17 agosto 23, 07:14 | #14 (permalink) Top | |
User Data registr.: 14-02-2006 Residenza: provincia VT
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Si può fare una semplice prova per vedere in cinque minuti il fenomeno. Occorre un tavolo libero liscio e pulito e una carta da gioco tipo da poker o da scala quaranta, etc o un cartoncino di simili dimensioni. Bisogna piegare uno dei lati corti della carta un po' verso l'alto, alla stregua della curva anteriore dei pattini di uno slittino da neve, ma molto meno marcato per non danneggiare la carta, che basta la deformazione di uno o due millimetri, indi posare la carta sul tavolo sedendo a capotavola, con la parte leggermente piegata verso l'alto e in direzione opposta.Si imprime un colpo alla carta con un dito come per calciare, all'altro lato corto e la carta partirà percorrendo una distanza incredibilmente lunga per via del cuscino d'aria che vi rimane insinuato al di sotto. Non funziona sempre al primo colpo, perché la carta tende a ruotare sul suo asse verticale, e quindi non sempre la parte rialzata sta di fronte ad alimentare il cuscino d'aria e va provato diverse volte. Se si modificasse la carta da gioco fornendogli una forma migliore potrebbe funzionare con maggiore regolarità e affidabilità e alla fine delle modifiche, probabilmente avrebbe la forma simile a quella del modello di questa discussione, senza le ali, ovvero in sezione, una specie di 'U' rovesciata un po' larga, tipo parentesi quadra, la cui parte anteriore rimanga un po' più alta, per fare da imbocco al cuscino d'aria, e con il cg aggiustato (..chi può dire se meglio avanti o indietro rispetto al centro..?..) e con due belle derive verticali posteriori avrebbe migliore direzionalità. Ultima modifica di giocavik : 17 agosto 23 alle ore 07:19 | |
17 agosto 23, 10:14 | #15 (permalink) Top |
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Cenni storici sul Bartini-Beriev VVA-14. Come si legge nel bellissimo volume Russia's Ekranoplans e in vari articoli su internet, il progettista Roberto Bartini aveva previsto varie versioni del VVA-14. In realtà furono realizzati solo 2 aerei: Il VVA-14 M1 nacque come bimotore con galleggianti gonfiabili e carrello retrattile. Come si vede nel video, nonostante le 40 e più tonnellate, riuscì ad effettuare 107 voli ma sempre su terra. L'aereo, con i grossi galleggianti gonfiati, fu anche messo in acqua ma (ovviamente...), il decollo risultò impossibile. Quindi Bartini pensò di raddoppiare la potenza del VVA-14 aggiungendo altri due turbogetti anteriori, allungando la fusoliera e installando galleggianti rigidi al posto di quelli gonfiabili. In questo secondo prototipo, denominato M1P, i 2 motori anteriori avrebbero soffiato aria sotto l'ala centrale in modo da ottenere l'effetto "Ekranoplano" (Wing-in-Ground effect) anche nelle prime fasi del decollo. Come si vede nel video del primo post, anche stavolta non fu possibile decollare dall'acqua. Non ho trovato immagini/video del VVA-14 M1P in decollo DA TERRA ma a logica credo che se volava il bimotore, il quadrimotore non avrebbe incontrato difficoltà. Roberto Bartini morì nel 1974 e nel 1976 il VVA-14 fu abbandonato. Il relitto del Bartini-Beriev, in pessime condizioni, si trova nel museo aeronautico Monino nei pressi di Mosca. Fu ipotizzata anche una versione (M3, mai costruita), con ben 14 motori, che avrebbe dovuto decollare e atterrare in verticale. I Russi erano ottimisti. Per confrontare la varie versioni del VVA-14 è possibile guardare questi bellissimi modelli in 3D che però sono compatibili solo con browser e sistemi operativi recenti: 1) VVA-14 M1, bimotore https://sketchfab.com/3d-models/bart...93f54b5ac226ab 2) VVA-14 M1P, quadrimotore https://sketchfab.com/3d-models/bart...b232f3f89fd9bf 3) VVA-14 M3, VTOL https://sketchfab.com/3d-models/bart...17be779000b7d5 -------------- continua--------- Ettore |
17 agosto 23, 16:28 | #16 (permalink) Top |
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Dal filmato, però, non lo si vede funzionare ad effetto suolo. Potrebbe essere utile valutare qche filmato che mostri che tale geometria sia realmente compatibile col funzionamento da ekranoplano, perché se la parte posteriore ha la forma più schiacciata e riduce la sezione al passaggio dell'aria, non si può escludere che il conseguente aumento della velocità, provochi, per Bernoulli una diminuzione della pressione su tutta la parte posteriore causando assetto cabrato, cosa che sembra di vedere nel primo filmato allegato, quello della pagina precedente. Fenomeno consimile potrebbe essere anche innescato/incrementato dal getto dei motori anteriori che gli soffiano all'imbocco, e può valere la pena approfondire la questione, perché non e' da escludere che ci sia legame alla difficoltà a staccare o a volare, della versione coi motori aggiuntivi anteriori. |
19 agosto 23, 11:15 | #17 (permalink) Top |
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Sembra che il VVA 14 non decollò mai dall'acqua, ma non si sa il perché. Ettore, nella tua futura riproduzione, già idealmente modificata nelle superfici, hai accantonato l'idea del decollo verticale con 12 ventoline? Penso per assurdo che un modello di idrovolante VTOL VVA14 M3 potrebbe essere forse più facile da far decollare, forse come multicottero, piuttosto che far volare un modello di ekranoplano STOL VVA 14 M1P quadrimotore senza tali ventoline, ma con molti altri problemi, in parte irrisolti dai russi. Alcune soluzioni mi appaiono poco chiare, anche nei modelli sketchfab.com/3d. Ad esempio i galleggianti di tali modelli mi appaiono privi di redan. Mentre plaudo alla tua costante sperimentazione aeromodellistica, costruendo la riproduzione in questione, per farla volare potresti incontrare molte più difficoltà del Flying Boot, che dici hai accantonato per stanchezza. |
19 agosto 23, 11:38 | #18 (permalink) Top |
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Per motivi che più o meno conosciamo tutti, i modelli grandi volano meglio di quelli piccoli. Tuttavia, nel caso della (semi) riproduzione del Bartini-Beriev VVA-14 M1P, pensare di utilizzare 4 ventole da circa 70 mm. , rispettando a grandi linee il rapporto dimensionale tra ventole e fusoliera, significa realizzare un modello lungo circa 150 cm. e con un peso dai 5 ai 6 Kg. La cosa è fattibile ma a prescindere dalla spesa (ventole + regolatori + batterie, ecc.), far decollare un oggetto del genere senza avere idea di dove sia posizionato il centro di gravità, per me è un'assurdità. Questa considerazione mi ha convinto che per "limitare i danni al portafoglio" è meglio, prima di tutto, fare un modello di prova il più piccolo possibile, per capire dove si trova il centro di gravità e per valutare l'effetto delle 2 ventole anteriori che soffiano sotto all'ala centrale. Quindi, come viene consigliato da vari esperti (in primis Alessandro Ginestri, nel suo libro JET ELETTRICI), ho ricavato la dimensione di questo "VVA-14 TEST MODEL n.1", basandomi sulle dimensioni delle 2 ventole anteriori da 40 mm.. Le XFLY-Model mi hanno sorpreso e infatti con li-po a 4 celle si riescono a superare i 600 grammi di spinta a 16 Amperè. Ipotizzando varie perdite di carico le 2 ventole anteriori dovrebbero comunque garantire 1 Kg. di spinta. In linea di massima le ventole posteriori saranno altre 2 XFLY-Model ma da 50 mm. che vengono date per 900 grammi di spinta statica con batteria 4S. https://www.rc-castle.com/index.php?...roduct_id=9159 Nel mio caso, già 700 grammi mi andrebbero bene perchè la spinta statica totale sarebbe di circa 2,4 Kg., un valore adeguato per un modello di circa 3 Kg. Il modello di prova dovrà "solo" volare decollando da terra con un dolly e servirà per capire dove si trova il centro di gravità. Se il modello supererà il collaudo e i primi voli, mi toglierò la curiosità di metterlo in acqua per vedere cosa succede.... Faccio presente che non ho interesse a far volare il modello a pochi centimetri dal terreno o dall'acqua. Infatti, come si vede in questo bel video, per fare un modello del genere, serve un apposito sensore di quota e un esperto programmatore...per non parlare del lago che pare fatto apposta per gli idrovolanti: Al momento la strada è ancora molto lunga e vari aspetti della costruzione non sono ancora definiti, ma considerato che verrò aiutato da vari amici, sono portato a un cauto ottimismo. Ciao! ettore P.S.: l'idea delle 12 o 14 ventole e di un modello VTOL non mi passa nemmeno per la testa. P.S. 2: la mancanza del redan mi preoccupa ma non conoscendo la posizione del centro di gravità mi diventa difficile sapere dove metterlo prima del collaudo. Se il modello-di-test riuscirà a volare e decidessi di tentare un decollo dall'acqua, dovrò ricavare il redan in un secondo momento. |
19 agosto 23, 14:04 | #20 (permalink) Top | |
User Data registr.: 18-12-2009 Residenza: biella
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È sicuramente una sfida molto intrigante...... | |
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