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Vecchio 23 aprile 10, 21:26   #1551 (permalink)  Top
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Qui c'è qualche prodotto per fare i raccordi, cose simili le ho trovate in vari negozi in Piemonte, tra cui raccordi decisamente più lunghi di teflon di quelli che si vedono qui. Nella pagina precedente ci sono le fascette che dicevo.

Modellismo, aeromodellismo, elimodellismo, automodellismo dinamico elettrico a scoppio a turbina = Jonathan.it

Comunque è vero: il Teflon, oltre che essere impiegato come nastro in idraulica al posto della canapa e in numerosissime altre applicazioni come anche gli ingranaggi dei nostri servi, viene impiegato ormai da anni come strato anti-aderente per le padelle di alluminio!

Saluti!
Ti ringrazio molto. Non immaginavo tanta abbondanza di tubi, raccordi e collettori.
prof.capo non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 23 aprile 10, 21:41   #1552 (permalink)  Top
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Ti ringrazio molto. Non immaginavo tanta abbondanza di tubi, raccordi e collettori.
Di niente, penso che altri più avvezzi di me alle risonanze possano consigliarti anche meglio su prodotti e negozi mirati al tuo caso.

Saluti.
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Vecchio 24 aprile 10, 00:10   #1553 (permalink)  Top
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Potrei girarti la stessa risposta, con insulso sarcasmo, ma ritengo più probabile pensare che siano intervenuti degli aggiornamenti nella produzione.
Questo materiale è uscito dai cancelli della fabbrica circa 30 giorni addietro; ad onor del vero ne avrei anche un'altra, identica alle precedenti, ma è installata su un modello e non desidero fare altro lavoro per uno sterile battibecco.
L'argomento per quanto mi riguarda è esaurito.
Ciao
Renzo
Se guardi all'interno delle marmitte ti accorgi che non sono formate da cono e controcono, ma c'è un cono divergente e poi sono seguite da un silenziatore formato da 2 o più camere che abbassa parecchio il livello del rumore.
Quindi non sono delle vere e proprie marmitte a risonanza.
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Vecchio 24 aprile 10, 12:24   #1554 (permalink)  Top
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Gasp!...battibecchi a parte, ma che razza di arsenale avete voi li? Non è che lo avete provocato voi il buco nell'ozono qualche anno fa, con i vari Rossi a manetta?

X Mario: anche in passato, quando collettore e tratto iniziale della risonanza avevano lo stesso diametro, si usavano dei manicotti di raccordo abbastanza lunghi (ca. 6-8 cm max) da poter fare un pò di aggiustamento della pipa. Il sistema era quello a cui accennavo a prof.capo: si iniziava con il collettore lungo e lo si "affettava" un po' alla volta a passi di 5mm o giù di li, rilevando i risultati di volta in volta. Non appena si superava il punto ottimale (nessun incremento ulteriore di giri e punto di inizio dell'intonata che si sposta più avanti) si ritornava alla misura precedende, il tutto sempre usando un raccordo generalmente di silicone ma c'erano anche dei manicotti d'alluminio con o-ring interno che adempievano alla stessa funzione.

Io ho attualmente trovato per motori e risonanze attorno al .45 - .51 dei manicotti colorati di silicone che presentano all'esterno anche i solchi per le fascette di serraggio: 2 da una parte e 1 sola dall'altra (dove si prevede di far scorrere l'elemento ), ci sono poi i raccordi di teflon (bianchi - opalescenti di aspetto quasi rigido) che si usano con le apposite fascette d'acciao auto-stringenti.

Adesso però voglio rimettermi all'esperienza degli altri per quanto riguarda la lunghezza definitiva. Questo perchè ho sempre sentito che, una volta trovata la lunghezza giusta sul modello a terra, bisogna ALLUNGARE leggermente la pipa per mettere il sistema in ordine di volo.

La logica - come già detto qui - vorrebbe il contrario: ad aumento di giri dell'elica in volo rispetto a terra dovrebbe corrispondere un ACCORCIAMENTO della pipa ma da più fonti mi è stato detto il contrario. Ho letto da qualche parte che ciò è dovuto al fatto che i fronti d'onda sonori che si formano all'interno della pipa subiscono una dilatazione per via del rapido avanzamento della sorgente sonora (effetto Doppler) e pertanto la frequenza che si rileva all'interno dello scarico risulterebbe un po' più bassa di ciò che è a terra, nonostante l'aumento di giri.

Ora, non è assolutamente mia intenzione sollevare un vespaio , riporto semplicemente quello che mi è stato spiegato; da parte mia, non posso nè confermare, nè smentire in quanto, essendo piuttosto cane come pilota , ho sempre preferito i silenziatori a barilotto sui modelli, lasciando agli altri più esperti di me gestire il "gradino" che si crea nell'erogazione quando entra in azione la risonanza. Tuttavia un chiarimento in questo senso mi farebbe piacere e penso forse non solo a me.

Grazie e saluti!
X Ing.Grippaudo:
Non tirerei in ballo l'effetto Doppler che riguarda la differenza di frequenza misurata tra osservatori che si muovono a velocità diverse rispetto la sorgente d'onda, il fatto è che il sistema motore-pipa non ha movimenti relativi ne a terra ne in volo (vabbè, escludiamo pistone biella ed albero), ovviamente un osservatore a terra percepirà una frequenza diversa da uno solidale col motore e tale differenza non sarà nemmeno costante ma questo poco importa al motore. Come dici, dopo aver accordato la pipa a terra, sembrerebbe logico accorciare il collettore per ottenere la risonanza al numero di giri più elevato che si ha in volo, ma chissà, forse ci sono altri motivi per fare il contrario.
Colgo l'occasione per tornare sul mio precedente contributo rispetto al posizionamento della presa di pressione: la legge di Bernoulli non è applicabile ad una marmitta risonante (e nemmeno ad un banale silenziatore) e non è possibile invocarla per sostenere una qualunque tesi in merito. A mia conoscenza non esistono criteri per determinare a priori un punto di massima pressione all'interno di una pipa risonante e nemmeno mi risulta che esistano modelli CFD per farlo, stiamo parlando di un fenomeno che implca questioni di fluidodinamica, termodinamica e acustica, e non è nemmeno un fenomeno stazionario! Il fatto stesso che una famosa azienda come la Rossi posizioni la presa di pressione in posti diversi potrebbe essere la conferma che la questione non è così determinante, in altre parole: se non si notano differenze di prestazioni in nome di che cosa vogliamo spaccare il capello in quattro? Se poi qualcuno volesse farlo può sempre provarci col sifone del mio precedente contributo.
wikipiero non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 24 aprile 10, 14:53   #1555 (permalink)  Top
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X Ing.Grippaudo:
Non tirerei in ballo l'effetto Doppler che riguarda la differenza di frequenza misurata tra osservatori che si muovono a velocità diverse rispetto la sorgente d'onda, il fatto è che il sistema motore-pipa non ha movimenti relativi ne a terra ne in volo (vabbè, escludiamo pistone biella ed albero), ovviamente un osservatore a terra percepirà una frequenza diversa da uno solidale col motore e tale differenza non sarà nemmeno costante ma questo poco importa al motore. Come dici, dopo aver accordato la pipa a terra, sembrerebbe logico accorciare il collettore per ottenere la risonanza al numero di giri più elevato che si ha in volo, ma chissà, forse ci sono altri motivi per fare il contrario.
Colgo l'occasione per tornare sul mio precedente contributo rispetto al posizionamento della presa di pressione: la legge di Bernoulli non è applicabile ad una marmitta risonante (e nemmeno ad un banale silenziatore) e non è possibile invocarla per sostenere una qualunque tesi in merito. A mia conoscenza non esistono criteri per determinare a priori un punto di massima pressione all'interno di una pipa risonante e nemmeno mi risulta che esistano modelli CFD per farlo, stiamo parlando di un fenomeno che implca questioni di fluidodinamica, termodinamica e acustica, e non è nemmeno un fenomeno stazionario! Il fatto stesso che una famosa azienda come la Rossi posizioni la presa di pressione in posti diversi potrebbe essere la conferma che la questione non è così determinante, in altre parole: se non si notano differenze di prestazioni in nome di che cosa vogliamo spaccare il capello in quattro? Se poi qualcuno volesse farlo può sempre provarci col sifone del mio precedente contributo.
Grazie delle osservazioni, mannaggia a me che non riesco proprio a ricordare dov'è che avevo letto quell'articolo sull'accordatura delle risonanze! Mi ricordo che mi aveva colpito. Cercherò magari di essere un po' più preciso nel cercare di riportare l'osservazione che stava alla base del pricipio spiegato, abbiate pazienza se posso incorrere in inesattezze.

L'osservazione era questa: una sorgente sonora ferma produce una serie di onde sonore che si propagano nell'aria in egual modo e quindi con egual frequenza in tutte le direzioni. Praticamente quello che succede gettando un sasso in un lago, rapportandolo però a 3 dimensioni; non cerchi su una superficie quindi ma sfere concentriche. Se però la sorgente si muove rapidamente in una direzione, avremo che i fronti d'onda che si trovano nella direzione di avanzamento verranno compressi, con conseguente aumento della frequenza sonora, mentre i fronti d'onda che si trovano all'opposto della direzione di avanzamento verranno rarefatti, ossia aumenterà lo spazio tra un fronte e l'altro perchè la sorgente che li produce sta avanzando e se li lascia alle spalle interponendo più spazio e causando un abbassamento della frequenza dell'onda sonora.

In pratica, a parità di giri, a terra si può misurare una certa frequenza sonora all'interno della risonanza che è la stessa che si può misurare in qualsiasi punto attorno al motore, mentre in volo, nella risonanza avremo una frequenza minore che altrove, perchè rileviamo il suono da una sorgente che si sta allontanando rapidamente.

Fino a qui il ragionamento sembra essere logico ma bisogna aggiungere il fatto che il motore in volo prende parecchi giri. Tuttavia sembra che l'effetto di dilatazione del fronte d'onda che si verifica all'interno della risonanza sia tale da compensare in eccesso questo aumento di giri richiedendo quindi comunque un piccolo allungamento della pipa.

Questo è ciò che mi ricordo...naturalmente mi piacerebbe sapere se si tratta di una teoria fondata o meno, anche perchè sul piano pratico non ho avuto l'opportunità di verificarla.

Grazie a tutti, saluti!
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Vecchio 24 aprile 10, 15:35   #1556 (permalink)  Top
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Grazie delle osservazioni, mannaggia a me che non riesco proprio a ricordare dov'è che avevo letto quell'articolo sull'accordatura delle risonanze! Mi ricordo che mi aveva colpito. Cercherò magari di essere un po' più preciso nel cercare di riportare l'osservazione che stava alla base del pricipio spiegato, abbiate pazienza se posso incorrere in inesattezze.

L'osservazione era questa: una sorgente sonora ferma produce una serie di onde sonore che si propagano nell'aria in egual modo e quindi con egual frequenza in tutte le direzioni. Praticamente quello che succede gettando un sasso in un lago, rapportandolo però a 3 dimensioni; non cerchi su una superficie quindi ma sfere concentriche. Se però la sorgente si muove rapidamente in una direzione, avremo che i fronti d'onda che si trovano nella direzione di avanzamento verranno compressi, con conseguente aumento della frequenza sonora, mentre i fronti d'onda che si trovano all'opposto della direzione di avanzamento verranno rarefatti, ossia aumenterà lo spazio tra un fronte e l'altro perchè la sorgente che li produce sta avanzando e se li lascia alle spalle interponendo più spazio e causando un abbassamento della frequenza dell'onda sonora.

In pratica, a parità di giri, a terra si può misurare una certa frequenza sonora all'interno della risonanza che è la stessa che si può misurare in qualsiasi punto attorno al motore, mentre in volo, nella risonanza avremo una frequenza minore che altrove, perchè rileviamo il suono da una sorgente che si sta allontanando rapidamente.

Fino a qui il ragionamento sembra essere logico ma bisogna aggiungere il fatto che il motore in volo prende parecchi giri. Tuttavia sembra che l'effetto di dilatazione del fronte d'onda che si verifica all'interno della risonanza sia tale da compensare in eccesso questo aumento di giri richiedendo quindi comunque un piccolo allungamento della pipa.

Questo è ciò che mi ricordo...naturalmente mi piacerebbe sapere se si tratta di una teoria fondata o meno, anche perchè sul piano pratico non ho avuto l'opportunità di verificarla.

Grazie a tutti, saluti!
quello del sasso nel lago non è un esempio calzante: l'avvicinarsi delle creste a "prua" e l'allontanarsi delle creste a "poppa" non misura la frequenza ma la lunghezza d'onda (legata alla frequenza tramite la velocità di propagazione), in più, un osservatore solidale con la sorgente d'onda vedrà un treno d'onde stazionario, per lui le onde non si muovono affatto (=niente oscillazione, niente frequenza). Ancora, su acque "fonde" la velocità di propagazione delle onde non è costante ma è inversamente proporzionale alla radice quadrata della lunghezza d'onda (motivo per il quale le onde arrivano in spiaggia sostanzialmente parallele alla costa a meno di forti perturbazioni tipo vento o maree), stò debordando quindi mi fermo. Il fatto è che l'onda di pressione che parte dallo scarico, arriva in fondo all'espansione e torna allo scarico impiega per questo tragitto sempre lo stesso tempo, sia che il modello sia fremo sia che il modello si muova, certo, dipende dalla velocità dei gas di scarico (e anche da altri fattori) che è costante (fissato il numero di giri del motore) rispetto alla marmitta. Il reciproco di questo tempo non è altro che la frequenza di risonanza che deve essere uguale al numero di giri del motore (okkio alle unità di misura, le frequende di solito si misurano in Hz=1/s, il numero di giri dei motori si misura in rpm=1/min).
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Vecchio 24 aprile 10, 15:39   #1557 (permalink)  Top
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quello del sasso nel lago non è un esempio calzante: l'avvicinarsi delle creste a "prua" e l'allontanarsi delle creste a "poppa" non misura la frequenza ma la lunghezza d'onda (legata alla frequenza tramite la velocità di propagazione), in più, un osservatore solidale con la sorgente d'onda vedrà un treno d'onde stazionario, per lui le onde non si muovono affatto (=niente oscillazione, niente frequenza). Ancora, su acque "fonde" la velocità di propagazione delle onde non è costante ma è inversamente proporzionale alla radice quadrata della lunghezza d'onda (motivo per il quale le onde arrivano in spiaggia sostanzialmente parallele alla costa a meno di forti perturbazioni tipo vento o maree), stò debordando quindi mi fermo. Il fatto è che l'onda di pressione che parte dallo scarico, arriva in fondo all'espansione e torna allo scarico impiega per questo tragitto sempre lo stesso tempo, sia che il modello sia fremo sia che il modello si muova, certo, dipende dalla velocità dei gas di scarico (e anche da altri fattori) che è costante (fissato il numero di giri del motore) rispetto alla marmitta. Il reciproco di questo tempo non è altro che la frequenza di risonanza che deve essere uguale al numero di giri del motore (okkio alle unità di misura, le frequende di solito si misurano in Hz=1/s, il numero di giri dei motori si misura in rpm=1/min).
scusa, ho scritto una stupidaggine in merito alle onde che arrivano parallele alla costa: quel fenomeno è legato alla propagazione delle onde in acqe basse.
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Vecchio 24 aprile 10, 16:06   #1558 (permalink)  Top
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quello del sasso nel lago non è un esempio calzante: l'avvicinarsi delle creste a "prua" e l'allontanarsi delle creste a "poppa" non misura la frequenza ma la lunghezza d'onda (legata alla frequenza tramite la velocità di propagazione), in più, un osservatore solidale con la sorgente d'onda vedrà un treno d'onde stazionario, per lui le onde non si muovono affatto (=niente oscillazione, niente frequenza). Ancora, su acque "fonde" la velocità di propagazione delle onde non è costante ma è inversamente proporzionale alla radice quadrata della lunghezza d'onda (motivo per il quale le onde arrivano in spiaggia sostanzialmente parallele alla costa a meno di forti perturbazioni tipo vento o maree), stò debordando quindi mi fermo. Il fatto è che l'onda di pressione che parte dallo scarico, arriva in fondo all'espansione e torna allo scarico impiega per questo tragitto sempre lo stesso tempo, sia che il modello sia fremo sia che il modello si muova, certo, dipende dalla velocità dei gas di scarico (e anche da altri fattori) che è costante (fissato il numero di giri del motore) rispetto alla marmitta. Il reciproco di questo tempo non è altro che la frequenza di risonanza che deve essere uguale al numero di giri del motore (okkio alle unità di misura, le frequende di solito si misurano in Hz=1/s, il numero di giri dei motori si misura in rpm=1/min).
Si, credo di capire la tua spiegazione: in pratica motore e risonanza costituiscono un sistema con rapporti reciproci costanti che non vengono influenzati dal movimento del sistema stesso nello spazio, ad esclusione naturalmente dell'aumento di giri dell'elica quando avanza rispetto a quando è al banco.

Certo che allora mi sono bevuto una bella "sola" con la faccenda della frequenza che si abbassa con l'allontanamento della sorgente...o meglio, quel fenomeno non è da relazionarsi alle risonanze dei motori, come invece ho letto.

Grazie della spiegazione e speriamo che intervenga anche qualcun'altro sull'argomento, giusto per capire come va ritoccata la lunghezza per il volo e magari perchè.

Saluti!
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Vecchio 24 aprile 10, 21:21   #1559 (permalink)  Top
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Se guardi all'interno delle marmitte ti accorgi che non sono formate da cono e controcono, ma c'è un cono divergente e poi sono seguite da un silenziatore formato da 2 o più camere che abbassa parecchio il livello del rumore.
Quindi non sono delle vere e proprie marmitte a risonanza.
infatti max quelle marmitte raffigurate in foto non sono proprio delle risonanze al 100% alla rossi prima del rinnovamento le fornivano verniciate di giallo, ma diciamo che è la peggiore pipa prodotta da rossi ora axe.
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Vecchio 24 aprile 10, 23:11   #1560 (permalink)  Top
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volevo fornire il mio contributo in merito alla questione.....anche se non me ne intendo di risonanze quella in foto e' quella usata dal precedente proprietario ...

con una distanza dal centro candela al max diametro risonanza di 44cm
elica 11x11 oppure 12x10 e circa 10500/10600 giri

la cosa strana ' che sul libretto delle istruzioni sono riportati valori diversi
distanza che arrivano fiano ad un max di 34cm per 15000/16000 giri .....


di piu' nin so ecco la foto
Icone allegate
GALAXY di Ruggero Pasqualini!!-ops-risonanza-005.jpg  
gianfry2866 non è collegato   Rispondi citando
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