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Vecchio 03 novembre 06, 13:46   #71 (permalink)  Top
DoC
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sul fatto che ad incidenza zero un profilo simmetrico non produce portanza mi pare che si sia d'accordo tutti.
Il muso si alza per il sassolino di CantZ oppure perchè ho cabrato,a questo punto si crea un'incidenza diversa da zero,causata dal momento cabrante,che poi,in determinate condizioni,si mantiene da sola a causa dello svio.

Beppe
Più che rileggere gli scritti indietro è stata illuminante questa risposta; ho capito il meccanismo. Personalmente non ho basi scientifiche atte a sostenere mentalmente questa teoria o a criticarla... mi fido della teoria del sassolino (o cabratina) come causa primordiale della portanza... continua a sembrarmi strano che basti così poco (leggero flusso di svio) per tenere il modello con leggera incidenza... comunque non ho altro da obiettare... cercavo solo di capire il meccanismo non di confutarne l'esattezza...
mi mancava in sostanza la cabratina iniziale...
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Saluti,
Giorgio.

"E' preferibile che gli altri si chiedano perché non hai parlato piuttosto che chiederti come mai non sei stato zitto....."

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Vecchio 03 novembre 06, 18:35   #72 (permalink)  Top
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Assodato che ci vuole il sassolino iniziale, resta il dubbio se il modello rimanga in quell'assetto che gli dà un'incidenza tale da continuare a volare.
Beppe dice che basta l'angolo di svio, ma è da chiarire quali sono le nuove forze in gioco.
Supponiamo che il sassolino o la cabratina abbiano provocato una rotazione verso l'alto di 5° all'asse del modello (ricordando che altrettanto hanno fatto le corde alari e piano di coda e asse motore); anche la trazione ha ora un'inclinazione di 5° up ed il vettore velocità tende a seguirlo.
Se questo seguisse istantaneamente la nuova direzione, si ritornerebbe alle condizioni di incidenza zero e non ci sarebbe più nè svio nè portanza. Visto che invece, il modello si alza (postulato o dogma iniziale), deve esserci un ritardo nella rotazione della velocità.
Creata l'incidenza, finalmente siamo in volo; abbiamo un vettore trazione che possiamo scomporre in due forze perpendicolari: una orizzontale che cerca di far avanzare il modello ed una verticale che contribuisce a sollevarlo.(In verità, a seconda del punto di applicazione, tende a sollevare il muso o ad abbassarlo, in contrasto con la forza di trazione che farà il contrario)
Ora le corde alari e del piano di quota stanno volando orizzontalmente (altrimenti non ci sarebbe incidenza e quindi portanza) ma non sono parallele al vettore velocità; oltre alla portanza, ora generano anche una resistenza maggiore rispetto alla condizione iniziale. Da considerare anche il maggior momento generato dal piano di quota, visto il maggior braccio di leva rispetto al baricentro. Per intuito, forse sbagliato, mi vien da pensare che tutto il marchingegno cerchi di riportarsi nelle condizioni iniziali, dove la resistenza era minore, cioè di riallineare tutti gli assi con quello della velocità.
Ora diventa una questione di fede: basterà lo svio che spinge sul piano di quota a vincere questa maggior resistenza e mantenere questo equilibrio?
Diciamo di sì!
Bene, però "mi consenta" un'osservazione: se la spinta o trazione rimane invariata ed aumenta la resistenza, necessariamente deve diminuire la velocità. Allora diminuisce anche la portanza e lo svio. E allora che succede? Sarà ancora sufficente questo svio per far restare tutto com'è? Devo fare un'altro atto di fede?
Ma parliamo di fisica o di religione?
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Ciao, Piero.

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Vecchio 03 novembre 06, 20:15   #73 (permalink)  Top
GGHISLERI
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Originalmente inviato da CantZ506
Assodato che ci vuole il sassolino iniziale, resta il dubbio se il modello rimanga in quell'assetto che gli dà un'incidenza tale da continuare a volare.
Beppe dice che basta l'angolo di svio, ma è da chiarire quali sono le nuove forze in gioco.
Supponiamo che il sassolino o la cabratina abbiano provocato una rotazione verso l'alto di 5° all'asse del modello (ricordando che altrettanto hanno fatto le corde alari e piano di coda e asse motore); anche la trazione ha ora un'inclinazione di 5° up ed il vettore velocità tende a seguirlo.
Se questo seguisse istantaneamente la nuova direzione, si ritornerebbe alle condizioni di incidenza zero e non ci sarebbe più nè svio nè portanza. Visto che invece, il modello si alza (postulato o dogma iniziale), deve esserci un ritardo nella rotazione della velocità.
Creata l'incidenza, finalmente siamo in volo; abbiamo un vettore trazione che possiamo scomporre in due forze perpendicolari: una orizzontale che cerca di far avanzare il modello ed una verticale che contribuisce a sollevarlo.(In verità, a seconda del punto di applicazione, tende a sollevare il muso o ad abbassarlo, in contrasto con la forza di trazione che farà il contrario)

direi che il senso di rotazione dei momenti generati dalle due forze dipende dalla posizione della linea di azione delle stesse rispetto al baricentro del modello.
In questo caso sarebbe meglio non scomporre la trazione e vedere se la linea di azione della stessa passa sopra il baricentro ,con conseguente momento picchiante,sotto il baricentro con conseguente momento cabrante o per il baricentro con conseguente momento nullo.
E' comunque corretto dire che la componente orizzontale della trazione serve a far avanzare il modello,la componente verticale fornisce portanza da aggiungere a quella generata dall'ala.

Ora le corde alari e del piano di quota stanno volando orizzontalmente (altrimenti non ci sarebbe incidenza e quindi portanza) ma non sono parallele al vettore velocità; oltre alla portanza, ora generano anche una resistenza maggiore rispetto alla condizione iniziale. Da considerare anche il maggior momento generato dal piano di quota, visto il maggior braccio di leva rispetto al baricentro. Per intuito, forse sbagliato, mi vien da pensare che tutto il marchingegno cerchi di riportarsi nelle condizioni iniziali, dove la resistenza era minore, cioè di riallineare tutti gli assi con quello della velocità.

credo che questo dipenda da un sacco di fattori oltre quelli considerati.
Per esempio dagli eventuali momenti sopra menzionati,dalla posizione del baricentro rispetto al Centro di Pressione ( parlo di Centro di Pressione perchè più intuitivo,ma il concetto non mi piace molto,trovo più corretto ragionare in termini di momenti ) che si è spostato rispetto alla posizione iniziale,dall'incidenza assunta che determina un angolo di svio diverso e quindi un diverso valore del momento equilibrante prodotto dal profondità,ecc.ecc.
In ogni caso il marchingegno può assumere una posizione di equilibrio e quindi continuare a mantenerla

Ora diventa una questione di fede: basterà lo svio che spinge sul piano di quota a vincere questa maggior resistenza e mantenere questo equilibrio?
Diciamo di sì!
Bene, però "mi consenta" un'osservazione: se la spinta o trazione rimane invariata ed aumenta la resistenza, necessariamente deve diminuire la velocità. Allora diminuisce anche la portanza e lo svio. E allora che succede? Sarà ancora sufficente questo svio per far restare tutto com'è? Devo fare un'altro atto di fede?
Ma parliamo di fisica o di religione?
L'ultimo ragionamento mi pare del tutto semplicistico,è evidente e mi pare che l'abbia scritto anche Odi che la condizione di equilibrio si ha solo ad una determinata velocità e che qualsiasi perturbazione esterna può allontanare la condizione di volo da questa condizione di equilibrio.Il modello vi ritornerà in funzione del margine di stabilità con cui è stato settato.
Qui non stiamo facendo calcoli,stiamo ragionando su basi teoriche e possibilistiche.
L'esperienza ci dice che lo stesso modello sistemato in modi diversi........carburazione,elica,baricentro,corse dei comandi........si comporta in maniera diversa.
Ci sono modelli che non potranno mai,a causa della loro geometria ,avere lo stesso comportamento in volo diritto e rovescio.
In tutta la mia lunga carriera solo una volta ho avuto un modello che non richedeva un pò di picchia per sostenersi in rovescio e mi metteva spesso in difficoltà.
Addirittura un biplano in EPP con ali a tavoletta e profondità tutto mobile mi ha fatto impazzire perchè in rovescio addirittura saliva.
Ho provato a cambiare incidenza al motore a spostare avanti ed indietro il baricentro senza ottenere niente o quasi.
Gli altri biplani costruiti secondo lo stesso progetto non hanno mai evidenziato questo difetto.
Ed ora,come disse Forrest Gump dopo aver attraversato 3 volte di corsa l'America senza fermarsi,..................
sarei un pò stanchino.
Aspetto Odi per continuare l'argomento da cui siamo partiti,come ho già scritto

Beppe
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Vecchio 04 novembre 06, 03:10   #74 (permalink)  Top
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L'avatar di sariddu25
 
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"Il profondità non si usa, se si tratta di un modello acrobatico con profilo simmetrico il modello DEVE volre orizzontalmente che sia diritto o rovescio. Se non lo fa allora ci sono problemi di baricentro e/o incidenze."..
e con i fun fly che voalno perennemente spanciati!??!?devi correggere con il cabra!no!??!?!
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Vecchio 04 novembre 06, 10:02   #75 (permalink)  Top
simone76
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Originalmente inviato da GGHISLERI
Aspetto Odi per continuare l'argomento da cui siamo partiti,come ho già scritto
Odi è da ieri a Friedrichshafen, non so se si colleghera' oppure dovremo attendere lunedì.
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Vecchio 04 novembre 06, 19:00   #76 (permalink)  Top
Andrea vola anche per noi
 
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FERMI TUTTI !!!!!

State facendo una confusione micidiale !!!

avete messo in mezzo ingegneri, piloti, modellisti e gente che non sa neanche come fa a volere un aereo !

non vi dico chi ha raggione o ha torto, vi dico solo come si esegue un cerchio a tonneau.

Il cerchio a tonneau si esegue esattamente come un tonneau in asse !

L'unica differenza è l'anticipo o il posticipo dei comandi di coda (direzione e profondità ) rispetto alla rotazione dell'asse di rollio ( alettoni ) aggiungo anche che l'intenzità dei comandi varia in base a tutte quelle cose che avete detto ( baricentro, incidenze e velocità ) oltre naturalmente al cambio di direzione dell'aereo.

Ora vorrei dire una mia osservazione personale :

Chi veramente sa pilotare un aeromodello in figure acrobatiche di precisione ( Pilota F3A ) non ha bisogno di "due mesi" per centrare un aereo e sopratutto, se non vuole essere preso in giro, non dice che il suo aereo vola dritto, sia in volo dritto, che in rovescio, con incidenze a zero e senza trimmature, perchè se così fosse, si è dimenticato di dire che non vola sul pianeta terra, bensì nello spazio dove la gravità è 0 !!!!!

Saluti acrobatici

Andrea Grasselli
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Vecchio 05 novembre 06, 09:15   #77 (permalink)  Top
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L'unica differenza è l'anticipo o il posticipo dei comandi di coda (direzione e profondità ) rispetto alla rotazione dell'asse di rollio ( alettoni ) aggiungo anche che l'intenzità dei comandi varia in base a tutte quelle cose che avete detto ( baricentro, incidenze e velocità ) oltre naturalmente al cambio di direzione dell'aereo.

Ora vorrei dire una mia osservazione personale :

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Saluti acrobatici

Andrea Grasselli
Team F3A Italy
non esiste alcun punto nell'universo in cui la gravità sia 0!!!!!!
ed inoltre nel vuoto le superfici aerodinamiche avrebbero qualche difficoltà a svolgere il loro compito.

Saluti ingegneristici

Beppe Ghisleri
Grupp Acrubatic Cremunes

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Vecchio 05 novembre 06, 12:33   #78 (permalink)  Top
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Chi veramente sa pilotare un aeromodello in figure acrobatiche di precisione ( Pilota F3A ) non ha bisogno di "due mesi" per centrare un aereo e sopratutto, se non vuole essere preso in giro, non dice che il suo aereo vola dritto, sia in volo dritto, che in rovescio, con incidenze a zero e senza trimmature, perchè se così fosse, si è dimenticato di dire che non vola sul pianeta terra, bensì nello spazio dove la gravità è 0 !!!!!

Saluti acrobatici

Andrea Grasselli
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Grande Maxir, in effetti la risposta è + semplice del previsto,magari metterla in opera non è così facile,ma ci applicheremo; a proposito quando rivedremo volare al Pallini il "nostro" Andrea Grasselli? un saluto Alberto.
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Vecchio 05 novembre 06, 13:35   #79 (permalink)  Top
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Andrea Grasselli
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Alla buonora
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Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

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