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Vecchio 05 marzo 17, 00:04   #11 (permalink)  Top
Odi
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Se mi dici che prodotto usare io lo compro, ma prima gli faccio un test.
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Ciao, sicuro che si trattasse di 100% seta? Perché se si tratta di un tessuto con nylon anche in percentuale ridotta, si devono evitare trattamenti a base di nitro.
In questi casi meglio usare lacche a base d'acqua, io ho avuto ottimo risultati coi vetrificanti per parquet a base d'acqua e con un ottimo prodotto che si chiama Ezekote (trovi anche dei video tutorial).

Saluti!
Prova la ezekote, io l'ho usata con la carta giapponese ed ho avuto risultati eccellenti
Saluti!
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Vecchio 05 marzo 17, 10:58   #12 (permalink)  Top
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Se è seta naturale dovrebbe tirarsi anche solo con l'acqua e il tendicarta/turapori serve a stabilizzarla e renderla impermeabile.
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Giuseppe D'AMICO

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Vecchio 05 marzo 17, 11:24   #13 (permalink)  Top
Odi
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Se è seta naturale dovrebbe tirarsi anche solo con l'acqua e il tendicarta/turapori serve a stabilizzarla e renderla impermeabile.
Se è naturale si, se è anche solo in parte sintetica, la nitro intacca e indebolisce.

Saluti!
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Vecchio 05 marzo 17, 13:03   #14 (permalink)  Top
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Si potrebbe prendere in considerazione il doppio rivestimento. Prima si rivestono le ali con un materiale termoretraibile tipo l'Oracover Air Indoor e naturalmente si tende con il ferretto, poi sopra si posa la seta. La seta si tende prima con l'acqua, poi con il tendicarta. Il vantaggio di questa soluzione è evidente, si aumenta la resistenza del rivestimento alla foratura e praticamente non c'è aggravio di peso in quanto per tendere la seta basta una mano leggera di tendicarta, l'impermeabilità è garantita dal termoretraibile. Tempo fa se ne era già parlato sul B. R. se non ricordo male il doppio rivestimento era stato citato da Cesare de Robertis, meriterebbe rileggerlo.
Edi
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Vecchio 05 marzo 17, 13:18   #15 (permalink)  Top
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Si potrebbe prendere in considerazione il doppio rivestimento. Prima si rivestono le ali con un materiale termoretraibile tipo l'Oracover Air Indoor e naturalmente si tende con il ferretto, poi sopra si posa la seta. La seta si tende prima con l'acqua, poi con il tendicarta. Il vantaggio di questa soluzione è evidente, si aumenta la resistenza del rivestimento alla foratura e praticamente non c'è aggravio di peso in quanto per tendere la seta basta una mano leggera di tendicarta, l'impermeabilità è garantita dal termoretraibile. Tempo fa se ne era già parlato sul B. R. se non ricordo male il doppio rivestimento era stato citato da Cesare de Robertis, meriterebbe rileggerlo.
Edi
Ma a questo punto tanto vale usare il Dacron no? Resistenza della seta, impermeabile come il solartex, termoretraibile fino al 20% della sua superficie. Necessita di una colla termica da dare sulla struttura.

Per la sua resistenza basti pensare che viene usato per rivestire aerei veri e ci hanno fatto anche delle canoe. Non ricordo bene, ma se non sbaglio è disponibile a 35g/m2 e 70g/m2. Lo avevo visto un paio di anni fa sul sito della bottega e dell'acquilone.

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Vecchio 05 marzo 17, 13:56   #16 (permalink)  Top
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Se è naturale si, se è anche solo in parte sintetica, la nitro intacca e indebolisce.

Saluti!
questo contraddice totalmente la mia esperienza e quella di praticamente tutti i combattari VVC di un tempo : si usava tessuto venduto come nylon per rivestire i modelli , teso con comune tendicarta, collante diluito eccetera rigorosamente nitro.
Ebbene, i modelli da combat dopo una piantata in terra erano ridotti a sacchetti di seta pieni di balsa rotta, ma assolutamente integri.
Inoltre, il rivestimento in nylon fa tuttora sfoggio di se su miei modelli vecchi di anni, perfettamente resistente perfino allo schiocco di dita. Naturalmente tendicarta nitro.

C'è una discussione qui sul barone a riguardo il tessuto Bemberg, anch'esso un misto sintetico. Ora io non so se il nome nylon indichi un particolare prodotto o semplicemente un prodotto sintetico, ma la Kunstseide venduta da Graupner , o più recentemente il Nylon Aviomodelli o quello venduto in Germania da una ditta che ora non ricordo sono stati tutti da me adoperati con successo con prodotti nitro sin da 40 anni fa ( ed è logico, non esisteva altro men che meno prodotti all'acqua ) ed apprezzati proprio per la loro estrema robustezza ai tagli ed agli strappi.

Riguardo quest' ultimo aspetto, è ovvio che la grammatura del tessuto incide sulla resistenza, la mia esperienza con la seta esaki leggerissima (12 o 16 grammi/dm) la da per moderata ma comunque alta rispetto alla carta, fino a ottima per quella da 30 grammi ed eccezionale per il nylon della stessa grammatura o il Bemberg che però è più pesante.
Nessuna speciale scelta di prodotto per tendere, se non un buon tendicarta : io stravedo per lo Spannfix immun trasparente di Graupner, ma il vecchio Aviomodelli addizionato in fabbrica di canfora andava alla grande.
Nel fatto in casa, collante cellulosico diluito al 50% e via via a crescere nelle mani successive. In questo caso aggiungo 5 o 6 gocce di olio di ricino ogni 100cc.
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Ultima modifica di Tofuso Lamoto : 05 marzo 17 alle ore 14:01
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Vecchio 05 marzo 17, 16:19   #17 (permalink)  Top
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questo contraddice totalmente la mia esperienza e quella di praticamente tutti i combattari VVC di un tempo : si usava tessuto venduto come nylon per rivestire i modelli , teso con comune tendicarta, collante diluito eccetera rigorosamente nitro.
Ebbene, i modelli da combat dopo una piantata in terra erano ridotti a sacchetti di seta pieni di balsa rotta, ma assolutamente integri.
Inoltre, il rivestimento in nylon fa tuttora sfoggio di se su miei modelli vecchi di anni, perfettamente resistente perfino allo schiocco di dita. Naturalmente tendicarta nitro.

C'è una discussione qui sul barone a riguardo il tessuto Bemberg, anch'esso un misto sintetico. Ora io non so se il nome nylon indichi un particolare prodotto o semplicemente un prodotto sintetico, ma la Kunstseide venduta da Graupner , o più recentemente il Nylon Aviomodelli o quello venduto in Germania da una ditta che ora non ricordo sono stati tutti da me adoperati con successo con prodotti nitro sin da 40 anni fa ( ed è logico, non esisteva altro men che meno prodotti all'acqua ) ed apprezzati proprio per la loro estrema robustezza ai tagli ed agli strappi.

Riguardo quest' ultimo aspetto, è ovvio che la grammatura del tessuto incide sulla resistenza, la mia esperienza con la seta esaki leggerissima (12 o 16 grammi/dm) la da per moderata ma comunque alta rispetto alla carta, fino a ottima per quella da 30 grammi ed eccezionale per il nylon della stessa grammatura o il Bemberg che però è più pesante.
Nessuna speciale scelta di prodotto per tendere, se non un buon tendicarta : io stravedo per lo Spannfix immun trasparente di Graupner, ma il vecchio Aviomodelli addizionato in fabbrica di canfora andava alla grande.
Nel fatto in casa, collante cellulosico diluito al 50% e via via a crescere nelle mani successive. In questo caso aggiungo 5 o 6 gocce di olio di ricino ogni 100cc.
Sarebbe da capire cosa si intende per nylon, ce ne sono diversi (anche con elastene). Esperienza fatta con una seta ibrida con nylon (acquistata in merceria, non ricordo la percentuale di Seta, ma era abbastanza alta...forse 70/80%) e trattata con tendicarta a base di nitro. Tanburellare, tamburellava bene, bella tesa, si strappava come niente spaccandosi letteralmente, eppure il materiale di partenza era solido allo strappo come lo è la seta. Ho poi provato con un vetrificante a base d'acqua, non si rompeva più e, anzi, si tendeva a tal punto che in un primo tentativo mi aveva completamente svergolato la struttura.

Bisognerebbe capire prima che tipo fibre sintetiche ci sono e quali di queste sono sensibili ai solventi.

Saluti!
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Vecchio 15 marzo 17, 14:09   #18 (permalink)  Top
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Rivestimento in seta giapponese

Buongiorno,sono ercorea,ho iniziato la discussione sull'argomento rivestimento.
Ho consultato tutte le vostre interessanti risposte. ora chiedo un sunto di tutto ciò:quali sono a vostro avviso i migliori componenti in termini di peso finale e resistenza per rivestire modelli leggeri con fusoliere a traliccio e ali non ricoperte in balsa(centine,b. entrata e b. uscita per intenderci)?
Grazie saluti ,buon lavoro.
ercorea non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 15 marzo 17, 16:20   #19 (permalink)  Top
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Buongiorno,sono ercorea,ho iniziato la discussione sull'argomento rivestimento.
Ho consultato tutte le vostre interessanti risposte. ora chiedo un sunto di tutto ciò:quali sono a vostro avviso i migliori componenti in termini di peso finale e resistenza per rivestire modelli leggeri con fusoliere a traliccio e ali non ricoperte in balsa(centine,b. entrata e b. uscita per intenderci)?
Grazie saluti ,buon lavoro.
Dico la mia, la seta che sto usando e cinese ed è leggerissima e resistente, se mi segui alla voce riproduzioni "rivestire un Sopwith camel" peserò il modello dopo quasi 1lt di tendicarta 4 mani + la vernice. Poi se te ricordi la carta modelspan colorata, allora quella e le piu leggera perche non va dipinta, a parte le mani di tendicarta e antimiscela per chi usava il motore a scoppio.

Ultima modifica di Trinacria : 15 marzo 17 alle ore 16:27
Trinacria non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 17 marzo 17, 11:02   #20 (permalink)  Top
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Residenza: verona
Messaggi: 76
Rivestimento in seta giapponese

Grazie Trinacria
Io sono Claudio Volpi (ercorea) se ti ricordi un anno fa ti scrissi per un incontro a casa mia per mostrarti alcuni modelli che ho sul PC e che mi piacerebbe vederli realizzati.Io purtroppo ho 74 anni e molto spesso ho dei disturbi fisici che mi permettono solo di progettare al CAD stando seduto.A volte sono andato al campo di volo dell'Alpo ma mi sono sentito fuori luogo vedendo la grande attività che c'è specialmente di sabato.Se potessimo collaborare,io con i progetti e tu con la costruzione,potrei ancora far parte del gruppo dei modellisti che sono stato costretto ad abbandonare.Il tuo nominativo "Trinacria" mi fa supporre che la tua regione di origine sia la Sicilia ebbene se è così,voglio dirti che mio nonno era di Monte Erice.Telefonami quando hai tempo.
Il mio numero è 045 2020734 e abito in Borgo Roma.
Cari saluti e buon lavoro ercorea.
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