Fournier di balsa, piccolo e carino: lo facciamo insieme?

[gattodistrada]

Originalmente inviato da fai4602

..............l'assassino quando entra in scena ???

quando arriva l'interferenza!!!

[luca.masali]

Beh, nel nostro caso il guaio non è tanto quando entra in scena l'assassino,. Piuttosto, son dolori quando entra l'avvocato

[foam]

Originalmente inviato da luca.masali

E ora, la pilloa di saggezza della sera


Stavo ragionando che scrivere romanzi e fare aeromodelli sono attibìvità simili in maniera impressionante, magari un giorno vi racconterò perché.

Qundoi darò ai giovani aeromodellisti il consiglio che do sempre ai ragazzi che mi chiedono come si fa a diventare scrittore.

la cosa più importante, l'unica che conta veramente, è dedicare un pò di tempo ogni giorno al romanz... ehm, volevo dire al modello.

Non è importante la quantità di tempo; mezz'ora è spesso un lusso quando si lavora e si ha famiglia, ma anche dieci minuti sono sufficienti per verificare le incollature o rileggere e assaporare un passo importante che abbiamo scritto.

Non è importante nemmeno la qualità di questo tempo: se abbiamo la testa da un altra parte, se non abbiamo voglia, se siamo stanchi e arrabbiati può darsi benissimo che scrivberemoi una scena moscia, o peggio ancora banale. O incolleremo una centiuna storta. O taglieremo col filo caldo un'ala svergola. Poco male, i dieci minuti di domani serviranno a scollare la centina o a riscrivere la scena che non va o a rifare l'ala.

Quello che davvero conta è la costanza di quel tempo. Il romanzo, il modello devono diventare parte di noi, della nostra vita, dei nostri gesti quotidiani: impensabile andare a dormire senza lavarsi il cul.... ehm, i denti, impensabile chiudere una giornata senza aver lavorato alla creatura di carta o di balsa. Solo così si crea quel feeling, quell'intimità col nostro lavoro che è la condizione indispensabile perché riesca il miracolo: che una parte vera e profonda di noi si trasferisca sulla pagina scritta o sulla balsa spillata sul tavolo in garage.

Senza questo transfert, non saremo mai né scrittori né modellisti. Al massimo, saremo uno che scrive o uno che monta arf. Ma il cuore e il cervello saranno da tutt'altra parte, non saranno nelle nostre pagine e nemmeno nelle nostre centine.

Bene, qualunque roba ci fosse stata nel mio caffé sta cessando l'effetto. Non rileggo, passo e chiudo.

Ora capisco perchè costruisco modelli illeggibili e scrivo libri svergolati

a parte gli scherzi leggere i tuoi post è un piacere.

P.S.

hai attizzato la mia curiosità, perchè scrivere è simile al costruire?

[ask21]

Originalmente inviato da luca.masali

E ora, la pilloa di saggezza della sera


Stavo ragionando che scrivere romanzi e fare aeromodelli sono attibìvità simili in maniera impressionante, magari un giorno vi racconterò perché.

Qundoi darò ai giovani aeromodellisti il consiglio che do sempre ai ragazzi che mi chiedono come si fa a diventare scrittore.

la cosa più importante, l'unica che conta veramente, è dedicare un pò di tempo ogni giorno al romanz... ehm, volevo dire al modello.

Non è importante la quantità di tempo; mezz'ora è spesso un lusso quando si lavora e si ha famiglia, ma anche dieci minuti sono sufficienti per verificare le incollature o rileggere e assaporare un passo importante che abbiamo scritto.

Non è importante nemmeno la qualità di questo tempo: se abbiamo la testa da un altra parte, se non abbiamo voglia, se siamo stanchi e arrabbiati può darsi benissimo che scrivberemoi una scena moscia, o peggio ancora banale. O incolleremo una centiuna storta. O taglieremo col filo caldo un'ala svergola. Poco male, i dieci minuti di domani serviranno a scollare la centina o a riscrivere la scena che non va o a rifare l'ala.

Quello che davvero conta è la costanza di quel tempo. Il romanzo, il modello devono diventare parte di noi, della nostra vita, dei nostri gesti quotidiani: impensabile andare a dormire senza lavarsi il cul.... ehm, i denti, impensabile chiudere una giornata senza aver lavorato alla creatura di carta o di balsa. Solo così si crea quel feeling, quell'intimità col nostro lavoro che è la condizione indispensabile perché riesca il miracolo: che una parte vera e profonda di noi si trasferisca sulla pagina scritta o sulla balsa spillata sul tavolo in garage.

Senza questo transfert, non saremo mai né scrittori né modellisti. Al massimo, saremo uno che scrive o uno che monta arf. Ma il cuore e il cervello saranno da tutt'altra parte, non saranno nelle nostre pagine e nemmeno nelle nostre centine.

Bene, qualunque roba ci fosse stata nel mio caffé sta cessando l'effetto. Non rileggo, passo e chiudo.

Ahhh...questo si che è parlare!Vado a comprare balsa ed anti miscela!

[luca.masali]

Originalmente inviato da foam

O

hai attizzato la mia curiosità, perchè scrivere è simile al costruire?

Uh, prometto che domani te lo racconto, è una riflessione interessante, mi fa piacere condividerla ma adesso sono troppo stanco!

Torniamo al fournier:



Incredibile come basti unire i tralicci per passare da uno schizzetto di balsa sul tavolo a un quasi-modello, vero?





L'unione è semplicemente banale, almeno per ciò che riguarda la coda; ho un poco semplificato la struttura, eliminando due ordinate perfettamente inutili, la seconda e l'ultima; che fossero inutili però l'ho capito solo tenendo la struttura in mano

Il muso invece richiede un pizzico di lavoro in più: essendo una curva complessa, per ricoprirlo correttamente è necessario ricorrere alla tecnica del fasciame, cioè in pratica usare delle striscioline di balsa da 1.5 mm di spessore, opportunamente rastremate; niente di difficile, la foto da un'idea di come si procede, poi la carta vetrata renderà perfetto il lavoro. Magari con l'aiuto di un semplice stucco ultraleggero da stendere a pennello o a spruzzo; lo si prepara in un attimo mescolando un cucchiaino di borotalco in un po' di colla cellulosica, diluendo secondo necessità con acetone o diluente nitro. Ma non anticipiamo, ci arriveremo presto.

anche sul muso c'è ua piccola modifica, quattro listelli aggiunti alle ordinate, per rendere più semplice il lavoro di ricopertura a fasciame.

[luca.masali]

Ecco qui, a proposito del discorso sulla costanza. Come si diceva, anche dieci minuti, un solo legnetto incollato al giorno sono un passo importante nella direzione giusta. E permettono di finire un modello anche quando sembra proprio che il tempo sia evaporato e non ce ne sia proprio più.

In mezzoretta il muso a fasciame è stato sgrossato e un pò lisciato; non è certo rifinito, va ancora stuccato ed eventualmente ricoperto di modelspan leggera, ma per intanto è così.


'Notte a tutti

[tcaf_volo]

Luca vedo che abbiamo tantissime cose in comune : la confusione che c'è sul piano di lavoro

Seguo con interesse la costruzione di questo aereo, mi fa scuola

[luca.masali]

Originalmente inviato da tcaf_volo

Luca vedo che abbiamo tantissime cose in comune : la confusione che c'è sul piano di lavoro

Seguo con interesse la costruzione di questo aereo, mi fa scuola

Oggesù... e dire che avevo APPENA MESSO A POSTO!

giuro che è vero, non sto scherzando


il ho visto il tuo airbus... seguo il building thread, ma con un pizzico di malinconia: mi ricorda troppo il mio Caravelle!

[gattodistrada]

Originalmente inviato da luca.masali

Oggesù... e dire che avevo APPENA MESSO A POSTO!

giuro che è vero, non sto scherzando


il ho visto il tuo airbus... seguo il building thread, ma con un pizzico di malinconia: mi ricorda troppo il mio Caravelle!

dai luca su non piangere, tirati su, forza il caravelle ha difeso l'onore fino all'ultimo millimetro..!!!!

[tcaf_volo]

anch'io quando debbo scattare le foto metto tutto a posto cercando di inquadrare al massimo il soggetto senza far vedere cosa c'è attorno :

PS Per il tuo Caravelle mi è dispiaciuto tantissimo, speravo tanto che quel grido: "glià fà" fosse propiziatorio. Io spero tanto che il mio riesca a compiere un volo con tutta la passione e danaro che ci stò investendo. Oggi mi sono arrivato i pezzi mancanti, quindi riprendo la costruzione Scusa l'off topic