31 dicembre 08, 21:14 | #41 (permalink) Top | |
User Data registr.: 28-12-2008 Residenza: dove capita
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ok. fa piacere vedere che non sono il solo che a capodanno invece di pensare alle lenticchie continua ad avere le cervella impegnate nel fantastico mondo del volo da qualsiasi punto di vista lo si osservi. Ci rivedremo l'anno prossimo su queste pagine ma due parole van dette. A parte eclipse che pose un link a testi di studio necessari per chi vuol diventare pilota, serio, d'autogiro, non a caso richiamai anche il luca masali. Non conosco nessuno ( a parte Simbor ) su questo sito, o almeno credo di non conoscere nessuno (anche se ho già più volte riscontrato che il mondo è davvero piccolo) e perciò invito a non prendervela se comincio col dire che uno dei più coscienti in materia di volo in autogiro, ancorché modellino, è certo il luca, appunto masali. Il suo intervento del marzo 2006, che ho quotato, ne è un esempio. Dopo il mio primo intervento vedo che la discussione, riaperta, ha sortito altre note che a parer mio (prendetela pure come un'opinione personale, se volte) sono inesatte o comunque inducenti in errore. Innanzitutto vediamo di smettere di chiacchierare e anzi andare al dunque, perché anch'io non vedo l'ora, finalmente, di potermi divertire anche con un aeromodellino d'autogiro davvero perfettamente funzionante. E per potermi trastullare con detto modellino è opportuno trasferire ai progettisti alcune informazioni basilari in modo che possano valutarle e magari tradurle in qualcosa di realizzabile. Procedo in ordine sparso, come mi viene in mente. L'amico Simbor vi ha linkato il modelllo d'autogiro principe, quello rosso e bianco, sul quale anch'io ho avuto l'onore di volare e percorrere tutto il mio corso di volo. Quell'autogiro è esattamente il modello al quale dovreste ragguagliarvi. O, tutto al più, i modelli immediatamente successivi, come ad esempio il mio che, appunto identico a quello lì ha però già notevoli migliorie che forse solo noi utilizzatori appassionati anche dei più piccoli particolari possiamo cogliere. Particolari che però, forse, su un modellino non contano o non spostano un gran ché la sostanza. Il mio M16 ha una VNE di 130 MPh. In altri termini, se la matematica non è un'opinione, la mia velocità massima non dovrebbe superare i 200 kmh pena il rischio andare fuori sicurezza. Di fatto, involontariamente (nel corso dei primi decolli col mio mezzo) ci andai vicino due-tre volte portandomi a sostenere (ottenendone poi conferma dai costruttori) che l'M-16 vendutomi aveva una marcia in più: a parità di condizioni io ero seduto su una ferrari anziché su una bella alfaromeo. In altre parole, se prima inserivo tutta manetta ovvero il 100% (e non già il 115% dato dall'inserimento anche del turbo...) della potenza, col mio M-16 decollo senza nemmeno il bisogno d'inserire il 100% della potenza. E la cosa pare non dipenda dal motore ma semplicemente da un ennesimo miglioramento dell'assetto. La velocità di manovra consigliata è pari a 60-65 MPh. Personalmente mi sono abituato sui 63-67 MPh ma non di rado mi sono trovato in fase di atterraggio controllato simulando pista corta e ostacoli prima della soglia pista a volare con soli 45 MPh (e forse anche un pelo meno). Sicuramente il modellino dovrebbe dipendere da un rotore totalmente libero, non collegato ad alcuna forza traente, nemmeno per il decollo (a meno che non si riesca a riprodurre la frizione che viene momentaneamente attivata sui Magni Gyro). Tutto al più potrebbe favorire il decollo la messa in rotazione del rotore come mi sembra di ricordare già si facesse con quel non so che di trapano un attimo prima di mollare il modellino per portarlo a correre sulla pista con rotore tutto a cabrare... pronti però a posizionarlo molto meno a cabrare non appena il muso tende a staccarsi da terra (onde evitare disastri). Il piano di coda va fatto esattamente come appare nell'M-16 vero (e non altri!!!!!!!!). Però, sia il cabra/picchia sia il vira a destra/sinistra dovrà operare direttamente sulla testa rotore. In volo, viaggiando a qualsiasi velocità sopra ai 60 MPh basta e avanza il comando alla testa rotore. Il timone io lo uso, in aggiunta al resto, per esempio per fare "rivista" (si dice così?) ovvero quello che vola al traverso forzando il proprio assetto (una sorta di presentat'arm). Certo il timone lo si usa anche in altre occasioni come ad esempio per contrastare il vento al traverso o più esattamente la coppia motore e riuscire a mantenere l'asse pista in fase di atterraggio come anche decollo (ma non ci fosse il comando testa-rotore a inclinarlo lato vento, si otterrebbe ben poco). Certo adotterei un carrello triciclo, come l'originale, con ruotino anteriore sterzante (come nell'originale saldamente manovrato insieme al timone). Non mi dilungo ora, rimandando alle prossime puntate.
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