrettanto tradizionale ed in un certo qul senso, banale.
Prendiamo ad esempio due biplani: un gommolo (il Gemini) ed un vecchio biplano tradizionale al quale sono molto affezionato: il Wayfarer della Svenson. Quest'ultimo venne prodotto in kit partendo da un disegno di grande successo pubblicato da RCM negli anni '70. Il passaggio dal disegno al kit fu assolutamente lineare. bastò infatti prendere le singole parti del modello, disporle in maniera razionale su alcune fustelle e procedere a fustellare altrettante tavolette. Un mazzo di listelli e una manciata di accessori, il tutto disposto in bll'ordine dentro alla scatola assieme al disegno e a quattro righe d'istruzioni dattiloscritte ed il kit era pronto. Il grosso del lavoro (o dell'ingegnerizzazione, se preferisci) era affidato al modellista, che se non era più che bravo e "scafato" col piffero che riusciva a mettere assieme il Wayfarer! Come minimo si ritrovava con una fusoliera a banana ed un paio di ali svergolate, come massimo... lasciava perdere. In pratica, l'investimento dell'azienda consisteva nel pagamento delle royalties al progettista (non tutti lo fanno, comunque. Ne sa qualcosa Ghisleri...), nell'acquisto di una certa quantità di materiali nobili (balsa e compensati), in una loro prelavorazione semplice e basica, nell'imballaggio in una scatola abbastanza spartana e in un po' di pubblicità. STOP.

Anche il Gemini, a livello di prototipo è stato costruito più o meno come il Wayfarer, ma quando i progettisti sono stato soddisfatti dei risultati, il problema da risolvere per la sua commercializzazione era di tipo completamente diverso. Si trattava infatti di realizzare il kit di un biplano assemblabile da chiunque, incluso un perfetto idiota, in non più di un paio di giorni di lavoro senza che vi fosse alcun rischio d'insuccesso. In pratica, doveva essere impossibile costruire una fusoliera o delle ali storte e sbagliare un allinemento o un calettamento e tu sai bene quante possibilità di errrori di questo tipo vi siano con una macchina complessa come un biplano. il tutto non necessitava di un disegno, ma di un manuale d'istruzioni a prova d'imbecille, scritto in modo ragionevolmente comprensibile in più lingue e le singole parti, altamente prefabbricate, dovevano essere imballate nel minimo spazio possibile con la ragionevole certezza che non si potessero danneggiare le une con le altre. Allo scopo è stato quindi necessario progettare, prototipare e collaudare un vassoio/supporto del quale è stato realizzato un ulteriore stampo. Troppo lavoro? Non hai idea di quanti modelli di questo genere tornano indietro per rotture varie se le parti sono state imballate in modo tradizionale! Chi lo ha fatto, sa che per montare un Gemini ad un modellista scafato basta un pomeriggio e sbagliare un allineamento è letteralmente impossibile, ma hai un'idea di quanti e quali scervellamenti e prove ci siano dietro al semplice incastro fra gli impennaggi e la fusoliera?
Se poi vuoi un giudizio di merito e valore intrinseco, 10.000 volte meglio il Wayfarer che probabilmente non costerebbe al pubblico più del Gemini, ma oggi come oggi, a chi lo venderesti tutto quel popò di lavoro da fare?
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Vecchio 05 gennaio 08, 23:42   #53 (permalink)  Top
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L'avatar di rage973
 
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ecco qua svelato l'arcano mistero!

http://www.multiplex-rc.de/cms/vorsc...deos/april.mpg

Andrea
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Vecchio 06 gennaio 08, 00:16   #54 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da clayrega
E' inutile che fai questi discorsi, è fiato sprecato, tanto la moggioranza non li capisce. Un modello deve costare un tot al chilo secondo il materiale di cui è fatto...............E' lo stesso discorso per cui i produttori italiani sono ladri rispetto ai cinesi.............Vorrei vedere questi signori che parlano se vivono d'aria o se sono disposti a essere pagati come i cinesi e lavorare quanto e nelle condizioni in cui lavorano i cinesi. Quando sento questi discorsi mi viene il mal di fegato....................!
Non lo capiranno mai, o forse fanno finta di non capire, salvo quando sono loro a vendere ....
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Vecchio 06 gennaio 08, 00:20   #55 (permalink)  Top
Blackdam17
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forse forse

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Originalmente inviato da gogiamma
Ciao, qualcuno di voi sà quali novità verranno presentate dalla Multiplex alla prossima Fiera del giocattolo di Norimberga che si terrà in febbraio?
Magari lo sapete già...
ma io qualche settimana fa ho potuto vedere un aliantino tutto in elapor, di circa 30-40 centimetri di apertura da volo libero. Dellamultiplex, se vogliamo un micro EG, che sembrerebbe assolutamente facile da elettrificare...

Staremo a vedere...
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Vecchio 06 gennaio 08, 02:28   #56 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis
Perché l'ingegnerizzazione di un modello tradizionale è altrettanto tradizionale ed in un certo qul senso, banale.
Prendiamo ad esempio due biplani: un gommolo (il Gemini) ed un vecchio biplano tradizionale al quale sono molto affezionato: il Wayfarer della Svenson. Quest'ultimo venne prodotto in kit partendo da un disegno di grande successo pubblicato da RCM negli anni '70. Il passaggio dal disegno al kit fu assolutamente lineare.
Ottima spiegazione, anche se... (che stressss che sono me lo dicono in molti) paragonare un kit ad un modello prefatto non è giusto, anche per i motivi che hai scritto tu.
Anzi forse nessun gommolo si può confrontare, ma alcuni li ritengo troppo cari.
Ad esempio mi serviva un piccolo 2 canali, voglia di farlo zero, allora ho preso il Panda (in scatola tanto l'ala è in 2 pezzi di balsa, la fuso è piccola e squadrata) che costa più o meno come l'easy star (la marca è la stessa) perchè comunque l'elapor mi sembra troppo caro

Poi posso lamentarmi del fatto che ormai costano di più i kit che gli arf?
__________________
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Dire di essere in male fade equivale a minaccia...

Ultima modifica di Ste41 : 06 gennaio 08 alle ore 02:38
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Vecchio 06 gennaio 08, 12:51   #57 (permalink)  Top
Giorgio vola anche per noi.
 
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis
Perché l'ingegnerizzazione di un modello tradizionale è altrettanto tradizionale ed in un certo qul senso, banale.
Prendiamo ad esempio due biplani: un gommolo (il Gemini) ed un vecchio biplano tradizionale al quale sono molto affezionato: il Wayfarer della Svenson. Quest'ultimo venne prodotto in kit partendo da un disegno di grande successo pubblicato da RCM negli anni '70. Il passaggio dal disegno al kit fu assolutamente lineare. bastò infatti prendere le singole parti del modello, disporle in maniera razionale su alcune fustelle e procedere a fustellare altrettante tavolette. Un mazzo di listelli e una manciata di accessori, il tutto disposto in bll'ordine dentro alla scatola assieme al disegno e a quattro righe d'istruzioni dattiloscritte ed il kit era pronto. Il grosso del lavoro (o dell'ingegnerizzazione, se preferisci) era affidato al modellista, che se non era più che bravo e "scafato" col piffero che riusciva a mettere assieme il Wayfarer! Come minimo si ritrovava con una fusoliera a banana ed un paio di ali svergolate, come massimo... lasciava perdere. In pratica, l'investimento dell'azienda consisteva nel pagamento delle royalties al progettista (non tutti lo fanno, comunque. Ne sa qualcosa Ghisleri...), nell'acquisto di una certa quantità di materiali nobili (balsa e compensati), in una loro prelavorazione semplice e basica, nell'imballaggio in una scatola abbastanza spartana e in un po' di pubblicità. STOP.

Anche il Gemini, a livello di prototipo è stato costruito più o meno come il Wayfarer, ma quando i progettisti sono stato soddisfatti dei risultati, il problema da risolvere per la sua commercializzazione era di tipo completamente diverso. Si trattava infatti di realizzare il kit di un biplano assemblabile da chiunque, incluso un perfetto idiota, in non più di un paio di giorni di lavoro senza che vi fosse alcun rischio d'insuccesso. In pratica, doveva essere impossibile costruire una fusoliera o delle ali storte e sbagliare un allinemento o un calettamento e tu sai bene quante possibilità di errrori di questo tipo vi siano con una macchina complessa come un biplano. il tutto non necessitava di un disegno, ma di un manuale d'istruzioni a prova d'imbecille, scritto in modo ragionevolmente comprensibile in più lingue e le singole parti, altamente prefabbricate, dovevano essere imballate nel minimo spazio possibile con la ragionevole certezza che non si potessero danneggiare le une con le altre. Allo scopo è stato quindi necessario progettare, prototipare e collaudare un vassoio/supporto del quale è stato realizzato un ulteriore stampo. Troppo lavoro? Non hai idea di quanti modelli di questo genere tornano indietro per rotture varie se le parti sono state imballate in modo tradizionale! Chi lo ha fatto, sa che per montare un Gemini ad un modellista scafato basta un pomeriggio e sbagliare un allineamento è letteralmente impossibile, ma hai un'idea di quanti e quali scervellamenti e prove ci siano dietro al semplice incastro fra gli impennaggi e la fusoliera?
Se poi vuoi un giudizio di merito e valore intrinseco, 10.000 volte meglio il Wayfarer che probabilmente non costerebbe al pubblico più del Gemini, ma oggi come oggi, a chi lo venderesti tutto quel popò di lavoro da fare?
Il WaYfarer progettato da Don Devey (staff di R.C.M) messo in kit dalla Svenson (Belga ) è stato uno dei tanti biplani (una mia fissa) da me costruiti e motorizzato con H.P. 40 ( uno dei primi 3 travasi Austriaci costruttore anche dei Webra)negli anni 70. Sò quindi di cosa parli e condivido le tue affermazioni. Al tempo stesso ,in altro Post, ho definito "geniali" i kit della MPX ed io stesso non ho disdegnato l' Easy -Glider che mi permette di volare in luoghi altrimente "impossibili "per altri modelli pena controindicazioni di vario genere. Detto questo continua a rimanere in me la convinzione. che ,pur tenendo in conto tutto l'iter per realizzare "i gommoli e le varie spese. il prezzo finale sia in qualche modo eccessivo . forse proprio perchè ,ricordando il tempo dedicato al mitico Wayfarer (ora farò lo Hog-Bipe della Sig.-altra icona con un bel O.S. 91 Surpass) sento a, a pelle, che qualcosa non mi torna. Ciao GIORGIO

Ultima modifica di giobass : 15 dicembre 08 alle ore 16:27
giobass non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 06 gennaio 08, 12:52   #58 (permalink)  Top
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Il WaYfarer progettato da Don Devey (staff di R.C.M) messo in kit dalla Svenson (Belga ) è stato uno dei tanti biplani (una mia fissa) da me costruiti e motorizzato con H.P. 40 ( uno dei primi 3 travasi Austriaci costruttore anche dei Webra)negli anni 70. Sò quindi di cosa parli e condivido le tue affermazioni. Al tempo stesso ,in altro Post, ho definito "geniali" i kit della MPX ed io stesso non ho disdegnato l' Easy -Glider che mi permette di volare in luoghi altrimente "impossibili "per altri modelli pena controindicazioni di vario genere. Detto questo continua a rimanere in me la convinzione. che ,pur tenendo in conto tutto l'iter per realizzare "i gommoli e le varie spese. il prezzo finale sia in qualche modo eccessivo . forse proprio perchè ,ricordando il tempo dedicato al mitico Wayfarer (ora farò lo Hog-Bipe della Sig.-altra icona con un bel O.S. 91 Surpass) sento a, a pelle, che qualcosa non mi torna. Ciao GIORGIO
Orticaria ??????
__________________
Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

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Vecchio 06 gennaio 08, 13:29   #59 (permalink)  Top
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Orticaria ??????
Mi stai suggerendo una analisi chimica approfondita ......dell'Elapor ??!! Giorgio
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Vecchio 06 gennaio 08, 14:15   #60 (permalink)  Top
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Il WaYfarer progettato da Don Devey (staff di R.C.M) messo in kit dalla Svenson (Belga ) è stato uno dei tanti biplani (una mia fissa) da me costruiti e motorizzato con H.P. 40 ( uno dei primi 3 travasi Austriaci costruttore anche dei Webra)negli anni 70. Sò quindi di cosa parli e condivido le tue affermazioni. Al tempo stesso ,in altro Post, ho definito "geniali" i kit della MPX ed io stesso non ho disdegnato l' Easy -Glider che mi permette di volare in luoghi altrimente "impossibili "per altri modelli pena controindicazioni di vario genere. Detto questo continua a rimanere in me la convinzione. che ,pur tenendo in conto tutto l'iter per realizzare "i gommoli e le varie spese. il prezzo finale sia in qualche modo eccessivo . forse proprio perchè ,ricordando il tempo dedicato al mitico Wayfarer (ora farò lo Hog-Bipe della Sig.-altra icona con un bel O.S. 91 Surpass) sento a, a pelle, che qualcosa non mi torna. Ciao GIORGIO
Purtroppo Don Dewey (che fu l'inventore e l'editore di RCM) se n'è andato nel 2001, seguito a poco più di un anno di distanza dal suo editor Dick Kidd. Conoscevo entrambi, erano due "Signori" ed avevamo ottimi rapporti. Purtroppo, morti loro morta RCM. E' un po' la stessa sorte che toccò a Model Builder: quando Bill Northrop (che ancora gode ottima salute, per fortuna) decise di cederla ed andare in pensione, venne rilevata da un gruppo di cialtroni che prima la fecero agonizzare e poi la uccisero. Il panorama attuale delle riviste americane è molto deludente, vuoi perché gli americani sono rimasti molto indietro (anni luce dietro ai tedeschi, ad esempio), vuoi perché i "Signori" di una volta non esistono più. Solo a sentire il nome di Wil Byers (editore di Quiet Flyer e 3D Flyer) a me si accappona la pelle!
Il Wayfarer è stato uno dei modelli che più mi hanno dato soddisfazione, ci ho volato per anni, poi l'ho venduto ad un amico che ci ha volato ancora a lungo fino a che si è disfatto in volo: la fusoliera era ormai marcia, intrisa di olio e altre porcate! Il mio era surmotorizzato con un Como 51 ABC, un motore eccezionale che ho ancora a far bella mostra di sè in una vetrinetta assieme a tutti gli altri miei motori a scoppio dal 1939 a oggi.
Se ben ricordi, il modello andava molto bene, ma andava "intrepretato". Ad esempio, era perlomeno ingenuo il sistema di ancoraggio dei piloni alari che entravano semplicemente ad incastro e che, con le ali fissate con gli elastici, non sarebbero mai stati al posto loro. Stava al modellista studiare un metodo più intelligente. Un costo risparmiato per il produttore, in sostanza! Un kit del genere oggi sarebbe praticamente invendibile.
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