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Vecchio 02 agosto 13, 23:13   #31 (permalink)  Top
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Non capisco perché tu c'è l'abbia tanto con me, non mi pare di averti mai offeso od essermi scontrato con te, forse ti sto antipatico, mi conosci anche se non mi pare di conoscere te.

Sono d'accordo con te:
È dall'inizio che dico che il tubo di pitot non c'entra niente, come non c'entra la misurazione della velocità che si fa con il pitot, per correggere chi (non ricordo) consigliava di usare un tubo di pitot per misurare la velocità di stallo.

Devi ammettere però che il tuo scritto non si capiva troppo, se il palmare ti ha cambiato le lettere bastava dirlo prima, senza inveire od offendere.
Dato che sono 2 sigle totalmente diverse, e uno non sa se l'altro scrive con cognizione di causa, leggendo nero non è semplice che quello abbia voluto scrivere bianco ed il palmare gliel'ha corretto.

Non è che non voglio leggere, il fatto è che leggo quello che c'è scritto.
E scrivere che non so leggere assomiglia ad un'altra velata offesa gratuita come prima, che faccio ti segnalo ad un mod? Anzi segnalati da solo dato che pare abbia ottenuto l'immunita moderatoriale.
Gualtiero quando uno scrive con un palmare, accorcia.
Se dovevo scrivere quella formula con "v stallo al peso di riferimento" ero ancora a scrivere (questo l'ho scritto 4 volte).
Siccome però mandavo alle fonti (non wikipedia ma politecnico) la tua sparata addosso a me sul fatto che avessi chiamato quella velocità vref centrava proprio pochino.

Quanto al leggere mi cito:
"Ma evidentemente non riesci o non vuoi leggere."

non riesci non implica non sapere: io non so con cosa guardi tu il forum, quando lo guardo con l'iphone spesso non riesco a leggere (siccome che sono cecato).

Non volere: Spesso si parte con le proprie idee e si va avanti. per te VRef ha un significato specifico, per me elettronico vorrebbe dire "Voltaggio di riferimento"
Staccarsi un attimo dalla propria professione aiuta a capire meglio gli altri.


Comunque se ti ritieni offeso segnalami, fuori dall'area elettronica/software, come puoi anche verificare guardando in basso , sono un'utente vulgaris e anche se comunque fossi moderatore l'educazione non deve mancare.

Cordialmente,
Romolo
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Vivere in qeusto mondo e molto belo belo e vale la pena starci ma a volte in questa UNICA vita che ci apartiene posono succedere cose brute brute alora mi chiedo perche siete incazziati domani pole esere anche lultimo
Grazie "TRANQUILLO"
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Vecchio 02 agosto 13, 23:23   #32 (permalink)  Top
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Boni, boniiiiiiiiiiiiiii!!!


@Romolo: da un punto di vista tecnico, Mach99 ha perfettamente ragione ed è normale che sia così essendo lui un pilota abituato a trafficare con questi acronimi (Vref, VS, Vfe, Vne etc.).

Da un punto di vista strettamente cognitivo, se noi parliamo di velocità di stallo chiamandola Vref non succede nulla, a patto che sappiamo entrambi di cosa stiamo parlando in modo da capirci.


Per il resto, vale il fatto che i velivoli (e gli aeromodelli) stallano per superamento dell'angolo d'incidenza critico e tale fenomeno è slegato dalla velocità relativa in quel momento posseduta.

In un solo caso è possibile misurare una velocità di stallo ( ho scritto appositamente "una" invece che "la" velocità di stallo, perché essa varia con il peso): quando assumiamo il velivolo in volo rettilineo orizzontale con le forze a due a due in equilibrio tra loro.
Diminuendo la velocità saremo costretti ad aumentare l'angolo d'incidenza al fine di ristabilire l'equilibrio tra portanza generata e peso del velivolo, fino ad arrivare a quella critica; questo si chiama stallo a 1 G, perché tale è l'accelerazione a cui è sottoposto in quel momento il velivolo.

In tutte le altre condizioni, il velivolo stalla comunque per superamento dell'angolo critico, ma lo fa perché è soggetto ad accelerazioni positive o negative.
In questi casi si parla di "stalli accelerati" o per chi piacciono i termini inglesi "G-stall".

Per coloro che vogliono misurare la velocità di stallo ( Vs teorica) in VRO (volo rettilineo orizzontale), basta conoscere la formula della portanza ed estrapolare la Vs:

Dato che:

P= 1/2 p V2 S CPfun

allora:

V= rad quad. di 2 P / p S CPfun

e sarà:

Vs= rad quad. di 2 P / p S CPmax

dato che la portanza generata in quel momento equilibra il peso,

sarà che:

P = Q

e quindi:

Vs = rad quad. di 2 Q / p S CPmax

dove 1/2 è uguale a 0.5, P è la portanza, Q il peso, p (rho) è la densità dell'aria, V la velocità, Vs la velocità di stallo, S è la superficie alare e CPfunz il coefficiente di portanza e CPmax il coefficiente di portanza massimo (numeri adimensionali ottenibili dalla polare del profilo), quest'ultimo sviluppato proprio al momento dello stallo.

Tutti i dati vanno immessi col sistema SI: i pesi e le forze in newton, le velocità in m/s, le superfici in m/q.


Saluti

Max
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Max


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Vecchio 02 agosto 13, 23:44   #33 (permalink)  Top
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Ciao a tutti,mi chiedevo come sapere e calcolare la velocita' di stallo di un modello,ad ex del mio f35.
Ho studiato in rete che il carico alare e' dato dal peso del modello diviso la sup.alare;
ottenere un basso valore di rapporto portanza/peso e' la condizione migliore per avere bassa velocita' di stallo; nel mio caso,aumentando il peso per "esperimenti" di motorizzazione/ventole,e non potendo aumentare la superficie alare,si gioca sulla velocita' (aumentandi anche appunto quella di stallo)
E qui la domanda: come si fa a calcolarla? O mi e' sfuggito qualche concetto?
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Originalmente inviato da romoloman Visualizza messaggio
Non è che magari per ridurre la velocità di stallo minore a parità di portanza il peso deve calare e quindi il rapporto aumentare ?
Riquoto tutto e ripartiamo dalla domanda che ha aperto il thread:
Come si evince dalla tua formula:
Vs = rad quad. di 2 Q / p S CPmax

La velocità di stallo va come la radice quadrata del peso quindi data una velocità di stallo Vs ad un peso Q la Vs ad un peso Q1 è:
Vs(Q1)=Vs(Q)*sqrt(Q1/Q)

che riporta a quanto da me scritto al 3 post.

Questo come giustamente dici tu vale solo per volo VRO e in linea molto teorica:
Stando alla formula un modello a cui si aumentasse il peso di 4 volte avrebbe una velocità di stallo "solo" doppia, ma l'esperienza ci insegna che se prendiamo un modello di 4 kg e lo portiamo a 16kg, quello non vola e si spacca prima.
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Vecchio 02 agosto 13, 23:58   #34 (permalink)  Top
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Gualtiero quando uno scrive con un palmare, accorcia.
Se dovevo scrivere quella formula con "v stallo al peso di riferimento" ero ancora a scrivere (questo l'ho scritto 4 volte).
Siccome però mandavo alle fonti (non wikipedia ma politecnico) la tua sparata addosso a me sul fatto che avessi chiamato quella velocità vref centrava proprio pochino.

Quanto al leggere mi cito:
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non riesci non implica non sapere: io non so con cosa guardi tu il forum, quando lo guardo con l'iphone spesso non riesco a leggere (siccome che sono cecato).

Non volere: Spesso si parte con le proprie idee e si va avanti. per te VRef ha un significato specifico, per me elettronico vorrebbe dire "Voltaggio di riferimento"
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Comunque se ti ritieni offeso segnalami, fuori dall'area elettronica/software, come puoi anche verificare guardando in basso , sono un'utente vulgaris e anche se comunque fossi moderatore l'educazione non deve mancare.

Cordialmente,
Romolo
Anche io leggo con un cellulare tra una sosta e l'altra, magari risulta difficile e corregge pure quello che scrivo, siamo sulla stessa barca

Vabbè, scusa, avevo inteso che si parlava di aerei e non di elettronica, quindi davo per sottinteso il significato specifico della sigla in questione. Perché dovrei staccarmi dalla professione, se è di quello di cui stiamo parlando e non di cucina od elettronica?
Semmai avresti dovuto staccarti tu dalla terminologia a te familiare ed usare quella appropriata nel contesto, altrimenti è facile travisare

Non sono offeso, magari cerca di essere anche tu meno brusco quando sostieni qualcosa di spreciso (magari pure a causa di un android che corregge a pene di segugio) che scrivi e qualcuno te lo fa notare, che dici?

Comunque per me è a posto, abbiamo chiarito e scrivo e cazzeggio su vari post in attesa di partire per Ibiza.

Se sono stressato capitemi, mi sono alzato stamattina alle 8 e se va bene andrò a letto alle 4 domattina, dopo il giro dell'Inghilterra e dell'Europa.

Scusa gli eventuali sfoghi temporanei.
Saluti
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Vecchio 03 agosto 13, 00:07   #35 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da romoloman Visualizza messaggio
Riquoto tutto e ripartiamo dalla domanda che ha aperto il thread:
Come si evince dalla tua formula:
Vs = rad quad. di 2 Q / p S CPmax

La velocità di stallo va come la radice quadrata del peso quindi data una velocità di stallo Vs ad un peso Q la Vs ad un peso Q1 è:
Vs(Q1)=Vs(Q)*sqrt(Q1/Q)

che riporta a quanto da me scritto al 3 post.

Questo come giustamente dici tu vale solo per volo VRO e in linea molto teorica:
Stando alla formula un modello a cui si aumentasse il peso di 4 volte avrebbe una velocità di stallo "solo" doppia, ma l'esperienza ci insegna che se prendiamo un modello di 4 kg e lo portiamo a 16kg, quello non vola e si spacca prima.

E infatti è così.

Parlando di velocità di stallo VS, i libri ci portano in errore abituando il lettore a pensare allo stallo in termini di velocità.
Se invece l'acronimo VS e la formuletta che ho scritto venisse letto con il suo appropriato nome, cioè minima velocità di sostentamento in VRO, questo non succederebbe.
Si evincerebbe allora che non esiste una velocità di stallo, ma una minima velocità sotto alla quale, in VRO, il profilo assume un angolo d'incidenza che non gli consente più di sostenere il peso del velivolo.
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Max


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Vecchio 05 agosto 13, 09:53   #36 (permalink)  Top
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Boni, boniiiiiiiiiiiiiii!!!


@Romolo: da un punto di vista tecnico, Mach99 ha perfettamente ragione ed è normale che sia così essendo lui un pilota abituato a trafficare con questi acronimi (Vref, VS, Vfe, Vne etc.).

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Per il resto, vale il fatto che i velivoli (e gli aeromodelli) stallano per superamento dell'angolo d'incidenza critico e tale fenomeno è slegato dalla velocità relativa in quel momento posseduta.

In un solo caso è possibile misurare una velocità di stallo ( ho scritto appositamente "una" invece che "la" velocità di stallo, perché essa varia con il peso): quando assumiamo il velivolo in volo rettilineo orizzontale con le forze a due a due in equilibrio tra loro.
Diminuendo la velocità saremo costretti ad aumentare l'angolo d'incidenza al fine di ristabilire l'equilibrio tra portanza generata e peso del velivolo, fino ad arrivare a quella critica; questo si chiama stallo a 1 G, perché tale è l'accelerazione a cui è sottoposto in quel momento il velivolo.

In tutte le altre condizioni, il velivolo stalla comunque per superamento dell'angolo critico, ma lo fa perché è soggetto ad accelerazioni positive o negative.
In questi casi si parla di "stalli accelerati" o per chi piacciono i termini inglesi "G-stall".

Per coloro che vogliono misurare la velocità di stallo ( Vs teorica) in VRO (volo rettilineo orizzontale), basta conoscere la formula della portanza ed estrapolare la Vs:

Dato che:

P= 1/2 p V2 S CPfun

allora:

V= rad quad. di 2 P / p S CPfun

e sarà:

Vs= rad quad. di 2 P / p S CPmax

dato che la portanza generata in quel momento equilibra il peso,

sarà che:

P = Q

e quindi:

Vs = rad quad. di 2 Q / p S CPmax

dove 1/2 è uguale a 0.5, P è la portanza, Q il peso, p (rho) è la densità dell'aria, V la velocità, Vs la velocità di stallo, S è la superficie alare e CPfunz il coefficiente di portanza e CPmax il coefficiente di portanza massimo (numeri adimensionali ottenibili dalla polare del profilo), quest'ultimo sviluppato proprio al momento dello stallo.

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Saluti

Max
Chiaro e completo, come al solito

Grazie

Carlo
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Dai un pesce ad un uomo e lo avrai sfamato per un giorno, insegnagli a pescare e lo avrai sfamato per sempre. (Confucio)
I miei modelli: http://www.youtube.com/results?search_query=carloroma63
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