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Vecchio 04 novembre 09, 23:59   #31 (permalink)  Top
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L'avatar di fornovo
 
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Domandina:
con cosa tenete ferme le parti?
Mi spiego, devo saldare un tubetto di alluminio che entra nei collettori del mintor 110 per fare gli ugelli del fumo.
Ho il durafix ed ho già fatto delle prove su tubi di scarto con buoni risultati.
Unica difficoltà è tenere fermo il collettore mentre saldo e posiziono al punto giusto il tubetto.
Se metto il collettore in morsa, questa essendo di acciaio mi raffredda troppo il pezzo da saldare e non riesco a scaldare abbastanza con la torcia.
Se appoggio il collettore su un mattone refrattario, si sposta e non riesco a posizionare i pezzi.
Soluzioni?

Thanks in advance.

P.S. per garbo:
il durafix fonde a circa 400°, tranquillo...
Io uso mettere dei pezzi di legno duro tra la morsa e il pezzo da stringere. Il legno è un ottimo isolante al calore.
fornovo non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 05 novembre 09, 00:03   #32 (permalink)  Top
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L'avatar di Jumpa
 
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Originalmente inviato da fornovo Visualizza messaggio
Io uso mettere dei pezzi di legno duro tra la morsa e il pezzo da stringere. Il legno è un ottimo isolante al calore.
Si, ho già provato, ma a 400° il legno prende fuoco.
Certo meglio di niente è, ma volevo sentire se ci fosse una soluzione migliore.
Grazie comunque.
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Vecchio 05 novembre 09, 00:18   #33 (permalink)  Top
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L'avatar di dooling
 
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Originalmente inviato da Jumpa Visualizza messaggio
Si, ho già provato, ma a 400° il legno prende fuoco.
Certo meglio di niente è, ma volevo sentire se ci fosse una soluzione migliore.
Grazie comunque.
Come base una piastrella refrattaria, poi
mattoni refrattari, anche tagliati a pezzetti secondo le necessità e mantenuti in posizione con morsetti o pesi.
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Vecchio 05 novembre 09, 01:59   #34 (permalink)  Top
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L'avatar di pegaso3796
 
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Originalmente inviato da magu Visualizza messaggio
Danoi livendono al mercatone e alla brico.
Hai perfettamente ragione non ci avevo pensato, e.... pensare che la mia attrezzatura l'ho comperata al mercatone, oramai datata.

Ciao
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Vecchio 07 novembre 09, 20:40   #35 (permalink)  Top
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Con la speranza che possa essere di aiuto a qualcuno. http://www.baronerosso.it/forum/auto...ml#post1778459 anche se tratta scarichi per automdelli il principio della risonanza è sempre lo stesso.
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Vecchio 09 novembre 09, 15:30   #36 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da magu Visualizza messaggio
personalmente le marmitte preferisco costruirmele in allumini di spessore 0,75 ,è più duttile, quindi risulta più facile fare dei coni con pareti concave o convesse a seconda dell'esigenza.
come fai a creare i coni dalla lamiera senza massacrarla?
una cosa stupenda che ho visto da bambino era un artigiano che creava oggetti di peltro partendo dalla lamiera forzandola su una matrice dura con un utensile non tagliente, su un tornio: sono convinto che le marmitte non fuse siano fatte così. si può rifare?
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Vecchio 09 novembre 09, 21:11   #37 (permalink)  Top
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Una volta disegnato lo sviluppo del cono sulla lamiera la ricuoci, fredda, servendoti di un ferro tondo glie la pieghi sopra a mano, poi la saldi.
La lavorazione di cui parli si chiama "tornitura in lastra", è il metodo con il quale vengono fatte le marmitte da modellismo, da una lamiera, usando un "utensile" in legno o plastoca si plasmano su di una forma .
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Ultima modifica di magu : 09 novembre 09 alle ore 21:16
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Vecchio 10 novembre 09, 00:19   #38 (permalink)  Top
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L'avatar di pegaso3796
 
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Originalmente inviato da magu Visualizza messaggio
Una volta disegnato lo sviluppo del cono sulla lamiera la ricuoci, fredda, servendoti di un ferro tondo glie la pieghi sopra a mano, poi la saldi.
La lavorazione di cui parli si chiama "tornitura in lastra", è il metodo con il quale vengono fatte le marmitte da modellismo, da una lamiera, usando un "utensile" in legno o plastoca si plasmano su di una forma .
Magu! ciao, ti chiedo se possibile, postare un disegno in trasparenza dell'interno della marmitta a risonanza, anche per far capire come sia fatta, al fine di fugare ogni dubbio. questo in considerazione che, spero siano in pochi quelli che non sanno neppure il significato di una marmitta a risonanza.

Ciao
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Vecchio 10 novembre 09, 10:31   #39 (permalink)  Top
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La cosa è semplicissima, avete presente una marmitta ad espansione non silenziata?, tratto cilndrico che parte dal motore, cono divergente, cono convergente e tubicino di scarico, sono le stesse forme che ci sono dentro alla marmitta meno lo spessore della lamiera di cosrtuzione, cioè è completamente vuota ed è uguale a come si vede dall'esterno.
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Vecchio 10 novembre 09, 23:49   #40 (permalink)  Top
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Magu, buona sera ho trovato in giro per internet questa pagina che descrive le caratteristiche di una marmitta a risonanza, ho ritenuto incollarla qui per i meno o per niente esperti, purtroppo senza figure non si sono copiate.

Ciao

Motore
La marmitta a risonanza


La marmitta a risonanza è un dispositivo fondamentale per migliorare il rendimento di un motore a due tempi, in particolare dei micromotori utilizzati nei modelli RC/S in grado di lavorare da 4.000 a oltre 40.000 RPM.

La velocità con cui i gas combusti escono dalla nostro micromotore dipende, oltre che dalla velocità di rotazione del motore, da parametri quali il potere detonante della miscela utilizzata, dall’inerzia dei gas stessi, dalla loro comprimibilità e dal rapporto di compressione che non dipendono dal regime di giri. Contemporaneamente il periodo per il quale la luce di scarico rimane aperta dipende esclusivamente dalla velocità di rotazione del motore. È facile allora comprendere che quando il motore lavora ad un basso regime di giri il tempo per cui la luce di scarico rimane aperta è eccessivo causando la fuoriuscita anche di parte della miscela fresca incombusta. Al contrario, quando il motore lavora a regimi molto elevati, il periodo di tempo per cui la luce di scarico rimane aperta è troppo breve e questo provoca sia l’espulsione parziale dei gas combusti, sia l’aspirazione parziale della miscela fresca (fig. 1 e fig. 2).


Fig.1

Fig.2
In fig 1 si nota come parte della miscela fresca fuoriesca e parte della camera di combustione rimanga addirittura priva di miscela.

Nel secondo caso (fig. 2) si nota come parte della camera di scoppio rimanga occupata dai gas incombusti.

L’utilizzo di una generica marmitta non risolve questi problemi, al massimo può essere utilizzata come silenziatore.

La forma di un marmitta a risonanza è in tutto simile a quella di una canna d’organo (fig. 3).


Fig.3
Per capirne il funzionamento cerchiamo di vedere cosa accade dentro alla marmitta. In essa gli scarichi successivi si traducono in fronti di pressione e depressione che si propagano dal collettore verso il fondo della marmitta (fig. 4):ù

Fig.4
Al regime di risonanza della marmitta le onde riflesse dal fondo della marmitta saranno in fase con quelle emessa dal motore, creando così un’alternanza di aree di pressione e di depressione (fig. 5):

Fig.5
A questo punto su può dimensionare la marmitta in modo che compensi i problemi prima visti. Ad esempio si può far lavorare il motore con l’efficienza ottimale (senza scarico) ad un regime di giri intermedio e compensare la fuoriuscita di miscela ai bassi regimi portando un’area di pressione in corrispondenza della luce di scarico. Viceversa agli alti regimi si porta in corrispondenza della luce di scarico un’area di depressione per facilitare la fuoriuscita dei gas combusti.

Se la curva di efficienza del motore è quella riportata in fig. 6 e la curva di efficienza della nostra marmitta quella riportata in fig. 7, l’efficienza complessiva del motore dotato di scarico a risonanza sarà quella riportata in fig. 8


Fig.6

Fig.7

Fig.8
Inoltre, variando (quando possibile) la lunghezza della marmitta (spesso sono forniti attacchi o collettori di diversa lunghezza) è possibile spostare verso gli alti o i bassi regimi la curva di efficienza dello scarico migliorando il rendimento del motore in modo più spiccato agli alti regimi (marmitta più corta) o ai bassi regimi (marmitta più lunga).
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