19 dicembre 11, 15:25 | #32 (permalink) Top | |
User Data registr.: 08-08-2011 Residenza: Roma
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| Citazione:
Io parlavo di una vela con un angolo di incidenza di 90° rispetto al vento... Per quanto riguarda le oscillazioni di una superficie orizzontale in bando, rimane valido il concetto di oscillazione in risonanza valido quel qualsiasi sistema: "reciproco scambio di energia cinetico-potenziale tra due sistemi tra loro connessi, che si autosostiene se l'energia scambiata tra i due sistemi, sommata a quella fornita dall'esterno, è superiore a quella dissipata dagli attriti": nell'alettone il sistema che accumula energia potenziale è l'elemento "elastico" costituito dall'alettone in posizione inclinata, il sistema che esprime l'energia cinetica è la (velocità angolare x massa) dell'alettone stesso, gli attriti sono le cerniere, l'aria stessa ed il servo. Esiste una formula (studiata 30 anni fa in elettronica, mi perdonerai se non la ricordo bene) che dice che se si supera un certo rapporto tra le due forme di accumulo dell'energia allora il sistema oscilla in regime di risonanza. Se il peso dell'alettone è trascurabile rispetto alla sua dimensione, allora quel rapporto rimane sotto una certa soglia e l'alettone non potrà oscillare in risonanza. Se invece l'alettone pesa molto (improbabile su un modello RC) andiamo ad aggiungere massa che permette di accumulare energia cinetica ed allora ogni movimento oscillatorio che farà sarà "in risonanza" e quindi richiederà poca energia per essere sostenuto ed alimentato (basterà la semplice turbolenza dell'aria) Se nel sistema intruduciamo il comportamento del servo che, in particolari condizioni di movimenti forzati e molto ampi, può simulare un notevole aumento della massa dell'alettone, allora può anche verificarsi una oscillazione in risonanza. In tutto questo dobbiamo aggiungere che il comportamento di un corpo in movimento in un fluido può generare delle forze notevolmente diverse, per intensità e punto di applicazione, in funzione dell'angolo di incidenza del fluido. Comportamenti come lo stallo per angoli troppo alti complicano di molto la possibilità di prevedere come queste foze si generano, ma una cosa è certa: quello che succede al piano di coda dell'aereo nasce certamente dalla sua parte fissa, non sufficientemente rigida per sopportare tali forze, per poi applicarsi ed amplificarsi (probabilmente in regime di risonanza, vista l'ampiezza dei movimenti) alla parte mobile. Che poi i movimenti della parte mobile abbiano amplificato i movimenti della parte fissa è anche questo altamente probabile. Carlo Carlo | |
19 dicembre 11, 15:35 | #33 (permalink) Top |
User Data registr.: 08-08-2011 Residenza: Roma
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|
Per semplificare, secondo me è successo questo: in alta velocità il pilota ha usato il cabra (anche di poco) e questo ha comportato una flessione della parte posteriore del piano fisso (tirato verso il basso dalla cerniera) ed alzando quindi il BE, inclinado di fatto il piano "a picchiare". Questa deformazione ha provocato una variazione troppo repentina dell'angolo di incidenza del piano e quindi uno sforzo troppo grande che ha causato la deformazione della coda. Quando l'angolo è diventato troppo grande, il piano è andato in stallo e l'energia elastica accumulata lo ha riportato dritto ma, a causa dell'energia cinetica, il piano ha proseguito il suo movimento, si è inclinato troppo a cabrare ed il processo si è invertito. Questi movimenti si sono trasmessi alla parte mobile che, presumibilmente, è entrata in risonanza per quanto visto prima, ed il processo è diventato irreversibile. Carlo |
20 dicembre 11, 15:44 | #35 (permalink) Top |
User Data registr.: 08-08-2011 Residenza: Roma
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| se si vuole capire bisogna anche accettare spiegazioni complicate, altrimenti basta dire "non mi interessa". Se poi si vuole dare peso solo alla pratica senza capire il perchè delle cose allora non ci sono problemi, basta accettare che non si potrà progredire. Il problema di quel piano di coda è che aveva il punto di maggiori resistenza del suo attacco troppo indietro ed è diventato instabile quando le forze aerodinamiche l'hanno sollecitato più del normale. Se questo non ti interessa e non ti interessa come evitarlo anche sul tuo modello, basta non leggere. Carlo |
20 dicembre 11, 15:56 | #36 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
Robbè
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20 dicembre 11, 16:06 | #37 (permalink) Top | |
User | Citazione:
cioè, dire "ha fatto casino perché si è staccato il comando del cabra" è troppo poco complicato? sarà, ma almeno si capisce Una spiegazione è una spiegazione se spiega senza giri di parole quel che è successo. Sennò non è una spiegazione, è una cialtronata
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20 dicembre 11, 16:09 | #38 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
Robbè
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20 dicembre 11, 16:09 | #39 (permalink) Top |
User |
Oppure dire che e' la classica dimostrazione di cosa succede quando non si rispettano le velocita' per cui e' stato progettato un modello ???
__________________ Associazione Sportiva GRUPPO AEROMODELLISTICO VST - Volare su Tetti http://www.vst-aero.it - Per i poco intelligenti non indica 'i tetti', ma il Comune in cui ha sede il campo volo (Tetti Neirotti) che dista piu' di 750 mt. dalla pista. |
20 dicembre 11, 16:43 | #40 (permalink) Top | |
User | Citazione:
poi che si sia superata la VNE, che si sia lesinato con la colla, che il bullone fosse attaccato o meno, questo non lo sapremo mai, se non ce lo dice chi era lì
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