20 settembre 22, 22:01 | #11 (permalink) Top |
User |
I disegni che avete consigliato sono per motori a scoppio. Se uno vuole farlo con motori elettrici deve cambiare concettualmente molte parti strutturali. Non solo, essendo il primo modello, inevitabilmente ci sarà una tendenza a lavorare "pesante" senza curarsi della leggerezza nel suo insieme. Costruire una macchina volante è concettualmente diverso dal costruire una imbarcazione o una macchina di terra. Sugli aerei il peso è fondamentale. Ogni grammo aggiunto in coda va bilanciato con 3 grammi posti sul muso. Quindi, se proprio uno deve esagerare con il peso è meglio che lo faccia nella parte frontale. In quel caso "pagherà meno" per arrivare al bilanciamento
__________________ volo e navigo solo con modelli autocostruiti FLY BRIANZA http://www.youtube.com/watch?v=1BT9OLdXy58 |
21 settembre 22, 10:07 | #12 (permalink) Top |
User Data registr.: 08-10-2021 Residenza: milano
Messaggi: 7
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Ma grazie!!!!.. tutti preziosi come immaginavo. Se non e' troppo Complicato posso chiederti quali sono ke modifiche principali per l adattamento ad elettrico?. In generale ovviamente.. nin ti chiedo di studiarti il mio modello!!!. Intanto sto procedendo a ridisegnare tutto in fusion360.. per maggiore precisione e per poi fare il gcode per la laser cut.. per i pesi sono avvezzo a tenerli sotto controllo. In fusion ho la libreria dei materiali quindi ce l'ho sotto controllo costantemente.. ho anche le pesatura di molti motori outrunner già usati e della cavetteria per DM.. dovrò censire il peso dei motorinchenscegliero e della verniciatura e fibra.. Si.. sui mezzi di terra e- tutto più semplicemente. E questo è stato il motivo per cui la mia prima domanda verteva proprio su questo!!. Nel frattempo ho scelto il plan dal sito da voi suggerito e sto ridisegnato tutto per avere forme precisissime.. nell'ordine poi calcolero quanto tempo vorrei di volo e a ritroso con i parametri dei motori ..il peso la superficie ali.. farò delle tabelle per scegliere alla fine quale scala usare.. non penso di poter arrivare fino a 2mt di ala... anche solonper le difficoltà logistiche!!.. vedremo.. |
21 settembre 22, 11:03 | #13 (permalink) Top |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
Messaggi: 14.606
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L'installazione dei motori elettrici è quanto di più semplice si possa immaginare. Data la scarsa potenza che verrà installata è sufficiente una ordinata da 3 mm o da 5 mm su cui avvitare, io uso viti autofilettanti da legno, la flangia del motore. L'ordinata può essere nel punto in cui ti fa più comodo, spessorando opportunamente puoi arrivare alla posizione corretta. Vedi foto allegata. La vera modifica riguarda il posizionamento delle batterie e la creazione di uno sportello che ne permetta la rapida sostituzione. Per quanto riguarda l'ala si può pensare di farla in due parti unite da baionetta tonda in carbonio, per esempio, ma si possono trovare anche tubi un dural che pesano qualcosa in più, ma costano molto meno. Conviene, facendola non in un pezzo unico, fare un pezzo centrale lungo fino ai motori esterni e due estremità sostenute da baionette anche piatte e tenute in posizione con viti. |
23 settembre 22, 13:45 | #15 (permalink) Top |
User Data registr.: 20-09-2004 Residenza: Torino
Messaggi: 2.982
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Un errore comune che ho visto fare a molti costruttori di aerei che volevano costruire tutto da soli partendo dai trittici e disegni originali era quello di volere a tutti i costi rispettarne la scala. Quindi decidendo ad esempio di fare un modello in scala 1:10 di un aereo da 15m prendevano il disegno e ne copiavano al millimetro la struttura e le dimensioni scalandole appunto di un fattore dieci ottenendo ad esempio un'apertura alare di 1.5m e così via. Attenzione però... la densità dell'aria in cui si muoverà l'aereo rimarrà sempre la stessa non sarà aumentata di conseguenza nè tantomeno la velocità dell'aereo... quindi queste persone costruivano modelli bellissimi, molto rifiniti e realistici... però poi non volavano o volavano malissimo.... per colpa di carichi alari altissimi (già ti hanno suggerito valori ragionevoli) oppure perchè banalmente le superfici mobili realizzate in scala non avevano una sufficiente autorevolezza per controllare l'aereo... perchè troppo piccole aerodinamicamente... Morale: le superfici mobili falle più grandi senza curarti della scala. Questo il mio contributo. Saluti Andrea
__________________ Iscritto al gruppo "Volare su Tetti" di Rivoli (TO) |
24 settembre 22, 01:31 | #16 (permalink) Top | |
User Data registr.: 20-03-2015 Residenza: Assisi, in quel di Perugia
Messaggi: 1.197
| Citazione:
Parlo perché sono uno di quei "fenomeni" di cui parli. Ho preso un trittico da un libro...era un BF110 con due magnum.40, fatto tutto a scala...timone ad H e poco se non inesistente direzionale...al primo decollo sembrava un ubriaco alla frutta e boom...riparato, i modellist più esperti dissero di mettere almeno il doppio di superficie specie per combattere l'anticoppia...e ne misi due padelle che sembrava un B-24 bimotore.... Fate come volete ma volava da Dio... brutto arrabbiato ma volava Le riproduzioni a scala solo dalla 1/5 in su si può pensare di fare rimanere tale una superficie come da trittico o disegno ridotto | |
24 settembre 22, 10:08 | #17 (permalink) Top |
Gran Decapo Data registr.: 18-03-2007
Messaggi: 14.606
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In questa serie di modelli la scala è circa 1:10, l'unica differenza rispetto alla riduzione esatta delle superfici e dei volumi è un piccola riduzione della sezione fusoliera del Bearcat e del Sea Fury. |
24 settembre 22, 20:01 | #18 (permalink) Top |
User Data registr.: 31-10-2002 Residenza: Rimini (Pugliese di nascita)
Messaggi: 2.438
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E' inutile stare a discutere delle superfici sui singoli modelli. I modellisti esperti sanno bene cosa voglia dire rapporto di volume di coda. In ogni categoria (alianti, acrobatici, riproduzioni etc) esistono dei valori ben collaudati ai quali ci si dovrebbe attenere. Ovviamente certi modelli veri si avvicinano molto a questi valori 'modellistici' altri modelli assolutamente no (es spitfire). Nel caso del nostro amico è per questo che sarebbe meglio se partisse da un disegno costruttivo rc, eviterebbe sicuramente questo problema senza doversi stare ad informare sui valori del rapporto di coda volumetrico. |
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b17, laser cut, progettazione, struttura |
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