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Vecchio 01 novembre 13, 21:42   #221 (permalink)  Top
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NON CI MANCA NULLA PER ESSERE FELICI.

Data la premessa quanto segue sarà per forza positivo .

Cos'è l'aeromodellismo?

L'aeromodellismo può essere statico o dinamico.

L'aeromodellismo statico è un'attività nella quale vengono realizzate delle riproduzioni di macchine volanti esistenti in scala ridotta senza accorgimenti che permettano al modello di volare.

L'aeromodellismo dinamico è una disciplina nella quale vengono realizzate delle macchine realmente volanti che possono riprodurre in scala ridotta dei veri aerei o possono essere di pura fantasia.

Noi qui parliamo di aeromodellismo dinamico.

La disciplina aeromodellistica dinamica nella sua forma più completa prevede la progettazione di un aeromodello e la sua realizzazione in ogni sua parte partendo dalle sole materie prime. Le parti del modello sono: motore, serbatoio, eventuale sistema di controllo dove non si tratti di modelli per il volo libero, ala, fusoliera, timoni e carrello. Ognuna di queste parti può essere progettata e realizzata dal modellista ma è consuetudine acquistare già fatti motore e radiocomando, costruendo il solo velivolo.

Costruire un motore presuppone conoscenze meccaniche. Costruire un radiocomando presuppone conoscenze elettroniche. Generalmente è raro vedere aeromodellisti che hanno motori e radiocomandi autocostruiti se non in pochissimi casi. Ricordo i motori di Alberto dall'Oglio e i servocomandi per i retrattili di Ninetto Ridenti.

Più facile è costruire un serbatoio in latta, un carrello in acciaio o in alluminio o un aeromodello con svariate tecniche che vanno da quella tradizionale in legno di balsa, legni e compensati vari fino all'utilizzo di materiali compositi.

L'aeromodellismo è disciplina complessa e, come abbiamo detto, orientata verso i campi della meccanica, dell'elettronica, della falegnameria e delle vetroresine ma la peculiarità di questi aeromodelli è anche quella di volare. Pertanto l'aeromodellista completo progetta, costruisce e fa volare i suoi modelli.

Per fare ordine nelle varie abilità di ogni appassionato direi di dividere in classi le competenze di ognuno, basandoci sul maggior numero di cose che ogni aeromodellista riesce a fare da solo. Abbiamo così ottenuto questa tabella:

Classe 1: L'aeromodellista costruisce il proprio motore ove necessario, il proprio radiocomando ove necessario, progetta e costruisce il proprio modello, pilota il proprio modello.

Classe 2: L'aeromodellista progetta e costruisce il proprio modello, pilota il proprio modello.

Classe 3: L'aeromodellista costruisce il proprio modello partendo da un disegno, pilota il proprio modello.

Classe 4: L'aeromodellista costruisce il proprio modello quasi pronto al volo (ARF), pilota il proprio modello.

Classe 5: L'aeromodellista pilota il proprio modello pronto al volo.

Seguendo la classifica appena fatta, chi vi scrive è un aeromodellista Classe 2 che comincia a mettere le mani sui motori ma nulla capisce di elettronica e radiofrequenza.

Appartenere alla classe 1 o 5 non è importante e non costituisce merito o demerito appartenere ad una classe piuttosto che ad un'altra. Cambia il bagaglio di conoscenze che ognuno deve portarsi dietro. Il volatore classe 5 affinerà una sola delle specialità della sua disciplina, l'aeromodellista classe 1 ha approcci al problema e tempistiche completamente diversi.

Per godere del lato vintage della disciplina non si può essere solamente aeromodellisti di classe 5 perché nella cultura del vintagista il volo rappresenta quasi un accessorio. La prova di quanto affermo sta nelle gare F3A Vintage, tutte miseramente naufragate.

Quindi il vintagista non è migliore o peggiore di altri aeromodellisti ma fa della sua passione l'occasione per fare cultura aeromodellistica e ricerca delle testimonianze del passato con lo scopo di riviverle ora.

Quindi il vintagista è un ricercatore: ricerca motori, eliche, accessori, scatole di montaggio, disegni e laddove sia possibile cerca di contattare i protagonisti del passato per capire meglio il presente. Come dimenticare le telefonate di almeno quattro ore con Franco Sala?

Ma dopo il primo Raduno F3A Vintage mi accorsi che il gioco sarebbe presto terminato perché i modelli gira che ti rigira sono sempre quelli, la gente non vuol gareggiare e infine si rischiava di identificare il Vintage (o il Vecchiume, come dico io) con la sola categoria F3A. Cosa che non è.

Per ogni motore X61 sono stati prodotti cento esemplari di G20/15 (dati a braccio, non reali. Tanto per dire, ok?) e quindi per ogni Galaxy venduto si vendevano cento scatole di Taxi Graupner, Super Scoiattolo Aviomodelli o di Flappy Svenson.

Quindi il nome Raduno F3A Vintage è diventato semplicemente Raduno Vintage perché l'idea è quella di rivivere per tre giorni, una volta l'anno, l'atmosfera magica delle domeniche al campo negli anni che vanno dal '60 fino ai primi anni del '90.

La domenica a Foligno una volta era così: Belloni, Bergantini e Dal Bello si allenavano per le gare con i Veltro, Kosmo e Fulginium. Io avevo un Topsy Graupner ingrandito di una volta e mezza motorizzato con un 3.5 Webra, Getulio volava con il combat U-Control, Piero con lo Shado, Marco con l'Have - a - Cigar: un modellone per il 5cc.volo vincolato. Fabrizio con un vincolato piano - convesso, Franco con il Barracuda, Giancarlo con lo Sky King o il Bikini, Antonio con il disco volante, Marco con il Super Pilota 2... Insomma c'era un pò di tutto.

Questo mi piacerebbe rivedere per una volta l'anno...
Cg
__________________
...quello che noi chiamiamo "passione" altri dicono "mania". Dev'essere un bacillo veramente resistente che quando entra nel sangue non molla più. (Ninetto Ridenti) Arch. Cristiano Giustozzi FAI 10694. Tel. 393 9772747
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Vecchio 02 novembre 13, 19:34   #222 (permalink)  Top
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Data la premessa quanto segue sarà per forza positivo .

Cos'è l'aeromodellismo?

L'aeromodellismo può essere statico o dinamico.

L'aeromodellismo statico è un'attività nella quale vengono realizzate delle riproduzioni di macchine volanti esistenti in scala ridotta senza accorgimenti che permettano al modello di volare.

L'aeromodellismo dinamico è una disciplina nella quale vengono realizzate delle macchine realmente volanti che possono riprodurre in scala ridotta dei veri aerei o possono essere di pura fantasia.

Noi qui parliamo di aeromodellismo dinamico.

La disciplina aeromodellistica dinamica nella sua forma più completa prevede la progettazione di un aeromodello e la sua realizzazione in ogni sua parte partendo dalle sole materie prime. Le parti del modello sono: motore, serbatoio, eventuale sistema di controllo dove non si tratti di modelli per il volo libero, ala, fusoliera, timoni e carrello. Ognuna di queste parti può essere progettata e realizzata dal modellista ma è consuetudine acquistare già fatti motore e radiocomando, costruendo il solo velivolo.

Costruire un motore presuppone conoscenze meccaniche. Costruire un radiocomando presuppone conoscenze elettroniche. Generalmente è raro vedere aeromodellisti che hanno motori e radiocomandi autocostruiti se non in pochissimi casi. Ricordo i motori di Alberto dall'Oglio e i servocomandi per i retrattili di Ninetto Ridenti.

Più facile è costruire un serbatoio in latta, un carrello in acciaio o in alluminio o un aeromodello con svariate tecniche che vanno da quella tradizionale in legno di balsa, legni e compensati vari fino all'utilizzo di materiali compositi.

L'aeromodellismo è disciplina complessa e, come abbiamo detto, orientata verso i campi della meccanica, dell'elettronica, della falegnameria e delle vetroresine ma la peculiarità di questi aeromodelli è anche quella di volare. Pertanto l'aeromodellista completo progetta, costruisce e fa volare i suoi modelli.

Per fare ordine nelle varie abilità di ogni appassionato direi di dividere in classi le competenze di ognuno, basandoci sul maggior numero di cose che ogni aeromodellista riesce a fare da solo. Abbiamo così ottenuto questa tabella:

Classe 1: L'aeromodellista costruisce il proprio motore ove necessario, il proprio radiocomando ove necessario, progetta e costruisce il proprio modello, pilota il proprio modello.

Classe 2: L'aeromodellista progetta e costruisce il proprio modello, pilota il proprio modello.

Classe 3: L'aeromodellista costruisce il proprio modello partendo da un disegno, pilota il proprio modello.

Classe 4: L'aeromodellista costruisce il proprio modello quasi pronto al volo (ARF), pilota il proprio modello.

Classe 5: L'aeromodellista pilota il proprio modello pronto al volo.

Seguendo la classifica appena fatta, chi vi scrive è un aeromodellista Classe 2 che comincia a mettere le mani sui motori ma nulla capisce di elettronica e radiofrequenza.

Appartenere alla classe 1 o 5 non è importante e non costituisce merito o demerito appartenere ad una classe piuttosto che ad un'altra. Cambia il bagaglio di conoscenze che ognuno deve portarsi dietro. Il volatore classe 5 affinerà una sola delle specialità della sua disciplina, l'aeromodellista classe 1 ha approcci al problema e tempistiche completamente diversi.

Per godere del lato vintage della disciplina non si può essere solamente aeromodellisti di classe 5 perché nella cultura del vintagista il volo rappresenta quasi un accessorio. La prova di quanto affermo sta nelle gare F3A Vintage, tutte miseramente naufragate.

Quindi il vintagista non è migliore o peggiore di altri aeromodellisti ma fa della sua passione l'occasione per fare cultura aeromodellistica e ricerca delle testimonianze del passato con lo scopo di riviverle ora.

Quindi il vintagista è un ricercatore: ricerca motori, eliche, accessori, scatole di montaggio, disegni e laddove sia possibile cerca di contattare i protagonisti del passato per capire meglio il presente. Come dimenticare le telefonate di almeno quattro ore con Franco Sala?

Ma dopo il primo Raduno F3A Vintage mi accorsi che il gioco sarebbe presto terminato perché i modelli gira che ti rigira sono sempre quelli, la gente non vuol gareggiare e infine si rischiava di identificare il Vintage (o il Vecchiume, come dico io) con la sola categoria F3A. Cosa che non è.

Per ogni motore X61 sono stati prodotti cento esemplari di G20/15 (dati a braccio, non reali. Tanto per dire, ok?) e quindi per ogni Galaxy venduto si vendevano cento scatole di Taxi Graupner, Super Scoiattolo Aviomodelli o di Flappy Svenson.

Quindi il nome Raduno F3A Vintage è diventato semplicemente Raduno Vintage perché l'idea è quella di rivivere per tre giorni, una volta l'anno, l'atmosfera magica delle domeniche al campo negli anni che vanno dal '60 fino ai primi anni del '90.

La domenica a Foligno una volta era così: Belloni, Bergantini e Dal Bello si allenavano per le gare con i Veltro, Kosmo e Fulginium. Io avevo un Topsy Graupner ingrandito di una volta e mezza motorizzato con un 3.5 Webra, Getulio volava con il combat U-Control, Piero con lo Shado, Marco con l'Have - a - Cigar: un modellone per il 5cc.volo vincolato. Fabrizio con un vincolato piano - convesso, Franco con il Barracuda, Giancarlo con lo Sky King o il Bikini, Antonio con il disco volante, Marco con il Super Pilota 2... Insomma c'era un pò di tutto.

Questo mi piacerebbe rivedere per una volta l'anno...
Cg

............... e noi saremo li una volta all'anno per fartelo rivivere, saluti Mario.
__________________
io volo quì:
WWW.parcodelcormor.com
e qui: http://www.grmodelcarnico.altervista.org/
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Vecchio 03 novembre 13, 12:46   #223 (permalink)  Top
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............... e noi saremo li una volta all'anno per fartelo rivivere, saluti Mario.
Io concordo con quanto dice Cristiano in generale sul Vintage ed è bene che sui campi di volo non vi siano limitazioni di sorta quando si vuole richiamare il fascino dei modelli datati.
Se penso però ad un incontro specifico che si ripete tutti gli anni per far rivivere quegli splendidi modelli F3A, allora vorrei vedere solo gli F3A in quella occasione e penserei ad altri meeting per tutti gli altri vintage.
E' chiaro che il mio è solo un pensiero di una mente bacata che oltre a rifuggire l'elettrico, vede solo F3A.....F3A.....F3A............
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Vecchio 05 novembre 13, 01:56   #224 (permalink)  Top
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Io concordo con quanto dice Cristiano in generale sul Vintage ed è bene che sui campi di volo non vi siano limitazioni di sorta quando si vuole richiamare il fascino dei modelli datati.
Se penso però ad un incontro specifico che si ripete tutti gli anni per far rivivere quegli splendidi modelli F3A, allora vorrei vedere solo gli F3A in quella occasione e penserei ad altri meeting per tutti gli altri vintage.
E' chiaro che il mio è solo un pensiero di una mente bacata che oltre a rifuggire l'elettrico, vede solo F3A.....F3A.....F3A............
E senza dubbio non sbagli, visto che quella era la classe regina dell'aeromodellismo radiocomandato di un tempo. Ma sono in vena di ecumenismo e quindi auspico che il meeting prenda una forma sempre più orizzontale, pur rimanendo in campo Vintage.

L'F3A Vintage rischiava di diventare una cosa seria e a me le cose troppo azzimate non piacciono, pertanto vorrei che diventasse l'occasione per avvicinare alle piste tutti quelli che non sono soddisfatti dell'aeromodellismo come lo si fa oggi, ma senza scremare tutti quelli a cui non interessa la risonanza, un profilo alare a 5 cifre o la perfetta esecuzione di una M con quarti di tonneau.

Le esperienze tentate altrove di riportare in pista i grandi nomi dell'aeromodellismo non hanno sortito l'effetto sperato e quindi le manifestazioni suddette si sono purtroppo risolte con un nulla di fatto. Questo mi fa riflettere e credo ogni giorno di più che la "griffe" in queste cose sia un richiamo per le allodole.

Può darsi che stiamo sbagliando tutto ma vorrei rimanere sotto tono, ad aspettare il primo weekend di Luglio per accogliere a braccia aperte i miei amici in Umbria, con l'unico piacere di stare tutti insieme senza un copione da seguire, per il puro gusto di volare con cose vecchie e parlare di cose andate.

Per ciò che riguarda la "griffe" credo che Benito Bertolani non debba dimostrare nulla a nessuno se non a sé stesso, ed io lo ringrazio per la cordiale amicizia, la disponibilità estrema, l'affetto col quale partecipa alla nostra manifestazione e credo che un pochino di bene lo voglia anche a me come persona; di certo mai quanto gliene voglio io. Quando un amico ti telefona per sentirti e non per parlare strettamente di modelli allora vuol dire che si va oltre il mero interesse hobbistico.

Il caro Ninetto Ridenti vedeva con estrema benevolenza questa manifestazione a cui ha partecipato finché poté. Il suo ricordo ed il suo esempio sono sempre con me e mi commuovono ogni volta che ci penso. Questa cosa va oltre il modellismo.

Ognuno di voi occupa uno spazio, anche fugace, nei pensieri silenziosi del modellista che lavora. Se saldo a stagno ricordo i consigli di Ninetto, se lavoro di fretta sento la voce di Giorgio Furetto Zenere disapprovare le pecionate, se penso che sto facendo una cosa da bambini sento Benito che ricorda essere l'aeromodellismo una disciplina, sento la cordialità di Ernesto Profcapo, l'energia di Marioincarnia (quando ho voglia di smettere di scartavetrare ti penso e mi ricarico!!!), la fraterna pazienza di Ivano Gap, il viso sorridente di Angelfly e sua moglie, la sgangherata simpatia di Kanippa, la voglia di volare competitivamente di Luca Falivena, la calda fratellanza della famiglia Francazio, la gioviale presenza del gruppo di Roma costituito da Ermanno, Capellone, Pompei, Di Pietro, Busonero,Esposito e Pettini, la precisione acrobatica ed i picnic della famiglia Galvanin, la precisione svizzera di Franco Sala che contrasta con l'arruffato casino della roulotte di Giordano, gli amici di Perugia...........

Oltre a quelli che ricorderò solo dopo aver inviato il post

Alfredo Marroccelli! Come dimenticare il restauro lampo del suo Galaxy?

Dunque direi di continuare così, un pacifico e rilassato meeting tra amici veri.

Buonanotte amici.
Vintagisticamente vostro
Cg
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Vecchio 05 novembre 13, 07:26   #225 (permalink)  Top
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E senza dubbio non sbagli, visto che quella era la classe regina dell'aeromodellismo radiocomandato di un tempo. Ma sono in vena di ecumenismo e quindi auspico che il meeting prenda una forma sempre più orizzontale, pur rimanendo in campo Vintage.

L'F3A Vintage rischiava di diventare una cosa seria e a me le cose troppo azzimate non piacciono, pertanto vorrei che diventasse l'occasione per avvicinare alle piste tutti quelli che non sono soddisfatti dell'aeromodellismo come lo si fa oggi, ma senza scremare tutti quelli a cui non interessa la risonanza, un profilo alare a 5 cifre o la perfetta esecuzione di una M con quarti di tonneau.

Le esperienze tentate altrove di riportare in pista i grandi nomi dell'aeromodellismo non hanno sortito l'effetto sperato e quindi le manifestazioni suddette si sono purtroppo risolte con un nulla di fatto. Questo mi fa riflettere e credo ogni giorno di più che la "griffe" in queste cose sia un richiamo per le allodole.

Può darsi che stiamo sbagliando tutto ma vorrei rimanere sotto tono, ad aspettare il primo weekend di Luglio per accogliere a braccia aperte i miei amici in Umbria, con l'unico piacere di stare tutti insieme senza un copione da seguire, per il puro gusto di volare con cose vecchie e parlare di cose andate.

Per ciò che riguarda la "griffe" credo che Benito Bertolani non debba dimostrare nulla a nessuno se non a sé stesso, ed io lo ringrazio per la cordiale amicizia, la disponibilità estrema, l'affetto col quale partecipa alla nostra manifestazione e credo che un pochino di bene lo voglia anche a me come persona; di certo mai quanto gliene voglio io. Quando un amico ti telefona per sentirti e non per parlare strettamente di modelli allora vuol dire che si va oltre il mero interesse hobbistico.

Il caro Ninetto Ridenti vedeva con estrema benevolenza questa manifestazione a cui ha partecipato finché poté. Il suo ricordo ed il suo esempio sono sempre con me e mi commuovono ogni volta che ci penso. Questa cosa va oltre il modellismo.

Ognuno di voi occupa uno spazio, anche fugace, nei pensieri silenziosi del modellista che lavora. Se saldo a stagno ricordo i consigli di Ninetto, se lavoro di fretta sento la voce di Giorgio Furetto Zenere disapprovare le pecionate, se penso che sto facendo una cosa da bambini sento Benito che ricorda essere l'aeromodellismo una disciplina, sento la cordialità di Ernesto Profcapo, l'energia di Marioincarnia (quando ho voglia di smettere di scartavetrare ti penso e mi ricarico!!!), la fraterna pazienza di Ivano Gap, il viso sorridente di Angelfly e sua moglie, la sgangherata simpatia di Kanippa, la voglia di volare competitivamente di Luca Falivena, la calda fratellanza della famiglia Francazio, la gioviale presenza del gruppo di Roma costituito da Ermanno, Capellone, Pompei, Di Pietro, Busonero,Esposito e Pettini, la precisione acrobatica ed i picnic della famiglia Galvanin, la precisione svizzera di Franco Sala che contrasta con l'arruffato casino della roulotte di Giordano, gli amici di Perugia...........

Oltre a quelli che ricorderò solo dopo aver inviato il post

Alfredo Marroccelli! Come dimenticare il restauro lampo del suo Galaxy?

Dunque direi di continuare così, un pacifico e rilassato meeting tra amici veri.

Buonanotte amici.
Vintagisticamente vostro
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A mio parere hai perfettamente colto nel segno quello che è per me lo spirito del Raduno Vintage non potevi descriverlo con parole migliori, dieci e lode Cristiano, saluti.
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Vecchio 05 novembre 13, 09:36   #226 (permalink)  Top
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L'F3A Vintage rischiava di diventare una cosa seria e a me le cose troppo azzimate non piacciono, pertanto vorrei che diventasse l'occasione per avvicinare alle piste tutti quelli che non sono soddisfatti dell'aeromodellismo come lo si fa oggi, ma senza scremare tutti quelli a cui non interessa la risonanza, un profilo alare a 5 cifre o la perfetta esecuzione di una M con quarti di tonneau.


Può darsi che stiamo sbagliando tutto ma vorrei rimanere sotto tono, ad aspettare il primo weekend di Luglio per accogliere a braccia aperte i miei amici in Umbria, con l'unico piacere di stare tutti insieme senza un copione da seguire, per il puro gusto di volare con cose vecchie e parlare di cose andate.

credo che, per definire il tutto ( almeno per come la penso io..........) siano sufficienti queste due frasi
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Simone
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Vecchio 05 novembre 13, 17:59   #227 (permalink)  Top
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L'avatar di giachy96
 
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Io ho un modello che mi é stato donato.
Si chiama QUOVADIS è un ala alta di 1800cm con un 7.5
Il.proprietario mi ha detto che é abbastanza invecchiato .
Qualcuno lo conosce?
Chi lo produceva?
Vi posso solo dire che vola divinamente.facendo tutte le acro che un modello del genere puo fare

Inviato dal mio GT-S7500 con Tapatalk 2
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"Siamo nati una sola volta, e non potremo essere nati una seconda volta; Ma tu, benché non abbia padronanza del domani, stai rinviando la tua felicità. La vita si perde nei rinvii, ed ognuno di noi muore senza aver goduto una sola giornata" Epicuo
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Vecchio 05 novembre 13, 22:06   #228 (permalink)  Top
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Io ho un modello che mi é stato donato.
Si chiama QUOVADIS è un ala alta di 1800cm con un 7.5
Il.proprietario mi ha detto che é abbastanza invecchiato .
Qualcuno lo conosce?
Chi lo produceva?
Vi posso solo dire che vola divinamente.facendo tutte le acro che un modello del genere puo fare

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si chiama "quo vadis"


è della mantua model e ancora è in produzione:
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è un bel trainer ad ala alta e andava bene con un .56 ma andava anche meglio con un .60
nel nostro campo ce n'erano un paio e volavano abbastanza bene, ottimo anche come trainer acro
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e ricordati che se vuoi volare devi battere le ali/ www.voloclubfenice.com
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Vecchio 05 novembre 13, 22:25   #229 (permalink)  Top
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Vecchio 05 novembre 13, 23:11   #230 (permalink)  Top
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