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Vecchio 18 aprile 11, 21:00   #91 (permalink)  Top
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L'avatar di cioma0
 
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Scusate, ma come si fà a dimenticare il primo AMORE???
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cioma0
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Vecchio 18 aprile 11, 21:35   #92 (permalink)  Top
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L'avatar di Brevino
 
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Scusate, ma come si fà a dimenticare il primo AMORE???
Beh, se proprio devo ricordarmi di qualcuno in particolare, quella st@@@za preferirei di no...
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In costruzione: Musger MG12a 1/4.3 by Vincent Besançon; KeilKraft Fleetwing con S.T. S29; Flamingo MPX anni '80
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Vecchio 19 aprile 11, 00:33   #93 (permalink)  Top
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L'avatar di ttcorse
 
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Ma il primo amore non si scorda mai!
Manola!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
jajajaja
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Vecchio 19 aprile 11, 01:14   #94 (permalink)  Top
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L'avatar di fabio.t
 
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Il problema non è tanto il declino del glow... . ma ( se di questo si può parlare....anche se non frega proprio nulla alle nuove generazioni!) è il declino degli Aeromodellisti (nel senso letterale della parola). Vale a dire qui quei(molto pochi...oggi) in grado di progettarsi ,costruirsi pezzo-pezzo e far volare decentemente i propri modelli. Stiamo assistendo sempre di più all'uso (magari da parte di figli danarosi.... di Papà) di utilizzo di ARF progettati ,costruiti da altri e che e ,come utilizzatori finali hanno la supponenza (non tutti....per fortuna) di potersi autodefinirsi Aeromodellisti. Attendo naturalmente la bagarre.........Giorgio
Parole sante!
Si parla sempre di aeromodellisti, ma forse si dovrebbe dire solamente: PILOTI.
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Vecchio 19 aprile 11, 08:28   #95 (permalink)  Top
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L'avatar di pellikano
 
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Ah, non ricominciamo qui la diatriba (che mi trova TROPPO d'accordo) tra veri e finti aeromodellisti.
Semplicemente, o amici dai capelli bianchi, l'aeromodellismo è cambiato perché è cambiato il mondo e le consuetudini.
Prima ci si cambiava l'olio ed i filtri in casa, ora se ti vedono farlo ti sanzionano come se tu avessi ucciso una persona; prima se un amico si fermava per strada potevi trainarlo con il cavo: ora chiami il carro attrezzi sennò son dolori.
Non vorrei essere troppo drastico ma, se venisse approvato un codice di sicurezza per aeromodellisti il quale consentisse il loro utilizzo solo in aree adatte e approvate... beh, allora saremmo messi proprio male cari amici.

La colpa sarebbe solo nostra: quelli che hanno aperto la corsa al maxi modello col maxi motore, i cretini che in montagna scaraventano 5 chili di carbonio a 300 all'ora tra la gente non sono persone che fanno bene all'aeromodellismo perché PER COLPA LORO un giorno saremmo tutti meno liberi.

La caduta di valori corrisponde alla caduta nell'interesse del costruire: oggi si usa, non si costruisce né si progetta. Quindi non ci sono proposte ma solo accettazione di quello che viene dall'altro e a tutti i livelli. Qualsiasi cosa per l'uomo contemporaneo, deve uscire da una scatola e funzionare.
Il cibo "Quattro Salti in Padella" ne è la prova. Tu sei quel che mangi, dice un vecchio detto e la nostra è la generazione RTF o ARF.
Si può definire cuoco uno che scongela e serve?
Bene, alla stessa maniera si può definire aeromodellista colui che apre una scatola e vola?
Se le risposte che darete a questi due quesiti sono due belle e chiare NEGAZIONI (NO, PERDINCI!) allora la pensate come me, con buona pace di certi miei autorevoli amici che non sono d'accordo con me.
Io ho sempre volato con modelli progettati e costruiti da me fino al Quasar che venne pubblicato in un Modellistica del 1981. Poi feci il Kaya (una specie di Curare con la pipa dentro alla Galaxy) e poi nel 1990 smisi per studiare al Politecnico di Milano.
Ripresi intorno al 2000 con gli schiumini, gli elettrici e gli ARF poi ad un tratto l'illuminazione: all'epoca vendevo delle eliche di legno ed un tipo mi chiese un passo stranissimo.
Io pensai: come mai in un'epoca di approssimazioni questo qui mi chiede dei quarti di pollice?
Egli era Giorgio Zenere (alias Furetto, vedi discussione su Galaxy di Pasqualini) che mi introdusse al magico mondo delle SAM e degli oldtimers.

Ebbene è stato come percorrere la Via di Damasco: gente che fa motori, gente che li restaura, chi fa le fusioni, chi fa accoppiamenti, chi realizza merletti di balsa leggerissimi con abilità da liutaio... Un altro mondo. Il MIO mondo.

Morale: ho venduto l'ultimo ARF, un Inspire 60 con servi digitali, batteria e interruttore a 150 euro e non-ne-voglio-più-sapere!
Adesso produco scatole dei Galaxy, restauro motori, ho un tornio Ceriani, sono in contatto coi motoristi di mezzo mondo e - cari amici - questi sono i miei fratelli.
Altro che usa e getta.

L'ultima frontiera è la gara di GIP 46 per volo vincolato (ce n'è una dalle mie parti al Parcoacquarossa.com l'8 Maggio, venitemi a trovare) in cui due tavolette di legno con un motore da 2,5 cc. sfidano il vento e sfiorano i 180 orari. Il motore deve essere un G20 supertigre o un motore moderno purché a bronzine.
La scelta è caduta sull'OS 15 LA. Ebbene quel motore che appena uscito dalla scatola fa 16.500 giri ora, nelle abili mani di qualcuno, arriva a 22.000 giri!

Per terminare il discorso mi riallaccio al titolo di questo thread: Il declino del glow.
Declino un par di .......!
Sapete quante varianti, astuzie, trucchi ci sono in un motore per farlo andare di più?
Pensate a cosa si perdono gli svizzeri!

Cristiano Giustozzi Foligno
__________________
...quello che noi chiamiamo "passione" altri dicono "mania". Dev'essere un bacillo veramente resistente che quando entra nel sangue non molla più. (Ninetto Ridenti) Arch. Cristiano Giustozzi FAI 10694. Tel. 393 9772747
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Vecchio 19 aprile 11, 10:43   #96 (permalink)  Top
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L'avatar di LESTAT
 
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Pellikano gran bel discorso, davvero... ti ammiro.
Ma voglio però sottoporvi ad una cosa... giusto così, non per polemica ma per portare un semplice esempio:
Io faccio modellismo da quando avevo 8 anni, e da subito mi appassionai all'F1A avendo conosciuto mentre cercavo di far veleggiare il mio primo balsa kit della scorpio, Giorgio Sacchi (campione di categoria) che poi diventò il mio maestro per diversi anni.
Con lui ho appreso i principi dell' aereodinamica,della costruzione, conoscenza di materiali, calcoli strutturali ecc ecc. così iniziai a costruirmi diversi modelli da progetto utilizzando materiali tipo balsa,tiglio,betulla compensato, canne da pesca e carta.
In questo tipo di modellismo l'unica cosa che esisteva di tecnologico erano i timer della graupner o della zelig (se non ricordo male si scrive così) i quali avendo un meccanismo simile ad un orologio a molla richiedevano una certa manutenzione (tipo lubrificarli con l'olio per canne da fucile ecc ecc) o i ganci cosìdetti a chitarra. Mi è anche capitato di usare la miccia antitermica, fatta con lo stoppino e il salnitro.

Purtroppo anche per me iniziò il tempo delle superiori, dei lavoretti in pizzeria guadagnare qualcosina e le partite di rugby la domenica mattina e quindi, a ragion veduta abbandonai l'hobby.

Verso i 24anni ho riabbracciato l'hobby del modellismo con il volo rc il quale mi ha sempre affascinato e ora che ne ho 30 e faccio 3 lavori che mi vedono impegnato almeno fino alle 9 di sera se non mezzanotte, senza gli arf o artf (ovviamente solo scoppio) io dovrei abbandonare di nuovo per mancanza di tempo!

Quindi, vi chiedo, anche gente come me è considerata semplice utilizzatrice di giocattoli da voi MAESTRI DEL MODELLISMO??

Bhe io penso che dal non far niente al far qualcosa ho preferito almeno continuare a pilotare... poi chissà... quando avrò 40 o 50anni, potrò permettermi assieme a mio figlio di mettermi di nuovo una tavola di legno sul tavolo, attaccarci sopra un progetto scala 1:1 con gli spilli, archetto da traforo e tagliabalsa a portata di mano e via ore e ore ad incollare....


SCUSATE SE SONO STATO PESANTE, MA HO LETTO TROPPE VOLTE COMMENTI DI QUESTO TIPO!

GRAZIE!
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Vecchio 19 aprile 11, 11:33   #97 (permalink)  Top
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Il problema non è tanto il declino del glow... . ma ( se di questo si può parlare....anche se non frega proprio nulla alle nuove generazioni!) è il declino degli Aeromodellisti (nel senso letterale della parola). Vale a dire qui quei(molto pochi...oggi) in grado di progettarsi ,costruirsi pezzo-pezzo e far volare decentemente i propri modelli. Stiamo assistendo sempre di più all'uso (magari da parte di figli danarosi.... di Papà) di utilizzo di ARF progettati ,costruiti da altri e che e ,come utilizzatori finali hanno la supponenza (non tutti....per fortuna) di potersi autodefinirsi Aeromodellisti. Attendo naturalmente la bagarre.........Giorgio
Se ci pensi, comunque gli arf esistevano anche allora, solo che invece di comprare i pronti al volo, chi non ne aveva voglia o non ne era capace (e se soprattutto se lo poteva permettere), o se lo faceva costruire dal negoziante ( vi ricordate i retrobottega con modelli in varie fasi di allestimento), o dall'amico compiacente. Qualche volta era l'unico sistema per affrontare la costruzione di un bel modello fuori dalla portata del proprio budget e magari di farci qualche volo con la scusa del collaudo e della messa a punto. Per il resto i tempi vanno avanti per cui ben vengano anche la possibilità di farsi tagliare i vari pezzi alla CNC , gli ARF e le nuove tecnologie. Con qualunque cosa uno venga al campo si vede subito se è un modellista completo o se non ha mai costruito in vita sua: lo vedi dalla cura dell'assemblaggio o eventualmente dalla qualità delle riparazioni. E poichè anche gli arf prima o poi si rompono, si vede subito la differenza tra chi, sapendo costruire, è in grado di fare riparazioni pulite e strutturalmente efficienti e chi, al contrario, ad es. va in crisi per una squadretta svitata, oppure tenta di riparare un'ala con lo scotch rifinendo poi le imperfezioni con stucchi più pesanti della malta.
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Vecchio 19 aprile 11, 11:37   #98 (permalink)  Top
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Se ci pensi, comunque gli arf esistevano anche allora, solo che invece di comprare i pronti al volo, chi non ne aveva voglia o non ne era capace (e se soprattutto se lo poteva permettere), o se lo faceva costruire dal negoziante ( vi ricordate i retrobottega con modelli in varie fasi di allestimento), o dall'amico compiacente. Qualche volta era l'unico sistema per affrontare la costruzione di un bel modello fuori dalla portata del proprio budget e magari di farci qualche volo con la scusa del collaudo e della messa a punto. Per il resto i tempi vanno avanti per cui ben vengano anche la possibilità di farsi tagliare i vari pezzi alla CNC , gli ARF e le nuove tecnologie. Con qualunque cosa uno venga al campo si vede subito se è un modellista completo o se non ha mai costruito in vita sua: lo vedi dalla cura dell'assemblaggio o eventualmente dalla qualità delle riparazioni. E poichè anche gli arf prima o poi si rompono, si vede subito la differenza tra chi, sapendo costruire, è in grado di fare riparazioni pulite e strutturalmente efficienti e chi, al contrario, ad es. va in crisi per una squadretta svitata, oppure tenta di riparare un'ala con lo scotch rifinendo poi le imperfezioni con stucchi più pesanti della malta.



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Vecchio 19 aprile 11, 11:53   #99 (permalink)  Top
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(.....) Qualsiasi cosa per l'uomo contemporaneo, deve uscire da una scatola e funzionare. (.....)
Mi pare un'ottima definizione di uomo moderno: Homo (In)Habilis

A questo proposito, quando cazzeggiavo in trasferta anni fa, mi piaceva riferire di quella holding che si era formata tra il colosso dell'elettronica Nintendo ed il prestigioso gruppo tedesco Nomme: la Nomme-Nintendo...

Nel campo della musica accademica già da molti anni è partita la ricerca verso gli strumenti antichi per ottenere un'interpretazione più fedele della musica antica. Fior di artigiani si sono rimessi a costruire gli strumenti con le fatture e le tecniche tradizionali ed i musicisti che abbracciano questa direzione devono per forza saper "smanettare" sui loro strumenti al punto di fabbricarsi di persona diversi componenti. Corde di budello o in ferro sono riemerse dall'oblio, meccaniche obsolete e suoni nettamente meno potenti hanno ricominciato a riemergere dagli anni '70 in poi.

Strumenti poco agili e... sottopotenziati direi , eppure il fascino è proprio lì in quel suono arcaico, mentre tutti gli altri suonano con strumenti nuovi di pacca, più leggeri, agili e potenti... vedo più di un parallelismo con i nostri modelli.

In ogni caso mi sembra che i due mondi dell'RTF o ARF e quello della progettazione-costruzione tradizionale possano tranquillamente coesistere anche se in proporzioni molto diverse.

C'è poi una considerazione positiva da fare sui glow, nel caso dovessero finire relegati in una posizione di nicchia: data la loro natura costruttivamente semplice e robusta, potranno sfidare comunque i decenni a venire passando di mano in mano e di generazione in generazione. Io le candele le cambio non appena vedo i primi sintomi di usura e le metto da parte in una cassetta a scomparti divisi per gradazione... è la mia cassetta di sicurezza!
Ing.GRIPPAUDO non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 19 aprile 11, 12:07   #100 (permalink)  Top
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Ing, avrei bisogno di una tua consulenza, hai letto il post sul lancair??


ciao, grazie!
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