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Vecchio 18 giugno 17, 15:30   #401 (permalink)  Top
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Ciao Claudio P.
In effetti non leggo commenti, forse perché ormai aeromodellisti costruttori ce ne sono pochi, o peggio perché quello che scrivo non riscuote comunque alcun interesse, ma ormai vorrei andare fino in fondo. Vi aspetta ancora il montaggio delle centine dell’ala, il montaggio dei diedri e il rivestimento, vorrei poi riparlare dei longheroni e della baionetta, sempre se non mi cacciano prima!!
Edi Mauri
Ciao Edi,
Complimenti, soprattutto per le ricercatezze tecniche, tipo centine con vena verticale o tessuto con trama a 45 gradi!
Io spesso per pigrizia non lo faccio ma alla fine è vero che a fronte di poca fatica la robustezza ne guadagna non poco.
Una domanda, come tieni in posizione aderente allo scaletto il ventre del d-box fin che ci applichi longherone, b.e. E tessuto?
Continuo a seguirti con interesse! Paolo
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pave 52
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Vecchio 18 giugno 17, 17:56   #402 (permalink)  Top
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Ciao Edi,
Complimenti, soprattutto per le ricercatezze tecniche, tipo centine con vena verticale o tessuto con trama a 45 gradi!
Io spesso per pigrizia non lo faccio ma alla fine è vero che a fronte di poca fatica la robustezza ne guadagna non poco.
Una domanda, come tieni in posizione aderente allo scaletto il ventre del d-box fin che ci applichi longherone, b.e. E tessuto?
Continuo a seguirti con interesse! Paolo
Grazie Paolo, a te lo posso dire, molte cose sono riportate pari pari dal volo libero dove robustezza e leggerezza vanno di pari passo.
Allora, vediamo se riesco a spiegarmi senza fare disegni, in quanto la fotocopiatrice mi fa i pdf solo come e quando vuole lei.

Sulla balsa del ventre tagliata a misura, incollo il bordo di entrata e il longherone, non sullo scaletto, ma comodamente sul piano di lavoro. Sullo scaletto blocco il ventre del d box con spilli infilati nel bordo di entrata e basta, per il momento.
Adesso applico il tessuto ed infine blocco il longherone. Qui viene il difficile da spiegare, taglio 5-6 pezzetti di balsa sp. 3 larghi 10 mm e lunghi circa 20 mm, li appoggio di traverso al longherone a mò di cavallotti e momentaneamente ci pianto un solo spillo sul lato dove non c'è il d box.
Un pezzetto all'inizio, uno alla fine e gli altri distribuiti in mezzo. A questo punto il ventre del d box tende a rimanere piano e non seguire la curvatura del profilo, ma infilando le centine e tenendole in posizione con due spilli, il ventre si adatta al piano di montaggio.
In questa operazione il ventre si curva e "avvicina" il longherone al bordo d'entrata e lo può fare in quanto i pezzetti di balsa spillati fanno aderire al piano di montaggio il longherone, ma esso può scivolare in avanti (di qualche decimo ma se fosse bloccato mai più avresti il ventre con la forma giusta del profilo).
Solo ora blocco tutto con spilli piantati dall'altro lato del longherone sulle parti sporgenti dei cavallotti.
Ci sei?
Spero di avercela fatta
Cordiali saluti
Edi
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Vecchio 19 giugno 17, 12:55   #403 (permalink)  Top
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Prima di collegare i diedri ai pannelli bisogna finire le estremità, tips. I miei tips li sagomo come in foto.

Di solito uso svergolare negativamente il diedro di 0,5 – 1° e modifico il profilo d’estremità, utilizzando Profili2, in modo che lavori bene anche al suo relativamente basso N. R. Solo per comodità la svergolatura parte dall’attacco del diedro, ma quando ne ho voglia parto da metà diedro spezzando proprio lì il bordo d’uscita e svergolando di 1,5°.

Seguendo questa strada nei modelli da pendio F1E svergolavo di circa 4° solo l’ultima parte del diedro per una lunghezza pari ad una corda, in questo caso il profilo d’estremità diventava biconvesso asimmetrico.

Rifinite le estremità dei diedri, si tamponano i d box dei pannelli e dei diedri per creare la giunzione all’angolo voluto, di conseguenza si accorciano i bordi d’uscita lasciati lunghi fino ad avere una giunzione perfetta.

Molto utile per questa operazione è uno scaletto di montaggio. Lo scaletto permette di motare i diedri rispettando le giuste frecce, le incidenze e l’angolo diedro. Posizionandi i pezzi sullo scaletto si effettuano gli incollaggi con alifatica o una buona 5 minuti.

L’unione del diedro la rinforzo con una guancetta di compensato di betulla da 2 mm, lunga quanto lo spazio tra le centine.

Adesso adatto e incollo la centina di giunzione in balsa da 5 rivestita in compensato da 0,4 da entrambe i lati. L’incollaggio della centina si rinforza con tiangolini in balsa, da 1,5 sui d box e in balsa da 4-5 sul bordo di uscita.

Pulite e rifinite le giunzioni, le ricopro con fibra di vetro, tre strati da 27 a scalare, il più largo sotto, solo sul d box, gli altri due più stretti su tutta la corda con continuità dal ventre al dorso. Lo scalamento degli strati di vetro, tra l’altro, permette di rifinire meglio la giunzione con la carta vetrata.

Per chiudere la struttura e rinforzare la centina d’attacco del diedro, monto dei puntoni in carbonio da 1,5 – 2 mm. I puntoni irrigidiscono la struttura e impediscono alla centina d’attacco di flettere durante la ricopertura con il termoretraibile. Nella foto postata si vede un’ala munita di flap centrale ma anche per un’ala senza flap il discorso è lo stesso.

A questo punto finisco l’attacco alare montando le ali sulla fusoliera e adattando le centine di testa ai fianchi della fusoliera stessa. Nei miei modelli la baionetta non è flottante ed in questa fase non ha ancora il suo tubo di rinforzo dentro alla fusoliera.

Controllo allineamenti e incidenze, gli spinotti non sono ancora montati nelle ali, l’ala sta aderente alla fusoliera solo perchè la baionetta va stretta nelle sedi alari.

Le centine di testa delle ali le taglio abbondanti da compensato di betulla da 2 mm e le incollo con la 5 minuti tenendo le ali montate contro la fusoliera. Rifinisco le centine, eseguo i fori per gli spinotti di posizionamento, monto gli stessi senza incollarli e ricontrollo le incidenze.

Se tutto è a posto, allargo i fori di passgio della baionetta in fusoliera e solo adesso incollo il tubo porta baionetta. Questa procedura permette in ogni momento di aggiustare la posizione dell’ala. N. B. gli spinotti non sono ancora incollati nei loro fori negli attacchi alari.

Ci sarebbe da discutere sul calettamento delle ali rispetto alla fusoliera, ad esempio avete mai provato a calettarle a 0° rispetto al trave di coda e di conseguenza dare al timone tutto il calettamento geometrico necessario?

Rivesto gli attacchi alari con fibra di vetro da 80 e ora l’ala è pronta per il rivestimento.

Alla prossima
Edi
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Vecchio 20 giugno 17, 01:23   #404 (permalink)  Top
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Tornando a rileggere la descrizione della costruzione del Dbox, mi è venuta in mente un paio di domande a proposito della fibra di vetro a 45 gradi e del sandwich fibra/balsa/fibra.
Ho sempre avuto grossa difficoltà a tenere in forma le pezze di tessuto , specie se leggero con le fibre orientate in quel modo: di solito, per faticare di meno, le bordo di nastro adesivo prima del taglio e poi cerco di toglierlo o dopo la stesura o addirittura dopo la polimerizzazione.
Tu usi qualche sistema diverso?

L'altro dubbio è il peso finale: 2 tessuti da 40 sul balsa con relativa resina, alla fine un po' di peso lo fanno e, con le centine ravvicinate come le monti tu e per di più a vena verticale, meccanicamente è probabile che "a rigidezza" lavori solo l'esterno in quanto il rivestimento difficilmente andrà in instabilità.

Quindi... hai fatto un conto di quanto ti pesa il balsa fibrato su 2 lati del Dbox e/o hai provato a mettere solo il tessuto esterno e quantificato le differenze a torsione?

La mia domanda è mirata... nel senso che sto cercando di decidere come rifare super light l'ala del mio Low Aspect e sono indeciso se fare un Dbox in % molto piccolo ma super rigido oppure se costruirlo un po' più esteso ma più light senza particolari accorgimenti.
Ho recuperato qualche sfrido di tessuto di carbonio prepreg da 0,2 mm polimerizzato che pesa circa 2,1 gdm2 e sto cercando di capire come usarlo al meglio oppure se lasciar perdere e restare su un più "noto" balsa + fibra di vetro copiando qualche tua soluzione

Con 360 mm di corda alla radice, un Dbox da 60mm come vorrei fare non è proprio piccolo, ma è il 16,7% della corda e non mi è così facile capire se basta e avanza oppure se converrebbe aumentarlo un po' o farlo "speciale"

Ultima modifica di claudio v : 20 giugno 17 alle ore 01:29
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Vecchio 20 giugno 17, 02:01   #405 (permalink)  Top
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Qualcuno scrive che nessuno commenta.............
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Vecchio 20 giugno 17, 09:58   #406 (permalink)  Top
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Ciao Claudio V.
Sinceramente il vetro dove lo resino, lì sta, proprio proprio se vuoi toglierti qualche dubbio, quando resini la parte interna del d box superiore aspetta un paio d’ore prima di incollarlo così a catalizzazione avanzata il vetro non si muoverà.

Non credo di farcela a sciogliere i tuoi dubbi sul tipi e grandezza del d box, in ogni caso il peso di balsa e vetro da 42 del sistema che ho descritto è di circa 6 gr/dmq. Diventano 6,5gr /dmq, con vetro da 50 e 4,6 con vetro da 27. Se vuoi alleggerire riduci il peso del vetro a 27 gr ma lascia quello interno superiore a 42/50.

I miei d box hanno una corda che varia dal 16,5% per ali diciamo corte al 21% per ali lunghe. Se sei alla ricerca di ali veramente leggere e rigide, la strada è quella del d box in composito. Ultimamente, bè 15 anni fa, per gli F1E mi facevo i d box in vetro, kevlar, carbonio o miscele varie con un sistema di stampo e contro stampo, ma questa è davvero un’altra storia.
Edi
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Vecchio 20 giugno 17, 10:11   #407 (permalink)  Top
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Questo thread sta diventando uno dei thread più interessanti che abbia mai letto sul Barone.
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Vecchio 20 giugno 17, 15:00   #408 (permalink)  Top
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Questo thread sta diventando uno dei thread più interessanti che abbia mai letto sul Barone.
Quanta boria...escludere di proposito quelli che hai scritto...Vergogna! (e con questa le hai tutte in un colpo solo: flame, polemica ed offesa. Tu chiedi e ti verrà dato )

Edi...ottima tecnica. Anche io ho dei preconcetti su balsa e vetro ma mi sa che me li faccio passare
Claudiopapi non è collegato   Rispondi citando
Vecchio 20 giugno 17, 21:21   #409 (permalink)  Top
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Ho scritto prima che l’ala è pronta per il rivestimento ma mi sono scordato di resinare i tips con vetro da 27 in due o tre strati. Fatto questo, ora si che si può rivestire.

Devo ammettere che non conosco molti materiali adatti a ricoprire ali di questo tipo e con queste esigenze di leggerezza. Da qualche anno uso l’Icarex, un tessuto in poliestere usato per la costruzione di aquiloni. L’Icarex non è adesivato, è impermeabile almeno quanto basta a noi, si tende molto facilmente col solito ferro da stiro, il verso di applicazione è indifferente, la gamma dei colori è ampia, la robustezza è più che sufficiente, ve lo spedisce a casa la ditta Alivola.

Il peso dichiarato è di 31 gr/mq, il rosso, l’arancio fluo ed il nero che ho usato io pesano dopo applicati 0,45 gr/mq. L’Icarex non è perfettamente lucido ma al tatto si sente un poco la rugosità della trama. Aerodinamicamente, la leggerissima rugosità dovrebbe rendere il flusso turbolento e quindi aderente al dorso del profilo per un tratto più lungo migliorando planata e stabilità. Nel volo libero l’Icarex è di uso comune, un buon segno per noi!

Come detto l’Icarex non ha adesivo, quindi deve essere incollato alle strutture, fino ad ora il miglior adesivo che ho provato è la colla a contatto Artiglio diluita con l’apposito diluente, vedi foto del barattolo. L’Artiglio va diluito fino ad ottenere un aspetto simile all’olio da cucina, si applica sulle strutture a pennello. Ho sentito, che qualcuno usa UHU Por, da provare.

Non posso avere la pretesa di insegnare a ricoprire un’ala, tuttavia almeno per chi non conosce il materiale in questione, qualche informazione la posso dare. Ad esempio, quando si lavora con colle a contatto diluite bisogna tener presente che non essicano cristallizzando e non hanno una presa totale ma col tempo tendono a “scivolare” e la ricopertura potrebbe allentarsi.

A questo scopo i lembi delle ricoperture si debbono sovrapporre, 3-4 mm sul bordo entrata, e risvoltare sul b. uscta per 2 mm. Anche per questa ragione la centina tra diedro e pannello è così larga, per dare maggior superficie all’incollaggio del rivestimento.

La ricopertura inizia dal ventre del pannello da rivestire, taglio la pezza 5 mm abbondante con la trama dei rinforzi parallela alle centine. Passo l’adesivo su tutta la struttura, una mano basta, due mani solo sul ventre delle centine. Appoggio l’Icarex sulla struttura in modo che parta da metà bordo di entrata e sbordi dal lato bordo d’uscita.

Con il ferro a 120 – 140° ripasso tutte le strutture e magari riposiziono l’Icarex su qualche angolo. Ripasso con il ferro a 180 gradi solo le strutture, insistendo sul b. u. e sul ventre centine. Taglio il materiale a filo del b. uscita, a filo della centina di attacco diedro e lascio invece 2mm liberi da risvoltare sulla centina di testa.

Stesso procedimento per il dorso, passo la colla sulle strutture, anche le centine, abbondando di 3-4 mm sul bordo entrata, di 2 sul b. uscita e sulla centina di testa. Quando l’Icarex del dorso è applicato lo risvolto sul b. uscita e sulla centina di testa bloccandolo con il ferro a 180°.

Quando tutti i bordi sono ben fissati, solo ora tendo tutta la superficie del tessuto con il ferro a 180° lavorando a tratti dorso e ventre. Le ali rivestite e tesate le monto sulla fusoliera, controllo ancora che tutto sia a posto e solo ora incollo gli spinotti di riferimento con UHU Endfest 300.
Paolo Dapporto, in questo thread parla dei suoi tuttala, una foto che ho postato mostra un particolare di una semiala di un tuttala plank da 2 metri per 60 dmq. La miglior velocità di caduta che ho ottenuto con questa configurazione è 0,45 m/sec con 12 di carico. Un modello convenzionale anche con maggior carico fa di meglio.

I tuttala non credo siano adatti a fare gare dove la planata conta molto, ma una volta centrata la termica, ecco lì il tuttala è davvero imbattibile.

Alla prossima
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Vecchio 20 giugno 17, 21:51   #410 (permalink)  Top
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L'avatar di marcodef
 
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Ho letto tutto il thread con grande interesse!

Grazie di condividere tutta questa esperienza!!

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