23 ottobre 22, 20:13 | #151 (permalink) Top | |
User Data registr.: 21-05-2009
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24 ottobre 22, 23:50 | #152 (permalink) Top |
User Data registr.: 27-05-2009 Residenza: Piacenza
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Ettore rimane scettico, ma io sono convinto che con due ruote e un carrellino o una semplice flangia posteriore anche il buon Flying Boot possa spiccare il suo volo. A mio giudizio la potenza per un decollo da terra sembra non mancare. Ovviamente tutto, tempo permettendo visto che il nostro Quenda è ultimamente molto impegnato. Corrado |
25 ottobre 22, 01:54 | #153 (permalink) Top | |
Sospeso Data registr.: 06-02-2013
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25 ottobre 22, 10:34 | #154 (permalink) Top | |
User Data registr.: 22-05-2006 Residenza: Piacenza
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....ma comunque, prima o poi lo riportiamo in volo. ettore | |
06 novembre 22, 14:57 | #156 (permalink) Top |
User Data registr.: 22-05-2006 Residenza: Piacenza
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| Grazie. Non conoscevo questo Hydravion Hémiptère (M.123 oppure M.190H…?) L’idea in effetti ha varii punti in comune con il mio Flying Boot. Il disegno mostra alcuni particolari interessanti: - Le due derive all’estremità delle ali. - Il diedro (che è inusuale nei tuttala). - L’asse di trazione del motore che pare essere parallelo, o quasi, all’asse dei galleggianti. A livello progettuale mi pare che i due galleggianti siano molto, troppo, vicini tra loro. Ho fatto una veloce ricerca con Google ma non vedo foto dell’areo vero; sarà stato costruito? Avrà volato? ettore |
06 novembre 22, 16:15 | #157 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Claudio https://www.youtube.com/watch?v=oOFC7m-cUJg
__________________ "Il tempo non conta... conta quello che fai, se lo fai bene!" Ultima modifica di Clabe : 06 novembre 22 alle ore 16:20 | |
12 novembre 22, 13:13 | #158 (permalink) Top | ||||||
User Data registr.: 22-05-2006 Residenza: Piacenza
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Sono molto impegnato con le riprese e i montaggi video del Piacenza Jazz Fest 2022 e solo adesso trovo il tempo per rispondere. Citazione:
Come fai a dire che Fausto (il pilota) non ha usato il direzionale? Eri presente durante le prove? Forse eri nascosto e ci osservavi da lontano….. Comunque sia il caro Fausto il direzionale lo ha usato eccome! Il che è confermato dalla prova in acqua fatta il 13 Maggio: come è possibile che il modello, privo di deriva in acqua, riesca a girare a destra e a sinistra senza difficoltà? Ovviamente con il direzionale che in pratica funziona egregiamente. Rimane il fatto che sull’asfalto, raggiunta una certa velocità, il modello imbarda improvvisamente a destra o a sinistra e anche con il direzionale non si riesce a mantenere il modello in traettoria rettilinea. Il fenomeno è identico a quello che succede con qualsiasi modello con carrello biciclo: l’aereo tende a ruotare sulla pista fino a che il ruotino di coda non si è sollevato da terra. Questo problema si presenta in maniera notevole quando il ruotino è totalmente libero di ruotare e invece si riduce quando quest’ultimo è collegato al direzionale oppure è fissato rigidamente alla coda. In conclusione: il direzionale dello Scarpone Volante funziona alla perfezione….ma non può fare miracoli e perciò è necessario modificare in qualche modo il modello. Citazione:
Il modello è molto sottopotenziato (2,3 Kg. di spinta per 4Kg. di peso) e infatti ho pensato anche di installare una seconda ventola ma prima mi sarebbe piaciuto vedere se lo Scarpone riusciva a volare anche con una sola. Per realizzare le due winglet d’estremità non ho fatto calcoli e ho solo copiato quelle del Canadair CL-215/415. Se il “Flying Boot” fosse un tuttala puro avrei installato derive d’estremità più grandi ma considerata la presenza della deriva centrale alta 25 cm. e soprattutto le flange inferiori, sono sicuro che il problema di stabilità sull’asse di imbardata non esiste. Citazione:
Come si vede nel video, i tentativi di decollo N. 4, 5 e 6 sono stati fatti spostando le ruote posteriori a 48 mm. dietro al baricentro, ma anche in questo modo non ci sono stati miglioramenti. A tal proposito, tra i molti consigli gratuiti che ho ricevuto e per i quali ringrazio, è interessante quello dell’amico Gianmaria il quale suggerisce di spostare la coppia di ruote anteriori a circa 10 mm. davanti al baricentro e di sostituire le ruote posteriori con un ruotino di coda fisso o sterzante. Citazione:
Citazione:
Citazione:
Va detto che il già citato “effetto Ekranoplano” si verifica solo in certe condizioni e quindi il mio “Scarpone Volante” doveva essere di maggiori dimensioni (non più piccolo….). In questo modo la superficie alare avrebbe consentito un carico alare ridotto anche con 2 ventole da 90 mm. e relative batterie. Infatti, ipotizzando un modello come questo ma con apertura alare di 3 metri, la superficie alare sarebbe di circa 240 dmq., il che permette di portare in volo un modello di oltre 8 Kg. mantenendo il carico alare sotto i 35 gr/dmq.. Due ventole da 90 mm. con batterie a 6 celle garantiscono una spinta di quasi 8 Kg. e quindi nessun problema di potenza. Ma costruire un mostro del genere mi avrebbe costretto a investire troppo tempo e denaro. Ciao! ettore | ||||||
13 novembre 22, 08:43 | #159 (permalink) Top |
User Data registr.: 16-08-2007 Residenza: Perugia
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| Citazione: Comunque lo hai detto tu stesso: privo di derive gira senza difficoltá. Direi anche privo delle quattro ruote. L'Arado che hai fatto, vola senza problemi senza le pinne, perché non pensi che siano proprio quelle che danno problemi? Sicuramente un ruotino sterzante ti permetterebbe di controllare a terra il modello quando ancora non ha velocitá e di compensare una differenza di attrito tra una ruota e l'altra. Con quella configurazione si potrebbe essere verificata anche un'altra cosa: il gioco delle ruote sui mozzi fa si che quando dai direzionale si spostano nel mozzo e frenano dal lato opposto generando quel fenomeno improvviso. Parlare di spinta con le ventole é sciocco perché rispetto ad un'elica hanno sempre poca trazione statica. Le ventole danno velocitá al flusso d'aria per cui in decollo hai bisogno di piú spazio cosa che é mancata perché non va dritto. Per come accellera per me gli basta per volare. Nel calcolo del carico alare hai tienuto conto che almeno un 25% della superficie di un tutt'ala fa da piano di coda e non sviluppa portanza? Claudio p.s. se vuoi fare un'offerta per i consigli manda un SMS al 45521
__________________ "Il tempo non conta... conta quello che fai, se lo fai bene!" Ultima modifica di Clabe : 13 novembre 22 alle ore 08:53 |
23 novembre 22, 16:11 | #160 (permalink) Top |
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Messaggi: 243
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Flying Boot. Con le 4 ruote non orientabili non si può dirigere sulla pista il modello agendo sul timone della deriva, a meno che si faccia sollevare da terra un assale (2 ruote), agendo sugli elevons. Ma appena un assale si solleva durante la corsa di decollo, l'aerodinamica assume prepotentemente il dominio totale della corsa. Alcuni motivi per i quali lo "scarpone" potrebbe non decollare diritto, ma potrebbe poi anche subito precipitare per instabilità direzionale. 1) Deriva centrale troppo grande e troppo avanzata longitudinalmente, con diedro trasversale pressocchè nullo. E' noto che una deriva troppo grande con un diedro troppo piccolo può generare un rischio di instabilità a spirale, per non dire vite. Cioè la deriva eccessiva in rollio genererebbe un effetto picchiante in volo e, a mio parere, anche in decollo, quando si usasse il timone. In decollo, sulla deriva timonata e forzata aerodinamicamente dal getto della ventola potrebbe generarsi una forza che, essendo tendente a far sollevare lateralmente la coda del tuttala, potrebbe far premere solo su una delle ruote anteriori, facendo sbandare il modello al raggiungimento di una condizione critica della pista, anche solo leggermente sassosa o disconnessa. 2) Le 4 pinne inferiori (lastre piane) reggiruote fino al suolo e troppo prominenti in avanti fanno da canali all'aria tra ala e pista in decollo, in un centro di pressione che temo sia addirittura davanti al CG, aiutando a far sbandare il modello in decollo, ad opera di un maligno effetto iniziale di ben 4 bandiere capovolte, non ostante che dal disegno di vista laterale il centro di superficie delle pinne appaia (poco) posteriore al CG. Vero è che, durante lo sbandamento, il centro di pressione delle pinne si trasferirebbe indietro, a raggiungere benevolmente il loro centro di superficie, con un'azione stabilizzante da sommare all'azione del derivone e delle 2 piccole winglets, però a mio avviso c'è un effetto di stabilità direzionale globale inadeguato a contrastare forti sbandamenti laterali di imbardata, perché il derivone centrale è comunque troppo avanti e le winglets mi appaiono troppo piccole per fungere da derivette. 3) Per il castello ventola pure avanzato e sopraelevato, il centro di spinta laterale del modello potrebbe essere in posizione scorretta, cioè (invero pochissimo) davanti al CG. Se così fosse, se si facesse decollare il modello con fionda, l'effetto "controbandiera" potrebbe essere disastroso in volo, ma non voglio gufare. Rimedi possibili. per punto 2) Ridurre la superficie anteriore delle 4 pinne; ho l'idea di ricavare una struttura a 8 gambe dalle pinne medesime (4 montanti anteriori + 4 derive posteriori). Per ogni pinna adesso ci sono 6 montanti, o traverse diagonali. Si potrebbero togliere i 3 montanti centrali di ogni pinna, lasciando solo il montante anteriore a vista e 2 montanti posteriori ricoperti oracover. Lasciando girare l'aria nelle 4 future finestre anteriori, risulteranno in totale 4 derive posteriori inferiori all'ala, derive ricavate dalla parte posteriore delle precedenti attuali pinne. Le 4 derive, essendo spostate indietro, dovrebbero essere già sufficienti per la stabilità direzionale, anche senza il derivone centrale. per punto 1) Togliere completamente il derivone centrale aerodinamicamente potrebbe essere un'ottima soluzione per il volo, salvo il problema del recupero dell'idrovolante dopo l'ammaraggio. Io accantonerei l'idea di direzionare il modello tramite il getto sul derivone (funzione "idroscivolante"), però si potrebbe almeno dimezzare l'altezza del derivone, con un timone in dimensioni dimezzate. In alternativa, nel caso si volesse mettere in futuro 2 turbine in parallelo, le 2 turbine sarebbero una miglior soluzione senza derivone centrale, in quanto permetterebbero anche di direzionare l'idrovolante in aria ed in acqua, giocando sulla spinta differenziata delle 2 turbine. Io tirerei via forse anche le 2 piccole winglets alle estremità alari. La necessità delle winglets è assai aleatoria, soprattutto se viste come 2 derive, addizionali o sostitutive, meglio se il più possibile leggere ed arretrate, magari con opportuna freccia di ogni deriva, per accentuarne l'arretramento, già elevato per via della freccia alare. |
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