21 maggio 12, 19:11 | #1 (permalink) Top |
User Data registr.: 30-04-2012 Residenza: Buscate, campo del GAB Busto
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| F3A: "A cosa serve il Campionato Italiano F3A?"
Ciao a tutti, Vento e pioggia a parte, lultima gara di F3A che ho visto a Buscate mi è sembrata veramente un po noiosa rispetto a quelle cui ero abituato ad assistere in passato. Ho quindi pensato di riflettere sullattuale regolamento per capire se sia opportuno e possibile ravvivare la situazione. Il regolamento è lo strumento che definisce le norme di funzionamento del Campionato, determinandone il grado di efficacia nel conseguire i propri obiettivi. Per conseguenza, è opportuno valutarlo in funzione degli obiettivi che il Campionato intende perseguire. Da qui la domanda: A cosa serve il CI F3A?. A mio avviso il CI F3A dovrebbe essere finalizzato al perseguimento dei seguenti obiettivi: 1. Promuovere lo sviluppo della categoria, attraendo nuovi Piloti dandogli la possibilità di dimostrare le proprie capacità in gara, facilitando il confronto, lo scambio didee e lapprendimento, e quindi il continuo miglioramento delle competenze e delle tecnologie; 2. Selezionare i Piloti migliori, identificando equamente i vincitori e selezionando gli elementi della squadra che ci rappresenterà nelle competizioni Internazionali. In un recente passato il CI F3A Sport serviva prevalentemente a cogliere il primo scopo, mentre il CI F3A serviva soprattutto a conseguire il secondo. Oggi, purtroppo, i due obiettivi devono essere perseguiti da un solo campionato. Permettetemi di aprire qui una parentesi per sostenere che, a mio avviso, sarebbe proprio opportuno ridar vita al CI F3A Sport, che consentiva a Piloti di tutte le regioni Italiane di avvicinarsi alla categoria in modo più accessibile in termini di costi e impegno. Io sono convinto che, negli anni, la gestione di questo vivaio abbia costituito il motore principale della notevole diffusione dellF3A in Italia, facilitando lincubazione dei notevoli Piloti di cui oggi ci possiamo vantare. Questo ruolo è ancora ben svolto dal Campionato Cisalpino nel Nord, ma il resto dello scarpone è stato lasciato scoperto. Lopportunità di riattivare questo importante strumento di diffusione è legata ai futuri sviluppi dellAereo Club dItalia, che monitoriamo con attenzione. Tornando allanalisi dellattuale regolamento, osserviamo che la classifica finale è oggi formulata applicando il seguente meccanismo: a. Tutti i Piloti realizzano due lanci di P, il programma più semplice, dopo di che i risultati di ogni lancio sono normalizzati, cioè tradotti in millesimi; b. A questo punto è calcolata una classifica parziale, sommando i millesimi ottenuti da ogni concorrente nei primi due lanci oppure scartando uno dei risultati e tenendo buono il migliore. Conseguentemente, i primi dieci piloti sono chiamati a compiere un lancio di F, il programma più difficile, il cui risultato viene, a sua volta, tradotto in millesimi; c. Infine, per determinare la classifica finale, ogni Pilota può scartare il peggior lancio fra i tre realizzati, mentre la somma del punteggio conseguito nei due migliori determinerà la sua posizione finale rispetto agli altri. A questo punto però, al fine di non perderci qualche lettore che non conosce tutti i dettagli, è utile ricordare in cosa consiste questa traduzione in millesimi, che è un semplice processo statistico chiamato: normalizzazione di una serie di dati. Allinizio del processo di valutazione, i giudici assegnano un punteggio da 0 a 10 ad ogni figura. Questo numero è moltiplicato per il coefficiente di difficoltà della figura e quindi sommato a quello degli altri giudici, producendo il punteggio conseguito dal Pilota nella realizzazione della figura. I punteggi delle singole figure sono quindi sommati ottenendo il valore assoluto prodotto dal Pilota nel lancio. Questo permette di ottenere una classifica di lancio espressa in valori assoluti. Tali valori sono normalizzati assegnando al più alto un punteggio pari a 1.000 e poi calcolando il rapporto proporzionale tra questo e ciascun altro rispetto alla base mille. Il calcolo di queste proporzioni, applicato a tutti i punteggi assoluti, produce la classifica del lancio espressa in termini di distanza, in millesimi, prodottasi fra un pilota e ogni singolo altro. Il processo di normalizzazione dei dati è molto utile perché rende molto più efficacemente leggibili le classifiche di lancio e poiché permette di sommare i risultati di diversi lanci cumulando, e quindi accorciando o allungando, le distanze che si sono prodotte fra un concorrente e laltro. E però importante rilevare che la normalizzazione non tiene per nulla conto delleventuale diversità della situazione competitiva nellambito della quale i singoli risultati sono stati conseguiti. Pertanto, se sommiamo valori in millesimi che sono stati prodotti svolgendo programmi diversi, come ad esempio un P e un F, si dovrà ritenere che, per il calcolo della classifica finale, è data la stessa importanza alla realizzazione del P quanto dellF; come se fossero programmi di pari difficoltà, anzi: esattamente uguali. Ora che abbiamo condiviso il concetto di normalizzazione e le sue implicazioni per la determinazione di una classifica, possiamo tornare ad analizzare lefficacia del nostro attuale regolamento rispetto agli obiettivi che abbiamo prima enunciato. Primo obiettivo: promuovere lo sviluppo della categoria. Il programma P è disegnato dalla FAI come una routine di accesso alla categoria e quindi sarà sempre relativamente semplice. Con un po dimpegno tutti i Piloti potranno realizzarlo, magari non tanto bene da raggiungere i primi posti nella classifica di lancio, ma abbastanza da poter partecipare onorevolmente e cumulare esperienza. Pertanto, in funzione dellobiettivo di promuovere la categoria, è molto opportuno che siano realizzati almeno due lanci di P in ogni gara di CI. Tuttavia, anche richiedere a tutti i Piloti di realizzare almeno un lancio di F, come avveniva in passato, contribuirebbe al conseguimento di questobiettivo, poiché simporrebbe a tutti i concorrenti dimparare nuove manovre e di cimentarsi nella realizzazione di un programma a volte ai limiti delle loro possibilità. Se poi qualche pilota meno esperto non volesse cimentarsi nellF, non sarebbe un problema, semplicemente perderebbe unopportunità di apprendimento e qualche punto. Non capisco quindi perché, secondo lattuale regolamento, il lancio di F debba essere compiuto solo da dieci Piloti. In conclusione, ritengo di poter dire che, tramite la realizzazione dei due lanci di P, il primo obiettivo del CI venga ragionevolmente ben perseguito; però penso anche sarebbe molto opportuno reintrodurre la necessità, per tutti i piloti, di realizzare almeno un lancio di F, al fine di innescare un processo di costante ricerca del miglioramento anche fra i più pigri e abitudinari. Secondo obiettivo: Selezionare i Piloti migliori La selezione dei Piloti migliori si determina con la formulazione della classifica finale. Questa è determinata dai risultati normalizzati di ogni singolo lancio, dalla possibilità di scartare alcuni di questi e infine, dal modo in cui i risultati abilitati sono sommati per calcolare il risultato finale. Per iniziare questanalisi osservo che, mentre il programma P svolge una buona funzione quale programma di accesso alla categoria, non si può certamente dire che questa sia una routine adatta a discriminare fra i piloti migliori. Infatti, questi lo realizzano tutti in modo abbastanza simile, spesso compiendo pochi piccoli errori e quindi, necessariamente, le distanze marginali fra i primi tre o cinque posti nella classifica prodotta dai voli di P saranno sempre molto influenzate, in perfetta buona fede, dalla soggettività del singolo giudice. Questo perché la differenza fra un 8 e un 9, come fra un 9 e un 10, sarà sempre relativamente aleatoria in quanto legata principalmente alla valutazione del fattore Eleganza; in quanto, probabilmente, a quel livello, la Precisione e la Posizione sono state giudicate perfette. Queste saranno sempre differenze marginali influenzate dalla inevitabile soggettività del giudizio. Tuttavia, sono proprio tali piccole differenze che spesso determinano lassegnazione dei primi posti in classifica. Al contrario, la realizzazione di programmi molto più difficili, come lF o gli sconosciuti, costituisce il modo ideale per discriminare fra i piloti migliori, perché questi programmi mettono il Pilota a più dura prova traendolo più facilmente in errore. Questi errori saranno pertanto più visibili ai giudici, che avranno modo di ridurre limpatto negativo della propria inevitabile soggettività, producendo classifiche più aderenti alla realtà. Da questo ragionamento si deduce quanto sia importante, ai fini di operare unequa selezione, utilizzare programmi difficili e pertanto: selettivi. Purtroppo, con lattuale regolamento, i dieci Piloti chiamati a realizzare il volo F possono addirittura scartare questo punteggio nella determinazione della propria posizione nella classifica finale, contabilizzando soltanto i risultati ottenuti nei due voli di P. Alla luce delle considerazioni precedenti, questo mi sembra evidentemente molto inappropriato. Terminando lanalisi di questobiettivo penso si possa quindi dire che lattuale regolamento non sia particolarmente adatto a determinare la selezione dei migliori Piloti Italiani. Vorrei cogliere questoccasione per proporre dei miglioramenti che potrebbero essere accolti nellambito di una possibile revisione del regolamento per il prossimo anno. A mio avviso, come minimo, le gare di CI F3A dovrebbero essere impostate in base alla realizzazione di due lanci di P e due di F. Nel calcolo della classifica finale, i Piloti dovrebbero essere autorizzati a scartare il loro peggior volo di P e il peggiore di F, sommando quindi i risultati dei due migliori: P ed F. Questo nel caso sintenda assegnare al P e allF la stessa importanza per la determinazione della classifica finale. Altrimenti, si potrebbero assegnare ai due voli differenti coefficienti di ponderazione, facendoli quindi pesare in modo diverso nel calcolo della classifica. Ad esempio, il risultato del P potrebbe valere 0.4, mentre quello dellF 0.6. In questo modo si attribuirebbe più valore allF che, come abbiamo visto, e un programma più adatto a discriminare fra i piloti migliori in quanto tende a ridurre limpatto della soggettività del giudizio. Inoltre sindurrebbero i Piloti a impegnarsi di più nel perfezionamento del programma F che, come sappiamo, nelle gare allestero conta moltissimo per la vittoria. Unaltra logica di miglioramento potrebbe invece essere di realizzare due voli di P, uno di F ed uno sconosciuto e quindi calcolare la classifica scartando un volo di P e poi sommando i risultati di tutti gli altri. Infine, se non si volesse dare eccessiva importanza al P e allo sconosciuto, si potrebbero applicare i seguenti coefficienti di ponderazione: (P*0.3)+ (F*0.4)+ (S*0.3), determinando in tal modo il risultato finale dando particolare rilevanza alla performance sul programma F. Ritengo che queste innovazioni renderebbero il CI F3A più selettivo, contribuendo a una migliore definizione della Squadra Nazionale, ma aiuterebbero anche i giudici a minimizzare il loro inevitabile grado di soggettività. Inoltre, le gare di campionato si farebbero più interessanti, sia per i Piloti sia per il pubblico, pur continuando a dare a chiunque la possibilità di partecipare. Personalmente trovo le gare di F3A organizzate in base allattuale regolamento abbastanza noiose e senza pepe. Forse è anche per questo che preferisco andare allestero a giudicare gare di F3M: con il suo programma Internazionale mooolto difficile, gli sconosciuti e infine il Free Style con fumi e musica. Voi cosa ne pensate? Manrico Mincuzzi |
21 maggio 12, 19:39 | #2 (permalink) Top |
User Data registr.: 01-06-2006
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Interessante questo post. Sto' informandomi sulla categoria, perché mio figlio vorrebbe cominciare.Dalle informazioni che ho raccolto anche sul sito f3a Italia , pare che dal prossimo anno ci sia nuovamente la categoria sport, con promozioni e retrocessioni a e dal F3a( 3 salgono e 3 scendono). Per quanto riguarda come viene determinata la classifica tra p ed f non saprei cosa dire, mi pare pero' che i piloti papabili nazionali svolgano degli stage durante i quali si cimentano anche con programmi sconosciuti. Come categoria, sara' sempre discussa, come tutte le categorie dove si ha anche fare con giudici, e non con riscontri completamente oggettivi( tipo cronometro ecc.) Da molti e' ritenuta noiosa, perché giustamente non spettacolare come altre forme di volo, ed una gara con 20 piloti e 40 voli uguali uno dietro l' altro tutto puo' essere tranne che spettacolare.io stesso lo vedo nel mio club, quando mio figlio prova a fare il programma f3a s, arrivano certi che dicono," bravo, ma non si rompe le palle a fare sempre le stesse cose, lente, lontane e alte?" come se ci si potesse divertire solamente volando ad altezza ginocchia a tutto gas rotolando a destra e sinistra... Penso che per fare f3 a ci voglia una cosiddetta ispirazione, se ti piace, per te e' il massimo, se non ti piace, ti provoca proprio disgusto... Italo |
23 maggio 12, 17:04 | #3 (permalink) Top |
User Data registr.: 15-11-2007 Residenza: Palermo
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Salve a tutti. Io personalmente è da anni che provo l'F3A e solo chi ha vera passione ed una radio in mano può capire le vere difficoltà di questa categoria. Per merito di pochi volenterosi (tra cui io) il sud mantiene in vita l'F3A e cerca di incrementarla grazie allo svolgimento del Campionato Siciliano di F3A il quale finora ha dato buoni risultati anche se si spera di coinvolgere ancor di più questo tipo di aeromodellisti in via di estinzione. Nonostante la mia età sono l'ultimo arrivato ma non per questo privo di stimoli. Avrei cominciato volentieri con la sport quest'anno ma purtroppo non è stata adottata per cui di necessità ... virtù. Posso solo dire che i programmi sono veramente impegnativi ed io non ho neanche provato l'F13 considerandolo ancora un pò fuori dalla mia portata...... (il mio primo F3A professionale elettrico è stato collaudato due mesi prima della gara di Catania....!!). Non fatevi ingannare dai bravi che lo eseguono in maniera perfetta: le difficoltà sono davvero tante ed occorre certamente un buon modello, setup meccanico, elettronico e da radio avanzato ed un buon allenamento oltre (neanche a dirlo) ad un talento di pollici particolare per figurare tra i primi. Ho notato anch'io come partecipante, qualcosa di anomalo nelle stesure delle classifiche finali ritenendo ingiusto valutare solo i P13 e quasi mai l'F13. Un altra idea potrebbe essere quella di utilizzare i P13 come voli di qualificazione alla finale dove i primi 10 (o magari 15) piloti eseguono i 2 voli di F13 su cui si stila solo su questi la classifica finale. Se poi si vuole premiare lo svolgimento regolare di tutte le prove sarei d'accordo sul "pesare" diversamente i punteggi dei due programmi come suggerito da Mincuzzi. Buoni voli ...... di precisione |
23 maggio 12, 20:55 | #4 (permalink) Top | |
User Data registr.: 02-07-2004 Residenza: Ronchi dei Legionari (GO)
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25 maggio 12, 15:27 | #5 (permalink) Top |
User Data registr.: 28-10-2008 Residenza: Foggia
Messaggi: 125
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La mia idea e che tutti i ragazzi che iniziano questo hobby (sport) dovrebbero imparare un po di F3A ma non solo per promuovere la categoria ma per insegnare loro come si vola in sicurezza, volare di fronte a loro minimo a 150mt in un box per le evoluzioni e non come tanti che credono di fare 3D e si permettono di volare in qualsiasi modo creando situazioni di pericolo per loro e per altri. Con un pilota di F3A in volo ci si può voltare senza guardare dove va l'aereo e stare tranquilli anche se un guasto tecnico può sempre accadere. Quest'anno non so il regolamento ma fino a l'anno scorso tutti i piloti effettuavano due voli di programma P e uno di F e i primi 10 piloti effettuavano lo sconosciuto, allora tutti i piloti dovevano allenarsi per i due programmi. |
04 giugno 12, 20:34 | #6 (permalink) Top |
User |
Il campionato di F3A non saprei a cosa serve , ma di certo so che serve a rompere le amicizie..... In quello della sport ho girato l'Italia per due anni di seguito conoscendo nuova gente e partecipando con entusiasmo a tutte le gare....... Ho frequentato il fior della gioventù che partecipava a quel campionato , poi per una foto e ripeto per una fottuta foto ho " perso l'amicizia" di un carissimo amico con cui ho condiviso tutte le tappe della sport.... Girato l'Italia per lungo e per largo e ottenendo una fantastica promozione nella categoria superiore ed una splendida vittoria casalinga.... Poi tutto e svanito ..... Peccato ma almeno i ricordi quelli belli l'F3A non me li ha portati via.... Artù
__________________ www.sudinvolo.it |
06 giugno 12, 13:35 | #7 (permalink) Top |
UserPlus |
Sono 40 anni che in F3A cambiano Piloti e modelli ma rimane sempre una "palla" per chi la guarda. Dovreste far qualcosa per spettacolarizzare i voli e sipratutto per diversificarli. Come giustamente qualcuno ha scritto, 20 Piloti che fanno 40 voli identici...nun se po' guardà... Perchè non fate come per esempio nei tuffi, dove un Concorrente si crea il suo programma, in base alla sua capacità.. non so è una idea... Un'altra cosa, sarebbe ridurre il tempo di volo a max 5 minuti, in modo da evitare di entrare nella "fase sbadiglio" e mantenere sempre una certa dinnamicità nell'arco della giornata. Riguardo ai giudici, ho fatto da "scribano" diverse volte in gare di F3A a Fano e il mio unico commento è: mah...... Saluttt! Peppe. |
06 giugno 12, 14:17 | #8 (permalink) Top |
User Data registr.: 12-05-2007 Residenza: modena
Messaggi: 177
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Signori, non si può dire che l'F3A sia una palla ...sarebbe come dire che è una palla andare a teatro . Magari c'è chi preferisce andare a un concerto in piazza e và benissimo così,ma mi sembra più corretto dire : PER ME è una palla e non classificarlo in generale una palla. Per inciso, quando guardo volare chi fa 3D , dopo i primi due o tre voli sono già stanco marcio perchè mi sembra di guardare un attaccapanni roteare, ma non per questo stabilisco che si tratta di una palla. Dipende solamente da cosa una persona apprezza. Più che altro credo che quando succedono casini sulle classifiche perchè palesemente s'è fatto del favoritismo verso uno e si è "dato contro" all'altro , ecco....queste sono le cose che sarebbero da evitare perchè non fanno altro che ammazzare la categoria. Sono queste le cose che andrebbero combattute. Per il resto , ognuno insegue quello che apprezza e basta. Se a un individuo non piacciono le gare di F3A per come sono , fa prima ad andare a guardare..chessò..quelle di combat
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06 giugno 12, 14:40 | #9 (permalink) Top | |
UserPlus | Citazione:
Per la cronaca, c'e' pure chi si annoia alle gare di Combat. Sta di fatto che dopo vari decenni di noia, magari cercar di fare qualcosina per dare un pizzico di appetibilita' ad una categoria visibilmente in calo, non sarebbe una cattiva idea. Io pelomeno la vedo con l'occhio di un esterno, non essendomi mai interessato piu di tanto. alla F3A. Per chi la pratica, visto che ci mettono un bel pacco di soldini e di tempo, immagino che riescano almeno a divertirsi. C'e' pure chi si diverte a far gare di uncinetto ma da qui a dire che l'uncinetto sia una gara spettacolare e bella da vedere, ce ne corre... | |
06 giugno 12, 16:06 | #10 (permalink) Top |
User Data registr.: 30-04-2012 Residenza: Buscate, campo del GAB Busto
Messaggi: 217
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A questo proposito forse vi interessera' leggere la discussione che ho aperto qualche giorno fa' sempre su questo forum: "Voglio essere un pilota F3A of F3M?. Come vedrete da quanto descritto, l'F3M oggi e' sicuramente una categoria piu' difficile, movimentata e spettacolare dell'F3A, purtroppo pero' in Italia non abbiamo un numero sufficiente di appassionati. Sono sicuro che le cose miglioreranno, Manrico |
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