22 febbraio 06, 14:53 | #11 (permalink) Top | |
User Data registr.: 26-08-2004 Residenza: Milano
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Ciao | |
22 febbraio 06, 16:19 | #12 (permalink) Top | |
User Data registr.: 16-01-2006 Residenza: Varese
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Questo è un infausto esperimento che feci tempo fà, l'unica volta che ho abbandonato le svergolature alari per poter tagliare le ali con la tecnica del punto fisso, al terzo tutt'ala (tipo polistrali per intenderci ma con frecce accentuate) carogna ho abbandonato questa tipologia. Mentre mi ha dato buoni risultati in un paio d'esperimenti simili ma con ala a delta profilo clark y, corda alla radice 400 mm, estremità 150 mm, bordo d'uscita allineato (quindi il BE dell'estremità si posiziona a 250 mm dal BE della radice), motore classe 480 con elica trattiva e l'incollaggio delle ali è stato fatto appoggiando l'intradosso sul piano, tagliate con punto fisso. Se trovo il disegno te lo posto, è l'unico tra tutte le ali volanti che rifarei.
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22 febbraio 06, 18:18 | #14 (permalink) Top |
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@davide_moretti Come profilo penso di usare Sn42, un profilo trovato sil sito di Nosi (secondo link che hai postato), apertura alare 120 cm, le corde le sto ancora pensando. @Renato74 Un'approfondimento sul tuo esperimento, tu pensi che la facilta' di avvitamento sia dovuta alla freccia accentuata o alla mancanza di svergolatura? Avevi le derive? |
22 febbraio 06, 18:27 | #15 (permalink) Top | |
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Come aliante ci sarebbe anche questo http://spazioinwind.libero.it/voloinpendio/poison.html Ciao | |
22 febbraio 06, 18:35 | #16 (permalink) Top | |
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Sarà forse che non faccio virate così strette? Ciao | |
22 febbraio 06, 18:46 | #17 (permalink) Top | ||
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Non mi torna qualcosa: PLANK FRECCIA Citazione:
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22 febbraio 06, 21:34 | #18 (permalink) Top | |
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22 febbraio 06, 21:36 | #19 (permalink) Top | |
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P.S.: il poison è BELLISSIMO! in carbonio poi che cattivo
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22 febbraio 06, 21:41 | #20 (permalink) Top | |
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Profili a Cm nullo per tuttala a freccia (Swept) La configurazione a freccia con estremità svergolate geometricamente e/o aerodinamicamente consente di ottenere ottimi modelli polivalenti e per questo riscuote sempre maggiori consensi. Rispetto ad una architettura tradizionale, le superfici stabilizzanti (estremità alari) devono agire più energicamente del classico piano di coda, che può invece contare su un lungo braccio di leva per contrastare il momento alare. Per ridurre questo effetto, che ha come conseguenza un aumento della resistenza, è importante che il momento destabilizzante della zona portante dellala sia il più basso possibile o assente, se non addirittura direttamente stabilizzante anche solo leggermente. Questo è possibile utilizzando profili con Cm nullo o quasi (meglio se leggermente positivo), utilizzare invece profili con Cm decisamente negativo comporta che, per raggiungere la stabilità, si deve adottare un discreto svergolamento alare, da qui il notevole scadimento delle prestazioni del modello soprattutto in velocità ma anche in efficienza, anche se il profilo scelto ha di per se una buona polare. Unaltro accorgimento utile a migliorare lefficienza generale del modello è quello di far iniziare la svergolatura non dalla radice alare ma da circa metà della semiala verso lestremità, in modo da ottimizzare lazione stabilizzante nella zona con maggior braccio di leva. Tuttala privi di svergolamento alare (Plank) Per quanto riguarda le prestazioni di velocità pura, le maggiori soddisfazioni le ho avute con dei tuttala privi di svergolamento alare. Nonostante che i profili autostabili, a causa del marcato reflex, presentino coefficienti di resistenza leggermente maggiori rispetto a quelli impiegati sui tuttala a freccia, lala di un plank lavora per definizione in ogni suo punto allo stesso angolo di attacco e questo significa che in picchiata veloce tutta lala si trova nelle condizioni di resistenza minima. Un altro vantaggio insito in questa configurazione è che si riducono drasticamente le forti sollecitazioni torsionali tipiche dei tuttala swept e quindi anche i rischi di flutter sono molto minori. Per contro i profili autostabili non garantiscono forti coefficienti di portanza e gli alianti su cui sono impiegati si comportano di conseguenza: Se costretti a volare troppo lentamente non possono che perdere quota in maniera vistosa. Quindi un ala plank ha certe prestazioni ma per la sua geometria obbliga l'utilizzo di profili a momento nullo, pena l'avvitamento dell'ala su sè stessa.
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