28 novembre 18, 09:46 | #11 (permalink) Top |
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Bravo Claudio...... Ti seguo anche in quest'avventura volante......
__________________ I miei modelli |
29 novembre 18, 20:44 | #12 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Sto finendo di fare la fusoliera e, appena montata e verificato che tutto funzioni, posterò sia il pdf della modifica del'orizzontale così come lo schematico di modifica supporto elevatore e allungamento posteriore fusoliera. Per ora qualche anticipazione delle modifiche fatte in foto. Alla fine ho accorciato di 25 mm il muso della versione Glider perchè facendo i conti con i pesi finali ottenuti dei timoni + supporti vari e della posizione del baricentro della fusoliera mi pare ci sia del margine (spero di non sbagliarmi) l'accorciamento originale a disegno tra glider ed elettro era di 50 mm, ma mi sembravano un po' troppo corta considerando l'ingrandimento e arretramento dei timoni. In coda ho aggiunto brutalmente, sui 40 mm di balsa da 3, un pezzettino di balsa da 1,5 con un rinforzino in unidirezionale di carbonio. Non dovrebbe essere molto sollecitato perchè poi tutta questa parte esterna verrà smussata e all'interno ci sarà ancora una piattina di balsa da 2 su cui andrà incollato il direzionale Infine ho rinforzato il pezzo originario in compensato che alloggiava le parti in vetronite del sistema pendolare dell'elevatore da scatola con uno sfrido di balsa e un pezzettino di compensato da 0,4 (tutti gli sfridi vengono da avanzi dellle tavolette del kit da cui si staccano i pezzi): operazione semplicissima e veloce come si può vedere in foto Senza metterlo, in quel punto, si sarebbe creata una differenza di rigidezza che avrebbe potuto innescare la rottura del trave di coda. Tutti gli incollaggi sono con ciano fluida e media dove serviva avere più tempo per accoppiare le parti. Ciao a tutti e a presto per altri aggiornamenti.
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29 novembre 18, 22:00 | #13 (permalink) Top | |
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Potresti semplicemente bloccare il supporto fra due guancette di compensato con un vite fissa ed una asolando leggermente il foro in modo da varie di un paio di gradi l'incidenza. Strngendo le due viti si blocca la pinna. Per aumentare l'attrito alle pareti a contatto con le due guancette incollerei carta vetro del 180. Paolo | |
29 novembre 18, 23:59 | #14 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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L'idea sarebbe quella di mettere 2 viti passanti attraverso la fusoliera e che, stringendole, pizzichino la pinnetta di balsa bloccandola? Una ha il foro preciso e fa da asse e l'altra una piccola asola che permetta una rotazione di +/- 1grado?
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30 novembre 18, 01:02 | #15 (permalink) Top | |
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30 novembre 18, 09:55 | #16 (permalink) Top | |
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Se incollassi il direzionale in posizione occorrerebbe fare un accoppiamento molto preciso tra fuso e pinnetta in modo da non deformarla tirando le viti. La robustezza sarebbe minore e questa coda è già così. .. un po' light e fragile e bisognerebbe aggiungere altro compensato dove le viti tirano perché ora le parti in compensato sono tutte alleggerite e "vuote". Se fosse in fibra sarebbe sicuramente più facile e sicuro Bho... Avevo già tenuto in conto che qualche aggiustaggio si dovrà fare e fatto 2 conti a riguardo. Supponendo che quel profilo volerà più o meno come tutti gli altri... quindi avrà tra 0.5 e 1.5 gradi di incidenza max e partirò come al solito con 1 grado un po' abbondante... L'AG35, se appoggiato sul ventre piano, ha circa 1.5 gradi di incidenza e da scatola a disegno c'è poco meno di 1.5 gradi. Quindi credo che chi ha fatto il Picares abbia già abbastanza ottimizzato il progetto. Facendo il conto, dato un piano di appoggio del timone di circa 50 mm con la vite quasi al centro, si può calcolare la variazione sul piano di "appoggio" per 1 grado di calettamento con la semplice formula. 25[mm] *sin1°= 0.44mm. Quindi, con un metodo rupestre, con qualche pezzettino di compensatino da 0, 4 e qualche pezzo di carta/cartoncino e nastro adesivo/biadesivo messo tra timone e piano di appoggio si dovrebbe poter esplorare l'intera variazione di incidenza utile in modo facile e controllabile. Con un compensatino da 0.4 davanti e un cartoncino da 0.2 sotto la vite si tolgono subito 0.5° di incidenza e così via Però il sistema a viti è carino... Bho... per ora ho tempo di pensarci, tanto il timone verrà incollato solo a fine lavoro dopo rivestimento fusoliera.
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30 novembre 18, 21:58 | #17 (permalink) Top | |
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Il perno di rotazione era però in centro e le due asolature ai due lati. Ricordo che inizialmente misi carta del 280 , poi passai alla 100 perché l'attrito era poco e la pinna si muoveva. Attualmente tutti i miei Autonomy hanno l'incidenza del profondità registrabile, Paolo | |
01 dicembre 18, 00:02 | #18 (permalink) Top |
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Vedrò quel che la struttura di legnetti permette... anche perché credo lo useremo anche per esperimenti vari di incidenze. In questi i giorni, nei cieli piemontesi, si stanno testando strani dispositivi parenti dei segnavento... https://imgur.com/gallery/yPkh4c5
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01 dicembre 18, 09:10 | #19 (permalink) Top |
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Buon giorno Claudio, ti seguo con interesse nella costruzione di questo nuovo modello, ma ho qualche perplessità. D'accordo che con poco lavoro ci si può avvicinare alle gare, ma mi aspettavo una continuità, un filo conduttore che ti portasse a sviluppare il progetto precedente. Poi una domanda, che senso ha fare un modello leggero per planare tanto con un profilo alare piano? D'accordo è tutto già pronto ma appunto non vedo un filo conduttore o forse le linee progettuali migliori non sono ancora ben definite? Ciao Edi |
01 dicembre 18, 19:19 | #20 (permalink) Top | |||
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Son contento che tu segua gli sviluppi e non dispero che prima o poi tu venga avolare con noi Che dirti? per certi versi hai proprio ragione Il filo conduttore c'è, ma non è propriamente uno sviluppo del progetto precedente. A oggi, se dovessi migliorare l'AGO18, penso farei ben pochi ritocchi e cambiamenti. I principali sarebbero rendere ancora più stabile nel tempo la struttura dell'ala e l'aerodinamica e funzionalità della fusoliera. Su questo si sta lavorando su due fronti, Eugenio per l'aerodinamica ed io per materiali e realizzazione fusoliera, ma questo è OT qui: ne parlerò nella topic dedicata all'AGO 18 (https://www.baronerosso.it/forum/aer...onomy-f5j.html) a breve. Il filo conduttore che mi ha portato a fare questo modello è legato al fatto che 2 anni fa ho vinto il campionato con un modello "comprato", l'anno scorso con un modello disegnato e fatto da zero e quest'anno vorrei provare a stare almeno "sul podio" con un modelletto di legno, da pochi euro, e che tutti possona comprare e adattare con piccole modifiche. Dato che sono anni che scriviamo che anche con cose semplici si può ben figurare nella nostra categoria, ora voglio provare a dimostrarlo. Citazione:
In questi anni abbiamo visto svariate configurazioni di modelli vincere delle gare: nel 2016 il buon Paolo Vettorazzo con il suo Explo ZIP a basso allungamento (circa 10) ha vinto il campionato e fatto ottime gare. Il principio base del suo sviluppo era già stato sviscerato qui sul barone ed era basato sulla supposizione che l'aumento del Re di un'ala con corde grandi potesse compensare le perdita date dal ridotto allungamento. Per quello che ha fatto Vettorazzo oserei pensare che la supposizione non fosse del tutto errata. Però l'Explo ZIP era un modello molto pesante rispetto agli attuali e nelle stagioni successive il carico alare lo ha penalizzato. Infatti ora Paolo sta lavorando sulla versione light e sono molto curioso di vedere cosa potrà ottenerne. Nel contempo, sappiamo anche che l'allungamento dà vantaggi, ma questo va sempre a scapito del Re che penalizza le corde ridotte. Quindi anche qui la domanda: il guadagno sarà maggiore delle perdite? Se si, di quanto? Per ora nessuno ha ancora esplorato a fondo modelli allungati a basso carico alare, e con il Picares Autonomizzato che è 19 di allungamento, penso di fare qualche esperimento. Per quello che ho visto finora, non mi pare che nessuna soluzione abbia nettamente prevalso sulle altre perchè in ognuna pare che i + si sommino con i -... e alla fine il risultato cambi poco. A questo si aggiunge che la performance in tasso di caduta ed efficienza siano solo due dei parametri del modello il quale poi, a sua volta, conta solo in percentuale non così elevata sul risultato finale. Tutto questo, dopo molti anni, mi porta quasi a credere che si possa fare quasi tutto ciò che si vuole: lungo, largo, stretto etc, basta che ciò che si utilizzi voli bene e permetta di far rendere al meglio il pilota. Poi magari un giorno si vedrà il super modello che potrebbe fare la differenza (p.s. sto sempre aspettando il tuo) . In tal caso sono certo che cambierò idea e andrò ad ricercare le ottimizzazioni del "supermodello". Citazione:
Non trovo che l'AG35 voli meglio o peggio o scenda di più di altri profili non piani: va circa uguale al blasonato AG25 e pare perdere in maniera visibile solo sopra CP 0,9 rispetto al S4082 che abbiamo usato sull'AGO 18 con ottimi risultati. La versione originaria da 2 metri (Picares EVO) ha vinto svariate gare in Germania nella categoria RES dove, appunto, si fanno gare di durata, quindi, al di là della polare, posso supporre che il profilo non funzioni male con le corde che vengono impiegate su questo modello. Nella versione Autonomy, l'allungamento del tratto centrale genererà il duplice vantaggio di avere più ala con la corda "maggiore" e di aumentare anche l'allungamento globale migliorandolo ad elevato CP rispetto alla versione base. Quindi mi auguro che il giocattolino da 4 soldi... possa magari riservare ulteriori positive sorprese. Però, se ne hai, quali sono i tuoi dubbi a riguardo? Ciao
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