14 agosto 23, 16:08 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 22-05-2006 Residenza: Piacenza
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| Bartini-Beriev VVA-14 M1P
Anzitutto auguri di buon Ferragosto a tutti. Voglio anche mandare un abbraccio a Ehstìkatzi che come probabilmente sapete sta passando un momento molto brutto. Proseguendo il discorso iniziato in un'altra discussione (https://www.baronerosso.it/forum/aer...ml#post5257711), mi pare giusto dare qualche informazione in più sul modello che ho in mente di costruire. Premetto che da parecchio tempo ho messo da parte l'aeromodellismo per la chitarra che oltre a darmi qualche piccola soddisfazione, è sicuramente molto meno dispendiosa dei modelli...... Comunque, musica a parte, c'è un aereo che mi interessava da tanti anni e che finalmente ho deciso di affrontare nonostante si tratti di un altro progetto al limite dell'assurdo : il Bartini-Beriev VVA-14 M1P. Ho scritto "altro progetto" perchè il convertiplano ad ala basculante L.T.V. XC-142 e l'anfibio "Scarpone Volante / Flying Boot", si sono rivelati dei costosi fallimenti. In primavera è uscito un kit statico in scala 1:72 della versione a 4 motori che ho acquistato per 60 euro. Il kit è prodotto in Ukraina e non è di grande qualità ma è comunque molto meglio del costosissimo 1:144 Anigrand in resina. Per adesso ho fatto solo un montaggio "a secco" e ho incaricato un amico esperto di verniciare l'interno della cabina che è composto da una quantità esagerata....di pezzi stampati male. Inizialmente pensavo di fare una scansione 3D del kit montato ma ho comunque un trittico abbastanza preciso. Ricordo che il VVA-14 con 2 turbogetti posteriori riuscì a decollare da terra ed effettuò vari voli ma la versione M1P a 4 motori non è mai uscita dall'acqua. Dato che la posizione del centro di gravità è una grande incognita, non voglio rischiare di distruggere al decollo (che sarà fatto partendo da terra con un dolly), un modello grande e costoso e quindi ho in mente di iniziare con qualcosa di piccolo usando 2 ventole anteriori da 40mm e 2 posteriori da 50 mm. Come si vede dall'immagine ho barato parecchio sulla dimensione dell'ala, con la speranza di limitare un po' il carico alare. Ne prossimi giorni proverò la spinta delle due minuscole ventole da 40 mm. X-FlyModel che mi sono appena arrivate. Per adesso mi fermo, grazie a tutti.....e non siate troppo severi! q |
14 agosto 23, 16:50 | #3 (permalink) Top |
Moderatore Data registr.: 02-10-2014 Residenza: Chieti
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Sempre interessante seguirti... Mi dispiace per il Grande Capo, non so nulla ma gli faccio i miei migliori auguri per tuo tramite (se puoi). Inviato tramite scocciofono e ditoni. Scusate gli errori!
__________________ modelli: un pò di tutto.. dall'aliante alla ventolina e tutto quello che c'è in mezzo... professione: corruttore di modellisti onesti |
14 agosto 23, 23:35 | #5 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-02-2006 Residenza: provincia VT
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Il progetto ekranoplano voleva concretizzare il sogno della nave volante, e funzionava per mezzo dell'effetto suolo, ma qcosa da qche parte non ha funzionato come previsto. (..e molto probabilmente non sono stati problemi tecnici/tecnologici..sembra più l'ennesimo progetto volutamente affossato, suppergiù come il Buran..) Il modello di questo thread sembra riguardare la versione volante alata. Per rendere però il modello un po' più fattibile/stabile, una possibilità sarebbe di avanzare l'ala di una corda e ingrandire gli impennaggi (sia verticali che orizzontali) di un 10% rispetto all'originale in scala. Cosa succede col GranDecapo..? |
16 agosto 23, 10:10 | #6 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-02-2006 Residenza: provincia VT
Messaggi: 3.672
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I suggerimenti di sopra si riferiscono al trittico dell'originale e/o al modello di plastica in scala, perché non avevo realizzato che le zone colorate del primo schema si sovrappongono al trittico originale, costituendone già ragionevole modifica.Rispetto a quello, mi permetterei di suggerire di avanzare solamente l'ala di una mezza corda, o se si mette su un modello di concetto (cosa auspicabile, date le molte incognite legate a tale realizzazione), di adottare soluzione per il fissaggio dell'ala che consenta lo spostamento più in avanti o più dietro. Se l'ala fosse interamente staccabile/riposizionabile, si potrebbe testare l'oggetto senza ala, come solo ekranoplano per la determinazione del cg ai fini del regime ad effetto suolo, per poi posizionare l'ala sul punto giusto per il funzionamento anche come velivolo. In tal modo non servirebbe il dolly o altri ammenicoli, ma basterebbe condurre i test su uno specchio d'acqua, come per quello vero |
16 agosto 23, 13:49 | #7 (permalink) Top | |
User Data registr.: 18-12-2009 Residenza: biella
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16 agosto 23, 15:07 | #8 (permalink) Top |
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Grazie per i suggerimenti. Come si vede dal disegno con la trasparenza, l'ala del modello che vorrei costruire ha una corda massima di 198 mm., una corda d'estremità di 125 mm. e un'allungamento di 560 mm.. Se l'ala fosse in scala le misure sarebbero: 146, 90 e 396 mm.. L'apertura alare del modello, compresa tutta la fusoliera centrale di 300 mm., sarà di 1420 mm.. Anche le due derive e i due elevatori saranno più grandi (del 10% o anche di più), rispetto al modello in scala. Vorrei fare gli elevatori completamente mobili e cioè senza parte fissa, come avevo fatto nel convertiplano XC-142. Come è intuibile tutto il progetto pone parecchi problemi: - Scelta e installazione delle 4 ventole con relativi regolatori e batterie - Realizzazione della parte frontale a sezione cilindrica - Realizzazione e installazione dell'ala - Realizzazione dell'ala centrale con i galleggianti - Realizzazione e installazione di elevatori e derive Proprio ieri ho fatto la prova al banco delle minuscole ventole anteriori da 40 mm di diametro della XFLY-Models. I risultati sono sorprendenti e a breve pubblicherò un video dei test. Portare avanti l'ala mi pare un buon suggerimento che proporrò a Luigi Rossi, che si occupa del disegno in 3D della parte centrale e dei galleggianti. Sono molto curioso di vedere nella realtà che effetto producono le due ventole anteriori che soffiano aria sotto l'ala e tra i galleggianti, cosa che non ho potuto fare con il famigerato "Scarpone Volante". Un'altro aspetto che mi incuriosisce è la portanza in volo della sezione centrale che mi auguro possa contribuire all'abbassamento del carico alare totale. Se il corpo centrale, per motivi che ignoro, non sarà portante.... il modello non riuscirà a volare. In questo caso lo userò come motoscafo. In questi giorni, caldo permettendo, porterò avanti la costruzione dell'ala e il disegno del muso a sezione cilindrica. ettore |
16 agosto 23, 17:56 | #9 (permalink) Top |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
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Le indicazioni che potrebbe dare il prototipo sono relative, visto che non è mai decollato, ma la cosa potrebbe essere imputata semplicemente a potenza non adeguata o non corretto dimensionamento degli scarponi, ipotesi quest'ultima che mi sembra vicina alla realtà vista l'enorme quantità di acqua sollevata nel tentativo di decollo. Nonostante questo io aumenterei la superficie alare come previsto mantenendo però nella stessa posizione il 25% delle due CMA. Utilizzerei poi il modellino in plastica per determinare la posizione del redan, che non è visibile nel trittico, e determinando la posizione del CG facendo riferimento a questo. Perchè farsi male con cose del genere Ettore ? |
16 agosto 23, 18:01 | #10 (permalink) Top | |
Sospeso Data registr.: 06-02-2013
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