20 dicembre 17, 14:53 | #82 (permalink) Top |
User Data registr.: 31-01-2013 Residenza: brindisi
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Buongiorno a tutti. Mannaggia mia. Lo sapevo che se mi prendevo la “pizzicata” sulla CNC, poi rischiavo la “bacchettata” su qualcosa. Non è che non mi piacciano i motori a scoppio! Invece ne sono letteralmente affascinato, a dieci anni avevo il mio primo Ciao e passavo le notti a consumargli la testata sulla lastra con la tela smeriglio per cercare (vanamente) di dargli più compressione. Ho praticato motocross col Beta 250, ho praticato dei rally auto locali con la mia A112 Abarth. Possiedo una Vespa 200 PE del 1985 in condizioni da vetrina. Nella mia storia aeromodellistica ho posseduto decine e decine di aeromodelli diversi col motore a scoppio, trainer, motoalianti, acrobatici. Non li elenco ma sono stati veramente tanti. Nel cuore mi sono rimasti tutti ben distintamente; quelli che amavo più di tutti sono stati i Mini Titi (ne ho avuti tre) e gli Akrobat di Bertolani (ne ho avuti quattro). Sui motori S61ABC dei Capypso primo tipo ne consumai tanti di accoppiamenti. Sugli OPS61 dei primi due Akrobat ne consumai tante di bielle (allora non usavano la bronzina). Poi passai al OS61 HANNO PRETTNER con pompa che era un altro mondo. Sul campo i miei motori non facevano mai cilecca, partivano tutti a mano al primo colpo. Dopo ogni sessione di volo li facevo spegnere staccando il tubicino, poi tolta candela il after run oil, il motore ben coperto dalla pezzolina stretta, infine a casa spazzolatina col WD40 e di nuovo pezzolina ben stretta. Mai usato l’avviatore elettrico. Oggi sul mio campo di volo bestemmio tra me e me quasi ogni domenica quando li vedo smanettare con l’avviatore, magari col motore ancora secco. E’ inutile rispiegarglielo. Cacchio, se è pronto per partire lo senti con l’elica tra le mani che ha pronto il colpo. Poi per una decina d’anni ho volato con l’ultraleggero, ho utilizzato motori a due tempi e a quattro tempi. Tutti gli interventi su cellula e motore li ho sempre fatti in prima persona. Quando non erano alla mia portata, mi sono affidato a mani specializzate molto esperte. Purtroppo, qualche anno fa, quando ho ripreso a praticare l’aeromodellismo, ero (e sono) in condizione di finanze limitatissime. Dopo più generazioni, è toccato a me di portare a conclusione la storica azienda di famiglia di distribuzione dei giornali, da allora ho fatto tanti lavori diversi, ora sono produttore assicurativo, alla base di una piramide di multilevel marketing che ti strozzina. Quindi quando ho ripreso ho subito apprezzato la economicità del sistema di propulsione elettrico, e ne sono rimasto agganciato, perché quando ho un po’ di soldi compro subito del materiale per costruire nuovi modelli. Per il KL61 grande per adesso risolverò con un brushless 3548 da una ventina di euro. Ma non è che non mi piacerebbe montargli un MVVS 61 diesel…… Chissà…… Un abbraccio |
21 dicembre 17, 01:27 | #84 (permalink) Top |
User Data registr.: 31-01-2013 Residenza: brindisi
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Ciao. No, di scoppio non mi è rimasto assolutamente più niente. I vecchi motori nel tempo li ho tutti regalati, meno il OS61 HS che era un pezzo molto pregiato e lo vendetti tempo fa ad uno del gruppo della f3a vintage. Ultimamente ho regalato un vecchio X11 ben funzionante ad un modellista per la sua collezione di motori. Mi rimane solo un vecchio X25 ben funzionante, lo conservo che nel tempo diventerà d'epoca. Dovrei proprio ripartire da zero.... Col KL61 ho appena finito il montaggio dei due servi e della relativa tiranteria. Nei prossimi giorni ricopro la fusoliera con il nylon in modo che venga bella robusta. Ho anche iniziato ad applicare la seconda pelle rossa e sta venendo uno spettacolo.... Un abbraccio |
21 dicembre 17, 21:38 | #85 (permalink) Top |
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Ciao ragazzi. Qualche altra foto dei lavori in corso. Avevo già fissato temporaneamente i due servi sotto l'ala a ridosso della ordinata principale quindi praticamente sul baricentro. Ho fatto una mezza prova di centraggio simulata e ho quindi deciso di spostarli più avanti possibile. Non vorrei poi alla fine dover bestemmiare per la coda pesante e rimproverarmelo a vita. Ho riposizionato i due servi avanti più possibile nel muso, praticamente all'altezza del carrello. Ne ho messo uno a testa in su con accesso dallo sportello superiore della batteria, e uno a testa in giù con accesso da sotto con un apposito sportellino. I cavi trecciati di comando li ho fatti passare attraverso i fori di alleggerimento della ordinata principale. I cavi trecciati saranno molto lunghi, quindi sono sostenuti in più punti della fusoliera da appositi passacavo come nei tiranti a cavo della deriva degli aerei veri. Con la copertura rossa ho finito il piano di coda, ora passerò alle ali. Il lavoro è molto impegnativo perchè la samspan di base è tesata e ha i suoi naturali avvallamenti tra le centine. Convincere la carta esaki a seguirne tutte quelle curvature è dura. Ma la mia testa è più dura della carta! Il risultato finale ripaga degli sforzi. Sembra proprio la "diplom papier" che l'Ingegnere usò sul suo modello più di un lustro fa. Un abbraccio a tutti Ultima modifica di luigi.carlucci : 30 gennaio 18 alle ore 10:42 |
22 dicembre 17, 08:46 | #87 (permalink) Top |
User Data registr.: 31-01-2013 Residenza: brindisi
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Buongiorno. Ecco qui il percorso dei cavi nella zona posteriore della fusoliera. Uso sempre la lana rossa per impostarne le linee, gli incroci e le uscite. Mostro anche i supporti di guida delle linee della deriva. Altri supporti non fotografati ora sono anche sulla linea dell'elevatore. Poi due viste dell'amorevole piano di coda già rosso. buona giornata a tutti Ultima modifica di luigi.carlucci : 30 gennaio 18 alle ore 10:42 |
22 dicembre 17, 12:06 | #89 (permalink) Top | |
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| Citazione:
da modellista e costruttore prima che motorista mi sono già congratulato per le tue capacità , voglia di fare e impegno ; lo rinnovo qui . KL o Loris è nella mia storia da Firenze-Peretola 1955 - Coppa Arno, entrambi con i Wakefield ma lui una STAR io allievo elasticista di quella grande categoria di modelli, per me la più importante da sempre nel mondo.Quindi puoi immaginare la mia gioia a Rimini 1963 quando lo impegnai fino al 5° lancio quando mi superò e vinse nella prima gara di indoor- modelli da sala (sotto i 10 gr. per dare un idea e tutto autocostuito) che in realtà avevo vinto al termine dei lanci previsti , ma poi i riminesi prolungarono essendo tutti a tempo 0-zero...... . Li poi mi mandò una foto che ho già pubblicato qui e anche a pag.120 del mio libro, foto che è uno dei ricordi più cari del modellismo. Ero già allora 1963 entrato a testa bassa nei motori a scoppio e nella velocitò, ecc. ecc. Ho iniziato a scrivere ora solo per puntualizzare a quali OPS61 ti riferisci, solo per dire che OPS non ha mai prodotto 10cc con bielle senza bronzina , ovvio sul lato bottone di manovella ( evitando il classco errore testa-piede), mai dal 1968. Saluti Piero Muzio - FAI 241 | |
22 dicembre 17, 22:36 | #90 (permalink) Top |
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Buonasera a tutti. Carissimo Piero, sono onorato di sapere che continui a seguire i miei lavori sul Barone. Mi sono reso conto solo ora di aver dato l’impressione di ritenere che i motori OPS non fossero all’altezza, e ne chiedo veramente scusa. Erano gli anni 80, dopo aver volato coi Galaxi e coi Mark Bettini, modelli e motori per l’acrobazia si evolvevano per un volo più lento e manovrato, modelli con profili più spessi e motori a corsa lunga. . Io fui immediatamente fulminato dagli Akrobat di Bertolani, ne assemblai subito due ed acquistai due motori OPS 10cc scarico posteriore al locale negozio di modellismo, di cui ricordo solo la sigla URSUS. Che fossero a corsa corta o lunga chi lo sa, fatto sta che a quell’epoca noi tutti scimmiottavamo i campioni veri, ed era un must per noi ragazzini esibire le 12x9, 12x10 sui modelli, al posto delle ormai “obsolete” 11x7,5. Sarà che i motori sforzavano a volare sottocoppia con quell’elicona, di bielle ne cambiai diverse, si lascavano sull’occhio, evidentemente per un mio errato utilizzo. Erano tempi eroici, non esisteva internet, i negozi ti rifilavano quel che avevano i giacenza, spacciandotela per l’ultima novità. Carissimo Piero, erano tempi eroici, ne avrei anch’io tante da raccontare….. Come quando stufo di comprare il nitrometano a lattine dal negozio, me ne acquistai una fornitura da 200 litri direttamente dalla fabbrica, facendoli fatturare alla mia ditta, così mi recuperavo pure l’Iva. Erano i tempi del vino adulterato col nitrometano. Dopo una settimana avevo la tributaria in ditta….. Un abbraccio |
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