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Vecchio 18 ottobre 09, 01:10   #161 (permalink)  Top
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ad essere bravi piloti si arriva per gradi,se salti le tappe... trovi le talpe...
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Vecchio 18 ottobre 09, 09:03   #162 (permalink)  Top
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tu hai vinto l'attestato di aerolamentoso.....
non mi lamento più, tranquillo... ieri ho persino trovato i morsetti fighetti delle dimensioni giuste.... ormai non ho più scuse ...


....(tranne il legno, gli attrezzi, i servi, il motore, la lampadina, l'inclinazione del pavimento, i gremlins, i vicini rumorosi, il fantasma formaggino, il....)
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Vecchio 21 ottobre 09, 20:45   #163 (permalink)  Top
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Scrivo cosi torna tra i primi e forse finiamo di apprendere come si costruisce questo modello!
ciao
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Vecchio 21 ottobre 09, 21:33   #164 (permalink)  Top
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Scrivo cosi torna tra i primi e forse finiamo di apprendere come si costruisce questo modello!
ciao

ehm, come dicevo ci vuole un pizzico di pazienza, sono impiccato col tempo per costruire.

però qualcosa ho fatto, ho rivisto il progetto del muso per accomodarci un carrello retrattile meccanico; se funziona, posterò il disegno per l'opzione retrattile
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Vecchio 24 ottobre 09, 00:23   #165 (permalink)  Top
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ora i tralicci uniti assomigliano (vagamente) a una fusoliera

Il muso è molto diverso rispetto al progetto per poterci accomodare un carrello retrattile;
se tutto funzionerà a dovere, posterò le modifiche al disegno.

Se qualcuno ha fretta, mp e gli manderò i progett non ancora testati

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Vecchio 24 ottobre 09, 00:27   #166 (permalink)  Top
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Sto verificando gli ingombri per due possibilità: una batteria da 1300 mah, 2 celle, che mi pare la soluzione migliore ed è quella che adotterò io. Ma visto che conosco i miei polli, ci sarà certamente qualcuno che pure su un motoaliante vorrà metterci a forza tre celle, quindi il muso può accomodare senza problemi una batteria 3s da 1600

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Vecchio 24 ottobre 09, 00:41   #167 (permalink)  Top
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E ora, la pilloa di saggezza della sera


Stavo ragionando che scrivere romanzi e fare aeromodelli sono attibìvità simili in maniera impressionante, magari un giorno vi racconterò perché.

Qundoi darò ai giovani aeromodellisti il consiglio che do sempre ai ragazzi che mi chiedono come si fa a diventare scrittore.

la cosa più importante, l'unica che conta veramente, è dedicare un pò di tempo ogni giorno al romanz... ehm, volevo dire al modello.

Non è importante la quantità di tempo; mezz'ora è spesso un lusso quando si lavora e si ha famiglia, ma anche dieci minuti sono sufficienti per verificare le incollature o rileggere e assaporare un passo importante che abbiamo scritto.

Non è importante nemmeno la qualità di questo tempo: se abbiamo la testa da un altra parte, se non abbiamo voglia, se siamo stanchi e arrabbiati può darsi benissimo che scrivberemoi una scena moscia, o peggio ancora banale. O incolleremo una centiuna storta. O taglieremo col filo caldo un'ala svergola. Poco male, i dieci minuti di domani serviranno a scollare la centina o a riscrivere la scena che non va o a rifare l'ala.

Quello che davvero conta è la costanza di quel tempo. Il romanzo, il modello devono diventare parte di noi, della nostra vita, dei nostri gesti quotidiani: impensabile andare a dormire senza lavarsi il cul.... ehm, i denti, impensabile chiudere una giornata senza aver lavorato alla creatura di carta o di balsa. Solo così si crea quel feeling, quell'intimità col nostro lavoro che è la condizione indispensabile perché riesca il miracolo: che una parte vera e profonda di noi si trasferisca sulla pagina scritta o sulla balsa spillata sul tavolo in garage.

Senza questo transfert, non saremo mai né scrittori né modellisti. Al massimo, saremo uno che scrive o uno che monta arf. Ma il cuore e il cervello saranno da tutt'altra parte, non saranno nelle nostre pagine e nemmeno nelle nostre centine.

Bene, qualunque roba ci fosse stata nel mio caffé sta cessando l'effetto. Non rileggo, passo e chiudo.
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Vecchio 24 ottobre 09, 05:31   #168 (permalink)  Top
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E ora, la pilloa di saggezza della sera


Stavo ragionando che scrivere romanzi e fare aeromodelli sono attibìvità simili in maniera impressionante, magari un giorno vi racconterò perché.

Qundoi darò ai giovani aeromodellisti il consiglio che do sempre ai ragazzi che mi chiedono come si fa a diventare scrittore.

la cosa più importante, l'unica che conta veramente, è dedicare un pò di tempo ogni giorno al romanz... ehm, volevo dire al modello.

Non è importante la quantità di tempo; mezz'ora è spesso un lusso quando si lavora e si ha famiglia, ma anche dieci minuti sono sufficienti per verificare le incollature o rileggere e assaporare un passo importante che abbiamo scritto.

Non è importante nemmeno la qualità di questo tempo: se abbiamo la testa da un altra parte, se non abbiamo voglia, se siamo stanchi e arrabbiati può darsi benissimo che scrivberemoi una scena moscia, o peggio ancora banale. O incolleremo una centiuna storta. O taglieremo col filo caldo un'ala svergola. Poco male, i dieci minuti di domani serviranno a scollare la centina o a riscrivere la scena che non va o a rifare l'ala.

Quello che davvero conta è la costanza di quel tempo. Il romanzo, il modello devono diventare parte di noi, della nostra vita, dei nostri gesti quotidiani: impensabile andare a dormire senza lavarsi il cul.... ehm, i denti, impensabile chiudere una giornata senza aver lavorato alla creatura di carta o di balsa. Solo così si crea quel feeling, quell'intimità col nostro lavoro che è la condizione indispensabile perché riesca il miracolo: che una parte vera e profonda di noi si trasferisca sulla pagina scritta o sulla balsa spillata sul tavolo in garage.

Senza questo transfert, non saremo mai né scrittori né modellisti. Al massimo, saremo uno che scrive o uno che monta arf. Ma il cuore e il cervello saranno da tutt'altra parte, non saranno nelle nostre pagine e nemmeno nelle nostre centine.

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Vecchio 24 ottobre 09, 06:44   #169 (permalink)  Top
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Stavo ragionando che scrivere romanzi e fare aeromodelli sono attibìvità simili in maniera impressionante, magari un giorno vi racconterò perché.

Qundoi darò ai giovani aeromodellisti il consiglio che do sempre ai ragazzi che mi chiedono come si fa a diventare scrittore.

la cosa più importante, l'unica che conta veramente, è dedicare un pò di tempo ogni giorno al romanz... ehm, volevo dire al modello.

Non è importante la quantità di tempo; mezz'ora è spesso un lusso quando si lavora e si ha famiglia, ma anche dieci minuti sono sufficienti per verificare le incollature o rileggere e assaporare un passo importante che abbiamo scritto.

Non è importante nemmeno la qualità di questo tempo: se abbiamo la testa da un altra parte, se non abbiamo voglia, se siamo stanchi e arrabbiati può darsi benissimo che scrivberemoi una scena moscia, o peggio ancora banale. O incolleremo una centiuna storta. O taglieremo col filo caldo un'ala svergola. Poco male, i dieci minuti di domani serviranno a scollare la centina o a riscrivere la scena che non va o a rifare l'ala.

Quello che davvero conta è la costanza di quel tempo. Il romanzo, il modello devono diventare parte di noi, della nostra vita, dei nostri gesti quotidiani: impensabile andare a dormire senza lavarsi il cul.... ehm, i denti, impensabile chiudere una giornata senza aver lavorato alla creatura di carta o di balsa. Solo così si crea quel feeling, quell'intimità col nostro lavoro che è la condizione indispensabile perché riesca il miracolo: che una parte vera e profonda di noi si trasferisca sulla pagina scritta o sulla balsa spillata sul tavolo in garage.

Senza questo transfert, non saremo mai né scrittori né modellisti. Al massimo, saremo uno che scrive o uno che monta arf. Ma il cuore e il cervello saranno da tutt'altra parte, non saranno nelle nostre pagine e nemmeno nelle nostre centine.

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me la sono letta alle 6.43 del mattino ma ha avuto comunque lo stesso effetto
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Vecchio 24 ottobre 09, 10:15   #170 (permalink)  Top
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..............l'assassino quando entra in scena ???
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Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

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