Scarica le celle singole

[fai4602]

Originally posted by estense@19 gennaio 2005, 13:13
Si, a casa, meglio cariche e scariche lente.

Scaricate singolarmente a 0 V, perché mai dovrebbero danneggiarsi ?

Quoted post

A quel punto è facile che invertano la polarità.
Inoltre non tutti i CB sono in grado di fornire la tensione molto bassa che inizialmente serve a rivitalizzarle.
I macchinettari usano a zero V metterle in corto con una resistenza e riporle nel frigo, se vogliono conservarle scariche.

[sardinian]

Ho letto che per scaricare una cella si puo utilizzare anche una lampadina da 1,5v 150/200ma con un diodo in serie per non fare scarica la cella al di sotto di 0,9V?

[estense]

A quel punto è facile che invertano la polarità.

Scaricando tutto il pacco é facile, peró, ripeto, singolarmente, arrivano a zero volt e li rimangono. Non si inverte niente e non si rovina niente. Misurare per credere. Caricandole da circa 0.8/0.9 V difficilmente riesci a caricarle tutte allo stesso identico voltaggio (+ o - 0.05 V), con la conseguenza che, nella scarica, (e non é una scarica da poco !) la piú "debole" piglia una batosta. Le NiCd risentono addirittura delle minime differenze che il processo produttivo non riesce ad evitare. Ecco quindi il "pacco selezionato", dove le celle sono scelte con caratteristiche piú possibile simili, ma non identiche.
Se le scarichi a zero, singolarmente, le mantieni piú vicine possibile tra di loro. E rendi meno frequente l' inconveniente lamentato.

[fai4602]

Io non ho mai potuto provare perchè il mio CB non carica meno di 4 celle in pacco.
Quando lo acquistai non ritenevo necessario spingermi tanto a fondo nella problematica delle celle.

[FrancoC.]

@sardinian
Per la scarica, onde evitare di dovere controllare continuamente la tensione (stressante), collega in serie un diodo; la cella si scaricherà fino al raggiungimento della tensione di soglia, circa 0,6 volt per i normali diodi (0,4/0,5 per i veloci e 0,1/0,2 per gli schottky). Io uso i normali; non serve andare più in basso con la tensione a meno che tu non voglia fare delle gare e cerchi il limite massimo di capacità. Tieni presente che portando a 0 una cella, rischi l'inversione di polarità che certo, anche se la cella è di ottima qualità, non è un toccasana. Vuoi arrivare al limite? Usa uno schottky.
Circa la composizione del pacco, io lo assemblo sempre con le celle al minimo e poi effettuo un paio di cicli di carica e scarica a 0,1 C. E' più che sufficiente per avere un pacco sempre performante. Poi ogni 20 cicli di cariche/scariche veloci, rifai un paio di cicli a 0,1 C.
Quando carichi lento (0,1 C) ogni singola cella raggiunge lentamente la sua carica massima e si ferma , cioè la tensione non aumenta più (entro certi limiti di tempo) perchè il surplus di carica viene smaltito sotto forma di calore. Tutte le celle raggiungeranno il loro valore massimo senza pericolo di danneggiamenti o "sofferenze"; massimo che non potrà, comunque, essere identico per tutte le celle per il fatto che in pratica NON esistono due celle IDENTICHE.
Questo ti dice anche che se carichi lento (0,1 C) i pacchi Tx e Rx, anche se dimentichi di staccare il carica dopo le 12/14 ore canoniche, non succede nulla; si scaldano solo leggermente. Tieni conto che le "500" sono un'"osso duro", robustissime. Vai tranquillo, rispetta queste elementari regole e non avrai mai problemi. In tanti anni non ho mai buttato una cella.
Ajò.

[sardinian]

Scusate l'ignoranza ma cosa significa 0,1C?
Bisogna chiedere per imparare...

[Naraj]

Originally posted by sardinian@19 gennaio 2005, 15:52
Scusate l'ignoranza ma cosa significa 0,1C?
Bisogna chiedere per imparare...

Quoted post

A mio parere non serve assolutamente a nulla portare singolarmente le celle a zero Volt. ( in questo caso non avviene mai l'inversione di polarità ).

L'inversione di polarità può avvenire quando ci sono più celle collegate in serie e si procede ad una scarica della batteria sia a corrente debole che a corrente forte.
Il fenomeno succede quando durante la scarica uno o più elementi raggiungono zero Volt, mentre gli altri elementi (più in salute) hanno ancora energia da erogare.
L'elemento più debole, dopo aver raggiunto lo zero, inizia a caricarsi con polarità invertita grazie alla corrente che scorre attraverso di esso, corrente fornita dalle altre celle ancora cariche.

Un elemento è ritenuto scarico già a un Volt, ma di solito per sfruttare di più l'energia immagazzinata lo si scarica un po' di più.

Per la ricarica, partire da zero Volt o da 0,9 Volt non comporta vantaggi di sorta.
Si deve tener presente che ad elemento carico, parte della corrente che continua a circolare viene dissipata in calore e che non tutti gli elementi collegati raggiungono la massima carica nello stesso momento.

Per 0.1C, si intende un decimo della capacità della batteria. (es. 6C = 6 volte la capacità della batteria, se la batteria ha 500mh il risultato è 6*500= 3000 = 3 A).

Ciao da Naraj.

[sardinian]

[mephisto]

Scusa se nell'altro post non ti avevo dato tutti i dettagli....
Però i soci presenti hanno operato EGREGIAMENTE!!!

Ciao a tutti.

Ps che caricabatterie hai?
Nel caso attrezzati con uno tipo triton.... peccato che non fa il caffe!!

[estense]

Credo di essere l' unico sostenitore del "giú fino a 0 volt". Sono d'accordo che da 1.0 a 0 sara'si e no il 3% della capacita' , pero' : portarle a 0 non e' pericoloso né dannoso; anche se minimo quel 3% esiste e quindi se ne puó anche tenere conto; che bisogno c'e' di dover monitorare la tensione di scarica, quando basta attaccare una o piú lampadine (dipende dalla corrente che vuoi usare), alla cella e aspettare di vederle spente. Oltretutto hai anche un' indicazione visiva di come procede la scarica.

P.S. qui in due pagine c'e' tutto

http://www.uniross.it/IT/info/FAQ/0400