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User Data registr.: 05-10-2004 Residenza: Treviso
Messaggi: 173
| Pazzesco!!!!!!!
non riesco a trovare in giro dalle mie parti un'elica APC 14x4W da mettere nel mio u can do 46 con os 70 4 tempi allora ho deciso di prenderla on line da un notissimo negozio totale del buffet: 11.5 +10 di spese allora ne ho prese 2 33 2 pezzi di plastica!!!!!!!!!!!!! ![]() ![]()
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Moderatore Data registr.: 25-07-2005 Residenza: Livorno
Messaggi: 12.186
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.... viene da vomitare............. e ce ancora chi crede che in Italia il modellismo possa mai diffondersi.......... con questi prezzi ........ o cambiamo hobby, o ci compriamo dei passamontagna per non farci riconoscere dalle telecamere delle banche quando le rapineremo per comprarci elichette o batterie..... scherzo(non si sa mai ci sia qualche scemo che ci abbia fatto un pensierino sul serio)... ma c'è ben poco da ridere..........
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Sospeso Data registr.: 21-01-2005 Residenza: La Civile e Ospitale Emilia
Messaggi: 8.427
| Citazione:
E' come dire che, visto che a Bologna un modello costa 100 e da Movo a Milano ne costa 90, allora vado a Milano in auto a comprarlo.... Se con i negozi On-Line ho un costo di spedizione fisso, allora cercherò di comperare materiale in quantità sufficente QUANTOMENO a coprire con il risparmio la maggiore spesa. Se NON trovo un pezzo "particolare" non è colpa dell' unico negozio che lo ha a catalogo, cosa devo fare, beneficenza? Io ho una certa esperienza nel commercio, e soprattutto per i prodotti "di nicchia" le cose NON sono così semplici, poi se ti occorre PROPRIO una APC 14x4W quella rimarrà "di nicchia" anche nel caso che l' Aeromodellismo diventi sport nazionale al posto del calcio.... Evidentemente il problema NON è di 2 pezzi di plastica, ma di QUEI 2 pezzi di plastica (se no ci monti una GWS Arancione......) | |
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Maestro del Cimento 2011 / 12 Data registr.: 07-09-2005 Residenza: tra Milano e Lodi
Messaggi: 6.477
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Spesso ci lamentiamo che i commercianti non sono assortiti, quando sono assortiti sono cari. Bisogna considerare che, se l'assortimento è un servizio per il cliente, è un costo spesso enorme per il commerciante. Quando vado nel negozio in cui di solito mi servo, vedo sugli scaffali delle scatole che sono lì da tempo immemorabile. Quando ti assortisci ,per esempio, di un buon assortimento di eliche, avrai quelle che ti vanno via in un mese, quelle che dopo un anno sono ancora in magazzino (e le hai già pagate da un pezzo) e quelle che magari non venderai mai. E chi paga questi costi? Non si può guardare solo il pezzo di plastica ma quello che ci sta dietro. Per la spedizione poi, prenditela con le poste ed i corrieri, ma non mi sembra che sia un problema solo italiano. ![]() |
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User | Citazione:
in giappone inventavano il just in time quando noi riempivamo i magazzini inseguendo un'assurdo filosofia push malformazione di una bacata e obsoleta logica di mercato consumistica. se la grande filiera produttiva si pone il problema di ottimizzare questo come molti altri parametri che riguardano la produzione non capisco perchè la rete di distrubizione non si debba porre lo stesso problema?!?! tutti questi costi conseguenza di una gestione lasciata al caso non sono giustificati e si riperquotono esclusivamente sul cliente finale!!! l'idenbolimento del nostro potere d'acquisto fra l'altro dipende anche dal fatto che il prezzo non è fissato dal limite tecnoloigico! ma diventa una sommatoria di inefficenze dalla culla alla tomba... concordo in pieno che la maggior parte dei costi che ci riguardano non sono giustificati! in un sistema a risorse fortemente limitate non c'è spazio per sistemi non ottimizzati questo non dovrebbe saperlo solo un ricercatore o un'economista ma dovrebbero saperlo tutti! il problema è che noi italiani ci portiamo dietro un'atteggiamento tutto nostro che ci fà preoccupare solo dei problemi che ci sembrano estremamente contingenti! senza un'occhio critico che sappia analizzare i problemi nell'orizzonte che li riguarda. pensiamo perchè io piccolo commerciante dovrei spendere tempo e denaro per ottimizzare il mio sistema che ha sempre funzionato?!? pensiamo perchè io complesso statale dovrei investire in ricerca e sviluppo quando il mio sistema ha superato il dopoguerra?!?! il problema non è solo non ottimizzare! è fermarsi in un punto annichilendo la nostra capacità di progredire! scusate lo sfogo ![]()
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Sospeso Data registr.: 21-01-2005 Residenza: La Civile e Ospitale Emilia
Messaggi: 8.427
| Citazione:
Chi sarebbe tanto stupido da considerare "normale" un simile valore? Il problema è DELLO STESSO ORDINE di quelli già analizzati dai fautori dello "sviluppo sostenibile", es. la Gran Bretagna esporta all' anno 60000 tonnellate di carne suina FRESCA e ne importa altrettante, non sarebbe più logico a livello nazionale usare le stesse come consumo interno? si risparmierebbero i trasporti, l' inquinamento ecc. Però, con che soldi camperebbero le persone che ricavano da vivere dai trasporti? E, facendo così, non si tarpano le ali all' iniziativa dei singoli (se cerco di avere il massimo profitto e mi è + conveniente comperare la carne all' estero, trasporto incluso, chi mi obbliga a comperarla in situ? Perchè tra 10 economisti non ve ne sono 2 con idee comparabili???? | |
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User | Citazione:
![]() è un banale discorso di effetto scala ( ridustribuzione di un costo fisso sul numero di pezzi) tanto maggiori sono i pezzi minore è l'incidenza del fisso sul costo finale di essi. ma questo è scontato. il mio ,spero di esseremi spiegato bene, era un discorso sul costo del prodotto all'utente finale; costo ingiustificatamente sproporzionato in realtà soprattutto itailiane per l'inefficenza presente in tante realtà. inefficenza che paghiamo noi in pratica ora scusate la ridondonza. poi tra l'altro anche sui costi in realtà ci sono molte applicazioni di ricerca operativa che sarebbero in grado di ottimizzare questi processi. ma quà il limite è già molto più vicino.
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Sospeso Data registr.: 17-11-2003
Messaggi: 1.121
| Citazione:
Credo che i problemi qui in Italia siano moltissimi dal punto di vista economico ed organizzativo. Sono d'accordo anche con il fatto che l'italiano non è stato lungimirante da decenni, e quindi si è un pò costruito con la propria ingoranza i problemi che vediamo oggi. Il problema energetico è il primo. Noi italiani paghiamo di più per l'energia, perchè abbiamo detto no al nucleare, pur correndo gli stessi rischi dei francesi e tedeschi, ma l'unico risultato appunto non è che siamo più puliti di loro ma che paghiamo l'energia il doppio di loro. Questo fa crescere anche il prezzo dei combustibili fossili, e delle tasse ad essi associate. La nostra ignoranza in economia ci ha procurato tutto questo. Il nostro inseguimento di ideali e la nosta mancanza di concretezza lo ha permesso. I sindacati che chiedono stipendi più alti per i lavoratori senza chiedersi se il prodotto delle aziende sia competitivo per qualità e costo. Diciamo che ho 100 operai che costruiscono scarpe, se li pago 800 ciascuno in media, riesco a restare a galla vendendo queste scarpe a 30 al paio in media. La richiesta della nostra scarpa a questo punto è media. Se sono costretto a pagare i dipendenti 1200 aumentano tutte le tasse associate, e devo vendere quel paio di scarpe a 60 per avere un margine. Non sono ho aumentato il prezzo, ma allo stesso tempo ho dimezzato la richiesta. Non parliamo di scarpe Valleverde. Ma di scarpe marca pinco-pallo. Risultato? dopo pochi anni, l'azienda è in rosso, sono costretto a licenziare, mettere in cassa integrazione e quant'altro, meglio fallire e chiudere bottega. Non è meglio un'azienda florida e stipendi da 800 al mese? Se l'azienda cresce, dura nel tempo, aumenta il prestigio del marchio, e la richiesta, quindi potrò aumentare gli stipendi, ma cosa è nato prima l'uovo o la gallina? Questi sono problemi di fondo che purtroppo l'operaio medio non arriva a comprendere, preferiscono fare sciopero e sventolare una bandiera . Ultima modifica di AntonioUSA : 21 dicembre 05 alle ore 13:24 | |
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User |
vero il problema energetico ![]() ps il modello che idealizzi tu antonio è come si dice nel gergo "chiuso" in cui cioè non ci sono scambi tra mercati che possono influenzare il potere di acquisto... in quel modello non è un problema pagare 800 gli operai se nel contesto in cui vivono quei soldi sono sufficente per sopravvivere. la realtà però è fatta di mercati aperti e competitivi... in questo contesto 800 potrebbero essere un problema in una famiglia con due filgi...soprattutto tornando al discorso iniziale quando dipendono da una gestione inefficace! il bravo imprenditore forse dovrebbe ridurri e costi fissi minimizzare le non conformità, creare figure professionali esperte che possono volendo cambiare lavoro in caso di necessità investire in sviluppo se necessario automattizare per ridurre ulteriormente i costi offrire un prodotto di qualità a un prezzo competitivo pagando i propri operai in modo adeguato alla formazione e alla realtà economica del paese.. non è solo utopia. scusatemi ancora io mi fermerei quà.
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