Pulsoreattori!

[Pilota Solitario]

Min_kia che decollo alla catzo di cane, quell'F-104!!!

Per la serie c'ero anch'io, ai tempi, custodisco gelosamente una VHS originale di Zanin sul pulsoreattore.

[Alberto Sannazzaro]

Anche questo è un pulso..........grandicello

[dpl]

Originalmente inviato da Alberto Sannazzaro

Anche questo è un pulso..........grandicello

Si!
E' per felix red-bull
Dopo il superamento di mach 1 in discesa, proverà anche in salita.
Vento permettendo.

[dooling]

Originalmente inviato da il_biplano

Ti interessa sapere il principio di funzionamento? E perchè fanno quel rumore, pulsante ?
Diciamo che il principio è un tubo accordato, come le marmitte; si genera una combustione nella camera, la quale espelle i gas incandescenti lungo il tubo di scarico e generando la spinta; l'onda di pressione, arrivata all'uscita, genera un onda di depressione di ritorno in camera.
A questo punto la depressione richiama altra aria dalla bocca di aspirazione, che viene carburata con la benzina (combustibile) dal carburatore presente sulla testa del pulsogetto. La miscela carburata entra in camera in cui trova parte dei gas ad alta temperatura ed innesca una nuova combustione, facendo ripartire il ciclo appena descritto.
Cosa impedisce il ritorno di fiamma ? L'aspirazione avviene attraverso una valvola a lamelle, tipo quella dei motori 2T, solo che è una rosa circolare di petali in lamierino d'acciaio. Uno stopper di forma semicircolare, arresta la flessione dei petali verso l'interno per non snervarli. Questa valvola si trova sulla paratia di separazione tra la camera di combustione del tubo e la testa del pulsogetto.

Qui trovi una foto con l'interno:

IL MOTORE LA SUA ELICA ED IL CARBURANTE

può bastare?

A completamento dell'ottima descrizione del biplano:


La due foto rappresentano la testa, le immagini dei piccoli "cerchi" sono i "petali" della valvola, l'aggeggio fissato al centro limita il movimento dei petali e, secondo il mio parere, protegge la valvola dalle ingiurie della combustione, migliorandola al tempo stesso.
L'altra foto rappresenta la presa d'aria con il suo spruzzatore.
Trattandosi di un tubo risonante, perchè non variarne la lunghezza (via radio) per modificare la frequenza e la spinta?

Da una parte è vero che noi italiani abbiamo una storia importante nel mondo dei pulsogetti, pero' è anche vero che nel 2012 il pulsogetto puo' non essere semplicemente una nostalgia del passato, quando i pulso erano fatti come avete descritto, ed erano quanto di meglio per le riproduzioni di jet. Intenderli così oggi sarebbero solo una scelta nostalgica, c'è di meglio (EDF, turbine). Nel frattempo -cosa ignota al modellista medio italiano che conosce solo gli Zanin- sono nati i pulsoreattori ad iniezione diretta in camera di combustione, che hanno la spinta regolabile (su un numero limitato di livelli) e la loro ragione d'essere è su modelli essenziali, per lo più a delta, per la maggior parte senza velleità riproduttive, niente carrelli, decollo da rampa, costruzione in compositi, unico scopo: la velocità e il rumore di questo affascinante motore. Capisco che è una concezione a cui non siamo abituati, infatti la gente mi domanda perchè ho montato il pulso (purtroppo ancora a carburatore) su un delta invece che sul sagittario che già avevo semi assemblato. Secondo me sarebbe meglio guardare cosa fanno in europa oggi, invece che consigliare un libro vecchio di 50 anni.

Originalmente inviato da simone76

Da una parte è vero che noi italiani abbiamo una storia importante nel mondo dei pulsogetti, pero' è anche vero che nel 2012 il pulsogetto puo' non essere semplicemente una nostalgia del passato, quando i pulso erano fatti come avete descritto, ed erano quanto di meglio per le riproduzioni di jet. Intenderli così oggi sarebbero solo una scelta nostalgica, c'è di meglio (EDF, turbine). Nel frattempo -cosa ignota al modellista medio italiano che conosce solo gli Zanin- sono nati i pulsoreattori ad iniezione diretta in camera di combustione, che hanno la spinta regolabile (su un numero limitato di livelli) e la loro ragione d'essere è su modelli essenziali, per lo più a delta, per la maggior parte senza velleità riproduttive, niente carrelli, decollo da rampa, costruzione in compositi, unico scopo: la velocità e il rumore di questo affascinante motore. Capisco che è una concezione a cui non siamo abituati, infatti la gente mi domanda perchè ho montato il pulso (purtroppo ancora a carburatore) su un delta invece che sul sagittario che già avevo semi assemblato. Secondo me sarebbe meglio guardare cosa fanno in europa oggi, invece che consigliare un libro vecchio di 50 anni.

Buonooo... il libro "vecchio di 50 anni" come dici tu (e che è effettivamente esaurito) è come il metro di Sèvres: il riferimento assoluto, che piaccia o no.
La "Guida al pulsogetto" di Mensa, invece, è il testo più completo ed aggiornato in circolazione sulla storia, la teoria e la pratica dei pulsogetti. Talmente completo che le richieste dall'estero (dove in certi campi sono molto meno meno caproni, supponenti e ignoranti di noi italiani) sono state talmente tante che entro la prossima primavera uscirà l'edizione inglese attualmente in revisione. Tutto questo, fermo restando il fatto che il pulso è soprattutto un simpatico e rumoroso ferraccio.


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Cesare, partire da lontano va bene, se serve ad arrivare da qualche parte. Se è solo il modo per compiacersi delle glorie del passato e non rendersi conto che nel frattempo gli altri sono andati avanti... viziaccio tipico italiano in ogni campo, comunque.

è come il metro di Sèvres: il riferimento assoluto, che piaccia o no.

non lo è più da un po'

[Alberto Sannazzaro]

Originalmente inviato da dpl

Si!
E' per felix red-bull
Dopo il superamento di mach 1 in discesa, proverà anche in salita.
Vento permettendo.

Si, ma il pallone lo mette sotto o sopra ?

Ciao, Alberto

[Alberto Sannazzaro]

Originalmente inviato da dooling

A completamento dell'ottima descrizione del biplano:


La due foto rappresentano la testa, le immagini dei piccoli "cerchi" sono i "petali" della valvola, l'aggeggio fissato al centro limita il movimento dei petali e, secondo il mio parere, protegge la valvola dalle ingiurie della combustione, migliorandola al tempo stesso.
L'altra foto rappresenta la presa d'aria con il suo spruzzatore.
Trattandosi di un tubo risonante, perchè non variarne la lunghezza (via radio) per modificare la frequenza e la spinta?

Quello a "petali" non è l'unico sistema, c'è anche questo che forse è meno difficile da realizzare in quanto le lamelle possono essere tagliate facilmente, e vi garantisco che funziona !

La V1 era a parer mio ancora più geniale in quanto usava delle valvole a "vasistas" di facile fabbricazione che sfruttando il peso stesso chiudevano ed aprivano l'immissione del carburante.

[dpl]

Originalmente inviato da Alberto Sannazzaro

Quello a "petali" non è l'unico sistema, c'è anche questo che forse è meno difficile da realizzare in quanto le lamelle possono essere tagliate facilmente, e vi garantisco che funziona !

La V1 era a parer mio ancora più geniale in quanto usava delle valvole a "vasistas" di facile fabbricazione che sfruttando il peso stesso chiudevano ed aprivano l'immissione del carburante.

"roba" Tua Alberto?