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Vecchio 21 luglio 06, 23:55   #21 (permalink)  Top
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L'avatar di luca.masali
 
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Originalmente inviato da batman
In pendio il Controvento è praticamente impossibile, tranne che col "rotore" di vetta.......
vabbé, stiamo parlando di imparare ad atterrare, no?
In effetti sul pendio pure io sudo sette camicie ad atterrare.
Ne ho fatto giusto due da manuale ieri, pennellati e precisi con quel tanto di freno che serve, né troppo né troppo poco, e mi son sentito troooopo fiko.
Di solito mi accontento di un atterraggio che non richieda troppe ore di officina
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Vecchio 23 luglio 06, 02:21   #22 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da din_s
bo non lo so pero' teoricamente non è proprio correttissimo....
il classico circuito d'atterraggio (con le tre virate in sottovento, base e finale) viene fatto, oltre che per prendere le misure, anche per dissipare, con le tre virate un po' di energia che si accumula perdendo quota e trasformandosi in velocità.
Ora già la velocità di atterraggio è (o almeno dovrebbe essere) inferiore alla velocità di crociera, se scendi con grosso rateo prendi ancora più velocità...
se richiami a 30cm poi quanta strada devi fare per fargli dissipare tutta l'energia?
Farai un finale lunghissimo?


Concordo invece sull'osservazione relativa alla velocità: tanto maggiore rispetto a quella di stallo quanto più critiche sono le condizioni (vento, confidenza col modello etc...).



PS:un osservazione per migliorare sugli atterraggi, o almeno sugli "allineamneti" fate tante tante tante "riattaccate" (simulazione di atterraggio fino alla fase finale ridando gas quando si è a pochi cm dal suolo)....
Se l'approccio, l'allineamento etc. vengono naturali e si sono prese bene le misure, il più è fatto e comunque nell'atterraggio vero e proprio ci sarà da pensare a meno cose dato che tutto il resto già esce naturale e senza patemi d'animo...
No mi sono spiegato male. Io mi faccio il mio circuito da manuale (almeno ci provo) con passaggio sulla pista per prendere l'allineamento, e faccio un casino di volte l'avvicinamento per poi riattaccare e riprovare, tanto è vero che il modello a terra ci torna comunque, ma l'importante è riportarlo in un numero contenuto di pezzi.
La sera, vado con il piccolo elettrico a decollare, circuito e atterro e via due batterie così, prima o poi mi diventerà facile (speranza vana?)
Volevo dire, che spesso il disastro succede quando uno si spaventa e cabra vicino alla pista, scampanata e piantata di muso....., allora preferisco prenderla un po' più veloce e farlo correre un po' di più dopo sull'erba (questo nella teoria....... )
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Ciao emme2, amico, compagno di voli, maestro e compagno di merende....
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Vecchio 25 luglio 06, 10:42   #23 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da stroncapaperi
La sera, vado con il piccolo elettrico a decollare, circuito e atterro e via due batterie così, prima o poi mi diventerà facile (speranza vana?)
Volevo dire, che spesso il disastro succede quando uno si spaventa e cabra vicino alla pista, scampanata e piantata di muso....., allora preferisco prenderla un po' più veloce e farlo correre un po' di più dopo sull'erba (questo nella teoria....... )
Continua così. Le tue teorie (che poi non sono solo tue) sono giuste. Gestione del pre-stallo, si chiama.
Saluti
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Cristiano


Io si, che so volare...
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Vecchio 26 luglio 06, 11:38   #24 (permalink)  Top
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Originalmente inviato da cristianointhesky
Continua così. Le tue teorie (che poi non sono solo tue) sono giuste. Gestione del pre-stallo, si chiama.
Saluti

Fiuuuuuu, me n'ha passata una...
vai continuo perchè ho quasi in cantiere il nuovo modello e la cosa si fa più difficile... (e la botta più grossa)
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Vecchio 26 luglio 06, 12:15   #25 (permalink)  Top
Odi
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La sequenza di atterraggio che svolgo e che ritengo anche la più elegante è quella del quadrilatero.

Deciso di atterrare si fa un passaggio controvento a media altezza sulla pista a quota e velocità costante, se si tratta di aerei complessi è il momento per estendere i flaps ed abbassare il carrello, oltre all'effetto "scenico" permette di controllare a vista il corretto funzionamento degli apparati.
A dipendenza della mole dell'aereo il quadrilatero sarà più o meno grande.
Finito il passaggio si esegue una virata più o meno dolce (dipede dai gusti) perpendicolare alla pista descrivendo il primo lato del quadrilatero, allontanando così il modello dalla pista (lo vedete di coda), si diminuisce manetta e inizia una lenta discesa sempre a velocità costante, la quota viene gestita dalla manetta e non dal cabra.
Percorsi dai 50 ai 100m si esegue nuovamente una virata a 90° sempre nella stessa direzione della prima, ora il modello vola parallello all'asse della pista e continua la sua discesa a velocità costante, un'altra virata a 90° e si ritrova nuovamente perpendicolare alla pista, ancora una virata di 90°, ed il modello si deve trovare sull'asse della pista nel suo centro (se si evitano correzzioni il tutto risulta preciso e pulito).
ora il modello procede verso di voi e si trova a pochi metri dalla pista, si riduce manetta (in base al modello e flaps a volte è neccessario mantenere un minimo di regime) e disegnando una linea retta con discesa costante posa le ruote davanti a voi.
Nel momento dell "touch-down" il cabra dovrà essere quasi completamente tirato, il che significa cabrare negli ultimi secondi, con dolcezza per arrotondare l'atterraggio.
Questa ultima fase, la più difficile, ma anche quella che riserba più soddisfazione è appunto di rasentare la velocità di stallo sfruttando il cabra di modo che l'aereo poggi le ruote alla velocità minima in tutta dolcezza.

Ecco secondo me cosa vuol dire "fare un buon atterraggio"

Saluti!
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Vecchio 30 luglio 06, 12:16   #26 (permalink)  Top
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Post un buon atterraggio.

Caro EMI75
il simulatore è veramente una grande cosa, pensa che li impiegano anche per i piloti di linea. Il simulatore ti aiuterà moltissimo ad imparare a virare quando il modello ti viene contro (momento in cui i comandi di virata sono invertiti).
Per un buon atterraggio è importantissimo trimmare il modello in modo che scenda da solo con il giusto rateo di discesa con il motore al minimo dei giri (l'aereo vola da solo perchè è fatto per volare). Anche la velocità è importante, non devi mai farla scendere troppo, non solo per il pericolo di un eventuale stallo, ma affinche la risposta ai comandi sia sempre percisa. Per impostare il corretto rateo di discesa devi fare alcuni avvicinamenti in pista senza scendere mai troppo in basso e poi ridare dolcemente motore a metà pista, tu devi solo concentrarti a centrare la pista e verificare che la discesa sia corretta. Quando hai verificato che la discesa è corretta e riesci a centrare la pista allora puoi provare il tuo atterragio, questa volta devi fare scendere il modello fino a circa un metro di altezza dal suolo e poi richiamare dolcemente fare smaltire tutta la velocità fino a che toccherà terra senza rialzarsi più o fare rimbarsi. E' importante smaltire la verocità (energia cinetica) altrimenti se durante il contatto si abbassa la coda l'incidenza potrebbe generare di nuovo un effeto portante e riportare il modello in volo ma se la velocità è bassa in volo non ci torna affatto.
Felici atterraggi.
__________________
Il calabrone vola...
... perché non sa di non poter volare.
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