21 settembre 22, 12:11 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 11-03-2006 Residenza: Caldogno
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| Red storm rising F19 in progettazione... AIUTTTTOOOOoooo
Buon giorno, sto disegnando un modello che mi frulla nella testa da anni.... Si tratta dell' F19 come ipotizzato da Tom Clancy nel libro Red Storm Rising, ci ho ragionato sopra un pochino e sono arrivato a questo concept: Modello da fare interamente in depron, circa 120x80cm con qualche dettaglio tipo il musetto, il cockpit e qualche altra cavolata stampata in 3D. Ora però mi sorge l' ansia del progettista, come lo motorizziamo? Ci metterei volentieri una o due sventoline, ma non ho mai toccato una ventola in vita mia e non ho idea di come vanno gestite, disegnarci una fusoliera non è un problema, ma proprio non ho idea di che dimensioni/prestazioni abbiano le ventole. Oppure la soluzione orripilante di mettere un tondino che esca dietro gli alettoni e montarci un brushless spingente, o al peggio montare il motore e metà fusoliera tagliando via un "bel" rettangolo dal modello per farci girare l' elica. Voi come proseguireste? PS Il profilo è autostabile e in teoria dovrebbe essere tutto in depron da 6mm con una fibrata leggerissima (il minimo sindacale tanto per non rovinare il depron atterrando sull' erba).
__________________ "Fondatore della fede Stronzista" |
21 settembre 22, 12:49 | #3 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Molto interessante, mi pare di aver capito che dal momento che dubito i pesi supereranno il kilo e mezzo, con due ventoline da 60mm fatte magari girare a 3s invece che a 4s potrei anche cavarmela, adesso cerco di capire come farcele stare in modo dignitoso, il modello 3d attuale è fatto sulla dima del profilo autostabile, non ci dovrebbero essere problemi a fare una fusoliera e ad affogarci dentro la ventola (magari ne approfitto anche per poggiarci le due derive). Per quanto riguarda le ventole, ci sono regole da rispettare per presa d' aria e scarico, o mantengo i diametri delle ventole?
__________________ "Fondatore della fede Stronzista" Ultima modifica di GunTanK : 21 settembre 22 alle ore 12:55 | |
21 settembre 22, 13:50 | #4 (permalink) Top |
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Ok, ho fatto un paio di prove, nel disegno ci sono 2 "tubi" da 80mm (che poi andrebbero carenati) e i dischi di un' elica da 6" (giallo) e 7" (rosso). Tanto per capire con quali dimensioni lavorare. Qualche consiglio?
__________________ "Fondatore della fede Stronzista" |
21 settembre 22, 14:02 | #5 (permalink) Top |
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I due tubi da 80 ci stanno benissimo e completano adeguatamente la linea del modello. Le ventole gradiscono un ingresso con raccordo il più ampio possibile ( in rete trovi foto in merito ) , per lo scarico conviene valutare la spinta senza alcun condotto posteriore, una volta si diceva che la superficie dello scarico dovrebbe essere uguale a quella della superficie spazzata dalle pale. Se si vuole avere più velocità si può ridurre la superficie, ma si va a scapito della spinta statica.
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23 settembre 22, 09:47 | #6 (permalink) Top |
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Ho realizzato tale modello suppergiù 27 anni fa......ma non sono mai arrivato alla versione rc, perché rimasto folgorato dalle caratteristiche del predecessore, in scala ridotta e a volo libero a mo' di balsetta, perché non esistevano motori, ventole, tantomeno batterie decenti o affidabili, e neanche impianti rc mini/micro (i miniservi da 22 grammi, a trovarli, costavano 100 mila lire l'uno...quando avere 50 mila lire in tasca ci si stava tranquilli un mese...) la ricevente pesava 50 grammi e le quattro NiCd 200 gr. (le mini stilo non esistevano, ma c'erano mozziconi di AA, solo sulle riviste, però...), insomma i parenti mai avrebbero preso miniservi e batterie a quei prezzi, e il progetto e' rimasto in disparte.Ma il prototipo a volo libero volava straordinariamente e ci ho giocato tantissimo, e non ho mai avuto il coraggio di accenderlo.....perché di sotto, in pancia, montava un razzetto di capodanno tenuto da una fascia di alluminio ricavato da lattina, e sebbene dietro lo scarico ci fosse montato lo 'scudo termico' realizzato da cinque strati di stagnola alternati a fogli di carta, comunque, la realizzazione di poliuretano espanso non lasciava presagire longevità alla propulsione..Il volo era incredibilmente programmabile in base agli elevoni (realizzati da alluminio da teglia usa e getta) e dalla posizione del cg regolabile dallo scorrimento del razzetto posto sotto, che poteva scorrere forzatamente nella sede.Faceva delle planate fantastiche e atterraggi pennellati...ma la cosa sorprendente era il comportamento allo stallo.Il propulsore poteva scorrere per il problema del baricentro, virtualmente impossibile da determinare (motivo per cui avevo realizzato il modelletto a volo libero) e facendo prove col baricentro arretrato, si verificava il comportamento più singolare, strano e simpatico, ovvero dopo la planata, iniziava a cabrare autonomamente e nel contempo a sfarfallare lungo lasse longitudinale, fino ad arrestarsi e venire giù di piatto...era fantastico.Arretrando ulteriormente il CG, lo sfarfallio aumentava fino ad angoli tali che la discesa di piatto diveniva scomposta ed effettivamente di taglio....Prototipo (lungo 42 cm, perché disegnato su foglio A3) sparito in un trasloco...il disegno, uno schizzo del balsetta, sul retro di un libro scolastico, venduto o al macero dai parenti...Rispetto al trittico che avevo trovato su qche rivista, la lunghezza accorciata all'80% (..magheggio di copisteria....) per avere più apertura alare, e gli elevoni posti all'esterno, con l'asse di cerniera a circa 30 gradi rispetto all'orizzontale, in modo da lasciare la punta sulla coda della fusoliera, per il motore, o l'asse del motore a elica propulsiva, e perché il flusso dell'ala a delta finisce sulle estremità laterali.Ricavato su foglio piatto di polistirene da 5 mm, i timoni di coda ridimensionati anch'essi all'80%, e la parte anteriore da foglio di cartoncino piegato all'uopo. |
23 settembre 22, 12:07 | #7 (permalink) Top | |
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| Citazione:
A dire il vero una quindicina d' anni fa lo avevo già fatto in depron ma siccome era il primo modello dopo tipo 20 anni di fermo modellistico, e non sapendo un kaiser di motori elettrici, sventole ecc ecc è rimasto una vita smotorizzato in garage, poi un giorno ho deciso di vedere se almeno planava e alla fine l' ho devastato giocandoci con mia figlia (planava da Dio e mi è dispiaciuto rovinarlo). Lo avevo fatto in depron da 6mm rispettando le ordinate da disegno e chiudendo il canale inferiore per il razzetto Jetex. Oggi, dopo aver costruito diversi X-Shuttle (QUESTO) Vorrei provare a costruire l' F19 con lo stesso sistema, cioè la dima centrale (che nel mio ridisegno del progetto originale è diventato un vero e proprio profilo autostabile) e le 4 coperture (2 superiori e 2 inferiori) con al massimo una o due dime interne e questa volta motorizzato come si deve.....
__________________ "Fondatore della fede Stronzista" | |
26 settembre 22, 09:20 | #9 (permalink) Top |
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Ok ho i template del depron da tagliare, appena posso vado a prendere il materiale, struttura interna e copertura in depron da 6mm. A modello ultimato, trovato il cg corretto e verificati i pesi, chiederó nella sezione apposita qualche dritta per motorizzarlo con le ventole. Speriamo bene....
__________________ "Fondatore della fede Stronzista" |
26 settembre 22, 14:56 | #10 (permalink) Top |
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Ciao. Il modello che stai iniziando a costruire sicuramente avrà un serio problema di scarsa stabilità sull'asse di rollio. Questo ovviamente per il ridotto allungamento alare e anche perchè il decollo e l'atterraggio verranno fatti a poche decine di chilometri orari. E' probabile che a una buona velocità il modello sia stabile e divertente da pilotare. Vedo anche degli elevoni disegnati "in scala" e quindi di dimensioni troppo piccole per un aeromodello. Di conseguenza anche il controllo sull'asse di beccheggio (Pitch) sarà critico in decollo e atterraggio. Detto questo mi verrebbe da consigliare un aumento della larghezza del modello (cercando di non snaturarlo troppo), l'aumento della dimensione degli elevoni e infine l'aggiunta di un giroscopio in grado di stabilizzare il modello sugli assi di rollio e beccheggio. Con due derive di discrete dimensioni non credo che ci siano problemi sull'imbardata (Yaw). Buon lavoro! ettore |
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