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Visualizza risultati del sondaggio: Cosa vorreste in una nuova ipotetica Associazione??
Assicurazione/i individuale promozionale/i 58 76,32%
Corsi di volo 35 46,05%
Corsi di costruzione 26 34,21%
Raduni 47 61,84%
Affiliazioni ad altri enti 21 27,63%
Norme sicurezza 43 56,58%
Attività Pendio 39 51,32%
Servizi per convenzioni presso entità commerciali 38 50,00%
Scelta multipla sondaggio. Partecipanti: 76. Non puoi votare in questo sondaggio

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Vecchio 07 febbraio 07, 17:15   #71 (permalink)  Top
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Questione per gli esperti

Qualcuno sa quanti modellisti in Italia in attivita' ci sono con piu' di 75 anni ????

Non e' una domanda che nasce dal pesante pranzo, ma molto seria per valutare alcune cose.

Sul lato assicurativo stanno nascendo cose MOOOOLTO interessanti
dtruffo non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 07 febbraio 07, 17:47   #72 (permalink)  Top
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Sondaggio aggiunto, possibilità di risposte multiple!!!

Ciaps, Red
__________________
Daniele , ti invita su ASD VOLO A VELA NOVI
http://www.reddaniel.com
BARONEROSSO MUSGER TEAM

redaniel non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 07 febbraio 07, 19:01   #73 (permalink)  Top
Cesare de Robertis
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Non ci siamo proprio!

Ho provato a seguire questa discussione sull'ipotetica neo-federazione, ma confesso che l'ho fatto a fatica. A parte il fatto che si tende ad andare sempre fuori tema, la discussione mi pare del tutto inutile ed oziosa. A mio avviso non c'è bisogno di una nuova federazione (che oltretutto l'AeC non la riconoscerebbe MAI), ma occorrerebbe piuttosto rinnovare dalla base questa. Purtroppo, come ho più volte scritto e motivato, sarebbe un'autentica "Mission Impossible". A Peracchi, uomo dagli innumerevoli difetti, bisogna però riconoscere un pregio, e cioè quello di essere stato l'unico, da almeno cinquant'anni a questa parte, ad aver saputo costruire qualcosa di solido e concreto. Con una massiccia dose di cinismo e spregiudicatezza "double face" (doti indispensabile in un politico), l'uomo ha saputo costruire una rete di relazioni importantissima e vitale per quanto aveva in mente di realizzare. Ha avuto l'abilità di saper coagulare attorno a sé un nucleo di fedelissimi pronti a seguirlo e ad assecondarlo sempre e comunque in maniera del tutto acritica. E' riuscito con grande abilità a far passare all'interno di un articolo del nuovo statuto dell'AeC d'Italia (il n. 58) una modifica particolare della quale pure una giunta militare di una repubblica delle banane centroamericana si sarebbe vergognata. Non lo conoscete? Eccolo qui:

Art. 58
Entro centoventi giorni dall'entrata in vigore del presente Statuto, il Commissario
Straordinario approverà i Regolamenti concernenti l'elezione dei membri di cui all’art. 25,
primo comma, nn. 11, 12, 13 e 14,del presente Statuto.
Entro i trenta giorni successivi all’approvazione di tali Regolamenti di cui al precedente
comma sarà completata la composizione dell’Assemblea con l’elezione dei Rappresentanti di
cui al comma precedente.
Alla sola riunione convocata per la prima volta dopo l’approvazione del presente
Statuto per l’elezione dei membri di cui al precedente art. 25, primo comma, nn. 11, 12, 13 e
14, per la sola specialità dell’aeromodellismo, partecipa anche un rappresentante di ciascuna
associazione diversa dagli Aero Club, purché tale associazione risulti federata alla
Federazione Sportiva di Specialità dell’aeromodellismo.
Entro i trenta giorni successivi sarà convocata
l’Assemblea per il rinnovo delle cariche.

Un autentico colpo di mano, come vedete, che venne approvato coi voti dei presidenti delle Associazioni FIAM (che giunsero a Roma con un pullman), ma guardandosi bene dall'invitare anche i rappresentanti dell’aeromodellismo degli AeC Locali. Tutto questo gli permise di far eleggere Mario Arbuffi credendolo un diligente soldatino pronto a scattare a comando, ma come le recenti vicende hanno dimostrato, parafrasando Marcello Marchesi: "Anche i soldatini, nel loro piccolo s'incazzano" e quando succede, per i generali sono cavoli amari. Ora alla Fiam hanno un problema: da statuto l'incarico che fu di Arbuffi dovrebbe venire ricoperto dal primo dei non eletti:

Art. 38
In caso di dimissioni, morte, inabilitazione o interdizione, di alcuni membri, fino alla
metà meno uno, di qualunque Organo Collegiale, si fa luogo alla loro sostituzione, mediante
nomina del primo dei non eletti, fino alla scadenza dell'Organo Collegiale di appartenenza.
In caso di dimissioni, morte, inabilitazione o interdizione della metà dei componenti
dell’Organo Collegiale si verifica la decadenza dello stesso.

Sembra però che nel verbale non vi sia traccia del nome di costui e quindi, se venissero convocate nuove elezioni, il voto questa volta (come previsto dall'art. 45) dovrebbe essere espresso solo dai rappresentanti per l'aeromodellismo degli AeC locali, i quali, mi pare ovvio, non metterebbero sicuramente nella CCSA un uomo legato alla Fiam!

Va da sé che in questo momento la federazione è in difficoltà, ma Peracchi non è uomo da farsi mettere all'angolo senza tentare colpi (bassi) di coda. Ecco quindi materializzarsi per la prima volta in un forum aeromodellistico la figura del "geometra pensionato", ma molto ben informato. Ecco il perché di modifiche allo statuto come l'art. 19.2.4 (commissione permanente di disciplina) che prevede sanzioni per colpe come al punto "e" ("per chi abbia danneggiato in qualunque modo, l'interesse o l'immagine, il prestigio, il buon nome della FIAM"). Un punto che nella sua vaghezza fumosa ed onnicomprensiva parrebbe uscito direttamente dallo "Studio Previti" e che è stato accuratamente studiato per mettere la mordacchia ai dissidenti ed emarginarli. Alla luce di tutto questo, appare così molto più trasparente l'allusione che l'illustre geometra fece qualche tempo fa ad una mia prossima "Caporetto". Peccato gli sia sfuggito il fatto che, perché una scomunica papale sortisca un qualche effetto, occorre che lo scomunicato sia un buon credente. Non è il mio caso.

Quindi, in conclusione, fermo restando che l'Aero Club d'Italia è e resterà la chiave di volta e che nessuna federazione potrà mai prescindere da esso:

1) attualmente abbiamo una federazione debole, incapace di tenere a freno le intemperanze dei suoi uomini e che per l'AeC d'Italia è più un problema che altro. Con questi chiari di luna, l'idea che l'Aeroclub possa sostituire un problema con un altro (una nuova velleitaria FI... qualcosa) è semplicemente pazzesca e velleitaria.

2) L'unica soluzione autenticamente praticabile è quella di far nascere molti AeC monospecialistici, anche tenendo conto del fatto che l'AeC centrale ha già abbassato di molto le pretese economiche e che se l'iniziativa avrà successo potranno scendere ulteriormente. Per converso, sono pronto a scommetterci, in base al principio dei vasi comunicanti aumenteranno le pretese economiche nei confronti delle federazioni, le quali - a loro volta - si dovranno rivalere sui soci. In altre parole, avere un gruppo federato, sarà sempre meno conveniente, mentre con un AeC monospecialistico si salterebbero numerosi passaggi inutili ed onerosi. Un esempio per tutti: dato che le licenze FAI le può rilasciare solo l'Aero Club centrale, perché pagare 5 Euro in più alla Fiam (peggio della tassa sulla ricarica del cellulari...) quando si può saltare il passaggio ed andare direttamente alla fonte?

Non perdete tempo a farvi pippe mentali su ipotetiche federazioni che nessuno riuscirà mai a costituire e che comunque nessuno vorrà mai e poi mai riconoscere.
Approfittate piuttosto delle opportunità che vi vengono offerte e se avete dubbi e perplessità penso che Mirco Barbieri ve li possa chiarire. Quel che avevo da dire è tutto qui. Se vi vorrete concentrare su questo, tanto meglio per tutti. In caso contrario, continuate pure a fantasticare e a perdere tempo a disquisire di assicurazioni, argomento importantissimo, ma non cruciale coma alla Fiam vi hanno voluto far credere (molto bravi anche in questo, non c'è dubbio!) e comunque sempre risolvibile. Una buona assicurazione la si può sempre trovare, ma la libertà di fare dell'aeromodellismo sano e formativo, una volta perduta non la si riconquista più.

Cesare

Ultima modifica di Cesare de Robertis : 07 febbraio 07 alle ore 19:08
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Vecchio 07 febbraio 07, 19:50   #74 (permalink)  Top
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Non come moderatore (ci tengo a specificarlo) ma come semplice utente condivido pienamente e in ogni sua parte quanto esposto da Cesare De Robertis.
Finalmente qualcosa di costruttivo e non solamente "distruttivo".
Per me non c'è necessità di altro.
FrancoC. non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 07 febbraio 07, 21:48   #75 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis
Ho provato a seguire questa discussione sull'ipotetica neo-federazione, ma confesso che l'ho fatto a fatica. A parte il fatto che si tende ad andare sempre fuori tema, la discussione mi pare del tutto inutile ed oziosa. A mio avviso non c'è bisogno di una nuova federazione (che oltretutto l'AeC non la riconoscerebbe MAI), ma occorrerebbe piuttosto rinnovare dalla base questa. Purtroppo, come ho più volte scritto e motivato, sarebbe un'autentica "Mission Impossible". A Peracchi, uomo dagli innumerevoli difetti, bisogna però riconoscere un pregio, e cioè quello di essere stato l'unico, da almeno cinquant'anni a questa parte, ad aver saputo costruire qualcosa di solido e concreto. Con una massiccia dose di cinismo e spregiudicatezza "double face" (doti indispensabile in un politico), l'uomo ha saputo costruire una rete di relazioni importantissima e vitale per quanto aveva in mente di realizzare. Ha avuto l'abilità di saper coagulare attorno a sé un nucleo di fedelissimi pronti a seguirlo e ad assecondarlo sempre e comunque in maniera del tutto acritica. E' riuscito con grande abilità a far passare all'interno di un articolo del nuovo statuto dell'AeC d'Italia (il n. 58) una modifica particolare della quale pure una giunta militare di una repubblica delle banane centroamericana si sarebbe vergognata. Non lo conoscete? Eccolo qui:

Art. 58
Entro centoventi giorni dall'entrata in vigore del presente Statuto, il Commissario
Straordinario approverà i Regolamenti concernenti l'elezione dei membri di cui all’art. 25,
primo comma, nn. 11, 12, 13 e 14,del presente Statuto.
Entro i trenta giorni successivi all’approvazione di tali Regolamenti di cui al precedente
comma sarà completata la composizione dell’Assemblea con l’elezione dei Rappresentanti di
cui al comma precedente.
Alla sola riunione convocata per la prima volta dopo l’approvazione del presente
Statuto per l’elezione dei membri di cui al precedente art. 25, primo comma, nn. 11, 12, 13 e
14, per la sola specialità dell’aeromodellismo, partecipa anche un rappresentante di ciascuna
associazione diversa dagli Aero Club, purché tale associazione risulti federata alla
Federazione Sportiva di Specialità dell’aeromodellismo.
Entro i trenta giorni successivi sarà convocata
l’Assemblea per il rinnovo delle cariche.

Un autentico colpo di mano, come vedete, che venne approvato coi voti dei presidenti delle Associazioni FIAM (che giunsero a Roma con un pullman), ma guardandosi bene dall'invitare anche i rappresentanti dell’aeromodellismo degli AeC Locali. Tutto questo gli permise di far eleggere Mario Arbuffi credendolo un diligente soldatino pronto a scattare a comando, ma come le recenti vicende hanno dimostrato, parafrasando Marcello Marchesi: "Anche i soldatini, nel loro piccolo s'incazzano" e quando succede, per i generali sono cavoli amari. Ora alla Fiam hanno un problema: da statuto l'incarico che fu di Arbuffi dovrebbe venire ricoperto dal primo dei non eletti:

Art. 38
In caso di dimissioni, morte, inabilitazione o interdizione, di alcuni membri, fino alla
metà meno uno, di qualunque Organo Collegiale, si fa luogo alla loro sostituzione, mediante
nomina del primo dei non eletti, fino alla scadenza dell'Organo Collegiale di appartenenza.
In caso di dimissioni, morte, inabilitazione o interdizione della metà dei componenti
dell’Organo Collegiale si verifica la decadenza dello stesso.

Sembra però che nel verbale non vi sia traccia del nome di costui e quindi, se venissero convocate nuove elezioni, il voto questa volta (come previsto dall'art. 45) dovrebbe essere espresso solo dai rappresentanti per l'aeromodellismo degli AeC locali, i quali, mi pare ovvio, non metterebbero sicuramente nella CCSA un uomo legato alla Fiam!

Va da sé che in questo momento la federazione è in difficoltà, ma Peracchi non è uomo da farsi mettere all'angolo senza tentare colpi (bassi) di coda. Ecco quindi materializzarsi per la prima volta in un forum aeromodellistico la figura del "geometra pensionato", ma molto ben informato. Ecco il perché di modifiche allo statuto come l'art. 19.2.4 (commissione permanente di disciplina) che prevede sanzioni per colpe come al punto "e" ("per chi abbia danneggiato in qualunque modo, l'interesse o l'immagine, il prestigio, il buon nome della FIAM"). Un punto che nella sua vaghezza fumosa ed onnicomprensiva parrebbe uscito direttamente dallo "Studio Previti" e che è stato accuratamente studiato per mettere la mordacchia ai dissidenti ed emarginarli. Alla luce di tutto questo, appare così molto più trasparente l'allusione che l'illustre geometra fece qualche tempo fa ad una mia prossima "Caporetto". Peccato gli sia sfuggito il fatto che, perché una scomunica papale sortisca un qualche effetto, occorre che lo scomunicato sia un buon credente. Non è il mio caso.

Quindi, in conclusione, fermo restando che l'Aero Club d'Italia è e resterà la chiave di volta e che nessuna federazione potrà mai prescindere da esso:

1) attualmente abbiamo una federazione debole, incapace di tenere a freno le intemperanze dei suoi uomini e che per l'AeC d'Italia è più un problema che altro. Con questi chiari di luna, l'idea che l'Aeroclub possa sostituire un problema con un altro (una nuova velleitaria FI... qualcosa) è semplicemente pazzesca e velleitaria.

2) L'unica soluzione autenticamente praticabile è quella di far nascere molti AeC monospecialistici, anche tenendo conto del fatto che l'AeC centrale ha già abbassato di molto le pretese economiche e che se l'iniziativa avrà successo potranno scendere ulteriormente. Per converso, sono pronto a scommetterci, in base al principio dei vasi comunicanti aumenteranno le pretese economiche nei confronti delle federazioni, le quali - a loro volta - si dovranno rivalere sui soci. In altre parole, avere un gruppo federato, sarà sempre meno conveniente, mentre con un AeC monospecialistico si salterebbero numerosi passaggi inutili ed onerosi. Un esempio per tutti: dato che le licenze FAI le può rilasciare solo l'Aero Club centrale, perché pagare 5 Euro in più alla Fiam (peggio della tassa sulla ricarica del cellulari...) quando si può saltare il passaggio ed andare direttamente alla fonte?

Non perdete tempo a farvi pippe mentali su ipotetiche federazioni che nessuno riuscirà mai a costituire e che comunque nessuno vorrà mai e poi mai riconoscere.
Approfittate piuttosto delle opportunità che vi vengono offerte e se avete dubbi e perplessità penso che Mirco Barbieri ve li possa chiarire. Quel che avevo da dire è tutto qui. Se vi vorrete concentrare su questo, tanto meglio per tutti. In caso contrario, continuate pure a fantasticare e a perdere tempo a disquisire di assicurazioni, argomento importantissimo, ma non cruciale coma alla Fiam vi hanno voluto far credere (molto bravi anche in questo, non c'è dubbio!) e comunque sempre risolvibile. Una buona assicurazione la si può sempre trovare, ma la libertà di fare dell'aeromodellismo sano e formativo, una volta perduta non la si riconquista più.

Cesare
Quoto in pieno.
Il massimo sarebbe che nascessero un aero club monospecialistico per regione italiana, ma per iniziare andrebbero molto bene 6 AEC Monospecialistici

Nord Ovest
Nord Est
Centro Nord (ma quello esiste già)
Centro Sud
Sud
Sardegna
e Sicilia

In questo modo si avrebbe il vantaggio di gestire le problematiche di un area geograficamente piu ristretta e non ultimo l'italia è lunga e stretta
A questo punto non resta che iniziare direi.
Poi in un secondo tempo chi sà una nuova FSA che raccolga gli AEC Monospecialistici.
Che ne dite

Scusate ma ho pasticciato con i bullet alla fine ho pensato bene di non metterli
__________________
Lillo CONDELLO
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Vecchio 07 febbraio 07, 23:02   #76 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis
Ho provato a seguire questa discussione sull'ipotetica neo-federazione, ma confesso che l'ho fatto a fatica. A parte il fatto che si tende ad andare sempre fuori tema, la discussione mi pare del tutto inutile ed oziosa. A mio avviso non c'è bisogno di una nuova federazione (che oltretutto l'AeC non la riconoscerebbe MAI), ma occorrerebbe piuttosto rinnovare dalla base questa. Purtroppo, come ho più volte scritto e motivato, sarebbe un'autentica "Mission Impossible". A Peracchi, uomo dagli innumerevoli difetti, bisogna però riconoscere un pregio, e cioè quello di essere stato l'unico, da almeno cinquant'anni a questa parte, ad aver saputo costruire qualcosa di solido e concreto. Con una massiccia dose di cinismo e spregiudicatezza "double face" (doti indispensabile in un politico), l'uomo ha saputo costruire una rete di relazioni importantissima e vitale per quanto aveva in mente di realizzare. Ha avuto l'abilità di saper coagulare attorno a sé un nucleo di fedelissimi pronti a seguirlo e ad assecondarlo sempre e comunque in maniera del tutto acritica. E' riuscito con grande abilità a far passare all'interno di un articolo del nuovo statuto dell'AeC d'Italia (il n. 58) una modifica particolare della quale pure una giunta militare di una repubblica delle banane centroamericana si sarebbe vergognata. Non lo conoscete? Eccolo qui:

Art. 58
Entro centoventi giorni dall'entrata in vigore del presente Statuto, il Commissario
Straordinario approverà i Regolamenti concernenti l'elezione dei membri di cui all’art. 25,
primo comma, nn. 11, 12, 13 e 14,del presente Statuto.
Entro i trenta giorni successivi all’approvazione di tali Regolamenti di cui al precedente
comma sarà completata la composizione dell’Assemblea con l’elezione dei Rappresentanti di
cui al comma precedente.
Alla sola riunione convocata per la prima volta dopo l’approvazione del presente
Statuto per l’elezione dei membri di cui al precedente art. 25, primo comma, nn. 11, 12, 13 e
14, per la sola specialità dell’aeromodellismo, partecipa anche un rappresentante di ciascuna
associazione diversa dagli Aero Club, purché tale associazione risulti federata alla
Federazione Sportiva di Specialità dell’aeromodellismo. Entro i trenta giorni successivi sarà convocata
l’Assemblea per il rinnovo delle cariche.

Un autentico colpo di mano, come vedete, che venne approvato coi voti dei presidenti delle Associazioni FIAM (che giunsero a Roma con un pullman), ma guardandosi bene dall'invitare anche i rappresentanti dell’aeromodellismo degli AeC Locali. Tutto questo gli permise di far eleggere Mario Arbuffi credendolo un diligente soldatino pronto a scattare a comando, ma come le recenti vicende hanno dimostrato, parafrasando Marcello Marchesi: "Anche i soldatini, nel loro piccolo s'incazzano" e quando succede, per i generali sono cavoli amari. Ora alla Fiam hanno un problema: da statuto l'incarico che fu di Arbuffi dovrebbe venire ricoperto dal primo dei non eletti:

Art. 38
In caso di dimissioni, morte, inabilitazione o interdizione, di alcuni membri, fino alla
metà meno uno, di qualunque Organo Collegiale, si fa luogo alla loro sostituzione, mediante
nomina del primo dei non eletti, fino alla scadenza dell'Organo Collegiale di appartenenza.
In caso di dimissioni, morte, inabilitazione o interdizione della metà dei componenti
dell’Organo Collegiale si verifica la decadenza dello stesso.

Sembra però che nel verbale non vi sia traccia del nome di costui e quindi, se venissero convocate nuove elezioni, il voto questa volta (come previsto dall'art. 45) dovrebbe essere espresso solo dai rappresentanti per l'aeromodellismo degli AeC locali, i quali, mi pare ovvio, non metterebbero sicuramente nella CCSA un uomo legato alla Fiam!

Va da sé che in questo momento la federazione è in difficoltà, ma Peracchi non è uomo da farsi mettere all'angolo senza tentare colpi (bassi) di coda. Ecco quindi materializzarsi per la prima volta in un forum aeromodellistico la figura del "geometra pensionato", ma molto ben informato. Ecco il perché di modifiche allo statuto come l'art. 19.2.4 (commissione permanente di disciplina) che prevede sanzioni per colpe come al punto "e" ("per chi abbia danneggiato in qualunque modo, l'interesse o l'immagine, il prestigio, il buon nome della FIAM"). Un punto che nella sua vaghezza fumosa ed onnicomprensiva parrebbe uscito direttamente dallo "Studio Previti" e che è stato accuratamente studiato per mettere la mordacchia ai dissidenti ed emarginarli. Alla luce di tutto questo, appare così molto più trasparente l'allusione che l'illustre geometra fece qualche tempo fa ad una mia prossima "Caporetto". Peccato gli sia sfuggito il fatto che, perché una scomunica papale sortisca un qualche effetto, occorre che lo scomunicato sia un buon credente. Non è il mio caso.

Quindi, in conclusione, fermo restando che l'Aero Club d'Italia è e resterà la chiave di volta e che nessuna federazione potrà mai prescindere da esso:

1) attualmente abbiamo una federazione debole, incapace di tenere a freno le intemperanze dei suoi uomini e che per l'AeC d'Italia è più un problema che altro. Con questi chiari di luna, l'idea che l'Aeroclub possa sostituire un problema con un altro (una nuova velleitaria FI... qualcosa) è semplicemente pazzesca e velleitaria.

2) L'unica soluzione autenticamente praticabile è quella di far nascere molti AeC monospecialistici, anche tenendo conto del fatto che l'AeC centrale ha già abbassato di molto le pretese economiche e che se l'iniziativa avrà successo potranno scendere ulteriormente. Per converso, sono pronto a scommetterci, in base al principio dei vasi comunicanti aumenteranno le pretese economiche nei confronti delle federazioni, le quali - a loro volta - si dovranno rivalere sui soci. In altre parole, avere un gruppo federato, sarà sempre meno conveniente, mentre con un AeC monospecialistico si salterebbero numerosi passaggi inutili ed onerosi. Un esempio per tutti: dato che le licenze FAI le può rilasciare solo l'Aero Club centrale, perché pagare 5 Euro in più alla Fiam (peggio della tassa sulla ricarica del cellulari...) quando si può saltare il passaggio ed andare direttamente alla fonte?

Non perdete tempo a farvi pippe mentali su ipotetiche federazioni che nessuno riuscirà mai a costituire e che comunque nessuno vorrà mai e poi mai riconoscere. Approfittate piuttosto delle opportunità che vi vengono offerte e se avete dubbi e perplessità penso che Mirco Barbieri ve li possa chiarire. Quel che avevo da dire è tutto qui. Se vi vorrete concentrare su questo, tanto meglio per tutti. In caso contrario, continuate pure a fantasticare e a perdere tempo a disquisire di assicurazioni, argomento importantissimo, ma non cruciale coma alla Fiam vi hanno voluto far credere (molto bravi anche in questo, non c'è dubbio!) e comunque sempre risolvibile. Una buona assicurazione la si può sempre trovare, ma la libertà di fare dell'aeromodellismo sano e formativo, una volta perduta non la si riconquista più.

Cesare


Amen!

Peppe46 non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 08 febbraio 07, 03:11   #77 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis
Ho provato a seguire questa discussione sull'ipotetica neo-federazione, ma confesso che l'ho fatto a fatica. A parte il fatto che si tende ad andare sempre fuori tema, la discussione mi pare del tutto inutile ed oziosa. A mio avviso non c'è bisogno di una nuova federazione (che oltretutto l'AeC non la riconoscerebbe MAI), ma occorrerebbe piuttosto rinnovare dalla base questa. Purtroppo, come ho più volte scritto e motivato, sarebbe un'autentica "Mission Impossible". A Peracchi, uomo dagli innumerevoli difetti, bisogna però riconoscere un pregio, e cioè quello di essere stato l'unico, da almeno cinquant'anni a questa parte, ad aver saputo costruire qualcosa di solido e concreto. Con una massiccia dose di cinismo e spregiudicatezza "double face" (doti indispensabile in un politico), l'uomo ha saputo costruire una rete di relazioni importantissima e vitale per quanto aveva in mente di realizzare. Ha avuto l'abilità di saper coagulare attorno a sé un nucleo di fedelissimi pronti a seguirlo e ad assecondarlo sempre e comunque in maniera del tutto acritica. E' riuscito con grande abilità a far passare all'interno di un articolo del nuovo statuto dell'AeC d'Italia (il n. 58) una modifica particolare della quale pure una giunta militare di una repubblica delle banane centroamericana si sarebbe vergognata. Non lo conoscete? Eccolo qui:

Art. 58
Entro centoventi giorni dall'entrata in vigore del presente Statuto, il Commissario
Straordinario approverà i Regolamenti concernenti l'elezione dei membri di cui all’art. 25,
primo comma, nn. 11, 12, 13 e 14,del presente Statuto.
Entro i trenta giorni successivi all’approvazione di tali Regolamenti di cui al precedente
comma sarà completata la composizione dell’Assemblea con l’elezione dei Rappresentanti di
cui al comma precedente.
Alla sola riunione convocata per la prima volta dopo l’approvazione del presente
Statuto per l’elezione dei membri di cui al precedente art. 25, primo comma, nn. 11, 12, 13 e
14, per la sola specialità dell’aeromodellismo, partecipa anche un rappresentante di ciascuna
associazione diversa dagli Aero Club, purché tale associazione risulti federata alla
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Entro i trenta giorni successivi sarà convocata
l’Assemblea per il rinnovo delle cariche.

Un autentico colpo di mano, come vedete, che venne approvato coi voti dei presidenti delle Associazioni FIAM (che giunsero a Roma con un pullman), ma guardandosi bene dall'invitare anche i rappresentanti dell’aeromodellismo degli AeC Locali. Tutto questo gli permise di far eleggere Mario Arbuffi credendolo un diligente soldatino pronto a scattare a comando, ma come le recenti vicende hanno dimostrato, parafrasando Marcello Marchesi: "Anche i soldatini, nel loro piccolo s'incazzano" e quando succede, per i generali sono cavoli amari. Ora alla Fiam hanno un problema: da statuto l'incarico che fu di Arbuffi dovrebbe venire ricoperto dal primo dei non eletti:

Art. 38
In caso di dimissioni, morte, inabilitazione o interdizione, di alcuni membri, fino alla
metà meno uno, di qualunque Organo Collegiale, si fa luogo alla loro sostituzione, mediante
nomina del primo dei non eletti, fino alla scadenza dell'Organo Collegiale di appartenenza.
In caso di dimissioni, morte, inabilitazione o interdizione della metà dei componenti
dell’Organo Collegiale si verifica la decadenza dello stesso.

Sembra però che nel verbale non vi sia traccia del nome di costui e quindi, se venissero convocate nuove elezioni, il voto questa volta (come previsto dall'art. 45) dovrebbe essere espresso solo dai rappresentanti per l'aeromodellismo degli AeC locali, i quali, mi pare ovvio, non metterebbero sicuramente nella CCSA un uomo legato alla Fiam!

Va da sé che in questo momento la federazione è in difficoltà, ma Peracchi non è uomo da farsi mettere all'angolo senza tentare colpi (bassi) di coda. Ecco quindi materializzarsi per la prima volta in un forum aeromodellistico la figura del "geometra pensionato", ma molto ben informato. Ecco il perché di modifiche allo statuto come l'art. 19.2.4 (commissione permanente di disciplina) che prevede sanzioni per colpe come al punto "e" ("per chi abbia danneggiato in qualunque modo, l'interesse o l'immagine, il prestigio, il buon nome della FIAM"). Un punto che nella sua vaghezza fumosa ed onnicomprensiva parrebbe uscito direttamente dallo "Studio Previti" e che è stato accuratamente studiato per mettere la mordacchia ai dissidenti ed emarginarli. Alla luce di tutto questo, appare così molto più trasparente l'allusione che l'illustre geometra fece qualche tempo fa ad una mia prossima "Caporetto". Peccato gli sia sfuggito il fatto che, perché una scomunica papale sortisca un qualche effetto, occorre che lo scomunicato sia un buon credente. Non è il mio caso.

Quindi, in conclusione, fermo restando che l'Aero Club d'Italia è e resterà la chiave di volta e che nessuna federazione potrà mai prescindere da esso:

1) attualmente abbiamo una federazione debole, incapace di tenere a freno le intemperanze dei suoi uomini e che per l'AeC d'Italia è più un problema che altro. Con questi chiari di luna, l'idea che l'Aeroclub possa sostituire un problema con un altro (una nuova velleitaria FI... qualcosa) è semplicemente pazzesca e velleitaria.

2) L'unica soluzione autenticamente praticabile è quella di far nascere molti AeC monospecialistici, anche tenendo conto del fatto che l'AeC centrale ha già abbassato di molto le pretese economiche e che se l'iniziativa avrà successo potranno scendere ulteriormente. Per converso, sono pronto a scommetterci, in base al principio dei vasi comunicanti aumenteranno le pretese economiche nei confronti delle federazioni, le quali - a loro volta - si dovranno rivalere sui soci. In altre parole, avere un gruppo federato, sarà sempre meno conveniente, mentre con un AeC monospecialistico si salterebbero numerosi passaggi inutili ed onerosi. Un esempio per tutti: dato che le licenze FAI le può rilasciare solo l'Aero Club centrale, perché pagare 5 Euro in più alla Fiam (peggio della tassa sulla ricarica del cellulari...) quando si può saltare il passaggio ed andare direttamente alla fonte?

Non perdete tempo a farvi pippe mentali su ipotetiche federazioni che nessuno riuscirà mai a costituire e che comunque nessuno vorrà mai e poi mai riconoscere.
Approfittate piuttosto delle opportunità che vi vengono offerte e se avete dubbi e perplessità penso che Mirco Barbieri ve li possa chiarire. Quel che avevo da dire è tutto qui. Se vi vorrete concentrare su questo, tanto meglio per tutti. In caso contrario, continuate pure a fantasticare e a perdere tempo a disquisire di assicurazioni, argomento importantissimo, ma non cruciale coma alla Fiam vi hanno voluto far credere (molto bravi anche in questo, non c'è dubbio!) e comunque sempre risolvibile. Una buona assicurazione la si può sempre trovare, ma la libertà di fare dell'aeromodellismo sano e formativo, una volta perduta non la si riconquista più.

Cesare
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Vecchio 08 febbraio 07, 03:15   #78 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis
........................... ma la libertà di fare dell'aeromodellismo sano e formativo, una volta perduta non la si riconquista più...........................

Cesare
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Vecchio 08 febbraio 07, 10:39   #79 (permalink)  Top
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Ciao Cesare,
concordo sul fatto che in questo topic contaminato da molte digressioni non si sia capito molto; per il resto non condivido l'atteggiamento negativo che hai espresso. E' il momento di fare qualcosa di importante per tutti, è il momento in cui la federazione è in difficoltà e bisogna cavalcare l'onda.
Ora, non so di preciso cosa abbia in mente Denis, ma forse creare qualche AeC monospecialistico a macchia di leopardo non darebbe all'aeromodellista la sensazione che ci sia un qualcosa che lo rappresenta a livello nazionale davanti all'AeCI. La federazione non ne trarrebbe nemmeno troppi svantaggi di immagine a parte qualche iscritto di meno.
La proposta di Condello potrebbe essere buona ma non deve finire, come dicevo, per rappresentare limitate realtà locali.
Ora inivto Denis ha esporre con più chiarezza le sue idee e magari ci si può ragionare sopra e tirarne fuori qualcosa di buono senza però smontare le idee all'italiana... opinione autorevole e sensata la tua ma abbiamo bisogno di una mano per costruire qualcosa....
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Saluti,
Giorgio.

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Vecchio 08 febbraio 07, 10:43   #80 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Cesare de Robertis
1) attualmente abbiamo una federazione debole, incapace di tenere a freno le intemperanze dei suoi uomini e che per l'AeC d'Italia è più un problema che altro. Con questi chiari di luna, l'idea che l'Aeroclub possa sostituire un problema con un altro (una nuova velleitaria FI... qualcosa) è semplicemente pazzesca e velleitaria.

2) L'unica soluzione autenticamente praticabile è quella di far nascere molti AeC monospecialistici, anche tenendo conto del fatto che l'AeC centrale ha già abbassato di molto le pretese economiche e che se l'iniziativa avrà successo potranno scendere ulteriormente. Per converso, sono pronto a scommetterci, in base al principio dei vasi comunicanti aumenteranno le pretese economiche nei confronti delle federazioni, le quali - a loro volta - si dovranno rivalere sui soci. In altre parole, avere un gruppo federato, sarà sempre meno conveniente, mentre con un AeC monospecialistico si salterebbero numerosi passaggi inutili ed onerosi. Un esempio per tutti: dato che le licenze FAI le può rilasciare solo l'Aero Club centrale, perché pagare 5 Euro in più alla Fiam (peggio della tassa sulla ricarica del cellulari...) quando si può saltare il passaggio ed andare direttamente alla fonte?

Non perdete tempo a farvi pippe mentali su ipotetiche federazioni che nessuno riuscirà mai a costituire e che comunque nessuno vorrà mai e poi mai riconoscere.
Approfittate piuttosto delle opportunità che vi vengono offerte e se avete dubbi e perplessità penso che Mirco Barbieri ve li possa chiarire. Quel che avevo da dire è tutto qui. Se vi vorrete concentrare su questo, tanto meglio per tutti. In caso contrario, continuate
Cesare
E bravo Cesare, anche questa volta forse ci hai visto chiaro.

infatti, anche se e' un campione assolutamente non significativo numericamente, anche dal sondaggio si vede chairamente che l'interesse piu' sentito e' quello assicurativo.

Forse hai ragione, mai nessuno potra' e vorra' riconoscere una nuova federazione.

Fare uno o piu' aeroclub monospecialistici e' sicuramente la via piu' diretta e rapida, ma:
  • perche' nessuno li sta facendo ??? Costi, impegno, paura, pigrizia ??
  • perche' tutti parliamo, ci inca***mo e poi non facciamo nulla ??
In questi giorni ho avuto modo di sentire molti piloti in giro per l'Italia, dal principiante, al volatore domenicale, passando per l'agonista per finire alle colonne portanti dell'aeromodellismo Italiano ed ai negozianti.

Risultato ?? Non frega nulla a nessuno.
  • I giovani non sanno cosa sia la FIAM, se glielo spieghi ti rispondono 'che me ne frega?? Io devo imparare e non so nemmeno se continuero', ma non e' che posso fare l'assicurazione solo per i giorni che provo a volare ???'
  • Gli agonisti ti rispondono: a me serve la FAI, per il resto .... zzzi miei
  • I volatori domenicali medi (che poi sono i piu') dicono 'io non voglio rogne, non voglio sbattermi a trovare un gruppo, dove sono sto bene, voglio l'assicurazione, non mi frega nulla di cosa copre, ma la devo avere, FIAM, FI*A, Aeci, ma chi se ne frega, il bollo della macchina lo pago e non mi da nulla, pago anche quella, tanto sono pochi euro all'anno, e amen'
  • I 'vecchi' (nel senso migliore della parola) di dicono 'io di ste cose non ne capisco nulla, ma non posso fare come ho fatto negli ultimi 40 anni che e' andata cosi' bene??'
  • I negozianti: 'Basta che non mi facciano perdere vendite con storie assurde di sicurezza e patentini, poi facciano quel che vogliono. FIAM non so cosa sia, AeCI ?? mannon e' per gli aerei veri ??? etc etc etc'
Vedendo questo inizio a credere che la FIAM abbia fatto centro. Va bene ai piu', pochi dissidenti non fanno testo e comunque ci sarebbero in qualsiasi altro ambiente.

I presidenti dei gruppi non hanno voglia di sbattersi, cosi' come sono vanno avanti da anni, perche' impegolarsi in Aeroclub e amenita' del genere ???
La FIAM prende dei soldi, ti da la possibilita' di rilasciare attestati di Aeromodellista senza tante rogne (basta una firmetta), ti rilascia la FAI a meno di quello che fa un Aeroclub, non fa null'altro ma non rompe. Se vuoi ti da un'assicurazione che dovrebbe essere valida (l'ha 'progettata' un aeromodellista/assicuratore, che vuoi di piu'), non ti da nemmeno la polizza cosi' non ti devi sbattere a leggerla etc etc etc.


La pacchia. Preoccupazioni ??? Tagliare l'erba, prendere le quopte annue dai soci, pagare le spese cercando di accantonare qulche euretto per gli imprevisti e le mogliorie .... basta.

Scusate ma sono un pelo demoralizzato (ed e' la seconda volta in pochi giorni). .............
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