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Vecchio 20 ottobre 07, 12:40   #11 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da gmo78
Ciao grande capo
l'ultimo tuo concetto che ho quotato, per quanto altre persone me l'abbiano ripetutamente spiegato, non lo comprendo. Il concetto è ridurre lo stallo di estremità. Da non studioso di aerodinamica, io posso solo dare le mie impressioni sul modo di progettare di Quebec (aumentare la curvatura e ridurre lo spessore lungo l'ala) e quello di drela (diminuire sia spessore che curvatura lungo l'ala e ammettere nel caso un certo svergolamento).
Le mie impressioni sono che Quebec cerchi di ridurre lo stallo di estremità (causato dalla rastremazione) aumentando la resistenza dell'estremità, mentre Drela, con la riduzione dello spessore e della curvatura, riduca il coefficiente di portanza delle estremità, ovvero all'aumentare dell'angolo di attacco stalla prima la radice che l'estremità.
Osservando per esempio il Supra e il Perfect, ottimi termicatori con basso carico alare, camber e spessore si riducono lungo l'ala, e c'è un pò di svergolamento, tali modelli praticamente non stallano di estremità. Lo Sharon adotta un profilo molto portante sul centrale e uno meno portante sulla estremità e non stalla di estremità. Altri modelli invece hanno le estremità più spesse e lo stallo è un pò più violento.

Cosa ne pensi?

Dipende dal tipo di impiego del modello.
Drela progetta,normalmente, modelli a basso carico alare che lavorano a basso Re che devono solo termicare ,cioè sfruttare correnti ascendenti anche di debole intensità,spirale stretto e salire,salire.
Di traversoni veloci,affondate,volo rovescio ed altre cose di questo genere non glie ne cale punto.
Arriverei a dire che per modelli di quel tipo F3K,ma anche F3J,è quasi più importante essere certi di non avere stallo di estremità che avere maggiore efficienza.
I modelli di Quabek sono essenzialmente modelli da pendio o termicatori da pianura,ma con carico alare superiore e destinati ad un tipo di volo diverso,dove l'efficienza in diversi assetti ha notevole importanza.
Aumentare la resistnza all'estremità non ha niente a che vedere con la possibilità di ridurre lo stallo.
Questa possibilità si riduce disegnando la pianta alare in modo che il Cp locale sia più basso rispetto al resto dell'ala e/o utilizzando un profilo che stalli ad un angolo di incidenza superiore ( pur se il Re di estremità è minore).
C'è anche da considerare che su un modello poco caricato lo stallo di estremità non provoca i vistosi effetti che ben conosciamo sui modelli più caricati.
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Vecchio 20 ottobre 07, 13:23   #12 (permalink)  Top
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L'avatar di ask21
 
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Originalmente inviato da Ehstìkatzi
Dipende dal tipo di impiego del modello.
Drela progetta,normalmente, modelli a basso carico alare che lavorano a basso Re che devono solo termicare ,cioè sfruttare correnti ascendenti anche di debole intensità,spirale stretto e salire,salire.
Di traversoni veloci,affondate,volo rovescio ed altre cose di questo genere non glie ne cale punto.
Arriverei a dire che per modelli di quel tipo F3K,ma anche F3J,è quasi più importante essere certi di non avere stallo di estremità che avere maggiore efficienza.
I modelli di Quabek sono essenzialmente modelli da pendio o termicatori da pianura,ma con carico alare superiore e destinati ad un tipo di volo diverso,dove l'efficienza in diversi assetti ha notevole importanza.
Aumentare la resistnza all'estremità non ha niente a che vedere con la possibilità di ridurre lo stallo.
Questa possibilità si riduce disegnando la pianta alare in modo che il Cp locale sia più basso rispetto al resto dell'ala e/o utilizzando un profilo che stalli ad un angolo di incidenza superiore ( pur se il Re di estremità è minore).
C'è anche da considerare che su un modello poco caricato lo stallo di estremità non provoca i vistosi effetti che ben conosciamo sui modelli più caricati.

Quindi tutt'è che le estremità dell'ala stallino dopo rispetto al resto,così da evitare il temuto stallo d'estremità.


Due profili identici,uno di 30cm l'altro di 15cm,investiti dallo stesso flusso di aria(quindi ala rastremata che vola normalmente) si approssimano all'incidenza di stallo,il più piccolo stalla prima,è esatto?
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Vecchio 20 ottobre 07, 15:17   #13 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Ehstìkatzi
Dipende dal tipo di impiego del modello.
Drela progetta,normalmente, modelli a basso carico alare che lavorano a basso Re che devono solo termicare ,cioè sfruttare correnti ascendenti anche di debole intensità,spirale stretto e salire,salire.
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Arriverei a dire che per modelli di quel tipo F3K,ma anche F3J,è quasi più importante essere certi di non avere stallo di estremità che avere maggiore efficienza.
I modelli di Quabek sono essenzialmente modelli da pendio o termicatori da pianura,ma con carico alare superiore e destinati ad un tipo di volo diverso,dove l'efficienza in diversi assetti ha notevole importanza.
Aumentare la resistnza all'estremità non ha niente a che vedere con la possibilità di ridurre lo stallo.
Questa possibilità si riduce disegnando la pianta alare in modo che il Cp locale sia più basso rispetto al resto dell'ala e/o utilizzando un profilo che stalli ad un angolo di incidenza superiore ( pur se il Re di estremità è minore).
C'è anche da considerare che su un modello poco caricato lo stallo di estremità non provoca i vistosi effetti che ben conosciamo sui modelli più caricati.
Grazie per la risposta! ho ancora qualche dubbio:
perchè i modelli progettati stile Quabek (come l'ho scritto prima ) dovrebbero avere, teoricamente, una efficienza leggermente superiore a quelli di Drela? Come si mette in relazione tale superiore efficienza con la scelta di aumentare la curvatura lungo l'ala?
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Vecchio 20 ottobre 07, 22:56   #14 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Ehstìkatzi
1) un "plank" è solitamente un tuttala senza freccia.
2) Sulla questione dello svergolamento nei tuttala ci sono state feroci discussioni su altre liste,dovute più che altro al fatto che si voleva farmi dire cose che non avevo detto.
3) che lo svergolamento serva solo a far fare vedere le ali ad M quando si viene giù in affondata è tipico del modo di vedere le cose secondo una sola e ben precisa ottica,è chiaro che chi ha un'ala a basso allungamento non va incontro a problemi di questo genere.
4) Qualcuno ti ha già detto della riduzione del numero di Reynolds che si ha in un'ala rastremata andando dall'attacco all'estremità.Credo che tu sappia che i profili al variare di Re modificano in peggio le loro caratteristiche di efficienza e di portanza max.In altre parole aumenta la resistenza a parità di angolo di incidenza e di Cp ed il profilo stalla per angoli di incidenza inferiori.
Lo svergolamento ha lo scopo di ridurre la possibilità di stallo di estremità,che diventa più probabile all'aumentare del rapporto di rastremazione.
Ci sono altri metodi per fare questo come ad esempio aumentare la curvatura del profilo e ridurne lo spessore.Quest'ultima possibilità ha però il brutto vizio di rendere lo stallo meno prevedibile e più secco,quindi più difficile da controllare.
5) Si può anche svergolare per ottenere una distribuzione della portanza vicina alla forma ellittica,che è quella con maggiore efficienza.
La possibilità di ottenere la distribuzione ellittica è però limitata a pochi angoli di incidenza.
6) In un tuttala a freccia positiva è possibile ottenere la stabilità necessaria anche senza l'uso di profili autostabili ( a Cm>=0 ) svergolando opportunamente l'estremità.



Ciao, quando uno ti chiede un consiglio vuol dire che non conosce la risposta quindi le risposte devono essere semplici e concise. I tuoi 6 punti
dicono tutto e non dicono niente per un neofita. Fidati di un FAI 407 che questi problemi erano all'ordine del giorno nel lontano 1952. D'altronde due modelli uguali possono avere problemi diversi, quindi l'assolutismo non regge.
Nel mio piccolo, ho realizzato un progetto di un fenicottero http://home.intercom.it/glide che ho fatto con la collaborazione dell'amico Robert Hoey tecnico della Nasa e appassionato aeromodellista. Pensa che i calcoli li ha fatti centina su centina nelle zone di rastremazione (cosa al di fuori delle mie capacità). e già sulla carta bianco su nero le previsioni (azzeccate) del comportamento dei vari momenti del volo.
Abbiamo tanto da imparare.

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Gibafer
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Vecchio 20 ottobre 07, 23:55   #15 (permalink)  Top
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Ciao, quando uno ti chiede un consiglio vuol dire che non conosce la risposta quindi le risposte devono essere semplici e concise. I tuoi 6 punti
dicono tutto e non dicono niente per un neofita. Fidati di un FAI 407 che questi problemi erano all'ordine del giorno nel lontano 1952. D'altronde due modelli uguali possono avere problemi diversi, quindi l'assolutismo non regge.
Nel mio piccolo, ho realizzato un progetto di un fenicottero http://home.intercom.it/glide che ho fatto con la collaborazione dell'amico Robert Hoey tecnico della Nasa e appassionato aeromodellista. Pensa che i calcoli li ha fatti centina su centina nelle zone di rastremazione (cosa al di fuori delle mie capacità). e già sulla carta bianco su nero le previsioni (azzeccate) del comportamento dei vari momenti del volo.
Abbiamo tanto da imparare.

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Vecchio 21 ottobre 07, 11:46   #16 (permalink)  Top
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Ciao, quando uno ti chiede un consiglio vuol dire che non conosce la risposta quindi le risposte devono essere semplici e concise. I tuoi 6 punti
dicono tutto e non dicono niente per un neofita. Fidati di un FAI 407 che questi problemi erano all'ordine del giorno nel lontano 1952. D'altronde due modelli uguali possono avere problemi diversi, quindi l'assolutismo non regge.
Nel mio piccolo, ho realizzato un progetto di un fenicottero http://home.intercom.it/glide che ho fatto con la collaborazione dell'amico Robert Hoey tecnico della Nasa e appassionato aeromodellista. Pensa che i calcoli li ha fatti centina su centina nelle zone di rastremazione (cosa al di fuori delle mie capacità). e già sulla carta bianco su nero le previsioni (azzeccate) del comportamento dei vari momenti del volo.
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Gibafer
Ma ti riferisci a me?Io non sono un neofita,e la spiegazione è accurata,quella che cercavo...

Infatti sapevo già della svergolatura per evitare lo stallo di estremità,ma sapevo anche che c'era dell'altro ed era quello che volevo sapere...<_<

O forse non era quello a cui ti riferivi e quindi non ho capito!
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Vecchio 21 ottobre 07, 14:36   #17 (permalink)  Top
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Ma ti riferisci a me?
No, riferiva al Giuseppone...
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Vecchio 21 ottobre 07, 15:43   #18 (permalink)  Top
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Ci sono altri metodi per fare questo come ad esempio aumentare la curvatura del profilo e ridurne lo spessore.Quest'ultima possibilità ha però il brutto vizio di rendere lo stallo meno prevedibile e più secco,quindi più difficile da controllare.
Ciao,
innanzitutto ti ringrazio per il sunto tecnico molto interessante.
Mi è venuto un dubbio però: tu dici che per scongiurare lo stallo di estremità si diminuisce lo spessore (percentuale ?) alle estremità. Non dovrebbe essere il contrario?

Buoni voli a tutti, qui purtroppo c'è una tramontana gelida che impedisce ogni decollo...
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Vecchio 21 ottobre 07, 18:22   #19 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Entropia
Ciao,
innanzitutto ti ringrazio per il sunto tecnico molto interessante.
Mi è venuto un dubbio però: tu dici che per scongiurare lo stallo di estremità si diminuisce lo spessore (percentuale ?) alle estremità. Non dovrebbe essere il contrario?

Buoni voli a tutti, qui purtroppo c'è una tramontana gelida che impedisce ogni decollo...

guarda i grafici alfa/Cl per due profili assolutamente simili come il Naca 2410 e 2415.
Vedrai come la curva rossa,relativa al 2410 sale fino ad un certo punto e poi cala bruscamente,questo è il punto di stallo,molto brusco.
Tirando la verticale dal punto di massimo si trova il valore dell'angolo a cui il profilo stalla.
Guarda ora la curva nera,vedrai che non esiste un punto di massimo ben preciso come prima,però il punto in cui la curva diventa parallela all'asse orizzontale,possiamo dire che il profilo stalla qui, dà un angolo di incidenza più basso.
Io non ho detto che si scongiura il pericolo,si aumenta l'angolo a cui avviene lo stallo,ma per contro questo è più secco e quindi anche più pericoloso.
In aerodinamica non si ottiene niente per niente,quello che si guadagna da una parte si perde dall'altra per cui un progetto è il punto finale di una serie di compromessi a favore di una prestazione o di un'altra.
Se così non fosse tutti i progetti sarebbero uguali.

Ultima modifica di Ehstìkatzi : 01 settembre 09 alle ore 09:38
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Vecchio 21 ottobre 07, 20:42   #20 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da Ehstìkatzi
guarda i grafici alfa/Cl per due profili assolutamente simili come il Naca 2410 e 2415.
Vedrai come la curva rossa,relativa al 2410 sale fino ad un certo punto e poi cala bruscamente,questo è il punto di stallo,molto brusco.
Tirando la verticale dal punto di massimo si trova il valore dell'angolo a cui il profilo stalla.
Guarda ora la curva nera,vedrai che non esiste un punto di massimo ben preciso come prima,però il punto in cui la curva diventa parallela all'asse orizzontale,possiamo dire che il profilo stalla qui, dà un angolo di incidenza più basso.
Io non ho detto che si scongiura il pericolo,si aumenta l'angolo a cui avviene lo stallo,ma per contro questo è più secco e quindi anche più pericoloso.
In aerodinamica non si ottiene niente per niente,quello che si guadagna da una parte si perde dall'altra per cui un progetto è il punto finale di una serie di compromessi a favore di una prestazione o di un'altra.
Se così non fosse tutti i progetti sarebbero uguali.
Alfa/cl

Perchè io non lo trovo quel grafico sul mio profili?
Comunque,quale reinold imposto per i miei grafici?Posso usare la nor,ale formula che ho studiato?(Studiato per modo di dire mannaggia a me!)
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