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Vecchio 30 maggio 12, 20:53   #1 (permalink)  Top
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F3A: "Voglio essere un Pilota F3A o F3M?"

Ciao a tutti,

Per molti bravi piloti che amano il volo acrobatico, penso si arrivato il momento di domandarsi: “Voglio essere un pilota F3A o F3M?”. Anche chi sta solo cominciando a praticare l’acrobazia si dovrà porre alla fine questa domanda. Ho quindi pensato di proporvi alcune riflessioni che potrebbero aiutarvi a trovare la vostra risposta.

La categoria F3A ha catalizzato la passione di tutti gli amanti dell’acrobazia da quando sono stati introdotti i primi sistemi radio per aeromodelli. Questo è successo in quasi tutto il mondo tranne che in America, dove hanno avuto più fortuna i criteri di volo IMAC – International Miniature Aerobatic Club -, che sono più simili a quelli utilizzati dagli aeri veri. Invece, il regolamento F3A definito dalla FAI –Federation Aeronautique International -, e’ sempre stato impostato secondo le logiche di volo nel “Box”, che noi Europei preferiamo. Mentre l’IMAC ha avuto grande successo nel far crescere tutte le categorie aeromodellistiche Americane con regole proprie, la FAI ha assicurato lo sviluppo e definito il funzionamento di ogni competizione aeromodellistica nel resto del mondo. Tuttavia, anche se in America l’F3A è seguita pochissimo in quanto si pratica l’acrobazia con regole IMAC, gli Stati Uniti hanno sempre espresso, anche nella nostra categoria, piloti e squadre di primissimo livello competitivo sul piano Internazionale.

Dilemma Americano a parte, non c’e’ dubbio che negli ultimi quarant’anni l’F3A sia diventata la Regina del volo acrobatico e dell’aeromodellismo in generale. Per conseguenza, fino a poco tempo fa’, se qualcuno si fosse chiesto: “Ma chi è il miglior pilota al mondo?”; la risposta non avrebbe potuto che essere: “Il Campione del Mondo F3A”.

Tuttavia, forse qualche cosa sta cambiando. Negli ultimi quindici anni, parallelamente al continuo raffinamento incrementale dell’F3A, abbiamo assistito allo straordinario progresso delle motorizzazioni a benzina; alla nascita dell’industria ARF unita allo sviluppo della costruzione in materiali compositi; e infine al prodursi di notevoli innovazioni dell’elettronica di bordo, come le moderne centraline che consentono di manovrare una grande quantità di servocomandi digitali d’elevata potenza e contemporaneamente, di garantire livelli di sicurezza quasi assoluta tramite l’installazione di sistemi ridondanti.

Insomma, siamo stati coinvolti in una vera rivoluzione tecnologica, che ha aperto nuove prospettive nel campo dell’acrobazia, consentendo la nascita di una nuova categoria: l’F3M; la quale è stata finalmente riconosciuta quest’anno dalla FAI come categoria ufficiale, dopo aver superato con successo i cinque anni di test d’affluenza a competizioni Internazionali.

In questa nuova categoria, la partecipazione è limitata a modelli che devono rientrare nei seguenti parametri:
1. Essere una semiscala di un aeromobile vero;
2. Apertura alare minima di 2,1 mt. o 1,8 mt. nel caso di un biplano;
3. Peso massimo 20 Kg.

Diversamente, l’F3A limita la partecipazione ad aerei che, in pianta, devono poter entrare in un quadrato di due metri per due, non possono pesare più di 5 chilogrammi batterie incluse e non possono essere alimentati da sistemi elettrici che erogano più di 42,56 Volt.

Per conseguenza, in F3A troviamo aeromodelli dalle strane sembianze, relativamente piccoli, quasi tutti elettrici, che non ricordano per nulla gli aerei acrobatici veri e che sono in sostanza dei “Park Flyer” un po’ cresciuti. Mentre l’F3M è popolata da grosse macchine che sono tutte riproduzioni semiscala di aerei veri, solitamente da 2,6 o 3 metri di apertura alare, motorizzate con due tempi a benzina prevalentemente da 110 o 170 cc e che pesano mediamente dai 13 ai 18 Kg.: quindi un bel vedere e un bel sentire rumore di grosse eliche accompagnato dall’odore di benzina. Sembra di essere in un aeroporto e non al parco: finalmente!

Le competizioni F3A sono strutturate in base alla realizzazione di due programmi: il P e l’F. Ogni due anni la FAI li aggiorna evolvendoli, oggi in Italia si compete con il P13, http://www.f3a-italia.org/wp-content...Aresti-P13.pdf, e l’F13, http://www.f3a-italia.org/wp-content...-filigrana.pdf, che troverete descritti in simbologia Aresti presso questi link.

L’F3M e’ invece strutturata in due sotto-categorie, una dedicata ai Piloti più abili che si chiama Internazionale e una per i Piloti più “normali” definita Nazionale.
La sotto-categoria più difficile ha adottato, come programma conosciuto, il programma Internazionale (scusate i nomi lunghi, ma la FAI non ha ancora battezzato questi programmi con le sue sigle): http://coupedeparis.f3m.free.fr/prog...2012-2013.pdf; mentre l’altra usa il programma conosciuto Nazionale: http://coupedeparis.f3m.free.fr/prog...02012-2013.pdf.

Come vedrete dall’Aresti, il programma conosciuto Internazionale è sicuramente molto più complesso dell’F13 e anche le routine che sono utilizzate nell’ambito di gare F3M private, come l’Acromasters in Germania, sono forse le sequenze di manovre più difficili che siano mai state concepite.

Le gare di F3M sono strutturate in base alla realizzazione, da parte di tutti i Piloti, di due voli con il programma conosciuto, cui seguono due voli su programmi sconosciuti, che il Pilota riceve in Aresti un paio d’ore prima della prova e che sono leggermente più semplici dei conosciuti; per finire con 4 minuti di Free Style a suon di musica ed effetti speciali. Mentre nel Campionato Italiano F3A, oggi i Piloti se la cavano con due voli di P e uno di F riservato solo ai 10 Piloti migliori, i quali poi possono addirittura scartarne il risultato.

Si direbbe come la differenza fra il Rugby praticato dai Neozelandesi e il Nuoto Sincronizzato amato dalle Signorine bene.

Le gare F3M sono sicuramente più spettacolari di quelle F3A oltre che molto più impegnative per i Piloti. Infine, le classifiche tendono a essere meno discusse e criticate di quanto solitamente accade soprattutto nell’F3A Italiana e questo per diversi motivi: sono originate da più voli; le valutazioni dei giudici sono meno soggettive in quanto, essendo i programmi molto più complessi e la pressione psicologica più elevata, i Piloti tendono a commettere più errori visibili; inoltre, le giurie sono quasi sempre Internazionali e quindi composte da giudici di provata competenza, esperienza e indipendenza psicologica.

A mio avviso, con il passare del tempo, l’F3A diventerà una categoria propedeutica all’F3M, in quanto non v’e’ dubbio che le tecniche di gestione del “Box” e il perseguimento maniacale della precisione, che si acquisiscono praticando l’F3A, sono fondamentali per poi eccellere nell’F3M. Infatti, solitamente, chi approda a questa nuova categoria provenendo dal volo 3D sregolato, anche se dotato di ottime capacità di controllo dell’aeromodello, non riesce a inserirsi e progredire poiché gli mancano le impostazioni fondamentali del buon volo acrobatico, che si acquisiscono solo con un sufficiente allenamento all’F3A. Al contrario, chi vola solo F3A non è solitamente in grado di affrontare efficacemente l’F3M, perché gli manca la temerarietà necessaria per il volo 3D oltre che la capacità d’affrontare la realizzazione di programmi veramente complessi.

Se per caso foste interessati ad assistere a una di queste gare, potete considerare il seguente calendario F3M 2012:

- 18-20 Maggio, Francia, Coupe de Paris, Aeromodel Club of Villeparisis.
- 16-17 Giugno, Austria, Vienna Condor MFC.
- 22-24 Giugno, Svizzera, Air Models Cup Bulle.
- 29 Luglio – 1 Agosto, Polonia, Aeroclub Ziemi Lubuskiej.
- 13-15 Luglio, Francia, Air Model Club de Romily.
- 21-22 Luglio, Belgio, TMV Tongeren.
- 10-12 Agosto, Repubblica Ceca, RC Model Club Brno
- 17-19 Agosto, Germania, IFM Pocking.

In passato, quando ero Presidente del gruppo GAB Busto, avevamo realizzato tre edizioni di F3M Internazionali sulla nostra pista, anche se purtroppo raccogliendo una scarsa partecipazione di piloti Italiani, mentre abbiamo sempre avuto un’affluenza di più di venti piloti da cinque o sei paesi Europei.

Nel Luglio del prossimo anno organizzerò, con il patrocinio della FIAM, una gara F3M FAI Open International presso la pista di Calcinatello, Centro Federale FIAM, dove hanno avuto luogo in passato il Campionati Europei F3A e F3C. Potreste considerare di fare una visitina per lustrarvi gli occhi e, fra l’altro, fermarvi al ristorante della pista dove si mangia sempre bene.

Infine, dovete sapere che il prossimo anno dal 24 al 29 Luglio a Brno, in Repubblica Ceca, avrà luogo il Primo Campionato Europeo F3M, un evento storico. Mentre il primo Campionato del Mondo potrà essere realizzato solo quando i funzionari della FAI troveranno un accordo con quelli dell’AMA-IMAC circa lo sporting code da utilizzare. Come vi ho detto gli Americani non amano il “Box”.

Quindi, per riassumere: aeroplani molto grossi e relativamente simili a quelli veri, pertanto più difficili da pilotare per conseguire la precisione, programmi più complessi, gare più stressanti per numerosità e varietà di programmi acrobatici e, per finire, la necessità di eseguire 4 minuti di Free Style a tempo di musica e con manovre 3D.

Non c’e’ proprio paragone con l’F3A, se vi piacciono le cose gagliarde.

Alla luce di queste considerazioni e contrariamente al senso comune del passato, mi sento di sostenere che alla domanda: “Chi è il miglior Pilota al mondo?”; oggi bisognerebbe rispondere: “Quello che vince più gare di F3M”.

I piloti in questo momento di maggior successo in F3M tendono a essere tutti molto giovani, pensiamo ad esempio a Gernot Bruckman, Austriaco, spesso in testa alle classifiche. Insieme a lui emergono diversi notevolissimi giovani, come Mark Leseberg, Americano, Emilien Galley, Svizzero o Jan Hrachovec, Repubblica Ceca e diversi altri, fra l’altro quasi sempre simpatici e alla mano. Da noi in Italia abbiamo Marco Mazzucchelli il quale, essendo un giovane di grande talento, non solo è molto abile in F3A, essendosi appena laureato campione del mondo juniores partecipando agli ultimi mondiali in America, ma ottiene anche ottimi risultati nelle poche gare di F3M cui riesce a partecipare. Vedremo come si comporterà questo Settembre all’Acromasters, l’evento privato forse più interessante al mondo, che sta occupando il posto del glorioso TOC. Questa difficilissima gara, che si svolgerà a Lahr, in Germania, utilizzerà lo sporting code IMAC, ma sarà strutturata in base alla realizzazione di programmi conosciuti, sconosciuti e free style tipicamente F3M, se non ancora più difficili. Oltre a Marco, in Italia troviamo Filippo Materazzi, che sembra dedicarsi ormai solo all’acrobazia maxi e anche Alberto Carallo, bravissimo nel Free-Style e capace di prendersi rischi “fuori di testa”; e poi chi abbiamo? So che ci sono molti giovani eccellenti nel 3D e anche nel Free Style, che però non amano l’F3A. Dove vi nascondete? Nell’F3M trovereste l’ambiente svitato giusto e pane per i vostri denti.

Beh! Poi ci sarebbe anche il gruppo di Piloti che partecipano al Campionato Cisalpino Maxi, di cui faccio modestamente parte. Il programma che utilizziamo è l’A12, http://www.f3a-italia.org/wp-content...Aresti-A13.pdf, disegnato dalla FAI per anziani costipati e cardiopatici. Pur tuttavia, gareggiamo maxi e ci divertiamo molto. Potresti aggiungerti a noi, invece di guardare il motomondiale in televisione e così migliorare sensibilmente il livello di auto-stima: questa è un’ottima opportunità meno costosa dello psicologo!

Non vi è dubbio che l’Italia sia rimasta indietro rispetto agli altri Paesi Europei nello sviluppo di questa giovane ma straordinaria categoria che, a mio avviso, è destinata a diventare la Nuova Regina dell’acrobazia. Il motivo del ritardo potrebbe stare nei costi oppure nella fatica o forse dipende dal fatto che da noi, per qualche strano motivo, continuiamo ancora a illuderci che il miglior Pilota sul pianeta sia il Campione del Mondo F3A.

Voi cosa ne pensate?


Manrico Mincuzzi
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Vecchio 11 giugno 12, 00:42   #2 (permalink)  Top
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