03 luglio 13, 18:56 | #101 (permalink) Top | |
User Data registr.: 08-01-2012 Residenza: Mondovì (CN)
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03 luglio 13, 20:01 | #102 (permalink) Top | |
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la vite piatta con il Park viene bene, ma devi avere le escursioni giuste, baricentro cabrato, ed avere sotto circa 1/8 di motore per appiattirla... da quanto racconta il nostro amico probabilmente le escursioni non sono sufficienti, o quantomeno non sono sufficienti su tutti i comandi
__________________ MadMax75 | |
03 luglio 13, 20:15 | #103 (permalink) Top | |
User Data registr.: 02-04-2012 Residenza: milano
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per escursioni intendi quelle dei comandi di coda ?? Come lo verifico ? Se cosi fosse dovrei mettere braccetto del servo piu' lungo per aumentarla. scusate e grazie dei consigli.
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03 luglio 13, 21:16 | #104 (permalink) Top | |
User Data registr.: 08-01-2012 Residenza: Mondovì (CN)
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ciao
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04 luglio 13, 20:58 | #105 (permalink) Top | |
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generalmente le escursioni buone per una vite piatta, sono 45° alettoni, 45° cabra/picchia, e deriva al massimo (fino a quando non urta quasi i piani di quota) ovviamente ogni modello è diverso e non ricordo il settaggio del Parkmaster che non ho più. Jetway ha il problema opposto al tuo, e cioè troppe escursioni... quindi andando a fondo scala con gli stick, la vite si scompone. generalmente non è l'escursione eccessiva del timone che scompone la vite, ma l'eccessivo comando sul cabra/picchia. di alettoni ne bastano pochi, quel tanto che serve a contrastare il comando della deriva. io generalmente imposto i riduttori in 3 posizioni: ridotte per un volo pattern aumentate per volo 3d (45°) al massimo che posso per volo estremo per settare le escursioni sul volo normale 3d, utilizzo proprio la vite piatta come riferimento... quando lo stick sinistro a fondo scala, mi permette di fare una buona vite piatta, allora sono ok.... con questa impostazione ho due comandi in meno a cui pensare, e mi posso occupare esclusivamente di motore e alettoni. il dosaggio del motore non deve essere necessariamente fisso in questa manovra, in cui generalmente 1/8 di gas è sufficiente ad appiattire la vite, ma potrebbero essere necessarie delle variazioni continue per eseguirla in modo omogeneo. Essendo una manovra a ridotta velocità, il motore serve esclusivamente ad investire la coda del modello per abbassarla. spero di essere stato chiaro, e se hai qualche dubbio chiedi pure
__________________ MadMax75 | |
28 luglio 13, 22:59 | #106 (permalink) Top | |
User Data registr.: 06-12-2011 Residenza: Ferrara
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a me è successo con un piccolo deproncino, facevo belle cosucce, poi sono passato ad un katana 30 ed ho dovuto stravolgere tutto.. chiedo perchè ora mi sto allenando con questo: ed ovviamente ho paura di incappare di nuovo nello stesso problema | |
28 luglio 13, 23:46 | #107 (permalink) Top |
User |
quello che racconti è del tutto normale quanto inevitabile! come per le auto, una volta imparato a guidare, puoi farlo con qualsiasi mezzo, ma guidare una cinquecento, non è come guidare una Ferrari! così per i modelli, imparare al simulatore, e poi provare nella realtà, in teoria è la stessa cosa, in pratica non lo è. pilotare un deproncino o pilotare una katana 30, in teoria è la stessa cosa, in pratica non lo è. i meccanismi rimangono quelli, ma il cervello viene disorientato dai suoni diversi, dai tempi di reazione diversi, e dalle diverse dimensioni. quando fai un passaggio di "grandezze" le manovre diventano più ampie e se vogliamo anche più prevedibili, ma meno istantanee, con quote di entrata/uscita differenti... tutto qui.... ma quando aumenti le dimensioni e cambi le motorizzazioni, il "tutto qui" rappresenta un gap da colmare solo con l'allenamento. Ma i meccanismi stai pur certo che rimangono quelli, devi solo abituarti al nuovo modello
__________________ MadMax75 |
28 luglio 13, 23:51 | #108 (permalink) Top |
User Data registr.: 27-07-2007 Residenza: milano
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i deproncini o modelli tipo il park servono a farsi i pollici ,i riflessi e gli automatismi per abituarsi alle manovre, ma non si allontanano troppo da modelli '' più seri'' diciamo che perdonano un po' di più e si riparano velocemente, con modelli ''importanti'' subentra la strizza ed i primi tempi ci si deve abituare al modello per conoscere i suoi pregi e migliorare i suoi difetti...
__________________ http://www.youtube.com/watch?v=I81wcuGlMUU |
28 luglio 13, 23:53 | #109 (permalink) Top | |
User Data registr.: 27-07-2007 Residenza: milano
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29 luglio 13, 00:32 | #110 (permalink) Top |
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quoto solo in parte le osservazioni di MadMax75 e dell'amico videowilly24. Pilotare (3d) un deproncino (non parliamo del simulatore il cui utilizzo prolungato è solo nocivo essendo la realtà virtuale troppo distante dal "campo") è un'esperienza "facile" che non comporta lunghi allenamenti e soprattutto alleggerisce e di molto la tensione del pilota. Passare, ad esempio, dal 3d con un deproncino al 3d con un modello acrobatico di piccole medie dimensioni (classe 60-90, a scoppio o elettrico che sia) vuol dire farsi prendere dallo sconforto: l'allenamento che si è fatto sul modelletto in depron (o sul simulatore) è servito solo per acquisire la meccanica e un minimo di automatismo delle figure acrobatiche. I tempi di reazione del pilota (variando massa e velocità del modello) si riducono notevolmente, la tensione (specie se si fanno figure difficili a bassissima quota) è notevole, tutto diventa decisamente più impegnativo e non dico certo che "si torna daccapo" ma che occorre allenarsi ancora duramente per gestire una realtà decisamente più complessa. Per questi motivi chi mi legge sa che non consiglio mai di insistere troppo a lungo con i modelletti "piuma" (o con il simulatore): assimilata la meccanica della figura, se si vuole veramente progredire nell'alta acrobazia, occorre lasciare al più presto il deproncino (o il funfly..) e approcciare modelli che richiedono ben altro impegno. Un duro allenamento che però darà i suoi frutti: dal MODELLO di mediopiccole dimensioni si passerà al 2,2 mt (o a dimensioni ancora maggiori) dove la maggiore difficoltà non sarà più rappresentata dalle difficoltà dei pollici (maggiori dimensioni, maggiore stabilità del modello, tempi di reazione più lunghi, in poche parole minori difficoltà tecniche nel pilotaggio acrobatico) ma, ovviamente, dalla maggiore tensione derivante dal "valore" del modello |
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