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Vecchio 01 agosto 13, 20:37   #11 (permalink)  Top
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L'avatar di romoloman
 
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La Vref non è la velocità di stallo, ma è la velocità di riferimento a 50 piedi sulla soglia pista, che di solito non è mai inferiore alla velocità di stallo x1.3

Non c'entra una mazza con lo stallo.
In questo caso Vref è la velocità di stallo per un peso noto ho sbagliato io a modificare la sigla...

Vref = Vstallo ad un peso di riferimento
guarda le formule nel documento linkato a pagina 20...
Saluti professore...
__________________
Vivere in qeusto mondo e molto belo belo e vale la pena starci ma a volte in questa UNICA vita che ci apartiene posono succedere cose brute brute alora mi chiedo perche siete incazziati domani pole esere anche lultimo
Grazie "TRANQUILLO"
FAI 15766
romoloman non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 02 agosto 13, 13:58   #12 (permalink)  Top
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Se poi teniamo conto che lo stallo è in funzione dell'incidenza e non della velocità, gli orizzonti si ampliano...

Logicamente l'unico parametro di riferimento che si può facilmente controllare è la velocità che si usa per comodità.


P.s.
Negli aerei full size l'avvisatore di stallo non è collegato al tubo di pilot (non avrebbe senso), ma ad un sensore più o meno complesso, che misura proprio l'angolo di incidenza con il vento relativo.
Da quello che ho capito io e volendo semplificare, dato per costante il peso del modello ed ipotizzando per comodità di essere in volo rettilineo orizzontale, l'angolo di incidenza e la velocità sono dipendenti l'uno dall'altra. Più abbassi la velocità e più, necessariamente, devi aumentare l'angolo di incidenza per mantenere la quota. Superato un certo angolo, il profilo dell'ala non può più garantire il flusso laminare e quindi inizia lo stallo.
Conoscendo il rapporto tra velocità ed angolo (che dipende esclusivamente dal profilo dell'ala), misurare l'una per conoscere l'altro (o viceversa) mi pare abbastanza facile.

Parlando invece di progettazione, mi chiedo se una precauzione da adottare per poter gestire lo stallo non sia quella di avere i piani di coda che abbiano un profilo che stalla per un angolo maggiore rispetto alle ali, in modo da mantenere un buon controllo del cabra anche in questa difficile evenienza.

Carlo
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Vecchio 02 agosto 13, 13:58   #13 (permalink)  Top
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In questo caso Vref è la velocità di stallo per un peso noto ho sbagliato io a modificare la sigla...

Vref = Vstallo ad un peso di riferimento
guarda le formule nel documento linkato a pagina 20...
Saluti professore...
A pag 20 leggo Vs std come velocità di stallo al peso di riferimento, e non leggo da nessuna parte Vref.. forse hai letto od interpretato male la formula.

La Vref è una sola, ed è quella che ho indicato io, è logico che dipende dal peso.

Ma poi professore di che? Io ho riportato la definizione corretta di Vref, tu sei andato a cercare documenti con strane formule, per cercare di spiegare che lo stallo è in funzione della velocità.

Racconta invece secondo la tua esperienza come funziona un avvisatore di stallo, e verrà fuori che il tubo di pitot non serve a niente, forse potrà servire all'autore del post.
Professore
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Vecchio 02 agosto 13, 14:07   #14 (permalink)  Top
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Da quello che ho capito io e volendo semplificare, dato per costante il peso del modello ed ipotizzando per comodità di essere in volo rettilineo orizzontale, l'angolo di incidenza e la velocità sono dipendenti l'uno dall'altra. Più abbassi la velocità e più, necessariamente, devi aumentare l'angolo di incidenza per mantenere la quota. Superato un certo angolo, il profilo dell'ala non può più garantire il flusso laminare e quindi inizia lo stallo.
Conoscendo il rapporto tra velocità ed angolo (che dipende esclusivamente dal profilo dell'ala), misurare l'una per conoscere l'altro (o viceversa) mi pare abbastanza facile.

Parlando invece di progettazione, mi chiedo se una precauzione da adottare per poter gestire lo stallo non sia quella di avere i piani di coda che abbiano un profilo che stalla per un angolo maggiore rispetto alle ali, in modo da mantenere un buon controllo del cabra anche in questa difficile evenienza.

Carlo
Si hai ragione, i due parametri vanno abbastanza di pari passo se si considera la costanza di peso.
Di fatto però non ha senso misurare lo stallo con la pressione dinamica del pitot, anche se tralasciamo l'errore di posizione che aumenta con l'aumentare dell'incidenza.
Più che il controllo del cabra, io preferirei uno stallo progressivo sull'ala in modo da avere sempre un controllo sulle superfici alari, ed a questo infatti hanno pensato i progettisti svergolando le estremità alari per ritardare lo stallo in prossimità degli alettoni.

Per intendersi, questo in foto è un rilevatore di assetto ed avvisatore di stallo.

Ultima modifica di Mach .99 : 19 ottobre 13 alle ore 22:22
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Vecchio 02 agosto 13, 14:38   #15 (permalink)  Top
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Più che il controllo del cabra, io preferirei uno stallo progressivo sull'ala in modo da avere sempre un controllo sulle superfici alari, ed a questo infatti hanno pensato i progettisti svergolando le estremità alari per ritardare lo stallo in prossimità degli alettoni.
Mi pare che tempo fa si parlava di "facilitatori" di stallo, che servirebbero proprio per avere uno stallo progressivo e non troppo brusco, anche a spese di avere una velocità di stallo leggermente più alta. Ricordo male?

Carlo
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Vecchio 02 agosto 13, 14:41   #16 (permalink)  Top
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Beh, le astuzie dei progettisti sono molte, c'è di tutto, turbolatori, ritardatori, facilitatori, svergolature varie...

Il mio aereo per esempio ha un ritardatore di stallo ed 8 turbolatori per ala, senza i quali non è permesso volare.

Ultima modifica di Mach .99 : 02 agosto 13 alle ore 14:47
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Vecchio 02 agosto 13, 14:44   #17 (permalink)  Top
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Beh, le astuzie dei progettisti sono molte, c'è di tutto, turbolatori, ritardatori, facilitatori, svergolature varie...

Il mio aereo per esempio ha un ritardatore di stallo ed 8 turbolatori per ala, senza i quali non è permesso volare.
Comè fatto e come funziona un ritardatore di stallo? Che differenza c'è tra un turbolatore ed un facilitatore?

Grazie

Carlo
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Vecchio 02 agosto 13, 14:55   #18 (permalink)  Top
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Scusa, ho scritto ritardatore, in effetti ha un facilitatore, o Stall strip.
Praticamente sono sottili striscia metalliche o di gomma che modificano il profilo aerodinamico, facendo in modo che la radice alare stalli prima dell'estremità, aiutando il controllo del rollio.

I turbolatori sono appendici aerodinamiche che si possono trovare sulle ali, sui bordi di attacco, sulla fusoliera, sulle derive...
Sono Dell sottili lamelle o triangolini che creano dei micro vortici sulle superfici.
Questi micro vortici energizzano lo strato limite e D aumentano la sua "adesività" alla superficie, aumentando e l'efficienza aerodinamica ad angoli di incidenza altrimenti già critici per n profilo pulito.

Giusto un esempio: la mia ala con la stall strip ed i turbolatori

Ultima modifica di Mach .99 : 19 ottobre 13 alle ore 22:22
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Vecchio 02 agosto 13, 14:57   #19 (permalink)  Top
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I turbolatori

Ultima modifica di Mach .99 : 19 ottobre 13 alle ore 22:22
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Vecchio 02 agosto 13, 15:10   #20 (permalink)  Top
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Scusa, ho scritto ritardatore, in effetti ha un facilitatore, o Stall strip.
...

Giusto un esempio: la mia ala con la stall strip ed i turbolatori
Molto interessante...

Secondo il tuo parere fino a che punto possono servire queste cose rapportate ad un modellino? Insomma sono altri amenicoli da montare, l'aumento di peso ineficia i vantaggi?
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