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Vecchio 29 agosto 07, 22:57   #1 (permalink)  Top
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L'avatar di rencami
 
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Cat. F1a

Durante le vacanze ho aiutato a sgomberare una cantina e mi sono ritrovato qualche kit (balsa pretagliata) di aeromodelli un pò datati. Per me che sono eternamente novello sarà un ottimo banco scuola assemblarne qualcuno. Quello che intanto mi colpisce di più al momento è un modello a quanto ho capito della categoria F1A esattamente un veleggiatore m 1,80 doppio diedro FIT della Carrera (casa tedesca). Non riesco a capire come dovrebbero volare questi modelli. L'unico filmato che sono riuscito a scovare è questo :

http://it.youtube.com/watch?v=JyrB_R9cbkA

1) Ma come si comandano ? Sono filoguidati ? Hanno uno strano sistema di leveraggi (il piano di coda può solo cabrare)
2) Come fanno a decollare praticamente in verticale ?
3) Si potrebbero covertire in aliante radio comandato ?

Insomma, esperti, sono curiosissimo. (qualche filmatino migliore l'avete? )
rencami non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 agosto 07, 01:39   #2 (permalink)  Top
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L'avatar di merengue
 
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mai sentito parlare di volo libero?

1) ...NON si comandano!! (da qui volo.."libero") semplicemente si lanciano e li si guarda .. "inermi"..
1 bis) quello "strano" leveraggio di coda è un cabra a tempo, nel senso che dopo un tempo prefissato li costringe a cabrare violentemente per tornare a terra
2) hanno una matassa elastica,precedentemente attorcigliata, collegata all'elica, trascinata dalla matassa quando viene sbloccata.
3) in teoria sì, in pratica è difficlilissimo rientrare nei pesi. Si sta parlando di oggetti di circa 1 etto di peso. Se riesci ad aggiungere un apparato radio completo (rx, servi, batterie, tiranti...) del peso complessivo di una ventina di grammi... allora bene e anche così storpieresti il modello dal punto di vista del peso..
merengue non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 agosto 07, 10:29   #3 (permalink)  Top
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L'avatar di abe77
 
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Originalmente inviato da merengue
2) hanno una matassa elastica,precedentemente attorcigliata, collegata all'elica, trascinata dalla matassa quando viene sbloccata.
I modelli da F1A vengono tirati in quota con un cavo di nylon che poi con uno strattone si sgancia. In pratica attacchi il cavo al gancio e, mentre un aiutante ti tiene il modello, inizi a correre e il modello va su. Quando senti una tensione più forte sul cavo vuol dire che il modello è in termica e allora lo sganci dal cavo e contemporaneamente allo sgancio parte un timer (meccanico o elettronico) che mette le ali in posizione tali da dare una traiettoria circolare al modello (in modo che resti in termica). In seguito lo stesso timer mette in piano di coda in posizione a picchiare (antitermica) e il modello viene giù.
Gli attuali modelli da F1A sono abbastanza complessi e realizzati stupendamente in balsa e compositi.
abe77 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 30 agosto 07, 22:19   #4 (permalink)  Top
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L'avatar di rencami
 
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Grazie mille, siete stati abbastanza esaudienti anche se ho notato un' incongruenza tra il cabra/picchia per far scendere il modello (secondo me sarà un cabra perchè come dicevo prima il piano di coda può solo cabrare o restare piatto, di conseguenza...).
Per quanto riguarda la conversione in aliante radiocomandato non ho capito bene il concetto espresso da merengue perchè il modello viene dichiarato per un peso di 295 g. in ODV e non di un etto (anche perchè essendo vecchiotto la fusoliera è molto assottigliata in coda ed a tavoletta ma interamente in balsa). Io pensavo di aggiungere una superfice mobile di coda tradizionale cabra/picchia comandata da una normale squadretta e vedere di posizionare in qualche maniera l'elettronica sulla fusoliera; al massimo mi può aumentare il carico alare ma partiamo da un valore di ben 12,1 g/dm2 con apertura alare di m 1,80 .
Sto dicendo str.... o no ?

Se la cosa mi dite che è fattibile lo comincio a montare se no lo vendo perchè a me quel tipo di volo non interessa.
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Vecchio 30 agosto 07, 23:20   #5 (permalink)  Top
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L'avatar di luca.masali
 
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Originalmente inviato da rencami
Grazie mille, siete stati abbastanza esaudienti anche se ho notato un' incongruenza tra il cabra/picchia per far scendere il modello (secondo me sarà un cabra perchè come dicevo prima il piano di coda può solo cabrare o restare piatto, di conseguenza...).
Per quanto riguarda la conversione in aliante radiocomandato non ho capito bene il concetto espresso da merengue perchè il modello viene dichiarato per un peso di 295 g. in ODV e non di un etto (anche perchè essendo vecchiotto la fusoliera è molto assottigliata in coda ed a tavoletta ma interamente in balsa). Io pensavo di aggiungere una superfice mobile di coda tradizionale cabra/picchia comandata da una normale squadretta e vedere di posizionare in qualche maniera l'elettronica sulla fusoliera; al massimo mi può aumentare il carico alare ma partiamo da un valore di ben 12,1 g/dm2 con apertura alare di m 1,80 .
Sto dicendo str.... o no ?

Se la cosa mi dite che è fattibile lo comincio a montare se no lo vendo perchè a me quel tipo di volo non interessa.

Ehm, qui c'è qualche confusione

Il comando che vedi NON E' un elevatore, ma un dispositivo antitermica; visto che i modelli a volo libero non hanno comandi per tornare a terra, se pigliano una termica robusta ciao, vanno chissà dove. quindi si usava una miccia o più di rado un timer meccanico che trascorso il tempo del "Pieno" da gara (di solito mi pare 3 minuti) faceva scattare in alto a 90 gradi il piano di quota, il che faceva da robusto aerofreno e faceva venir giù il modello, senza danni visto che erano leggerissimi.

Trasformarlo in RC è possibile, e la cosa più logica è usare un solo servo sul direzionale, con una parte mobiole molto piccola, poco più di un trim. E non usarlo mai se non per aiutarlo a tornare indietro se si allontana troppo; una categoria che si chiama "volo radioassistito" e ha i suoi estimatori, specie tra gli appassionati di old timer; il successo naturalmente è riuscire fare tutto il volo senza bisogno di toccare la radio.
Ci sono anche bellissime gare in pendio riservati ai modelli old timer radioassistiti; quando il pilota è costretto a toccare la radio per tornare a casa il cronometro si ferma, e chi ha volato più a lungo senza intervenirte vince.

Invece metterci più comandi per me ha poco senso; questi modelli sono progettati in modo da essere estremamente autostabili, quindi si opporrebbero a tutti i comandi, col risultato di avere rovinato un ottimo volo libero per ottenere un motoaliante (o aliante e basta, dipende dal modello) assolutamente mediocre e difficile da pilotare, nel senso che radio o mica radio sfarfalla sempre dove gli pare a lui.

sul modello di quella scatola io ci vedrei bene un solo servo sul direzionale e piano di quota fisso.

Ultima modifica di luca.masali : 30 agosto 07 alle ore 23:23
luca.masali non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 31 agosto 07, 18:00   #6 (permalink)  Top
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L'avatar di rencami
 
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adesso so tutto. Certo che il piano di quota fisso bisogna avere sangue freddo. E se come dici tu poi non viene più giù ?
Comunque grazie a tutti. In ogni caso sono graditi ulteriori spunti.
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Vecchio 31 agosto 07, 18:04   #7 (permalink)  Top
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L'avatar di luca.masali
 
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Originalmente inviato da rencami
adesso so tutto. Certo che il piano di quota fisso bisogna avere sangue freddo. E se come dici tu poi non viene più giù ?
Comunque grazie a tutti. In ogni caso sono graditi ulteriori spunti.
Dai tutto timone da una parte e vedrai che scende
luca.masali non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 novembre 07, 15:29   #8 (permalink)  Top
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L'avatar di lakelake
 
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i moderni veleggiatori da f1a sono delle macchine volanti fantastiche. La formula prevede una sup.alare ( compreso il timone ) massima di 34 dm2, e nonostante questo si ottengono degli allungamenti notevoli, fino a 2,5 metri di apertura alare. Merito naturalmente delle fibre composite.
Il tutto con un peso di 420 grammi.

Questi ultimi anni siamo riusciti ad introdurre l'incidenza variabile, ovvero il bunt che non è altro che una super picchiata di circa 1 secondo di modo da guadagnare più quota possibile dopo lo sgancio salendo in verticale e far rimettere il modello in orizzontale senza scampanate e senza perdite di quota.

Si trainano con un cavo di 50 metri, nylon o dacron, ed esiste una tecnica ben precisa per volare sotto traino: si fà virare il modello a cavo lasco con una traiettoria molto stretta e lo si porta in assenza di virata con il cavo in trazione; tutto questo per cercare la zona d'aria dove c'è una termica, unica salvezza per poter volare 180 secondi come da regolamento.
Quando si decide di sganciare, si applica una trazione sul cavo superiore a 5 kg ( o comunque maggore di quanto è tarata la molla di sgancio, io la tengo a 3,7 kg ) e poi parte l'autoscatto con tutti i relativi cambi di incidenza che ho descritto prima.

Se riesco a inserire le foto, vi mando quelle della mia ultima creazione che risale al 1996, anno in cui smisi con l'attività di vololiberista a causa di problemi di lavoro ( ma stò per ricominciare!! )

Ciao a tutti

ps: chiedo scusa, non mi sono presentato: mi chiamo Stefano, neoiscritto, ex vololiberista f1a in procinto di tornare ad essere vololiberista con gli f1c
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lakelake non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 novembre 07, 19:35   #9 (permalink)  Top
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L'avatar di Andrea666
 
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Originalmente inviato da lakelake
i moderni veleggiatori da f1a sono delle macchine volanti fantastiche. La formula prevede una sup.alare ( compreso il timone ) massima di 34 dm2, e nonostante questo si ottengono degli allungamenti notevoli, fino a 2,5 metri di apertura alare. Merito naturalmente delle fibre composite.
Il tutto con un peso di 420 grammi.

Questi ultimi anni siamo riusciti ad introdurre l'incidenza variabile, ovvero il bunt che non è altro che una super picchiata di circa 1 secondo di modo da guadagnare più quota possibile dopo lo sgancio salendo in verticale e far rimettere il modello in orizzontale senza scampanate e senza perdite di quota.

Si trainano con un cavo di 50 metri, nylon o dacron, ed esiste una tecnica ben precisa per volare sotto traino: si fà virare il modello a cavo lasco con una traiettoria molto stretta e lo si porta in assenza di virata con il cavo in trazione; tutto questo per cercare la zona d'aria dove c'è una termica, unica salvezza per poter volare 180 secondi come da regolamento.
Quando si decide di sganciare, si applica una trazione sul cavo superiore a 5 kg ( o comunque maggore di quanto è tarata la molla di sgancio, io la tengo a 3,7 kg ) e poi parte l'autoscatto con tutti i relativi cambi di incidenza che ho descritto prima.

Se riesco a inserire le foto, vi mando quelle della mia ultima creazione che risale al 1996, anno in cui smisi con l'attività di vololiberista a causa di problemi di lavoro ( ma stò per ricominciare!! )

Ciao a tutti

ps: chiedo scusa, non mi sono presentato: mi chiamo Stefano, neoiscritto, ex vololiberista f1a in procinto di tornare ad essere vololiberista con gli f1c
Ciao, si potrebbe avere l'articolo completo magari in posta elettronica...???
Mi ha sempre affascinato il volo libero e mi piacerebbe documentarmi sui modelli e le tecnologie del traino a mano e sugli elastico.
grazie infinite
Andrea (Piacenza)
__________________
Gruppo Modellistico Piacenza - http://www.gruppo-modellistico-piacenza.it

Andrea666 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 01 novembre 07, 19:57   #10 (permalink)  Top
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L'avatar di lakelake
 
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Originalmente inviato da Andrea666
Ciao, si potrebbe avere l'articolo completo magari in posta elettronica...???
Mi ha sempre affascinato il volo libero e mi piacerebbe documentarmi sui modelli e le tecnologie del traino a mano e sugli elastico.
grazie infinite
Andrea (Piacenza)
spero di riuscirci, lo devo scannerizzare e così perde molto. Se mi invii il tuo indirizzo e mail, posso provarci.

Ad ogni modo, se vuoi altre info sul volo libero hai solo che da chiedere.

Ciao

Lake
lakelake non è collegato   Rispondi citando
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