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Vecchio 10 marzo 09, 02:18   #31 (permalink)  Top
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Quoto scirocco al 100%, mi trovo daccordo anche con altri che non stò a citare per non creare un post di due metri, concordo con quello che ci accomuna tutti in questo momento: la preoccupazione per quello che verrà.

Vorrei evidenziare anche che nella innegabile necessità di fare parte del progetto Euro, i nostri governanti, spesso con fare da imbonitori (a prescindere dall'appartenenza politica), ci hanno fatto credere che i nuovi mercati erano una opportunità ma hanno tralasciato "per chi".
Gli anni '80 sono stati quelli del miracolo economico, quelli dove oltre a poterci permettere il necessario ci siamo potuti permettere il superfluo. Lavoravamo e guadagnavamo, acquistavamo prodotti che spesso venivano prodotti in Italia dal lavoro degli Italiani. Quegli Italiani eravamo noi e grazie a quel lavoro potevamo contare sulla certezza di un'altro stipendio che nuovamente reinvestivamo. Il cerchio era chiuso e tutto funzionava a tutti i livelli.
Siamo passati a dei mercati più ampi, ma soprattutto come vendite e le aziende Italiane si sono affermate nel mondo con successo (fin quì tutto bene, più lavoro per gli Italiani=più benessere).
Sul finire degli anni '90, alla chetichella, è successo il casino.
Le industrie italiane hanno scoperto la possibilità di produrre all'estero a 1/10 dei costi (immaginiamo il plus di guadagno) vendendo allo stesso prezzo e si sono fiondate ad investire in Romania, Asia e via dicendo.
Facciamo un primo punto: se investono in una nuova unità produttiva all'estero è chiaro che non hanno investito capitali in Italia (danno n°1).

A questo punto ci troviamo che la totalità delle grandi realtà industriali Italiane producono prevalentemente all'estero (conta poco dove) e le medie o piccole usano anche loro spesso parti non made in Italy in quanto ormai anche gli indotti dei vari settori (chi produceva parti di un prodotto conto terzi) sono pressochè distrutti.
Ne sà qualcosa chi di voi vive dalle parti di Agordo, Belluno o Padova e pensa ad aziende come Luxottica, Safilo o Marcolin, leader mondiali nella produzione di occhiali.
A questo punto il quadro è finito, il famoso cerchio di prima (lavoro/guadagno/spendo/produco lavoro/riguadagno.....) si è rotto perchè nel momento in cui spendo creo lavoro a un cavolo di chissachi (che non siamo noi) che avrà uno stipendio da reinvestire acquistando e creando lavoro e benessere per il suo paese, guadagno per le grandi industrie Italiane (non siamo noi) e stiamo assistendo quindi ad un miracolo: quello cinese.
Dove erano i famosi (o famigerati) governanti (bianchirossiverdiblu......) quando era ora di disincentivare gli investimenti all'estero magari defiscalizzando deqquà e tassando dellà? Magari proibendo di classificare made in Italy prodotti realizzati quasi interamente all'estero.
Se guardiamo bene bene forse, per caso, potremmo vederli mentre tassavano deqquà e incentivavano dellà?
Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti (purtroppo) e l'unica soluzione a breve e medio termine è cercare di spendere quei due euro che abbiamo in tasca se possibile in prodotti che generino lavoro quà e non altrove.
Il mercato si adegua a tutto e siamo noi, con le nostre scelte a condizionarlo.
Cominciamo a sentirci Italiani anche quando andiamo al supermercato e decidiamo non solo a chi dare i nostri soldi, ma anche a chi stiamo dando lavoro.
Mi scuso con tutti per la lunghezza del mio messaggio, ma mi accaloro un pò anche perchè sono commerciante (sono ottico da vent'anni) e vedo e subisco certe realtà ma sono consapevole che si può e si deve cambiare mentalità perchè possa cambiare di nuovo il mercato, "il nostro mercato".

Stefano.
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Ultima modifica di maverick 68 : 10 marzo 09 alle ore 02:26
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Vecchio 10 marzo 09, 03:42   #32 (permalink)  Top
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Quoto scirocco al 100%, mi trovo daccordo anche con altri che non stò a citare per non creare un post di due metri, concordo con quello che ci accomuna tutti in questo momento: la preoccupazione per quello che verrà.

Vorrei evidenziare anche che nella innegabile necessità di fare parte del progetto Euro, i nostri governanti, spesso con fare da imbonitori (a prescindere dall'appartenenza politica), ci hanno fatto credere che i nuovi mercati erano una opportunità ma hanno tralasciato "per chi".
Gli anni '80 sono stati quelli del miracolo economico, quelli dove oltre a poterci permettere il necessario ci siamo potuti permettere il superfluo. Lavoravamo e guadagnavamo, acquistavamo prodotti che spesso venivano prodotti in Italia dal lavoro degli Italiani. Quegli Italiani eravamo noi e grazie a quel lavoro potevamo contare sulla certezza di un'altro stipendio che nuovamente reinvestivamo. Il cerchio era chiuso e tutto funzionava a tutti i livelli.
Siamo passati a dei mercati più ampi, ma soprattutto come vendite e le aziende Italiane si sono affermate nel mondo con successo (fin quì tutto bene, più lavoro per gli Italiani=più benessere).
Sul finire degli anni '90, alla chetichella, è successo il casino.
Le industrie italiane hanno scoperto la possibilità di produrre all'estero a 1/10 dei costi (immaginiamo il plus di guadagno) vendendo allo stesso prezzo e si sono fiondate ad investire in Romania, Asia e via dicendo.
Facciamo un primo punto: se investono in una nuova unità produttiva all'estero è chiaro che non hanno investito capitali in Italia (danno n°1).

A questo punto ci troviamo che la totalità delle grandi realtà industriali Italiane producono prevalentemente all'estero (conta poco dove) e le medie o piccole usano anche loro spesso parti non made in Italy in quanto ormai anche gli indotti dei vari settori (chi produceva parti di un prodotto conto terzi) sono pressochè distrutti.
Ne sà qualcosa chi di voi vive dalle parti di Agordo, Belluno o Padova e pensa ad aziende come Luxottica, Safilo o Marcolin, leader mondiali nella produzione di occhiali.
A questo punto il quadro è finito, il famoso cerchio di prima (lavoro/guadagno/spendo/produco lavoro/riguadagno.....) si è rotto perchè nel momento in cui spendo creo lavoro a un cavolo di chissachi (che non siamo noi) che avrà uno stipendio da reinvestire acquistando e creando lavoro e benessere per il suo paese, guadagno per le grandi industrie Italiane (non siamo noi) e stiamo assistendo quindi ad un miracolo: quello cinese.
Dove erano i famosi (o famigerati) governanti (bianchirossiverdiblu......) quando era ora di disincentivare gli investimenti all'estero magari defiscalizzando deqquà e tassando dellà? Magari proibendo di classificare made in Italy prodotti realizzati quasi interamente all'estero.
Se guardiamo bene bene forse, per caso, potremmo vederli mentre tassavano deqquà e incentivavano dellà?
Il risultato oggi è sotto gli occhi di tutti (purtroppo) e l'unica soluzione a breve e medio termine è cercare di spendere quei due euro che abbiamo in tasca se possibile in prodotti che generino lavoro quà e non altrove.
Il mercato si adegua a tutto e siamo noi, con le nostre scelte a condizionarlo.
Cominciamo a sentirci Italiani anche quando andiamo al supermercato e decidiamo non solo a chi dare i nostri soldi, ma anche a chi stiamo dando lavoro.
Mi scuso con tutti per la lunghezza del mio messaggio, ma mi accaloro un pò anche perchè sono commerciante (sono ottico da vent'anni) e vedo e subisco certe realtà ma sono consapevole che si può e si deve cambiare mentalità perchè possa cambiare di nuovo il mercato, "il nostro mercato".

Stefano.
bellissimo riassunto, sono pienamentte d'accordo.
per voler quadrare il cerchio potremmo anche dire che le aziende, che vanno in crisi perchè la domanda crolla, vanno a tagliare in quegli stabilimenti che costano tanto.. (italia).. e lasciano il poco della produzione rimanente all'estero, perchè comuqnue costa meno, e in periodo di crisi, le aziende tagliano anche sulle macchinette del caffàè. (come è giusto che sia.. è il acpitalismo e il libero mercato).
rispetto ai politici.. ne conosco personalmente qualcuno. c'è gente onesta ma purtroppo.. su 600 ca politici italiani, quanti sono quelli che di fatto decidono? al momento.. mi verrebbe da dire 1.. forse 2.. 3 a voler essere larghi.
tutti vogliono portare l'acqua al proprio mulino (e con questo non voglio fare distinzioni tra dx e sx); io personalmente non concepisco che proprietari di aziende con introiti non indifferenti possano andare ad intaccare le leggi che regolano il proprio mercato! cose che... si dice.. succedono
tralasciando questo, C'è ANCHE da dire che se i nostri politici si tagliassero lo stipendio, nn succederebbe niente.
avrremmo risparmiato quanto? 1 milione di euro all'anno quando si tratta dello 0.01% del pil?? .. aggrapparsi a questi discorsi è come aggrapparsi sugli specchi a mio avviso.
poi certo, IL BUON ESEMPIO NON GUASTEREBBE !
tornando al mondo di noi modellisti, vorrei provocarvi con questa proposta:
perchè non ci andiamo a specializzare di brutto.. e diventiamo bravi in qualcosa dove gli altri nn lo sono altrettanto?
parlo di alta specializzazione, per esempio, modelli ad alto contenuto tecnologico, progettistico e ad elevate prestazioni? mi viene in mente la classe degli f5b per esempio, modelli in carbonio kevlar, sopportano 10g in virate strette a 250km/h. questi potrebbero essere fatti da una piccola azienda molto specializzata, con l'obiettivo di fare concorrenza ad aziende attualmente leader come le russe la reichard per esempio.
(l'ho sparata li... per fare un esempio).
il mondo manifatturiero italiano comuqnue non è poi così sprovveduto sotto questo punto di vista. la ILM costituisce il 90/% del settore mondiale di cerniere per mobili (quelli della ikea per esempio).. lo stesso avviene per i cuscinetti ad alta precisione, utilizzati addirittura sugli shuttle.
l'azienda italiana delle armi è la piu prolifera al mondo (beretta, benelli, bernardelli...). e queste aziende non sentono la crisi in modo incisivo come succede per fiat e dintorni perchè posseggono una fetta di mercato difficilmente raggiungibile da altre aziende simili.
.. tornando al terziario.. c'è stato un periodo in cui il 20% degli introiti di fiat venivano investiti in titoli di stato: si guadagnava di piu sui titoli di stato senza troppi sbattimenti anzichè creare nuove fabbriche e investire su nuove tecnologie.
riferendomi invece alla questione turismo,tramite la mia ragazza che studia a stresa (2' alberghiero a livello europeo per quanto riguarda la qualità), mi dice sempre e lo si dice anche in tutti i vari congressi, Hospes etc.. che l'italia, butta nel cestino ogni anno una quantità inimmaginabile di introiti che potrebbero entrare dal turismo.
un esempio puo essere la sicilia, con le sue coste... oppure la ssardegna. (salvo portocervo e limitrofi).
non esiste un ministero del turismo, non esistono ordinamenti provinciali reali che possano coordinare gli impieghi finanziari per favorire la crestita del turismo... eppure, guardiamoci un po in giro... quanti castelli, chiese del 500, monasteri, abbazie, villaggi feudali vediamo ogni settimana.. girando.. max 50 km da casa nostra?
io abito a milano e ho i nonni sul lago d'iseo: a milano ci sono tantissime cose da vedere, chiese, musei.. etc... ...così tanto che qualche volta non so nemmeno su che sito andare a cercare per vedere cosa andare a visitare un sabato con la mia ragazza al posto che andare a volare (a lei non piace tanto.. come penso nemmeno alla maggior parte delle nostri consorti)..
manca informazione.
andando al lago d'iseo da milano, uscita bergamo, verso sarnico, ci sono 5 castelli.. quasi nemmeno menzionati.. c'è giusto un cartello e basta sullo stradone. niente sito, nietne visite..
lo stesso accade per zone dell'alto lago di garda.
volendo la ricchezza c'è.. ed è proprio nella nostra storia. e la città di roma dovrebbe essere presa come esempio per tutte le altre per favorire il turismo.
(nn ho trovato 1 cartaccia per terra in 1 settimana che l'ho girata... e l'ho girata parecchio=).
infine, dato che vengo dal mondo elicotteristico, mi viene in mente la MSH, azienda che ha puntato tutto sull'innovazione e che nonostante la crisi e i vari problemi iniziali dovuti a una nuova macchina ancora da testare completamente (anche tramite gli utenti stessi), ora sembra andare forte.

riguardo al presidente falso-calvo.. gli dico che dovrebbe cominciare lui ad andare a far benzina con il suo A109 all'aeroporto di bresso quando deve andare a farsi il lifting in francia al posto di usare a spese dello stato un elicottero della protezione civile. .. ma tralasciamo.
certo, è vero che siamo noi a dover tirare noi l'economia dalla parte giusta. purtroppo dico che non è possibile. uno puo anche stare attento ma se a me non piace il protos, italiano; mi piace l'Align trex 500.. e costana magari anche di meno.. coi miei risparmi chi melo fa fare di spendere 20 euri di piu per prendere una cosa che in fondo non mi piace al 100%?
stesso discorso su base piu ampia potrei farvelo riguardo alla macchina che guidate: quanti di voi hanno una fiat/alfa/lancia? ... MASERATI; FERRARI; LAMBORGHINI?
eppure anche li il discorso è lo stesso, piu domanda, piu lavoro, piu assunzioni, piu stipendi e il giro ritorna a fare il suo mestiere.
i cinesi sono un "PROBLEMA".. ma anche un OPPORTUNITà.: adesso.. la maggior parte di loro mangia sempre riso e cose asiatiche.. quando avranno i nostri standard.. e parliamo di 1 miliardo e passa di persone.. e vorrano la macchina, il ventilatore, l'ipod, il frigorifero, il forno, il mobile di casa, l'elicotterino o l'aereo RC (perchè selo potrenno permettere).. saranno una grande ma grande bacino di domanda a cui anche il mercato italiano potrà (se ne avrà la saggezza), attingere molti introiti. questo sta gia accadendo per le grandi firme italiane. certo...
.. l'importante è che gli stabilimenti resta
ino in italia.. altrimenti.. se il proprietario è italiano, lo stabilimento a kiev e i negozi a pekino... chi ci guadagna sono il proprietario, lo stato italiano con le tasse, i cittadini di kiev che hanno lavoro e i cittadini di peckino che lavorano nei negozi; degli italiani.. nada de nada!
sono tante cose- idee- pensate tutte condensate.. però penso che ognuna sia degna di essere discussa!

..io qualche volta mi chiedo realmente se i nostri politici fanno come facciamo noi poveri cristi su un forum di modellismo.. melo chiedo e tutt'ora, non so dare una risposta certa..
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Vecchio 10 marzo 09, 05:04   #33 (permalink)  Top
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L'avatar di Ludo91
 
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sicurezza aparte..... prendiamo la T12......

come mai in italia costa l ira di dio (1129euro!!!) e in america costa 600 dolalri (450 euro)?! il prodotto e` lo stesso
sara si il mercato piu grande, ma anche tanti commercianti che chissa con che margini lavorano... poi non vendono e alzano i prezzi.. ovvio che towerhobby rule! Sarebeb intelligente avere un towerhobby d europa..... a quel punto si che avremmo prezzi ottimi in terre a stelle gialle su fondo blu, e pure senza il rischio di dogana
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Ultima modifica di Ludo91 : 10 marzo 09 alle ore 05:07
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Vecchio 10 marzo 09, 10:33   #34 (permalink)  Top
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L'avatar di garbo
 
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Condivido parte della tua analisi; rispondi ...se vuoi ad una mia domanda SECCA.......puoi affermare con tranquillità (visto i precedenti protagonisti al governo.....bocciati dalla maggioranza degli Italiani) che qualcuno , stante la situazione ,avrebbe la bacchetta magica, per risolvere una sitaazione GLOBALE , di cui abbiamo SICURAMENTE meno colpe di altri ?

Attendo.... GIORGIO
certo che ti rispondo subito, lo scorso anno trevalli ha messo in campo la robin tax, tassare banche e assicurazioni, è mai entrata in azione, ora con la crisi in un giorno hanno trovato miliardi, non noccioline da regalare alle banche e assicurazioni, che sono le vere responsabili della crisi mondiale, le premiano ancora, avevano tagliato dei fondi alle scuole cattoliche, i pretazzi del vaticano hanno appena sussurrato, neanche gridato solo sussurrato, e il governo in poche ore ha ridato 800 milioni alle scuole cattoliche, un altro governo avrebbe fatto come hanno fatto i maggiori paesi europei, se si vuole che i consumi riprendono, i soldi, invece di darli alle banche e assicurazioni, che non li prestano neppure li tengono fermi, bisognava distribuire soldi ai lavoratori, impiegati, pensionati ecc...perchè sono loro che che se hanno più soldi spendono, e non le banche o il vaticano...in questo momento bisogna sostenere le famiglie in modo adeguato e con cose concrete e non solo slogan e promesse...ma non temere che tra poco tempo la situazione si risolverà da sola e in modo cruento...fidati....quando una massa di persone ha perso tutto, e bada che in questa crisi, non c'è solo l'aspetto economico, parecchie famiglie si sfasciano per colpa della mancanza del lavoro, vedrai che si muoveranno in massa e marceranno....se almeno il nano avesse il buon gusto di non sparare troppo ca...te, sarebbe anche meglio, comunque per ditene una l'opposizione ha proprosto, proprio in questi giorni di tagliare lo stipendio ai parlamentari...che E' VERGOGNOSO, che persone incapaci si becchino oltre 25.000 € più tutte le altre agevolazioni, al mese nani, ballerine e troie, comprese, ebbene la maggioranza ha detto non se ne parla nemmeno, la lo sai quanto costa mangiare un pranzo completo alla buvette di montecitoprio....costa 4,5 € e non è certamente un pranzo da trattoria...anche questi previlegi hanno, quindi è ora di AZZERRARE TUTTO, buttarli fuori tutti a calci in culo e mandarli a lavorare tutti all Thissen Krup, faceva be ena Mao che ogni anno obbligava tutti i dirigenti di partito e di governo a passare un mese intero in campagna a piantare o raccogliere riso con i piedi a mollo, perchè non perdessero il contatto con la realtà, i nostri politici vivono in una torre dorata di previlegi, e come vivono le famiglie italiane non li sfiorano neppure....importante che villa certosa in sardegna abbia l'ultimo tipo di cactus esotico..poi tutto il resto non conta...
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garbo@libero.it sù Skipe giuseppegarbo, volo da cane sciolto in montagna, a Chialamberto, dove ora abito, sù un prato di mia proprietà..
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Vecchio 10 marzo 09, 10:44   #35 (permalink)  Top
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Quoto scirocco al 100%, mi trovo daccordo anche con altri che non stò a citare per non creare un post di due metri, concordo con quello che ci accomuna tutti in questo momento: la preoccupazione per quello che verrà.



Le industrie italiane hanno scoperto la possibilità di produrre all'estero a 1/10 dei costi (immaginiamo il plus di guadagno) vendendo allo stesso prezzo e si sono fiondate ad investire in Romania, Asia e via dicendo.
Facciamo un primo punto: se investono in una nuova unità produttiva all'estero è chiaro che non hanno investito capitali in Italia (danno n°1).


Stefano.
questa è la legge del capitalismo...lo diceva già uno che è inviso da molti, un certo tipo chiamato Carl Marx, purtroppo come diceva già lui...le industrie tendono a spostarsi in quei paesi dove c'è un' alto tasso di disoccupazzione e poco benessere, così sfruttano fino all' osso la manodopera, è successo anche dopo la guerra al Giappone, ma poi anche lì il popolo, stufo di pensare di lavorare per l'imperatore, si è evoluto, e succederà così, anche in cina, polonia, romania ecc....ma ci vorrano alcuni anni forse un decennio, e intanto noi sprofondiamo...
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eppure anche li il discorso è lo stesso, piu domanda, piu lavoro, piu assunzioni, piu stipendi e il giro ritorna a fare il suo mestiere.
i cinesi sono un "PROBLEMA".. ma anche un OPPORTUNITà.: adesso.. la maggior parte di loro mangia sempre riso e cose asiatiche.. quando avranno i nostri standard.. e parliamo di 1 miliardo e passa di persone.. e vorrano la macchina, il ventilatore, l'ipod, il frigorifero, il forno, il mobile di casa, l'elicotterino o l'aereo RC (perchè selo potrenno permettere).. saranno una grande ma grande bacino di domanda a cui anche il mercato italiano potrà (se ne avrà la saggezza), attingere molti introiti. questo sta gia accadendo per le grandi firme italiane. certo...
...
concordo sù tutto, sul turismo io ho sempre sostenuto che se solo fossimo un popolo come i tedeschi...potremmo vivere SOLO di turismo, ma non è così purtroppo, e la speculazione edilizia che c'è stata, e che si appresta a tornare in massa con grandiose colate di cemento, non fà ben sperare...guarda solo la valle dei templi di agrigento che scempio..
Ti vorrei però fare ragionare sù una cosa che è FONDAMENTALE , per tutti noi terrestri, il giorno in cui i cinesi , gli indiani e i poveri africani, si metteranno a consumare come noi, per noi poveri terrestri sarà la fine, la terra non offre risorse così ingenti a tutti, a noi fà molto comodo, è cinico ammetterlo, ma è così, che ci siano popoli che sono alla fame, perchè se mangiassero come noi non ce ne sarebbe per tutti, e parlo di alimenti e energia, ti sei mai posto il problema dell'impatto ambientale, di un semplice neonato che nasce nel Buchina Phasu e un altro che nasce a Milano, il primo ha un impatto ambientale pari allo zero, il secondo solo in pannolini distrugge un bosco intero....sono da meditare ste cose...
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Mannaggia al tempo, oggi ne ho pochino.
Quoto ceres e straquoto il malcontento di tutti.
Vorrei però che finalmente si cominciasse a valutare meno l'aspetto ideologico e di più laspetto umano di chi ci ha governato fino ad ora, visto che nessuna ideologia che si possa definire democratica professa il furto di capitali pubblici o l'affamare le masse.
Ricordiamoci che viviamo in uno stato di democrazia e questo contrasta con assolutismo, monopartitismo e totalitarismo.
Illuminato fù Gorbaciov quando, resosi conto che il sistema sovietico aveva fallito, innescò la Perestroika aprendo in russia tutte le porte ad investitori volenterosi.
Risultato evidente che oggi in Russia esiste una realtà industriale di stampo occidentale che ha solo bisogno di tempo per evolversi e arrivare ai nostri livelli. Idem per la cina che stà addirittura bruciando le tappe, ma i cinesi si sà, so' tanti e si vede che fanno più forza.
Insomma, fino a quando il sistema occidentale era contrapposto a quello sovietico per noi era oro colato, la situazione di chiusura proteggeva le nostre economie impedendo investimenti "troppo esteri", crollato il muro era il momento, da parte dei governi, di raccogliere il dovere di continuare a proteggere tutto ciò mentre in maniera del tutto lecita (visto che molte nazioni non occidentali ancora lo fanno).
Al contrario nessun governo di nessun partito se ne è mai preoccupato e i risultati li vediamo.
Vero che dobbiamo puntare alla qualità e ai servizi, ma manca poco che la qualità arrivi anche dall'oriente e allora saranno cavoli.
Devono esserci restrizioni alle produzioni Italiane (e non solo) all'estero e forse potremmo rispolvereare uno slogan di qualche decennio fà che recitava "pane e lavoro". Gli italiani devono tornare a pretendere lavoro, il pane arriverà automaticamente.
Gli aiuti devono andara subito alle aziende che decideranno di investire stabilmente in Italia, magari defiscalizzando e quant'altro si potrà fare.
A mio avviso è l'unica strada per avere una nuova era di prosperità.
La vera soluzione non la troviamo in Carletto o Miao, la si trova in una gestione sana ed intelligente di un sistema che ha funzionato e anche bene fino a che ci sono stati certi presupposti.
Dobbiamo pretendere tali presupposti.
Ciao,
Stefano.
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Vecchio 10 marzo 09, 14:06   #38 (permalink)  Top
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L'avatar di scirocco64
 
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Se aspettiamo che gl' altri ci apparecchiano la tavola moriamo di fame!
E chiaro che per altri intendo chi ci governa.
Cosa possiamo realmente,praticamrnte,soliditamente,urgentemente, fare ora?Mi....ia!!!
Non è facile dare soluzioni.
Ma che ognuno perlomeno ci provi, magari ne salta fuori qualcosa d' interessante.
Questo è un forum di modellismo, ma sicuramente un cervello attento capisce che una tale discussione vuole sensibilizzare quei modellisti che vedono una manna dal cielo le offerte estere e sopratutto Cinesi.
Inutile che cerchi lavoro personalmente o tuo figlio quando poi vai a risparmiare pochi Euro nei commercianti esteri.
La nostra economia deve essere anche irrubbustita dalle fondamenta e ognuno deve fare la sua parte.
Ma tutto ciò non deve avvenire con forzature ma deve scattare quella molla da rendere tutto naturale.
Non dobbiamo prostituirci per pochi Euro o fare i ladri di galline.
Compriamo in Italia,ostacoliamo quei commercianti che intrallazzano disonestamente infrangendo le regole qualora li notiamo.
Ricordiamoci morte tu vita mia.
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Vecchio 10 marzo 09, 14:50   #39 (permalink)  Top
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L'avatar di OrsoBruno
 
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Mi dispiace dirlo, COMPRARE ITALIANO può essere un concetto giusto ma innaplicabile, a maggior ragione ora che la gente ha (ed avrà) meno soldi in tasca. I consumatori si indirizzeranno là dove la roba costa meno, roba d'importazione. La realtà è questa!!!
Quanti sono i produtti di modellismo costruiti in Italia? Pochi, pochissimi e sempre meno. Non si può competere con certe aree del mondo dove la mano d'opera costa 1/5, hanno una moneta svalutata del 40% e utilizzano macchinari recenti ed innovativi.
L'errore è che l'occidente pensa di vivere senza produrre niente! Il mondo sta cambiando e noi siamo diventati una minoranza (anche economica).
Come ne usciremo? non lo so! So solo che può essere una occasione riiniziare a produrre cose con il nostro stile MADE IN ITALY, venderle al giusto prezzo in tutto il mondo. Li compreranno in pochi? forse, ma sulla terra siamo in 6 500 000 000 di persone, anche se pochi per l'Italia sarà tanti.
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Vecchio 10 marzo 09, 15:49   #40 (permalink)  Top
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bòòò io sò solo, una cosa , e di tutti gli utenti del forum, forse, dico forse solo Giobas ne ha memoria, a torino, appena dopo la fine della II guerra, con ancora la città piena di macerie fumanti, ci fù un imprenditore coraggioso, che mise in piedi una ditta chiamata Aereopiccola, tutti all'epoca dicevano, quello fallisce subito, non ci sono soldi per comperare il pane figurasi per un gioco, allora la parola hobby era ancora là da venire, ebbene, questa ditta prosperò e si allargò parecchio fino a chiudere pochi anni fà, non per la concorrenza forse perchè i figli del titolare non avevano più voglia di portare avanti la ditta, questo mi hanno raccontao i vecchi modellisti, tutto questo per dire che se c'è un intuizione brillante, prezzi onesti e professionalità anche in tempi di crisi si può sopravvivere...io sinceramente ho sempre detto che preferisco compeare nel negozietto sotto casa anche a fronte di un aumento modesto...ma non farmi rapinare, ecco che allora compero in austria e in cina...per la verità acquisto anche da Jonathan, che mi pare l'unica vera realtà nuova del settore in italia....
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