25 aprile 14, 14:51 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 01-04-2014
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| Primo volo ma...
Salve a tutti! Oggi ho volato per la prima volta. Sono andato al campo di volo e c'erano diverse persone intente a far volare i loro mezzi. Sono tutti stati gentilissimi e nonostante mi abbiano sconsigliato di volare per via del vento si sono resi disponibili a volare il mio bixler e anche a passarmi la radio per qualche istante per riprendersela di corsa ai miei errori Bellissima la sensazione... L'unica problema è stato ad un attimo prima del decollo... Arriva la domanda MA LA TUA RADIO E MODE 1, vero? No, dico io, è mode 2. Mi hanno guardato tutti come un alieno. Bè, visto che è la prima volta che voli, se vuoi che ti aiutiamo dobbiamo modificarla. Non siamo in grado di volare in mode 1. Nessun problema, dico io. E giù di cacciavite. La modifica è stata veloce, funzionava tutto al meglio e l'aereo è decollato e volato perfettamente da mani esperte. Quando ho preso in mano io la radio però... Tutte le ore al simulatore, e gli istinti che già avevo maturato col joystic nel simulatore microsoft... Tutto perso. Vuoi salire di quota e ti ritrovi a togliere motore... Devo rincominciare daccapo ed è bruttissimo... Un piccolo consiglio a quelli come me che sono alle primissime armi... Prima di ogni acquisto, e anche prima di un simulatore... Passate al campo della zona, e chiedete con che modo si vola lì... Sarà con quel modo che poi vi faranno vedere come fare i primi passettini! Ps... Ma come accidenti si fa a concepire il modo 1? La cloche di un aereo vero è evidentemente mode 2, ogni simulatore per computer (non di rc) è studiato per un joystic in mode 2... È comodissimo e naturale, visto che da quanto ho potuto capire i comandi di alettoni ed elevatori, soprattutto all'inizio, sono i più usati e rimangono concentrati su uno stick. Anche i caccia militari volano in mode 2! E poi da quello che mi hanno detto pure i modellini di elicotteri prediligono questo modo. Ma perché il mode 1?? Da dove arriva? Chi lo ha inventato? Come si può trovarlo preferibile? Davvero non capisco. E devo pure rincominciare tutto daccapo... |
25 aprile 14, 15:22 | #2 (permalink) Top |
User Data registr.: 12-03-2014
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|
mi fai sorridere perché queste cose esistono dai tempi dell'italia che si faceva rispettare dal mondo. io volo con alettoni e profondità separati e gas a destra ed é tutta una questione di abitudine. non esiste mode migliore di un altro, quando uno impara bene con un mode non trova limitazioni altrimenti significa che non hai imparato bene. quello di cambiare mode al campo é stato utile per aver degli esperti che ti potessero dare una mano senza ricorrere ad allievo maestro però se le tue ore al simulatore sono state molte ti trovi davanti ad un bivio, tornare al tuo mode o rimanere in quello del campo? visto che sei all'inizio rimarrei su quello del tuo gruppo di volo, facendo così puoi sempre provare il modello di un amico o far provare loro i tuoi ma non pensare assolutamente che l'altro mode sia errato. esistono campi di volo come il mio dove siamo fifty fifty tra mode 2 e 1. se però hai imparato molto e ti fideresti a volare da solo allora ritorna alla tua configurazione ma seguirei più che altro l'altra strada. |
25 aprile 14, 15:58 | #3 (permalink) Top | |
User Data registr.: 01-04-2014
Messaggi: 14
| Citazione:
È solo che da puro novizio non riesco proprio a concepirlo questo mode1 Mi sembra una cosa malata... Sono più che altro curioso di sapere da dove arriva, quale è la sua storia ( dei vari mode sarebbe interessante). Esiste qualche lettura in merito? Poi certo, imparare si imparerà! Non capisco cosa intendi con queste cose esistono dai tempi dell'italia che si faceva rispettare dal mondo. Perchè? | |
25 aprile 14, 18:24 | #5 (permalink) Top |
User Data registr.: 05-01-2014 Residenza: Roma
Messaggi: 202
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Ci crederai, identico a quel che è successo a me Vai tranquillo, ci ho messo 3 giorni ad abituarmi e una settimana per arrivare ai livelli a cui stavo col mode 2. Effettivamente anche a me sembra strana la scelta di mettere alettoni e elevatore separati, molto piu logico metterli sullo stesso stick come succede per gli aerei veri, ma in pochissimo tempo non te ne importerá piu e anzi... Magari un giorno anche tu guarderai con espressione improbabile qualcuno che affermerá di essere "moddato" in mode 2 xD Inviato dal mio GT-S5360 con Tapatalk 2 |
26 aprile 14, 03:44 | #6 (permalink) Top | |
User Data registr.: 12-04-2006
Messaggi: 101
| Citazione:
Salve Tomy983 e complimenti per il primo volo. Cerco di rispondere alla tua domanda. Lo sviluppo dellaeromodellismo radiocomandato ha portato al modo 1 prima che al modo 2 in conseguenza degli sviluppi dellelettromeccanica e dellelettronica. Vado a memoria senza prendere in mano i sacri testi ma più o meno è andata come segue. I primi radiocomandi (anni 20-30) erano del tipo a valvola e dotati di relais. Laeromodellista aveva in mano una scatoletta munita di un unico pulsante (generalmente mosso con il pollice destro) che poteva trasmettere un segnale radio semplice: presente o assente. Sul modello cera un semplice ricevitore a valvola, capace di sentire il segnale in arrivo: presente o assente. Un ingegnoso sistema con relais e scappamento dotato di ancoretta ed elastico..., traduceva poi quellunico comando in movimento alternato: una volta da una parte e una volta dallaltra (sistema bang-bang). Il modello doveva essere ben centrato e capace di volare da solo andando dritto senza toccare lelevatore. Si muoveva solo il direzionale, che era considerato il comando fondamentale per non perdere il modello e mantenerlo a girare sul campo. Quando laeromodellista premeva il pulsante, il sistema ricevente a bordo del modello faceva scattare il direzionale da una parte, fino a fondo corsa, e restava lì fino a quando laeromodellista manteneva premuto il pulsante. Se il modellista rilasciava e premeva ancora il pulsante, il sistema faceva scattare il direzionale dalla parte opposta. Una virata larga richiedeva di alternare premute di pulsante lunghe (quando il direzionale andava dalla parte voluta) e premute di pulsante brevi (quando il direzionale andava dalla parte non voluta). E il numero dei comandi inviabili al modello dipendeva anche dal numero di giri dellelastico, ed era quindi limitato. Il sistema era pesante (valvole, relais, batterie al piombo) e macchinoso (relais elettromeccanici ad elastico), oltre che molto costoso a causa della scarsa diffusione dellelettronica in quei tempi pionieristici, ma permetteva di mantenere il modello sul cielo campo abbastanza bene, con gioia degli aeromodellisti. Poi si cominciò a usare una specie di doppio canale virtuale. Dapprima complicando quel sistema in modo che lo stesso singolo attuatore meccanico fosse in grado di muovere, a rotazione, per esempio, una volta il direzionale a destra, poi lelevatore a cabrare, poi lelevatore a picchiare e infine ancora il direzionale a sinistra. Sempre con un pulsante solo. Con questo sistema dare un certo comando, pur passando velocemente attraverso tutti gli altri, era una cosa complicata ma tutto sommato fattibile. Poi si pensò di sdoppiare i meccanismi a bordo del modello, e di mettere sulla trasmittente ben due pulsanti: uno per il direzionale (mosso col pollice destro), e uno per lelevatore (mosso col pollice sinistro). In seguito, la presenza di due comandi permise di spostare il comando di direzione, togliendolo dal direzionale in coda per assegnarlo invece agli alettoni alari, aumentando il realismo del volo. Questo avvenne in particolar modo quando lelettronica sempre più raffinata superò il sistema bang bang, col pulsante, per arrivare al sistema proporzionale con lo stick (di tanto muovo lo stick, di tanto si muove la superficie a bordo del modello). Intanto il sistema veniva perfezionato anche in altri modi (sistemi multiplex acustici di vario tipo per avere più canali sulla stessa frequenza, riceventi supereterodina, transistor leggerissimi, veri sistemi multicanale ovvero pluri, modulazione di frequenza, batterie in miniatura, batterie al nickel cadmio, radio con miscelazioni, circuiti integrati, modulazione PCM, batterie nimh, sistemi di trasmissione a salto di frequenza, ...). E siamo arrivati alloggi. Da questo sviluppo si vede che i comandi di alettoni (anticamente di direzionale) ed elevatore sono separati fondamentalmente per motivi storici. Ma quella separazione oggi rimane ed è gradita anche per motivi diversi. Sembra che il modo 1 (alettoni su uno stick ed elevatore su un altro stick) permetta una maggiore precisione rispetto al modo 2 (alettoni ed elevatore sullo stesso stick), perché ha i due comandi fondamentali mossi da due dita diverse, e quindi è possibile regolare o correggere un comando senza muovere nulla che abbia a che fare con laltro. Tuttavia anche il Modo 2 è molto apprezzato per il suo maggiore realismo (funziona proprio come la cloche di un aereo grande), e chi è abituato riesce a essere preciso come chi usa il Modo 1. Precisione o realismo? Dipende dalla tradizione del proprio campo e dai propri gusti, e mi pare che anche fra i campioni siano abbastanza usati entrambi i modi. Non so se esiste una preponderanza di un sistema rispetto allaltro. Ecco, più o meno è andata così. Spero di averti dato unidea complessiva dei motivi per cui esistono contemporaneamente il Modo 1 e il Modo 2. Buoni voli! Ventus57
__________________ Roberto Ciuffoletti ~~~~~~~~~~~ ~~~~~~~~~~~ | |
26 aprile 14, 16:31 | #7 (permalink) Top |
User Data registr.: 21-04-2011 Residenza: roma
Messaggi: 339
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Ciao Ventus, anche io volo in mode 2 e già da un pò di tempo sono tentato di passare al mode 1, per essere più "compatibile" con i modellisti che frequento. Ti ringrazio per la bella ricostruzione storica che hai dato di questa tradizione d'uso del mode 2 in Italia. Sapere l'origine delle cose forse mi aiuterà ad essere più consapevole e convinto il momento che deciderò di farlo. Grazie Ciao Domenico |
27 aprile 14, 03:20 | #8 (permalink) Top | |
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vai tranquillo che ti rifai presto io volo in due modi mode1 aereo mode3 ely... | |
27 aprile 14, 03:40 | #9 (permalink) Top | |
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