19 marzo 18, 16:48 | #111 (permalink) Top | |
UserPlus Data registr.: 02-03-2007 Residenza: Molinella (bologna)
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Per ora mi sembra siano straordinari Vediamo in gara cosa rendono E' la soluzione innovativa ( per me...per i miei modelli) che ho adottato dallo scorso anno .....comunque non capisco chi adotta superfici mobili piccole....per me sono meno efficienti. Non parliamo poi dei vortici che si creano alla fine di un alettone che poi ha due terminali rialzati...roba da chiodi a mio avviso. Tu Mauri cosa ne pensi? Ultima modifica di Indoor : 19 marzo 18 alle ore 16:51 | |
19 marzo 18, 18:38 | #112 (permalink) Top |
User Data registr.: 18-08-2007 Residenza: Forlì
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Caro Paolo, ho dei dubbi sulla reale riduzione dei vortici all'estremità dovuto a alettoni che arrivano in cima o rastremati come i tuoi su una ala con bordo d'uscita ellittico. non ho ricordi o esperienze eclatanti in merito. Secondo me avere una fessura nel ventre in cima all'ala, per permettere all'alettone di scendere, rende inutile la riduzione a zero della corda dell'alettone, o ne diminuisce grandemente il vantaggio. Forse la soluzione migliore sarebbe quella di avere l'alettone che arriva in cima, con l'ultimo pezzo, una decina di cm, ad andamento triangolare, flessibile e che in estremità sia fisso, trascinato dall'alettone molto rigido, stile Eugenio e Claudio, e senza fessura ma elasticamente collegato. Faccio fatica ad immaginarmi una soluzione pratica ma l'idea potrebbe essere quella. Ho detto una boiata? |
19 marzo 18, 18:42 | #113 (permalink) Top | |
UserPlus Data registr.: 02-03-2007 Residenza: Molinella (bologna)
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Loro hanno a disposizione super progettisti e gallerie del vento e tutti hanno estremità che ricordano l'elisse e alettoni che vanno a zero!!!! Maxa docet che è il miglior F5 in commercio, tasso di caduta 0,22 Aggiungo che in pratica la fessura dei miei alettoni arriva a fatica a 3 mm, perché sono sottilissimi, come puoi vedere dalla foto che ho postata Poi a Pozzolo ti faccio vedere Ultima modifica di Indoor : 19 marzo 18 alle ore 18:50 | |
19 marzo 18, 19:49 | #114 (permalink) Top | |||
Moderatore Data registr.: 18-05-2006 Residenza: Torino
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a riguardo di quanto scrivi, siamo partiti d apresupposti un po' diversi. L'AGO18, come gli altri nostri modelli degli ultimi anni è un quasi 2 assi con alettoni, cioè, volerebbe anche senza usarli. Gli alettoni servono per 2 cose: -prima di tutto come freni per l'atterraggio e per avere la massima maneggevolezza a anche a full brake: con il differenziale inverso quasi split a freni alazati si ha un controllo del rollio perfetto anche in turbolenza e a bassa velocità -in secondo luogo servono come alettoni per aumentare la maneggevolezza quando ce n'è bisogno. Se in condizioni deboli sono sempre stato dell'idea di non usarli quasi e lasciar galleggiare senza forzare mai la manovra, in aria mossa serve essere scattanti ai comandi, pena farsi cacciare a pedate fuori dalle termiche. Un modello carico 15 può diventare una foglia vento in turbolenza e l'autorevolezza del comando, unita ad un pilotaggio dinamico tenedo sempre un po' di velocità dentro, sono le uniche sue difese. Inoltre, l'AGO18, prevede anche ballast fino a 350 grammi, in modo da essere allround anche con vento... quindi meglio non lesinare su certi dettagli della struttura. Non ultimo, un'ala in legnetti può avere il brutto vizio di muoversi al variare di umidità e temperatura e questo sarebbe meglio non avvenisse: un buon modello deve mantenere trimmature e azzeramenti costanti nel corso della giornata di gara e della stagione... possibilmente delle stagioni (quando va bene ne faccio uno all'anno, quindi meglio che duri in po') Ogni possibile svergolatura perturba l'assetto e può dare informazioni falsate nel pilotaggio e ritengo che sia da evitare; quindi, dati i presupposti, credo che la struttura rigida in tubolare di carbonio sia una soluzione valida in base ai requisiti che ci siamo dati. Citazione:
Su questo sono concorde con quanto scrive qui Edi Citazione:
In ogni caso, su una struttura centinata, cose del genere sono poco fattibili, quindi non ci abbiamo mai pensato. Intanto sto continuando... nottempo ho fatto qualche lavoretto e oggi la mia ala ha preso forma, seppur provvisoriamente
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19 marzo 18, 20:12 | #115 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2009 Residenza: Turriaco (GO)
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A mia esperienza gli alettoni funzionano meglio se sono “grandi” in quanto consentono escursioni minori con minori scostamenti da quello che è il profilo originale e generano meno resistenza necessitando appunto di escursioni minori. Nel caso dei vostri modelli, terrei in considerazione lo svergolamento negativo delle estremità alari, non di tutto il diedro come si fa per comodità, ma solo delle ultime due centine, 2 -3 gradi. Lo svergolamento dell’ultima porzione di ala unito ad una adeguata evoluzione del profilo, ha la funzione di ridurre i vortici e quindi la resistenza di estremità. Questo fa lavorare meglio una grande porzione di ala, di conseguenza anche gli alettoni. Rover, ho sempre fatto tutto quello che è nelle mie possibilità costruttive per ridurre o addirittura eliminare le fessure degli alettoni o dei flap sul ventre delle ali. Purtroppo nei miei veleggiatori che funzionano a 50 – 100000 R. non ho mai rilevato nessun miglioramento. In un modello dove le fessure erano coperte da strip aderentissimi mi sono tolto la curiosità di eliminarle su di una sola semiala e con mio disappunto non è cambiato niente, o almeno io non mi sono accorto di alcun cambiamento. In ogni caso, come ironicamente soleva dire un mio vecchio professore a scuola, se la teoria è giusta non bisogna lasciarsi sviare dai fatti, quindi tutte le fessure, per come posso, le tappo sempre e comunque! Edi |
19 marzo 18, 20:30 | #116 (permalink) Top |
User Data registr.: 19-12-2009 Residenza: Turriaco (GO)
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"Se in condizioni deboli sono sempre stato dell'idea di non usarli quasi e lasciar galleggiare senza forzare mai la manovra, in aria mossa serve essere scattanti ai comandi, pena farsi cacciare a pedate fuori dalle termiche." Sono talmente d'accordo che su di un mio modello con alettoni, ho ridotto l'escursione degli stessi ai minimi termini tanto per dare un poco più di autorità al comando del direzionale, alla bisogna con un interruttore dedicato ne aumento la corsa. In tutto questo il diedro ha un grande peso, se non sbaglio anche Vladimir lo ha aumentato di un paio di gradi, dice che va meglio in termica.....alla buon'ora! Edi |
19 marzo 18, 21:37 | #117 (permalink) Top | |
UserPlus Data registr.: 02-03-2007 Residenza: Molinella (bologna)
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Voglio vedere come fai una virata piatta senza usare gli alettoni con verticale dentro e alettoni dall'altra parte. Sono curioso e forse imparerò qualcosa di interessante e mi metterò a guardare il tuo modello da tutte le parti per scoprire l'arcano. Io senza il comando degli alettoni non sono capace di volare come desidero: lo trovo un volo incontrollato o meglio un volo penalizzato e invece me lo sento perfettamente quando gestisco a mio piacimento il comando. Nello stesso senso non saprei come pilotare un modello solo con l'uso degli alettoni, ben sapendo che molti per virare usano solo questo comando...beati loro che si trovano bene. Usando solo il verticale volo, ma ad ogni virata che sta venendo male dico....peccato, qui ci sarebbe stato bene un bel colpetto di alettoni. Tutto qui, poi ognuno rimane sulle sue convinzioni. Non parliamo poi su quanto affermi per gli alettoni: alla prima gara che facciamo, se hai tempo, guarda un po' se il mio modello vira stretto in termica anche con alettoni , diciamo, flessibili. Pozzolo si sta avvicinando ed anche la meteo sembra accettabile...inizia la grande stagione, 9 gare, dell'Autonomy. Ad incontrarci e buoni voli e posta preso le foto del modello di Eugenio che oggi ha avuto il battesimo dell'aria......non fare come i sudisti toscani che rifiutano di rendere pubbliche le loro opere....hanno costruito modelli con 13,4 gr/dmq di carico alare e non ce li fanno vedere.....ci fanno vedere bistecche da 2,800 grammi al posto di modelli d'Autonomy. Paolo Ultima modifica di Indoor : 19 marzo 18 alle ore 21:41 | |
20 marzo 18, 02:20 | #118 (permalink) Top | |
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alla fine, a parte il discorso dell'alettone fissato alle'estremità che si svergola quando dai comando che continua a non convincermi, non è che la pensiamo molto diversamente. Anche i miei modelli hanno tutti gli alettoni, però di solito volo cercando di non usarli se non quando proprio serve... e, quando serve, devono servire il meglio possibile. Quando parlo di un "quasi 2 assi" intendo quasi... nel senso che gli alettoni li uso tenere l'assetto se "scuote" un po' troppo oppure quasi sempre in opposizione se voglio stringere molto la virata tenendo tanto "piede" dentro senza che si inclini troppo. Questo, però, quando si deve stringere a tutti i costi; altrimenti, se devo galleggiare e il modello ha il suo "equilibrio" dato dal giusto mix di centraggio, incidenze, K, superficie laterale e diedro... quasi non li tocco. Non è che abbia la formula magica e nemmeno che i modelli mi vengano tutti con quella dote, ma spesso ci si riesce. L'ultimo che ho fatto con l'ala Ucraina con qualche modifica, appunto, nei diedri e con un K generoso unito a un braccio di leva molto lungo mi sembra abbia centrato il risultato. (vedi http://www.baronerosso.it/forum/aero...ml#post5069537) Ormai vado a ricordo... ma ha un volo veramente efficace e spero di andare a provare in questi giorni perchè il modello è, per svariati motivi tra cui impegni vari, tempo dedicato al parapendio e meteo inclemente nell'ultimo mese, nella cassetta da... Vigarano. Quindi, alla fine, non è che voliamo in modo poi molto diverso. (solo che io non volo quasi mai) In effetti hai ragione... Dovremmo qualche volta guardarci pilotare e potrebbe anche essere interessante scambiarci i modelli per vedere le risposte ai comandi e il feeling che trasmettono. Quelle poche volte che vado a provare mi capita spesso di provare i modelli un po' di tutti ed è sempre una fonte di spunti interessanti per affinare la messa a punto e vedere qualki punti migliorare Per mettere a punto al meglio i modelli che virino "da soli", Eugenio è un vero specialista e , a forza di piccoli ritocchi, riesce quasi sempre ad ottenere un volo pastoso e preciso e con quel "quid" particolare nel girare in termica. A proposito: oggi Euge ha collaudato in compagnia del buon Sergio. Purtroppo non ho potuto raggiugerli, ma le sue impressioni sono molto positive se non addirittura entusiastiche. Ora ho uno stimolo in più per finire in fretta la mia ala Che praticamente è quasi pronta per il rivestimento... 391 grammi: verrà almeno 20 grammi più pesante di quella di Eugenio che a questo livello era circa 370.
__________________ Claudio Vigada www.progetto-urca.com Footy-Italia gruppo facebook www.autonomy-f5j.it Facebook Autonomy F5J | |
21 marzo 18, 16:17 | #120 (permalink) Top | |
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A Pozzolo io ti faccio pilotare il mio e tu il tuo, poi tiriamo le somme. Il modello di Eugenio è bellissimo, anche in volo Speriamo lo porti a Pozzolo e ci gareggi. sarà interessante Tu ci fai sempre vedere l'ala, ma con il resto come siamo messi? A Cremona sarà pronto? Rimane la curiosità anche dei modelli dei toscani che dichiarano pesi ancora inferiori: sarà tutto da vedere Ciao Paolo | |
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