16 gennaio 09, 02:28 | #41 (permalink) Top | |
User Data registr.: 28-12-2008 Residenza: dove capita
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Colsi l'occasione rivolgendomi a Lei/Te, gattodistrada, ma in effetti per rivolgermi a tutti coloro che non hanno le idee chiare su cosa sia oggi l'autogiro. E ribadisco oggi! Colsi infatti con piacere che Lei/Tu già s'era (Ti eri) espresso favorevolmente nei confronti degli autogiri e della scuola Magni. Premesso ciò, che sia OT l'argomento o meno (anch'io non so più come fosse iniziato), credo sia opportuno dica quanto segue: a) nel caso degli autogiri Magni odierni mi risulta che la vita e funzionalità delle pale rotore e insieme rotativo sia stato misurato durevole più della vita umana... ovviamente se non giochiamo ad usarle come taglia tronchi (cosa che è realmente avvenuta ad un collega che, atterrando nella sua proprietà, ha preso una raffica di troppo che l'ha letteralmente mandato a fermarsi contro un albero. Per la cronaca il tronco misurava 25-30 cm ed è stato letteralmente tagliato a fette, come fosse un salame, per almeno tre volte prima di riuscire a fermare il rotore); dopo lo sconquasso creato alla struttura dell'autogiro, per i contraccolpi ricevuti, il pilota se l'è cavata con una costola incrinata e nient'altro e all'autogiro han dovuto sostituire le pale e forse poche altre cose (tiranti, testa rotore, organi comando testa rotore, non so che altro): mi consta che tutto il resto fosse ok. b) sempre nel caso degli autogiri Magni, ove la prenotazione è comandata da una frizione e non da un ingranaggio dentato, non c'è modo con questa di frenare od opporre resistenza alla rotazione del rotore se questi è in autorotazione. c) ancora e sempre parlando di autogiri Magni (sembra quasi che abbia un interesse personale a dire queste cose ed invece no... sono solo un patito di questo marchio e dell'attenzione maniacale che dedicano alla loro produzione... oltre che uno che, è vero, ha dato via un piccolo patrimonio pur di appropriarsi d'uno dei loro pezzi migliori), anche se qualcuno s'è accorto tardi, di essere decollato, aver volato e poi atterrato, col rotore letteralmente "frenato" appunto dal freno-rotore, accorgendosi poi d'aver bello che bruciato il ferodo, ecco che anche lui, in tal modo, si rese conto che la forza autorotativa dei rotori Magni (che sono ben diversi da qualsiasi altra produzione che oggi conosco) è tale che non esiste modo di fermarli mentre si sta volando. d) riguardo le singole pale ho già detto a sufficienza col taglio del salame-tronco, a terra... Personalmente, fortunatamente abbastanza vicino al campo volo Magni, 2 anni fa, evidentemente con una pala, in volo, urtai un treno (faccio per dire)... certo era un volatile di grosso calibro, che mi scrollò e mi spaventò. Guardatomi intorno non vidi nulla. Probabilmente me l'ero lasciato alle spalle e quasi certamente lui in caduta libera. A parte il contraccolpo per l'evidente collisione con un ufo, tutto pareva funzionare come non fosse successo nulla. Appena potei atterrare, normalmente, fermato il rotore, rimasi sconcertato dal fatto che, nonostante la forza centrifuga esercitata dal rotore stesso in rotazione in volo a non meno di 300 giri/minuto, una delle due pale rotore era ancora abbondantemente insanguinata. Pensai in un attimo d'aver squartato un bue... a 1000 piedi d'altezza. Mostrato e spiegato il tutto al Magni di turno sul campo, provato forse anche da lui il mezzo in volo, dopo aver ovviamente eseguito una serie di altri controlli, il mezzo mi fu riconsegnato poche ore dopo con l'assicurazione che tutto era ok, come se avessi urtato un fringuello. Certo il terrore di chiunque vola su un'ala rotante, elicottero od autogiro credo poco conti, è la rottura d'una pala o d'un attacco pala. E' anche per questo motivo, dopo aver guardato ai raggi X l'intera produzione europea (un'occhiata la diedi anche a quella americana), che addivenni alla conclusione che per un Magni meritava di inventarsi il modo per tirare fuori tutti i quattrini che vale, mentre un "non Magni" non l'avrei voluto nemmeno in regalo! D'altronde ciò che mi portò sulla strada dell'autogiro era proprio di non lasciare nulla al caso ma anzi cercarmi il meglio del meglio in fatto di sicurezza... e) dimenticavo... micheletn disse: Di contro hanno un pilotaggio che non è dei più piacevoli, ma volano.... Non so su quale autogiro abbia volato il micheletn. Di fatto, chi ha volato su un M-16 con un buon pilota, mi consta che non ne sarebbe più voluto scendere. Certo saranno sensazioni diverse rispetto a quelle che si provano per esempio su un P92 o uno Sport Cruiser od un Folder o uno Sky Arrow e simili (macchine anch'esse meravigliose) anche perché questi chiusi ma ora anche l'M-24 Magni è a cabina chiusa e pare che sia molto apprezzato. Io e tanti altri, forse amanti anche delle moto di grossa cilindrata (vedo che siamo in tanti così), ce la godiamo con gli M-16 e M-22 che sono forse paragonabili appunto a moto volanti nelle quali non stai a cavalcioni bensì seduti come dentro un bob, con parabrezza frontale ed aperto sopra ed ai lati in modo da poterti sporgere ed avere una vista totale ovunque, difficoltosa solo indietro ma risolvibile con una lieve sterzata, con il timone, senza nemmeno dover cambiare rotta (che si mantiene contrastando con la cloche, se occorre)... E ancora, riguardo il pilotaggio non piacevole, a cui si riferisce micheletn (boh, chissà cosa vorrà dire), una volta in quota, in volo livellato, trimmati, la cloche comunque costretta fra la ginocchia ma non per questo tenuta dalle stesse può anche venire abbandonata per qualche momento, pronti a riprenderla all'occorrenza (non siamo su un elicottero ove una mano non deve mai abbandonare la cloche mentre l'altra mano non deve mai abbandonare la leva del ciclico-collettivo): a me è capitato di dover cambiare gli occhiali, cosa che stando non in una cabina chiusa ma anzi soggetti alle turbolenze va fatta con due mani. Ora non parlo più se davvero largomento va considerato OT, invito lo staff a considerare lAutogiro un argomento davvero da trattare a se stante come già altri proposero E ciò anche nel rispetto di chi se è vero e condiviso tra gli elicotteristi non desidera confusioni con gli autogiristi. Personalmente non saprei che dire: le specialità hanno qualcosa in comune e qualcosa di ben differente tra loro. A me piacciono comunque entrambe. E se lo staff lo riterrà opportuno, ebbene trasli pure i miei interventi nel reparto autogiro se in quello elicotteri stico non fossero graditi. In ogni caso io ringrazio per lospitalità e chiedo venia se sto commettendo errori che, spero, capiate essere involontari. Come già detto anche in altri titoli, resto dellidea che se qualcuno riuscisse a riportare in scala, in modello, un M-16 dellultima generazione e lo rendesse radiocomandabile, io sarei interessato divenirne acquirente. E se utile, anche dimostratore del vero. Chiudo con i più cordiali saluti a tutti, Voi gattodistrada e micheletn per primi.
__________________ blu | |
16 gennaio 09, 09:35 | #42 (permalink) Top |
User |
wow, che discorsone immenso Buona giornata
__________________ Ciaooo da Fiorello. https://www.facebook.com/fiorello.goletto ad essere bravi piloti si arriva per gradi,se salti le tappe... trovi le talpe... |
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