01 aprile 20, 17:39 | #31 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-02-2006 Residenza: provincia VT
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Quel musetto e' bellissimo...! Sebbene non identico all'originale mi sembra riuscito meglio.. Se nn ti piace o nn lo vuoi lo prendo io... (fammi sapere quanto costa per favore..) Prima o poi pensavo di tentare la strada del convertiplano, e questo che hai scelto, mi pare il tipo piu' 'semplice' tra i vari prototipi che hanno realizzato, e se mai mi ci dedichero' proverei con questo... (ma io andrei completamente di polistirolo...cosi' com'e' di legno esce un mattone...nn e' cosi'..? A quanto sta di peso..?) |
01 aprile 20, 19:39 | #32 (permalink) Top | |
User Data registr.: 07-12-2005 Residenza: Milano
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| Citazione:
Mi auguro che tu stia bene. Un abraccio, Maco.
__________________ Viva Cornia! | |
02 aprile 20, 08:16 | #33 (permalink) Top |
User Data registr.: 14-02-2006 Residenza: provincia VT
Messaggi: 3.672
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Ok, e' interessante indicazione anche se oggi per radio dicevano che Burioni a marzo sosteneva e tranquillizzava tutti in una conferenza in cui asseriva che qui da noi in Europa eravamo lontani e al sicuro dal coronavirus sviluppatosi in oriente... Tornando al modello volevo chiedere all'autore, per favore, l'altezza della sezione della fusoliera Quello che preconizzavo io, sarebbe sui 15-16 cm...mi sa un po di meno del modello in argomento in questo thread...(?) |
02 aprile 20, 13:50 | #34 (permalink) Top |
User Data registr.: 22-05-2006 Residenza: Piacenza
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Spiego la stupidaggine che ho fatto con l’ala. Ho iniziato a fibrare l’intradosso con il metodo che uso di solito. Prima ho preparato delle dime in carta e poi ho tagliato due pezzi (semiala dx e sx) di tessuto da 40 g./mq. che ho appoggiato sul ventre dell’ala. Con pennello e spatola ho distribuito la resina (240 minuti) cercando di utilizzarne la minima quantità necessaria per impregnare il tessuto. Ho lasciato l’ala in orizzontale (ovviamente) per oltre 24 ore. Risultato finale discreto, cioè uguale a quello che ottengo di solito. Il danno l’ho fatto con l’estradosso… Volendo ottenere una superficie più liscia ho voluto applicare della pellicola trasparente in nylon (quella che si usava per ricoprire i libri) sull’ala fibrata. Questo metodo ricorda lontanamente la fibratura “sottovuoto” ma logicamente non permette di ottenere lo stesso risultato. Se avessi applicato la pellicola su un’ala più semplice (magari quella di un aliante o comunque senza motori sul bordo d’entrata), il risultato sarebbe stato accettabile ma nel mio caso, una volta catalizzata la resina e tolta la pellicola, ho visto che si erano formate parecchie brutte grinze specialmente vicino ai motori. Dovevo aspettarmelo. In ogni modo stucco e olio di gomito hanno limitato i danni. Ho notato che la resina di Sorvolando Compositi è ancora più difficile da carteggiare rispetto a quella di Schaller. @giocavik Ho scelto di realizzare l’XC-142 perché Ran D.St. Clair ha reso disponibile la tabella con tutti i parametri di OpenAeroVTOL utilizzati sul suo modello, che vola molto bene. Ovviamente non è possibile utilizzare gli stessi identici valori su un altro modello di dimensioni e peso diversi, ma si tratta comunque di un aiuto notevole. Ero partito con una fusoliera in estruso realizzata (molto bene) da Luigi ma mi sono accorto che per rendere sufficientemente robusta la zona dei supporti dell’ala e dei carrelli era necessario aggiungere parecchi rinforzi in legno. A quel punto tanto valeva fare tutto in compensato e balsa. Definire il mio XC-142 un “mattone volante” è perfettamente azzeccato. Come già detto, con un peso di circa 3 Kg., il mio convertiplano sarà utilizzabile solo nel volo a punto fisso dato che la motorizzazione è piuttosto potente, ma credo che il volo orizzontale sarà quasi impossibile. Installare eliche con maggior passo e minor diametro potrebbe aiutare ma in ogni modo le velocità di decollo e atterraggio come modello tradizionale, saranno esagerate. Il fatto che l’ala sia completamente immersa nel flusso delle eliche potrebbe portare a un certo ottimismo…..ma fino a che non si prova a far volare il modello si tratta solo di teoria. In questa immagine vedi le dimensioni della fusoliera, nella zona dell’ala. A parte una leggera “bombatura” le sezioni della fusoliera sono praticamente identiche. Grazie a tutti. ettore |
02 aprile 20, 15:34 | #35 (permalink) Top | |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
Messaggi: 14.606
| Citazione:
Per quanto riguarda il volo sei il solito " scettico blu " pensa al Pogo e a come vola con quella aletta piccolina e col carico che ha. | |
02 aprile 20, 21:47 | #36 (permalink) Top |
Sospeso Data registr.: 06-02-2013
Messaggi: 3.879
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Ciao Ettore non capisco come mai quando guardo questo genere di aerei come il Pogo mi rilassa!!.......allego un video https://www.youtube.com/watch?v=5C7sDjNtijc |
19 maggio 20, 14:35 | #37 (permalink) Top |
User Data registr.: 22-05-2006 Residenza: Piacenza
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Dopo oltre un mese e mezzo aggiorno la discussione…. All’inizio di Aprile, avendo purtroppo tanto tempo libero, dovevo solo decidere in che modo portare avanti i lavori sul convertiplano. Per terminare la fusoliera preferivo avere in mano le carenature dei carrelli (i grossi rigonfiamenti ai lati della fusoliera) ma purtroppo non mi era possibile incontrare Luigi che li aveva preparati. Anche il muso non poteva essere terminato in quanto la termoformatrice di Roberto……doveva ancora essere costruita! Quindi, con scarso entusiasmo, decisi di provare a costruire le carenature dei motori principali che, pur essendo particolari inutili dal punto di vista pratico, sono fondamentali per l’aspetto “estetico” del modello. Quella che sembrava una cosa da poco, si è rivelata una delle grane più grosse che ho dovuto risolvere durante la costruzione dei miei modelli. Infatti, vuoi per la mia scarsa manualità, vuoi per la mancanza di misure esatte e sicuramente per la mia lentezza patologica, per realizzare le 4 “nacelle” ho impiegato oltre cento ore () di lavoro in 40 giorni. La procedura che ho seguito (v. foto) è in teoria abbastanza semplice e prevede in sintesi questi passaggi: 1) Creazione di quattro “scatolette” in depron con funzione di struttura portante 2) Aggiunta di altre ricoperture in estruso/depron e sagomatura delle stesse per ottenere qualcosa di simile a quello che si vede nelle foto dell’aereo vero. In questa fase mi è stato molto utile il bellissimo libro “XC-142A TILTWING” di William Norton. 3) Ricopertura delle parti sagomate con tessuto di vetro per poi ottenere le carenature (vuote) con il metodo del “master a perdere”. Il difficile è stato rendere le carenature rimovibili per lo smontaggio dei motori dato che, se si fosse trattato di realizzare delle parti incollate all’ala, avrei impiegato la metà del tempo. Ovviamente l’ala, in corrispondenza delle carenature, è stata protetta dal nastro adesivo trasparente che però, una volta tolto, ha rovinato in vari punti la superficie dell’ala che ho dovuto sistemare carteggiando e applicando l’ottimo stucco spray Gelson. I più attenti noteranno che sul modello le “gondole” dei motori sono un po’ più corte di quelle dell’aereo vero che, a causa delle lunghe carenature, ha tre parti mobili separate sul bordo d’uscita dell’ala. Le 4 parti finite non sono perfette ma pesano poco (120 grammi in totale) e in effetti rendono il modello un po’ più realistico. Come già detto le carenature dei motori, il cockpit trasparente e le carenature dei carrelli, sono totalmente inutili dal punto di vista del volo ma d’altraparte in tutte queste settimane non si poteva frequentare il campo di volo e perciò perdere tanto tempo su questi dettagli può aver avuto senso. O forse no… ettore |
04 giugno 20, 14:44 | #38 (permalink) Top |
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Finalmente ho terminato la parte anteriore della fusoliera con relative finestrature. Il risultato mi soddisfa ma è stato un lavoraccio. Descrivo la procedura commentando le varie foto. L’obbiettivo era ottenere qualcosa di simile all’aereo vero: Per prima cosa ho ricoperto in tessuto di vetro il master in polistirene (grazie Luigi!), sagomato e carteggiato. E’ indispensabile una fibratura molto resistente, altrimenti durante la termoformatura succede un disastro. Ho quindi applicato 2 strati di tessuto da 162gr/mq. + uno da 110 + uno da 80. Dopo molte ore di stuccatura con stucco metallico e carteggiatura a secco e con acqua, ho ottenuto un master decisamente robusto. Durante la quarantena l’amico Roberto ha realizzato una termoformatrice che funziona ottimamente. Per realizzare i DUE trasparenti abbiamo usato del PETG da 1 mm. di spessore acquistato su eBay e una temperatura del forno di circa 150 ÷ 170 gradi. Perché due parti trasparenti? La prima verrà usata per creare il telaio e quindi si graffierà parecchio, mentre la seconda ancora nuova, sarà inserita all’interno del telaio. Con questo tipo di cappottina, l’idea di utilizzare il master per creare il telaio (sciogliendo il polistirene), non può funzionare in quanto la parte trasparente è leggermente più grande del master. Nella foto sottostante si vede (a sinistra) la seconda parte trasparente mentre la prima è posizionata sopra il master. Con un pennarello nero ho segnato la struttura del telaio. Ho poi aggiunto alcuni strati di tessuto di vetro in modo da ottenere uno spessore di circa 1 millimetro, che in pratica saranno il telaio vero e proprio. In questa foto si vede il telaio finito (a sinistra) e la parte trasparente. Come si può immaginare per carteggiare il telaio e per ricavare le aperture con Dremel e limette varie, ho tribolato per molte ore. Logicamente telaio e trasparente……si accoppiano alla perfezione! La cappottina verrà tenuta in posizione con una flangia in compensato da 3 mm. e 4 coppie di magneti. In caso di crash, la parte anteriore della fusoliera, dovrebbe staccarsi creando pochi danni. Come ho già detto tutto questo lavoro serve a nulla dal punto di vista del volo. Ma il modello a terra, salvo imprevisti, dovrebbe fare la sua porca figura….. Ettore |
05 luglio 20, 20:42 | #40 (permalink) Top |
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A livello di struttura e parti mobili l’XC-142 è terminato. Ho quindi chiesto all'amico Corrado di fare qualche foto al pallido modello. Prima di procedere con la verniciatura (che è piuttosto complessa), preferisco effettuare qualche prova di volo a punto fisso (hovering). Sarei già soddisfatto se riuscissi a mantenere il modello a poche spanne da terra dato che il peso finale di 3,5 Kg. fa capire che una transizione al volo orizzontale è quasi impossibile. Al limite potrei aspirare al famigerato SFF (Slow Forward Fligh), una specie di volo a bassa velocità eseguito con l’ala a circa 45 gradi. Va detto che nello SFF il controllo del modello sull’asse di rollio è molto critico. Ho iniziato la programmazione del firmware OpenAeroVTOL e sono nati i primi problemi: il motore di coda senta a ripartire prontamente e quindi dovrò controllare bene i settaggi del regolatore o magari cambiarlo. Fortunatamente la rotazione dell’ala funziona abbastanza bene. Se il modello sopravviverà ai primi test, credo che una volta verniciato, possa risultare interessante. Se non altro, per adesso, è l’unico XC-142 tutto in legno esistente sul pianeta….. ettore |
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