24 giugno 14, 14:06 | #72 (permalink) Top |
User | Di nulla. Tieni conto che quello che ho scritto sopra è comunque una approssimazione. In realtà quello che rende effettivamente differente i plank dai tuttala a freccia non è tanto la forma in pianta (ci sono dei plank con una moderata freccia sia positiva che negativa) quanto il modo in cui viene ottenuta la stabilità longitudinale. I plank "veri" utilizzano profili autostabili. I tuttala a freccia ottengono la stabilità longitudinale mediante l'utilizzo di una combinazione di profili, incidenze degli stessi e forma in pianta. Esempi: Il famosissimo aliante di classe standard Genesis II è tecnicamente un plank perché fa ricorso ad una serie di profili autostabili (concepiti da un famoso progettista, John Roncz, che ha collaborato a lungo con un altro famosissimo personaggio, Burt Rutan, uno dei massimi sperimentatori di configurazioni non convenzionali). Quello che sembra uno stabilizzatore è in realtà un trim. Tuttala a freccia: Come si vede il profilo è del tutto convenzionale ma l'ala a freccia e la svergolatura di estremità conferiscono al modello la necessaria stabilità longitudinale.
__________________ Francesco P. A.K.A. Pampa "Anyone who's not interested in model airplanes must have a screw loose somewhere" (Paul MacCready) |
24 giugno 14, 19:22 | #73 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2009 Residenza: Turriaco (GO)
Messaggi: 1.273
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Mi è sempre piaciuto il Genesis, tempo fa sulla falsa riga ho costruito un modello con quella configurazione. Ci ho lavorato su parecchio cambiando profili, l'ala era a profilo variabile su tutta l'apertura, posizione del baricentro e incidenze. Alla fine non era male, la planata era buona e veloce, gran termicatore, ma la salita difficilmente controllabile. Allego una foto. Edi |
24 giugno 14, 22:07 | #74 (permalink) Top | |
User Data registr.: 31-10-2002 Residenza: Rimini (Pugliese di nascita)
Messaggi: 2.438
| Citazione:
Bello comunque condividere sempre il sapere con gli altri! | |
25 giugno 14, 00:43 | #75 (permalink) Top | |
Data registr.: 10-01-2013
Messaggi: 2.607
| Citazione:
Francamente mi sono sempre chiesto il Genesis "che razza d'ucellaccio sia" (cit). Non è un tuttala puro, nè tantomeno uno "schwanzlose", un "senzacoda" come i tedeschi chiamano i tuttala col timone verticale, perché questo ha pure lo stabilizzatore... Mah? Di fatto è un aliante tradizionale con un braccio di leva posteriore irrisorio, o mi sbaglio? Nota: La citazione è relativa all'aneddoto del rospo in gabbia, usato dai Senesi per dileggiare gli Aretini, ma non è questa la sede... | |
25 giugno 14, 14:09 | #76 (permalink) Top | |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
Messaggi: 14.606
| Citazione:
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25 giugno 14, 14:32 | #77 (permalink) Top | |
User | Citazione:
Non ha una parte dell'ala portante e una parte stabilizzante come ti aspetteresti. Il profilo del tratto centrale dell'ala è un autostabile. Probabilmente queste "stranezze" derivano dal fatto che i moderni programmi di calcolo consentono cose che nel passato non si immaginavano e, conseguentemente, hanno un po' rivoluzionato tutti i concetti "classici".
__________________ Francesco P. A.K.A. Pampa "Anyone who's not interested in model airplanes must have a screw loose somewhere" (Paul MacCready) | |
25 giugno 14, 15:52 | #78 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-05-2009
Messaggi: 2.780
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Teoricamente sul SB-13 avevano utilizzato quella geometria "strana" (pianta alare e profilo autostabile) per sfruttare una distribuzione ellittica di portanza. O meglio, questo è quello che avevo letto all'epoca (svariati anni, anzi più di un decennio o forse due). Anche se col tempo non ho mai capito come facessero: la pianta alare è praticamente rettangolare e "frecciata" positivamente. Per avere la distribuzione ellittica bisogna lavorare su profili e/o svergolamenti ottenendo, se non erro, una condizione ottimale per un'unica condizione di volo. Preso per buono quello che ho scritto sopra dedussi che "ritenevano" la distribuzione ellittica di portanza fosse ancora quella che garantisse la minima resistenza indotta. Indi penso avessero adottato il profilo autostabile per rendere appunto stabile l'aerodina. Forse, ma su di questo non mi sono mai informato (per la verità all'epoca internet, per esempio, era ancora sì e no una "cosa" che avevano in America), avevano lavorato sul profilo autostabile per cercare di renderlo performante al pari dei laminari contemporanei utilizzati sugli alianti del tempo. In verità, guardando alle performance ottenute, di fatto vi erano riusciti. Mi pare di ricordare che il problema del SB-13 era in verità l'entrata in vite (o meglio, l'impossibilità/pericolosità di uscirvi una volta entrati. Se non sbaglio infatti avevano anche installato il paracadute antivite, ripreso poi dalla Graupner nell'aeromodello a mo di aerofreno. Quello del modello mi pare che facesse pietà anche come aerofreno in verità). Avevano forse rinunciato a distribuzioni a campana di portanza perchè, benchè "stabili", non erano le più performanti. Forse, i calcolatori e programmi a elementi finiti dell'epoca (ammesso li avessero usati e non avessero invece messo giovani e baldi studenti di aerodinamica e matematica a lambiccarsi con calcoli, derivate, integrali ecc.) non consentivano ancora di affrontare e calcolare distribuzioni non planari di portanza. Ad ogni modo aspetto al riguardo il prossimo articolo di Bussi su Modellismo. Nell'ultima puntata ha "affermato" che sia possibile ottenere distribuzioni a campana di portanza (quindi "suitable for stable flying wings") con coefficienti di resistenza indotta minimi inferiori alla "teorica e didattica" distribuzione ellittica di portanza. |
25 giugno 14, 18:40 | #80 (permalink) Top | |
User | Citazione:
E' il trittico che è stato pubblicato sulla rivista "Quiet Flight International" del grande Dave Jones, rivista che era anni luce rispetto alle sue concorrenti: qualità tedesca e respiro internazionale dato dalla lingua inglese. Il sito del Group Genesis è scomparso da anni e pertanto non saprei cosa suggerirti per reperirlo. La LAK che produceva il Genesis II su licenza del Group Genesis non credo sia facilmente contattabile. Probabilmente l'unica fonte attendibile di notizie sono i "vecchietti terribili" di TWITT (The Wing is The Thing). Il trittico che vedi sopra è tratto dal terzo volume della collana di Martin Simons, Sailplanes 1965 - 2000. Dovrebbe essere piuttosto fedele.
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