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Vecchio 11 maggio 15, 23:39   #11 (permalink)  Top
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se è il P47 della E-Flite ha pure i flap, quindi vai tranquillo non è troppo, anzi.
poi dipende se quello che dichiarano loro è ottimistico o realistico
Purtroppo il modello che avevo sott'occhio non è un arf bensì balsa kit
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bArCoLlO ma NON mollo
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stasy non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 12 maggio 15, 00:30   #12 (permalink)  Top
 
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Non ha molto senso considerare il carico alare nudo e crudo. Due warbird che posseggono lo stesso carico alare ma superficie alare diversa voleranno diversamente.

Meglio affidarsi ad un indice che considera anche la differenza di superficie.
Wing Loading, WCL & Conversion Calculator

Nel caso in questione la WCL è di 13: sepoffà!
Questa storia del carico alare cubico è stata definita (non da me, ma da aerodinamicisti di valore acclarato) una "grossa puttanata". In effetti, facendo due conti al volo, l'impressione è quella. Secondo il programmino il WCL di un aliante dovrebbe essere inferiore a 4. bene: l'ikarus Meteor in scala 1:3 di Massimo Perini sta oltre 11 e quindi dovrebbe essere un mattone. Neanche a parlarne! Una ballerina, piuttosto....
Lo Stingray, uno degli alianti acro più noti e più performanti anche in condizioni piuttosto deboli sta, a seconda del costruttore, fra 10 e 12. Un altro mattone? Ma non scherziamo...
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"Bisogna provare compassione per tutti gli esseri viventi perché tutti, in qualche misura, soffrono.
Alcuni soffrono troppo, altri troppo poco."


(Siddharta Gautama, il Buddha)

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Vecchio 12 maggio 15, 01:26   #13 (permalink)  Top
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Questa storia del carico alare cubico è stata definita (non da me, ma da aerodinamicisti di valore acclarato) una "grossa puttanata". In effetti, facendo due conti al volo, l'impressione è quella. Secondo il programmino il WCL di un aliante dovrebbe essere inferiore a 4. bene: l'ikarus Meteor in scala 1:3 di Massimo Perini sta oltre 11 e quindi dovrebbe essere un mattone. Neanche a parlarne! Una ballerina, piuttosto....
Lo Stingray, uno degli alianti acro più noti e più performanti anche in condizioni piuttosto deboli sta, a seconda del costruttore, fra 10 e 12. Un altro mattone? Ma non scherziamo...
In materia io sono ignorante.
Dal basso della mia esperienza ovviamente sono consapevole che modelli di uguale carico alare ma di scala diversa posseggono un volo diverso.
Il WCL almeno tenta di fornire qualche pseudo-indice per aggirare le incongruenze delle scale.
Altri tentativi non ne conosco.
Ne converrai che una qualche legge/regola/tendenza in funzione della superficie alare deve esserci.
Se gli aerodinamicisti di valore acclarato dessero dei contributi costruttivi piuttosto che limitarsi ad etichettare come grosse puttanate i tentativi altrui, saremmo tutti più contenti.
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L'ignoranza è temporanea, la stupidità è per sempre.
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Vecchio 12 maggio 15, 02:08   #14 (permalink)  Top
 
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In materia io sono ignorante.
Dal basso della mia esperienza ovviamente sono consapevole che modelli di uguale carico alare ma di scala diversa posseggono un volo diverso.
Il WCL almeno tenta di fornire qualche pseudo-indice per aggirare le incongruenze delle scale.
Altri tentativi non ne conosco.
Ne converrai che una qualche legge/regola/tendenza in funzione della superficie alare deve esserci.
Se gli aerodinamicisti di valore acclarato dessero dei contributi costruttivi piuttosto che limitarsi ad etichettare come grosse puttanate i tentativi altrui, saremmo tutti più contenti.
No, non si limitano a questo. Purtroppo Loris Kanneworrf non c'è più, ma anche lui sono sicuro che l'avrebbe vista come Francesco Bussi, ottimo aeromodellista (costruisce riproduzioni idro) ingegnere aeronautico nonché curatore da alcuni anni di una rubrica di aerodinamica su Modellismo. Quanto segue è ciò che mi scrisse a suo tempo in risposta al quesito di un amico. Per parte mia posso solo aggiungere che in effetti, sui "sacri testi" non si trova nulla in merito. Gli unici riferimenti a questo fantomatico WCL sono in rete. Questo che hai citato tu e quello di un italiano che ha riscritto (per modo di dire) il programmino attribuendosene il merito...

Ho letto con attenzione queste note e i due articoli, per poi andare a cercare nella bibliografia che ho a disposizione (piuttosto vasta) se ci fossero riferimenti a questo parametro....e ovviamente non ci sono...
E per quello che riguarda sono piuttosto scettico sull'argomento poichè credo che questo coefficiente sia solamente un qualcosa di puramente modellistico....

Ti spiego brevemente cosa comporta il carico alare...
Il carico alare è definito dal rapporto tra peso e superficie alare del velivolo. Questo influenza il progetto strutturale, ma soprattutto quello aerodinamico del velivolo . Il carico alare è un parametro che si trova soprattutto nella meccanica del volo (il ramo di ing. aeronautica che si occupa di definire le prestazioni dell'aereo, ovvero distanze di decollo, autonomia, velocità di stallo e quant'altro...)

Nell'aeromodellismo ho notato che il carico alare si usa spesso come dato di progetto....a noi a ing. insegnavano a trattarlo come "risultato" di calcoli.... Visto che di solito la "virtù sta nel mezzo" ho capito che entrambe le vie sono corrette...ed ho confutato questa tesi leggendo e rileggendo una mole immensa di materiale per la redazione degli articoli.
Il carico alare influenza:
-carichi strutturali sul velivolo in raffica (ad un carico alare maggiore corrisponde una minore sollecitazione durante le ascendenze)
-prestazioni in termica (nel caso degli alianti, il carico alare maggiore migliora le prestazioni nelle ascendeze più intense)
-velocità di stallo (per tutti i velivoli)
-spinta necessaria per garantire un decollo sicuro (alla riduzione del c.a. si affianca la riduzione della spinta)
-Autonomia di volo (il carico alare influenza l'efficienza del velivolo)
-prestazioni in salita e in volo planato.
-prestazioni in virata (la riduzione del c.a. migliora la manovrabilità)

Nell'aeromodellismo si dice spesso: modello più grande-->carico alare maggiore-->volo migliore....io sono dell'idea che nell'am sia sempre preferibile avere carichi alari ridotti soprattutto per una questione di sicurezza (maggiore manovrabilità, riduzione della v. di stallo, riduzione della potenza del motore,.....), ma è ovvio che sotto una certa soglia non si possa scendere per via del peso strutturale e della componentistica.
Questo fatto viene di solito equivocato e si dice: un aereo con un c.a. minore ha minore penetrazione aerodinamica.....come se le doti aerodinamiche dipendessero dal c.a....(allora l'ing. aeronautica, dove si cerca di ridurre il peso massimo al decollo del velivolo, è piena di scemi !?!??!)
Se l'aereo ha un c.a. ridotto, ma è curato nell'aerodinamica, le sua "penetrazione aerodinamica" può essere ugualmente buona, anzi...le prestazioni possono guadagnare immensamente.
Prendiamo due aerei identici, sia nella forma che nelle dimensioni, ma che differiscano nel carico alare (ovvero uno sia più pesante dell'altro)... In questo caso è chiaro che ipotizziamo di fissare per entrambi la velocità di crociera, il velivolo più leggero andrà realizzato ponendo l'ala ad un calettamento minore.
Queste considerazioni lasciano intuire che il velivolo più leggero sarà non solo più efficiente (resistenza indotta minore, ma uguale resistenza viscosa), ma sarà anche migliore in atterraggio e in decollo rispetto a quello più pesante...
E questo esempio potrebbe essere esteso ad ogni fase dell'inviluppo di volo, ovvero decolli e salite...
Questa considerazione è evidente negli aerei commerciali:
A) perchè si riduce il carburante imbarcato al minimo se l'aereo con c.a. maggiore vola meglio ?!?!?! non sarebbe preferibile riempire i serbatoi !?!??!?!
Perchè fanno pagare un sovraprezzo per il bagaglio in più ?!?!? dovrebbero farti lo sconto..

Ho scoperto però che esiste un valore del carico alare che massimizza l'efficienza del velivolo...in particolare la formula dimostra che per una fissata geometria (allungamento, altitudine ed efficienza nel volo in crociera), esiste un carico alare ottimale.... dunque è questo che dovrebbe essere utilizzato come riferimento nel progetto del velivolo...

In conclusione: per me 'sta regola del c.a. al cubo non ha senso...
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Vecchio 12 maggio 15, 03:36   #15 (permalink)  Top
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No, non si limitano a questo. Purtroppo Loris Kanneworrf non c'è più, ma anche lui sono sicuro che l'avrebbe vista come Francesco Bussi, ottimo aeromodellista (costruisce riproduzioni idro) ingegnere aeronautico nonché curatore da alcuni anni di una rubrica di aerodinamica su Modellismo. Quanto segue è ciò che mi scrisse a suo tempo in risposta al quesito di un amico. Per parte mia posso solo aggiungere che in effetti, sui "sacri testi" non si trova nulla in merito. Gli unici riferimenti a questo fantomatico WCL sono in rete. Questo che hai citato tu e quello di un italiano che ha riscritto (per modo di dire) il programmino attribuendosene il merito...

Ho letto con attenzione queste note e i due articoli, per poi andare a cercare nella bibliografia che ho a disposizione (piuttosto vasta) se ci fossero riferimenti a questo parametro....e ovviamente non ci sono...
E per quello che riguarda sono piuttosto scettico sull'argomento poichè credo che questo coefficiente sia solamente un qualcosa di puramente modellistico....

Ti spiego brevemente cosa comporta il carico alare...
Il carico alare è definito dal rapporto tra peso e superficie alare del velivolo. Questo influenza il progetto strutturale, ma soprattutto quello aerodinamico del velivolo . Il carico alare è un parametro che si trova soprattutto nella meccanica del volo (il ramo di ing. aeronautica che si occupa di definire le prestazioni dell'aereo, ovvero distanze di decollo, autonomia, velocità di stallo e quant'altro...)

Nell'aeromodellismo ho notato che il carico alare si usa spesso come dato di progetto....a noi a ing. insegnavano a trattarlo come "risultato" di calcoli.... Visto che di solito la "virtù sta nel mezzo" ho capito che entrambe le vie sono corrette...ed ho confutato questa tesi leggendo e rileggendo una mole immensa di materiale per la redazione degli articoli.
Il carico alare influenza:
-carichi strutturali sul velivolo in raffica (ad un carico alare maggiore corrisponde una minore sollecitazione durante le ascendenze)
-prestazioni in termica (nel caso degli alianti, il carico alare maggiore migliora le prestazioni nelle ascendeze più intense)
-velocità di stallo (per tutti i velivoli)
-spinta necessaria per garantire un decollo sicuro (alla riduzione del c.a. si affianca la riduzione della spinta)
-Autonomia di volo (il carico alare influenza l'efficienza del velivolo)
-prestazioni in salita e in volo planato.
-prestazioni in virata (la riduzione del c.a. migliora la manovrabilità)

Nell'aeromodellismo si dice spesso: modello più grande-->carico alare maggiore-->volo migliore....io sono dell'idea che nell'am sia sempre preferibile avere carichi alari ridotti soprattutto per una questione di sicurezza (maggiore manovrabilità, riduzione della v. di stallo, riduzione della potenza del motore,.....), ma è ovvio che sotto una certa soglia non si possa scendere per via del peso strutturale e della componentistica.
Questo fatto viene di solito equivocato e si dice: un aereo con un c.a. minore ha minore penetrazione aerodinamica.....come se le doti aerodinamiche dipendessero dal c.a....(allora l'ing. aeronautica, dove si cerca di ridurre il peso massimo al decollo del velivolo, è piena di scemi !?!??!)
Se l'aereo ha un c.a. ridotto, ma è curato nell'aerodinamica, le sua "penetrazione aerodinamica" può essere ugualmente buona, anzi...le prestazioni possono guadagnare immensamente.
Prendiamo due aerei identici, sia nella forma che nelle dimensioni, ma che differiscano nel carico alare (ovvero uno sia più pesante dell'altro)... In questo caso è chiaro che ipotizziamo di fissare per entrambi la velocità di crociera, il velivolo più leggero andrà realizzato ponendo l'ala ad un calettamento minore.
Queste considerazioni lasciano intuire che il velivolo più leggero sarà non solo più efficiente (resistenza indotta minore, ma uguale resistenza viscosa), ma sarà anche migliore in atterraggio e in decollo rispetto a quello più pesante...
E questo esempio potrebbe essere esteso ad ogni fase dell'inviluppo di volo, ovvero decolli e salite...
Questa considerazione è evidente negli aerei commerciali:
A) perchè si riduce il carburante imbarcato al minimo se l'aereo con c.a. maggiore vola meglio ?!?!?! non sarebbe preferibile riempire i serbatoi !?!??!?!
Perchè fanno pagare un sovraprezzo per il bagaglio in più ?!?!? dovrebbero farti lo sconto..

Ho scoperto però che esiste un valore del carico alare che massimizza l'efficienza del velivolo...in particolare la formula dimostra che per una fissata geometria (allungamento, altitudine ed efficienza nel volo in crociera), esiste un carico alare ottimale.... dunque è questo che dovrebbe essere utilizzato come riferimento nel progetto del velivolo...

In conclusione: per me 'sta regola del c.a. al cubo non ha senso...
Non mi piace, è un minestrone di cose che si mescolano, molte non applicabili a noi
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Dire di essere in male fade equivale a minaccia...
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Non mi piace, è un minestrone di cose che si mescolano, molte non applicabili a noi
Io invece aggiungerei un bel

AMEN


P.S.
rileggilo con calma
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Vecchio 12 maggio 15, 20:22   #17 (permalink)  Top
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No, non si limitano a questo. Purtroppo Loris Kanneworrf non c'è più, ma anche lui sono sicuro che l'avrebbe vista come Francesco Bussi, ottimo aeromodellista (costruisce riproduzioni idro) ingegnere aeronautico nonché curatore da alcuni anni di una rubrica di aerodinamica su Modellismo. Quanto segue è ciò che mi scrisse a suo tempo in risposta al quesito di un amico. Per parte mia posso solo aggiungere che in effetti, sui "sacri testi" non si trova nulla in merito. Gli unici riferimenti a questo fantomatico WCL sono in rete. Questo che hai citato tu e quello di un italiano che ha riscritto (per modo di dire) il programmino attribuendosene il merito...

Ho letto con attenzione queste note e i due articoli, per poi andare a cercare nella bibliografia che ho a disposizione (piuttosto vasta) se ci fossero riferimenti a questo parametro....e ovviamente non ci sono...
E per quello che riguarda sono piuttosto scettico sull'argomento poichè credo che questo coefficiente sia solamente un qualcosa di puramente modellistico....

Ti spiego brevemente cosa comporta il carico alare...
Il carico alare è definito dal rapporto tra peso e superficie alare del velivolo. Questo influenza il progetto strutturale, ma soprattutto quello aerodinamico del velivolo . Il carico alare è un parametro che si trova soprattutto nella meccanica del volo (il ramo di ing. aeronautica che si occupa di definire le prestazioni dell'aereo, ovvero distanze di decollo, autonomia, velocità di stallo e quant'altro...)

Nell'aeromodellismo ho notato che il carico alare si usa spesso come dato di progetto....a noi a ing. insegnavano a trattarlo come "risultato" di calcoli.... Visto che di solito la "virtù sta nel mezzo" ho capito che entrambe le vie sono corrette...ed ho confutato questa tesi leggendo e rileggendo una mole immensa di materiale per la redazione degli articoli.
Il carico alare influenza:
-carichi strutturali sul velivolo in raffica (ad un carico alare maggiore corrisponde una minore sollecitazione durante le ascendenze)
-prestazioni in termica (nel caso degli alianti, il carico alare maggiore migliora le prestazioni nelle ascendeze più intense) Perchè? Il carico alare porta a due conseguenze, maggior tasso di caduta, e è necessaria più portanza per stringere la virata, quindi più velocità, che spesso aumenta ancor di più la caduta, o più inclinazione, idem con patate. Una piuma salirà bene sia in una termica violenta che debole, chiedetelo alle rondini che trovate nelle termiche a caccia di insetti. Le trovate in quelle più forti
-velocità di stallo (per tutti i velivoli)
-spinta necessaria per garantire un decollo sicuro (alla riduzione del c.a. si affianca la riduzione della spinta)
-Autonomia di volo (il carico alare influenza l'efficienza del velivolo)
-prestazioni in salita e in volo planato.
-prestazioni in virata (la riduzione del c.a. migliora la manovrabilità)

Nell'aeromodellismo si dice spesso: modello più grande-->carico alare maggiore-->volo migliore....io sono dell'idea che nell'am sia sempre preferibile avere carichi alari ridotti soprattutto per una questione di sicurezza (maggiore manovrabilità, riduzione della v. di stallo, riduzione della potenza del motore,.....), ma è ovvio che sotto una certa soglia non si possa scendere per via del peso strutturale e della componentistica. Non solo, bisogna specificare le dimensioni, una riproduzione di aliante da sei metri con un bassissimo carico alare, ha un volo pessimo. Rolando per fare un nome ha bisogno di caricare i suoi maxy, alrimenti non volano
Questo fatto viene di solito equivocato e si dice: un aereo con un c.a. minore ha minore penetrazione aerodinamica.....come se le doti aerodinamiche dipendessero dal c.a....(allora l'ing. aeronautica, dove si cerca di ridurre il peso massimo al decollo del velivolo, è piena di scemi !?!??!) allora sono scemi quelli che mettono acqua nelle ali??????? O si specifica il tipo di aeroplano , e il suo scopo, o è una frase senza senso
Se l'aereo ha un c.a. ridotto, ma è curato nell'aerodinamica, le sua "penetrazione aerodinamica" può essere ugualmente buona, anzi...le prestazioni possono guadagnare immensamente. no, basta andare sui siti di produttori di alianti, specificano l'efficienza in base al carico alare. Il numero di Re cambia al variare della velocità, quindi andare più veloci è meglio, ma per farlo in modo efficente bisogna aumentare il carico alare, non è una questione di sola velocità pura, cambia anche l'efficienza
Prendiamo due aerei identici, sia nella forma che nelle dimensioni, ma che differiscano nel carico alare (ovvero uno sia più pesante dell'altro)... In questo caso è chiaro che ipotizziamo di fissare per entrambi la velocità di crociera, il velivolo più leggero andrà realizzato ponendo l'ala ad un calettamento minore.
Queste considerazioni lasciano intuire che il velivolo più leggero sarà non solo più efficiente (resistenza indotta minore, ma uguale resistenza viscosa), ma sarà anche migliore in atterraggio e in decollo rispetto a quello più pesante...
E questo esempio potrebbe essere esteso ad ogni fase dell'inviluppo di volo, ovvero decolli e salite... Assolutamente si, ma questo pensiero è valido solo per alcuni tipi di aeroplani, non tutti
Questa considerazione è evidente negli aerei commerciali:
A) perchè si riduce il carburante imbarcato al minimo se l'aereo con c.a. maggiore vola meglio ?!?!?! non sarebbe preferibile riempire i serbatoi !?!??!?!
Perchè fanno pagare un sovraprezzo per il bagaglio in più ?!?!? dovrebbero farti lo sconto..
Perchè hanno un motore, ecco perchè
Ho scoperto però che esiste un valore del carico alare che massimizza l'efficienza del velivolo...in particolare la formula dimostra che per una fissata geometria (allungamento, altitudine ed efficienza nel volo in crociera), esiste un carico alare ottimale.... dunque è questo che dovrebbe essere utilizzato come riferimento nel progetto del velivolo... Difficile. Se parliamo di aeroplani commerciali, il loro peso varia molto se è passeggeri o cargo. Un passseggeri viaggia scarico, un cargo a pieno carico. Nei modelli sportivi si cercano altre cose, tra cui il piacere di pilotaggio, qundi le mere prestazioni a volte non contano

In conclusione: per me 'sta regola del c.a. al cubo non ha senso...
In conclusione sta regola del c.a. al cubo non ha senso no, vorrei sapere chi l'ha inventata


Le mie considerazioni personali. Se ho scritto castronerie, vi sarei molto grato di segnalarmelo
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Vecchio 12 maggio 15, 20:44   #18 (permalink)  Top
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In conclusione sta regola del c.a. al cubo non ha senso no, vorrei sapere chi l'ha inventata


Le mie considerazioni personali. Se ho scritto castronerie, vi sarei molto grato di segnalarmelo
Mi pare che la tua visuale sia piuttosto ristretta e decisamente limitata al campo del volo a vela.
Ci sono anche delle contraddizioni nelle tue osservazioni, rileggi meglio la prima e confrontala con quella in cui parli di Rolando, per esempio.
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Vecchio 12 maggio 15, 21:05   #19 (permalink)  Top
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Mi pare che la tua visuale sia piuttosto ristretta e decisamente limitata al campo del volo a vela.
Ci sono anche delle contraddizioni nelle tue osservazioni, rileggi meglio la prima e confrontala con quella in cui parli di Rolando, per esempio.
E si, molto ristretta, infatti commento solo quello.
Il fatto è che non si può scrivere una regola che vale per tutti gli aeroplani.

Scusa, qual'è la contraddizione? Sono un cane ad esprimermi, quello che intendo è che a parità di carico alare, un aliante da 70cm non avrà un volo simile a un aliante da sei metri, perché il solo carico alare non è un parametro assoluto.
Le dimensioni contano chiedete alle vostre donne se non è vero
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Vecchio 12 maggio 15, 21:12   #20 (permalink)  Top
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E si, molto ristretta, infatti commento solo quello.
Il fatto è che non si può scrivere una regola che vale per tutti gli aeroplani.

Scusa, qual'è la contraddizione? Sono un cane ad esprimermi, quello che intendo è che a parità di carico alare, un aliante da 70cm non avrà un volo simile a un aliante da sei metri, perché il solo carico alare non è un parametro assoluto.
Le dimensioni contano chiedete alle vostre donne se non è vero
Infatti bisogna capire che il discorso è generico e non impuntarsi sui particolari.

Una piuma salirà bene sia in una termica violenta che debole, chiedetelo alle rondini che trovate nelle termiche a caccia di insetti. Le trovate in quelle più forti

Rolando per fare un nome ha bisogno di caricare i suoi maxy, alrimenti non volano
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