08 marzo 18, 01:29 | #71 (permalink) Top | ||
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Primo AGO18 completato Citazione:
Il peso totale dell'ala ODV è di 420 circa come da previsioni Il computo finale dei pesi è, come da sua mail Citazione:
timoni da 39 grammi ala finita: 420 grammi Ha rivestito in fibafilm, ma ha avuto qualche problema di adesione del rivestimento: credo che ora stia cercando di rimediare e/o sostituirlo con oralight (il peso finito non varia). In ogni caso, un peso totale di 880 grammi con 64 dm2 fa 13,75 gdm2. I 420 grammi di ala fanno la differenza: sono 6,5 gdm2 di peso sull'ala finita, che è un valore super per una struttura così robusta e rigida ma fatta prevalemente con legnetti e tecniche abbastanza semplici. Anche i timoni a 39 grammi per 10 dm2 totali sono 3,9 grammi al dm2: nessuna lavorazione particolare, un tubo di freccia da 5mm, centine di balsa con capstrip e un po di balsa qua e là per il resto. Facendo raffronti, forse è il più leggero come carico alare del lotto "noto", cioè dei modelli 2017: l'F1Q di Sergio è 475 grammi (non so se lo abbia ulteriormente alleggerito), quindi fa 14,2 e il suo grosso light pesa 950 con 64 dm2, quindi è 14,8. Che altro dire: ora non resta che farlo volare e metterlo a punto al meglio; il carico alare non è tutto, è molto più importante... che voli bene. Intanto vado avanti con il mio, sono un po' KO per l'influenza, ma tra uno starnuto e un colpo di tosse, quando il doping farmacologico me lo consente...qualcosa sto facendo
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09 marzo 18, 20:29 | #72 (permalink) Top |
User Data registr.: 11-01-2009 Residenza: bologna
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Per fortuna che nel rivestire le ali EU ha fatto quelle deliziose grinze : cosi' l'invidia è piu' sopportabile Le tue in costruzione mostrano impietosamente l'uso di tutto quello che avevi per mano appoggiato a tenere basse le centine : non si puo' vedere, al massimo sei un mastro d'ascia, altro che liutaio Se non pesavano poco ci mettevi anche due ciabatte, di' la verità ! P.S. mi viene in mente che avevo delle bellissime infradito, con le quali disegnai il profilo dell'ala di un idrovolante che idrovolava benissimo. Umberto
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10 marzo 18, 16:18 | #73 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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| Citazione:
Mi giunge nuova che deliziose grinze dell'ala di Eugenio... sono miracolosamente sparite: non ho ancora le immagini, ma pare che nottetempo, preso da sconforto e lieve inc***ura ,abbia rimosso tutto il fibafilm e sostituito con l'oralight. Quindi riprepara l'invidia Non si è ancora capito se il problema fosse nel materiale di ricvestimento o nella colla per farlo aderire: le grinzette comparivano a zone, ma i materiali usati così come le aree di incollaggio erano sempre gli stessi: in pratica, qua e là, il rivestimento scivolava sulla struttura, ma solo in qualche punto... bho... in passato aveva usato sia il fibafilm sia la colla termoattivante (marca oracover), ma senza riscontrare problemi: Si scopre sempre qualche grana nuova... Se qualcuno avesse idee a riguardo... i suggerimenti o ipotesi varie sono ben accette. Per quanto riguarda il mio modello, tra influenza e medicine, sono riuscito ad essere produttivo per qualche ora negli ultimi giorni e così sono andato un po’ avanti sulle estremità dell’ala. Ho finito di preparare il pacchetto delle centine delle estremità e poi i 2 pezzi più rognosi da fare: i listelli angolati e calibrati (dx e sx delle 2 estremità) che chiudono la parte fissa e fanno da be dell’alettone oltre che da punto di cerniera. Devono essere di forma trapezia in modo che siano spessi come le centine che gli si incastrano dentro/contro e seguano la rastremazione dell’ala Ho ricavato, da tavoletta da 8 mm, 2 listelli opportunamente sagomati e rastremati con la solita sega a nastro a controllo occhio-metrico; li ho tenuti assieme con pezzi di biadesivo per dargli un po’ di consistenza nel maneggio e con tampone abrasivo lungo ho rastremato 1 circa 2 mm di spessore tra radice ed estremità. Infine ho improvvisato un sistema di fresatura manual-occhiometrica per ricavare sul be dell’alettone la sede per il tubo di carbonio da 5 (una freccia leggera): In pratica li ho fatti scorrere con una guida sotto la una punta da 5 mm che entrava nel listello di circa 2,5 mm: poi, con un colpetto di limetta tonda a finire, gli ho fatto una fresatura circa rotonda profonda 2,5 mm come sede del tubo Infine, controllato che il tutto fosse dritto e planare con bancone + profilato di alluminio, ho incollato in posizione il tubetto. Per ultimo, ho separato i 2 listelli prima che il biadesivo da vele superstrong facesse troppo presa con il rischio di non riuscire a dividerli. Sono molto soddisfatto: la rigidezza torsionale è ottima e, a stima, mi sembra molto meglio del balsa fibrato che ha preparato, con un po’ più di lavoro, Eugenio. A fine costruzione faremo poi tutti i confronti del caso applicando un peso all’estremo dell’alettone e vedendo di quanto torce avremo un riscontro misurabile e oggettivo per trarre le varie conclusioni. Qualche immagine chiarisce meglio il sistema Il pacchetto delle centine ultimato Listelli sagomati e attaccati con biadesivo in posizione prima della fresatura per alloggiamento tubetto Fresatura sede in corso Sede tubetto fresata Parti pronte per l’incollaggio Tubetto incollato in sede Peso di parte fissa +be dell’alettone: 17 grammi a semiala, sicuramente leggermente superiore a quella di Eugenio in balsa +fibra, ma rigidezza super a favore di efficacia dell’alettone e longevità della struttura Penso che in una settimana chiuso in casa il buon Paolo di modelli ne avrebbe fatti 2, e non 2 pezzi, ma date le condizioni al contorno, bisogna anche accontentarsi.
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10 marzo 18, 21:45 | #74 (permalink) Top |
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I materiali termoretraibili che non hanno il collante che si attiva con la temperatura, io li fisso in questo modo. Tutte le superfici sulle quali va incollato il termoretraibile le tratto preventivamente con una mano di adesivo così composto, colla a contatto Artiglio diluita con il suo diluente, la densità è quella dell'olio d'oliva. Per l'applicazione del termoretraibile stendo un' ulteriore mano leggera di adesivo. Troppo adesivo, essendo "plastico" fa scorrere il supporto = grinze Superfici finali quali centine di testa e terminali, devono essere rigide e non devono flettersi sotto la trazione del termoretraibile, diversamente = grinze. Risvoltare bordi di entrata e uscita per almeno 2 mm per evitare scivolamenti. Non ho mai avuto buoni risultati con i collanti commerciali. Tendere bene il supporto prima di scaldarlo con il ferretto. Edi |
10 marzo 18, 22:51 | #75 (permalink) Top | |
UserPlus Data registr.: 02-03-2007 Residenza: Molinella (bologna)
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| Citazione:
Ho imparato tanto e poi mi sono lanciato nella costruzione di tanti altri modelli di mio progetto realizzando le centine sempre a pacchetto come fa il buon Claudio. Poi diventando grande mi sono aggiornato sui nuovi materiali e sulle nuove tecniche tanto che a 24 anni ho provato addirittura a fare l'ala di un F1A in polistirolo rivestito in balsa, che ho ancora nel mio cassone che contiene gli ultimi F1A che ho realizzato e con i quali a 23 anni ho partecipato ai mondiali in Finlandia a Kaukava. Poi ho scoperto le resine, i tessuti e le colle epossidiche, poi le ciano, poi il carbonio. Pensare di ritornare a fare pacchetti di centine mi viene male, anche perché in passato ne ho fatti tanti che ora mi ritrovo completamente allergico al balsa....basta che lo gratti un po' con carta vetro che sto malissimo, ma male da cominciare a tossire quesi a soffocare. Tutto questo per dirvi che vi ammiro incondizionatamente, ma che trovo perlomeno strano il realizzare così i propri modelli quando esiste la possibilità di utilizzare i materiali di oggi e farsi un'ala in meno di una settimana, solo perché ho solo uno scaletta/pressa e debbo attendere 24 ore prima di riutilizzarlo. In foto uno degli ultimi miei modelli Autonomy Siente pazienti e bravissimi ma attendere mesi prima di provare un modello mi renderebbe nervoso....e dico convintissimo....W i materiali compositi, ma non oso dire abbasso l'ala realizzata con centine a pacchetto: sarebbe una oscenità.....ribadisco siete bravi e pazienti. Paolo Ultima modifica di Indoor : 10 marzo 18 alle ore 22:58 | |
10 marzo 18, 23:29 | #76 (permalink) Top |
User Data registr.: 11-01-2009 Residenza: bologna
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[QUOTE=claudio v;5092304]ssshhhh non lo dire a nessuno, ma faccio le foto così per dissimulare... dato che tanti sono convinti che sia un "professionista" Mi giunge nuova che deliziose grinze dell'ala di Eugenio... sono miracolosamente sparite: non ho ancora le immagini, ma pare che nottetempo, preso da sconforto e lieve inc***ura ,abbia rimosso tutto il fibafilm e sostituito con l'oralight. Quindi riprepara l'invidia:icon_rof................................ .. Ferale notizia la scomparsa delle deliziose zampette di gallina. Non contento mi hai piazzato un otto cubano di foto , l'anti acido non basterà Ha ragione Paolo, siete dei costruttori obsoleti, distruttori di foreste, dove andremo a finire ? Appena ci insedieremo in parlamento dichiareremo il balsa specie protetta e bona lè. Umberto
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11 marzo 18, 11:28 | #77 (permalink) Top | |
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| Citazione:
Da amante delle fibre mi piacerebbe proprio incontrarti e fare due parole sulle tue realizzazioni La penso come te ma a volte nel dubbio e mancanza di esperienza ripiego sul lungo procedimento classico
__________________ W la Valchiavenna | |
11 marzo 18, 11:40 | #78 (permalink) Top | |
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qui ho postato molte delle mie esperienze | |
11 marzo 18, 13:29 | #79 (permalink) Top | |
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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Per quel che ne so Eugenio ha fatto tutto più o meno come scrivi tu, eccetto l'uso dell'artiglio diliuito come collante. Ha usato il prodotto Oracover perchè anche Sergio Rizzo lo utilizza per i suoi Volo Libero e non solo, e a lui non ha mai dato problemi. L'univa cosa che cambia è il lotto dell'adesivo e il modo di stenderlo (la mano non è la stessa). Può essere che fosse troppo o troppo poco, o il rapporto di diluizione o che non facesse ben presa sul nostro laminato di carbonio. Non ho usato distaccanti per produrlo, ma magari il film di teflon che utilizzo rilascia qualcosa. Ieri o l'altroieri Sergio ed Eugenio hanno fatto delle prove con l'adesivo di Sergio e pare funzioni tutto. Quindi il mistero si infittisce e sono ancora combattuto tra usare il micafilm e l'oracover light per il mio In ogni caso, visto che sono ancora indietro e ci metterò anncora un po' ad arrivare alla fase di rivestimento, magari avremo scoperto l'arcano. Ogni tanto essere in ritardo conviene
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11 marzo 18, 13:59 | #80 (permalink) Top | |||
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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hai ragione a dire che il giochino dei legnetti richiede pazienza e se si ha allergia al balsa diventa anche spiacevole. Certo, ci vuole pazienza, però anche a farla come la tua, non è che non si lavora: tu hai acquisito una tecnica rimarchevole e una padronanza oltre che ottimizzazione de processo veramente notevole. Tutti quei lavori richiedono anche un certo timing e non si pò lasciare, come ho fatto in passato, un'ala rivestita a metà solo su un lato per un mese, altrimenti è facile che diventi svergola dopo aver rivestito l'altro lato ... come mi è successo sul Low Aspect. Sono convinto che l'uso delle resine richeda abitudine e tante piccole accortezze che, se a prima vista sembrano banali, alla fine fanno grosse differenze. Sono infatti quasi certo che se mi mettessi a fare le stesse cose che fai tu... al primo tentativo non verrebbero tanto bene e nemmeno paragonabili alle tue. Con i legnetti, un po' come un puzzle, posso anche fare un pezzettino al giorno dedicando pochi minuti e poi mollare tutto lì.... per ricominciare qualche giorno dopo senza problemi. Inoltre sono convinto che, nel momento in cui siamo partiti per fare questa cosa, volevamo ottenere un risultato di peso di un certo tipo e, conti alla mano, non credo che sia possibile fare lo stesso con il poli rivestito. come ho scritto qualche post fa parlando della tua ala in composito: Citazione:
Che poi serva o no, questo è da vedere, ma la curiosità è lo stimolo principale di ogni nuovo progetto
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