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Vecchio 14 aprile 05, 13:11   #11 (permalink)  Top
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L'avatar di Claudio_F
 
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Avrei dovuto specificarlo meglio Intendevo appunto una rotazione accidentale... abbiamo detto la stessa cosa in due modi diversi E qui ritorna la domanda iniziale... una rotazione accidentale dovrebbe venire corretta completamente in modo automatico, e non solo contrastata.
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Vecchio 14 aprile 05, 13:45   #12 (permalink)  Top
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L'avatar di gianf
 
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Non riesce a farla la rotazione accidentale perche corregge immediatamente
infatti il giro corregge nel giro di micro se non addirittura nano secondi quindi se ti arriva una forte turbolenza o un colpo di vento tu non te ne accorgi neanche perchè il mezzo rimane perfettamente fermo
Il co-pilot funziona diversamente e mi pare abbia un sensore termico che riconosce la terra dal cielo quindi in ogni momento sa come si trova rispetto a questi, e quando attivi l'interruttore, questo ignora i comandi provenienti dal telecomando e agisce su i servi per riportare a livello il modello per poi ripassare i comandi al pilota.
Quindi i giroscopi modellistici non sono assolutamente adatti a questo scopo a meno di utilizzarli con un'elettronica di controllo dedicata che forse riesce a calcolare la posizione rispetto alla linea di orizzonte per poi rimetterlo in assetto quando gli viene richiesto da pilota.
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Gianfilippo
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Vecchio 18 aprile 05, 23:11   #13 (permalink)  Top
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L'avatar di davidea
 
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Originally posted by Madmartigan@11 aprile 2005, 18:34

E poi....i ricevitori a PLL, ho letto che non hanno bisogno di quarzo, li setti con un modilino apposito e puoi così usarli per ogni frequenza! Come vanno questi tipi di ricevitore! A pensare che c'è un PLL mi da l'idea di andare benone!

Accetto paerei a riguardo

Tommy

PLL = Phased locked loop, anello a controllo di fase.

teoria , valida per tutte le applicazioni del pll.

normalmente siete (perche' in molti campi il pll ha soppiantato tutto da una vita) abituati a vedere un ricevitore o trasmettitore, con un quarzo, da cambiare per ogni frequenza che volete utilizzare, questo e' il metodo classico, un transitor, un paio di capacita' e il quarzo risuonatore, 4 componenti ed e' fatto il circuito, facile, compatto , leggero, unico inconvenioente ogni volta che si vuole cambiare frequenza bisogna cambaire il quarzo.

oscillatore PLL : e' composto da un' oscillatore libero, corregibile da un segnale di controllo, un' oscillatore di precisione con un quarzo, un divisore e un comparatore.
l' oscillatore libero oscilla, ad una frequenza incognita, che dovra' poi' avvicinarsi alla frequenza voluta, questa oscillazione incognita, viene divisa dal divisore per un valore di divisione, e questo valore, comparato al valore che dovrebbe avere la frequenza di oscillazione voluta diviso il valore di divisione, il risultato se inferiore, comandera' l' oscillatore libero ad aumentare la frequenza, se superiore, a diminuirla.
il quarzo c'e' sempre ma non si cambia!!!!!, per cambiare frequenza, si cambia il valore di divisione!!!!!

pro: e' facile e immediato cambiare frequenza, basta cambiare il valore di divisione!!!, e' piu' stabile!, e' facile memorizzare una frequenza, si memorizza il valore del divisore!!

contro: complessita' circuitale superiore, servono piu' pezzi, che lo rendono piu' ingombrante, peso superiore! serve un meccanismo di variazione del valore di divisione.

prsonalmente data la mia giovane eta' modellistica, non so' se nel settore, l' indicazione pll indichi anche qualche raffinatezza circuitale di altra natura ma che spacciano per tale.

curiosita': tutti i ricevitori e trasmettitori che vedete in giro (autoradio, ricevitore del televisore, del decoder digitale terrestre/satellitare, videosender, ascoltabambino etc)
funzionano tutti sul principio' del pll!, e dove vi viene mostrato una frequenza o una sintonia, questa e' quella presunta ricavata dal valore di divisione!!!!!
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73 de davidea!!!
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Vecchio 18 aprile 05, 23:27   #14 (permalink)  Top
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L'avatar di ginopilotino
 
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Esisteva tempo fa un rilevatore ottico di orizzonte, di fabbricazione russa, era l'unico sistema per mantere il modello in linea e in emergenza te lo rimetteva, da noi nessuno lo ha provato, ma vedo che non ha avuto un grande successo, il giroscopio al limite può servire per il torque rool o overig, dovrebbe aiutare a mentenere il modello verticale, non ne capisco l'utilità in volo, a parte forse un comportamento più plastico per modellisti inesperti, per i piloti esperti sarebbe solo una complicazione.
Questo è unicamente il mio pensiero e per questo passibile di replica e di errore.
Ciao Stefano
Appena posso provo come funziona, mi avete incuriosito.
Il problema del PLL è che tu cambi frequenza, ma devi ogni volta mettere la molletta, altrimenti se ti dimentichi e pensi di essere al sicuro, il primo suonato che arriva ed accende ti butta a terra.
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A volte non si sa cosa si nasconde, sotto una dura scorza!! Mai giudicare solo dall'esterno!!
P.S. NON IMPARTISCO LEZIONI DI 3D ESTREMO.....


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Vecchio 19 aprile 05, 14:41   #15 (permalink)  Top
Sospeso
 
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Secondo me il giroscopio montato sugli alettoni potrebbe essere una buona cose in caso di improvvise folate di vento e condizioni particolari, es. lo si monta sugli HLG a lancio SAL (però sul direzionale) per mantenere in linea il modello negli attimi successivi allo sgancio, però su un modello normale montato sull' asse di imbardata o di beccheggio (direzionale o profondità) potrebbe dar luogo ad avvitamenti, virate scoordinate o addirittura oscillazioni crescenti sul piano di quota.
Proverò su un modello che sto facendo di montarne uno sugli alettoni.
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Vecchio 20 aprile 05, 12:35   #16 (permalink)  Top
Sospeso
 
L'avatar di batman
 
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Originally posted by batman@19 aprile 2005, 13:31
Secondo me il giroscopio montato sugli alettoni potrebbe essere una buona cose in caso di improvvise folate di vento e condizioni particolari, es. lo si monta sugli HLG a lancio SAL (però sul direzionale) per mantenere in linea il modello negli attimi successivi allo sgancio, però su un modello normale montato sull' asse di imbardata o di beccheggio (direzionale o profondità) potrebbe dar luogo ad avvitamenti, virate scoordinate o addirittura oscillazioni crescenti sul piano di quota.
Proverò su un modello che sto facendo di montarne uno sugli alettoni.
Qualcuno ha qualche esperienza sul giroscopio applicato agli alettoni???
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Vecchio 20 aprile 05, 13:36   #17 (permalink)  Top
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Originally posted by batman@20 aprile 2005, 12:25
Qualcuno ha qualche esperienza sul giroscopio applicato agli alettoni???

NON HO SENTITO........URLA PIU FORTE
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Mi son responsabile de quel che scrivo no de quel che ti te lesi.

L'aeromodellismo insegna la pazienza perché nell' aeromodellismo la fretta è portatrice di guai.

Al'è inutil insegnà al mus.....si piard timp e in plui si infastidis la bestie !

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Vecchio 20 aprile 05, 13:44   #18 (permalink)  Top
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L'avatar di Ing_Marco
 
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Il PLL oltre a permettere una sintonia variabile, impostando correttamente il VCO ( voltage controlled oscillator ) incluso nell'anello di reazione, permette di generare un segnale Equifasato con il segnale ricevuto, per permettere una demodulazione Coerente.

Questo è il vero lavoro del PLL.

CIAO
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Sito del mio gruppo :www.gvfalchetto.it
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Vecchio 20 aprile 05, 14:04   #19 (permalink)  Top
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Tutta farina del mio sacco:
La comparsa dell’“anello ad asservimento di fase”, che ormai è entrato nel linguaggio di tutti coloro che si occupano di telecomunicazioni, controlli automatici ed elettronica in generale, con l’acronimo PLL, contrazione di “Phase-locked loop”, risale al giugno 1932, anno in cui apparve la sua prima descrizione, fatta dall’ingegnere francese H. de Bellescize, nell’articolo dal titolo “La reception synchrone”, pubblicato su “Onde Electrique”. Tuttavia, furono necessari ancora alcuni anni perché questo sistema entrasse prepotentemente nella soluzione dei problemi di sincronizzazione, determinati allora, in prevalenza, dall’iniziale sviluppo delle trasmissioni televisive.

La struttura tipica di un PLL è sufficientemente semplice, richiedendo un rivelatore di fase, che svolga le funzioni di nodo di somma algebrica del segnale in ingresso e di quello da asservire, i quali normalmente sono rappresentati da grandezze fisiche di tensione o corrente, per generare il necessario segnale d’errore, anch’esso fisicamente una tensione od una corrente, un filtro di anello ed un attuatore, rappresentato da un oscillatore che generi il segnale da asservire, il cui valore di frequenza sia controllato da tensione o da corrente.

Lo schema a blocchi, di principio, di un tale sistema è riportato in fig. 1, ove si è supposto che le pulsazioni dei due segnali X(t) ed S(t) abbiano, per semplicità, lo stesso valore, al fine di avere all’uscita del rivelatore di fase l’espressione di u1 che dipenda solo dalla differenza .

Sono stato sufficentemente chiaro ed esaustivo??
Ciao Stefano
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Vecchio 20 aprile 05, 14:04   #20 (permalink)  Top
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Data registr.: 23-06-2004
Residenza: Besozzo (VA)
Messaggi: 295
Io ho provato ad installare il giroscopio sul timone di un 3DX per imparare il torque roll.
Effettivamente aiuta anche se, forse perchè ho usato un giro non eccellente (un telebee avanzato da un elicottero) ed un servo non velocissimo (hs55), mi sembra poi un pò rallentato nelle altre manovre.
Esistono comunque giroscopi specifici per aereoplani (anche con alettoni a due servi) che, probabilmente, hanno settaggi e tempi di reazione diversi da quelli per elicotteri.
Per esempio:

http://www.futaba-rc.com/radioaccys/futm0807.html

Qui spiega bene pro e contro dell'uso dei giroscopi sugli aerei.

http://www.futaba-rc.com/faq/faq-gyros.html#q340

Ciao

Fabrizio
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